Ho paura d'invecchiare, ho paura di avere una malattia, ho paura di morire, ho paura di non piacere, ho paura di non essere amato, di non saper dire no.
Ho paura di non avere un futuro, ho paura di non avere figli, ho paura di averne e non avere niente da dirgli, ho paura di restare solo, ho paura della solitudine, ho paura della folla, di rimanere chiuso in ascensore, di viaggiare con lo scooter, ho paura di commettere un errore, ho paura di affogare.
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Ho paura di partire, ho paura di tornare, ho paura di incontrarla dopo anni e che lei non mi riconosca, ho paura di lasciarmi andare. Ho paura di perdere soldi, ho paura di non poter pagare un affitto o la rata del mutuo.
Ho paura di finire in un ospizio, ho la paura di essere vissuto invano, ho paura di essere antipatico. Ho paura di essere simpatico, sincero, sensibile ed educato. Ho paura di piangere.
Ho paura di gridare, ho paura del buio, ho paura della luce, ho paura dei fantasmi e delle streghe. Ho paura di perdere la memoria, la vista, l'udito. Ha paura di essere tradito. Ho paura del successo, ho paura di non trovare un impiego, ho paura di vedere morire le persone più care. Ho paura dei ricordi, ho paura del suo passato, ho paura degli insetti, ho paura delle sue parole, ho paura dei miei occhi, ho paura del tuo sorriso. Ho paura delle distanze.
Ho paura di essere dimenticato, ho paura di farmi del male, ho paura dei sogni, ho paura di non sognare, ho paura degli sconosciuti, ho paura di tutti quelli che conosco. Ho paura del dolore fisico, ho paura dell'infinito e dell'Universo.
Ho paura che non esista nulla oltre la morte, e la più grande e insormontabile. Ho paura d'avere paura.
Stanotte ho scritto questo lungo elenco di mie paure. L'ho fatto per non pensare al volto di una donna ancora capace di arrossire. Di diventare più rossa del Sole di Cuba al tramonto. Le donne che arrossiscono andrebbero protette come le foche monache e le balene azzurre. Chi sa ancora arrossire è una macchina del sesso guidata da un'educanda inglese dell'Ottocento. Dio salvi la regina e... già che c'è anche te. Da me.
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