LEFTORIUM, IL BLOG RIFORMISTA. Notizie e commenti sulla politica, l'economia e la società.


Iscriviti a BannerGratis: lo scambio banner di Mr.Webmaster!

Leftorium

05.10.2008 web stats Feed RSS
Tech Tags: Technorati icon

La tosse dell'operaio (Pasolini)

Sento tossire l'operaio che lavora qui sotto; la sua tosse arriva attraverso le grate che dal pianterreno danno nel mio giardino. Sicché essa pare risuonare tra le piante, toccate dal sole dell'ultima mattina di bel tempo.

Egli, l'operaio, là sotto, intento al suo lavoro, tossisce ogni tanto, certamente sicuro che nessuno lo senta. E' un male di stagione ma la sua tosse non è bella; è qualcosa di peggio che l'influenza.

TopOfBlogs

Egli sopporta il male, e se lo cura, immagino come noi - da ragazzi. La vita per lui è rimasta decisamente scomoda; non l'aspetta nessun riposo, a casa, dopo il lavoro, - come noi, appunto, ragazzi o poveri o quasi poveri.

Guarda, la vita ci pareva consistere tutta in quella povertà, in cui non si ha diritto neanche, e con naturalezza, all'uso tranquillo di una latrina o alla solitudine di un letto; e quando viene il male, esso è accolto eroicamente: - un operaio ha sempre diciotto anni, anche se ha figli più grandi di lui, nuovi agli eroismi.

Insomma, a quei colpi di tosse mi si rivela il tragico senso di questo bel sole di ottobre.

- Pier Paolo Pasolini.

Come spesso capita quando si apre un vecchio libro già letto, magari diversi anni prima, ci si accorge che questi assume una nuova luce e un nuovo colore e, attraverso l'interpretazione dei fatti e della realtà contemporanea, diventa per certi versi attuale. Almeno questa è stata la sensazione che ho provato io, ieri notte, rileggendo queste righe di Pasolini, pubblicate nel novembre del 1969 nella "sua" rubrica "Caos", per la rivista Tempo.


Commenta l'articolo
Iscriviti! Ti è piaciuto l'articolo? Iscriviti al feed per tenerti sempre aggiornato sui nuovi articoli del blog! Per sapere cosa sono i feed, clicca qui!
Bookmark and Share
Condividi in social network e vota gli articoli su:
- - - - - - - - - - - - - - -
Ci sono 5 commenti all'articolo

XXX scrive: Pasolini dove sei?

La prosa e' quasi quella di una poesia. Le tragedie delle tanti TROPPE morti sul lavoro invece sono la nostra tragica attualita' e, ormai, nemmeno ci facciamo caso nel quotidiano bollettino steso dai Tg. Bisogna rimettere al centro della discussione la ''questione operaia'' e piu' in generale quella dei diritti dei lavoratori!

viviana scrive: un operaio ha sempre diciotto anni

anche se ha figli più grandi di lui. Bellissimo! Anche io dedico questo verso a mio padre, per tanti anni operaio alla Pirelli.

Tess scrive: Ed io...

la dedico a mio padre. Operaio Fiat.

davide scrive: La tosse di mio padre

si sentiva mentre saliva le scale per tornare a casa. Io la didico a lui operaio I.C.M.I.

antonio scrive: alla memoria di mia padre,

morto un anno fa' anche grazie all'asbestosi. Gli operai, quando muoiono, muoiono tutti uguali, o di malattia, spesso professionale, o di stanchezza della vita. Gli altri muoiono ogn'uno in modo diverso, spesso per propria scelta o magari per eccesso di vita, e spesso decidono loro quando. ma gli operai no! loro muoiono tutti uguali.

Creative Commons License MigliorBlog.it