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07.09.2008 web stats Feed RSS
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Lavoratori precari, prrrrrr!

Ricordate quella scena del film di Federico Fellini "I vitelloni", in cui Alberto Sordi sbeffeggiava con una sonora pernacchia degli operai a lavoro? Bene, perché quell'atteggiamento sprezzante e ad arrogante è lo stesso che questo governo riserva a milioni di giovani - e meno giovani - lavoratori.

Precario deriva dal verbo latino precari, che a sua volta, affonda la sua radice in prex, preghiera. Peccato che tanti lavoratori, ormai, non sanno più a che santo votarsi.

E' appunto di ieri l'invito del ministro Sacconi ai tremilacinquecento (3.500) lavoratori precari di Alitalia ad arrangiarsi e a darsi da fare, fin da subito, per cercare una nuova occupazione. Per loro non ci sarà alcuna speranza di reintegro "pilotato" in altre aziende. Sono lavoratori di serie B, che svolgono mansioni poco "professionali", che possono tranquillamente essere "esternalizzate" e svolte da altri precari in conto terzi...

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Già quest'estate, con un emendamento alla famosa finanziaria sprint, quella che Berlusconi si vantava di aver varato in solo nove minuti nel consiglio dei ministri, un primo violento attacco ai lavoratori precari era stato lanciato. Quell'emendamento voluto dalla maggioranza prevedeva per il lavoratore che svolgeva, di fatto, lavoro subordinato senza poi essere assunto, l'impossibilità di ricorrere alla giustizia per accedere all'agognato posto "fisso". Era chiaramente una scelta "ideologica", che prendeva le parti di quelle aziende che hanno commesso irregolarità ed istituzionalizzava, di fatto, la precarietà a vita. Una norma ignobile e reazionaria. Dopo un patetico scaricabarile tra governo e maggioranza l'emendamento è poi stato - almeno per ora - accantonato.

Ma le aggressioni di questo governo ai lavoratori più deboli non finiscono qui. E' di pochi giorni fa la notizia che diverse lavoratrici sono state licenziate dopo sei anni di lavoro precario presso il call center dell'ospedale di Legnano. Tutto questo non per inadempimenti alla professione, ma perché il centralino del "loro" ospedale sarà affidato ad un call center esterno. Le lavoratrici in questione sono le prime vittime del decreto Brunetta che "vieta il rinnovo del contratto agli interinali che hanno lavorato più di tre anni in un quinquennio".

Qui nessuno disconosce che, in certi casi e per alcune branche lavorative, il ricorso al lavoro flessibile è necessario. Solo che la flessibilità, per non trasformarsi in ingiusta precarietà, ha un costo che la destra ha deciso di non accollarsi ed ahimè anche la sinistra, forse per non compromettere ulteriormente il suo tuttora basso indice di polarità, ha deciso di eludere.

Nelle società più avanzate è stato introdotto il concetto della "flexicurity". Ovvero l'abbinare alla flessibilità del lavoro una rete di sicurezza a tutela del lavoratore che prevede, peraltro, modelli di formazione permanente e un salario minimo anche durante le fasi in cui il lavoratore è inoccupato. Come detto, questa rete ha un costo. Richiederebbe una diversa allocazione della spesa pubblica e, con ogni probabilità, in un primo tempo, un certo incremento della pressione fiscale. E' una scelta "politica" quella che bisogna fare. Proseguire continuando a negare a milioni di lavoratori il diritto ad una vita più serena, oppure accollarsi il costo per determinare un nuovo e più moderno patto sociale tra i cittadini e, di conseguenza, una società più giusta?

La destra, notoriamente, difende la status quo. Le riforme che dice di volere, una volta calata la cortina fumogena abilmente sparsa grazie alla complicità dei tanti media compiacenti, sono tutte dei clamorosi balzi all'indietro. Stanno semplicemente rimettendo indietro le lancette dell'orologio della storia in quasi tutti i campi dove, finora, hanno deciso di mettere mano. Nella scuola, nei diritti acquisiti dei lavoratori, nelle riforme istituzionali, nella stessa concezione "liberale" del mercato, basta vedere come hanno "risolto" la querelle Alitalia.

Un'ultima nota la merita il recente sondaggio condotto di Ipr maketing per Repubblica. Alla domanda quali sono le principali priorità per il prossimo autunno, gli interpellati hanno risposto, nell'ordine. Carovita, disoccupazione e crescita economica. Non pervenute o quasi, invece le priorità del governo: riforma della giustizia e federalismo fiscale. Per ora, noto, l'inflazione è in salita ed ha raggiunto i livelli di dodici anni fa. Anche la disoccupazione è tornata ad aumentare dopo essere calata in modo quasi costante, negli ultimi dieci anni. La crescita economica, infine, presenta un Pil pari a zero.

Per fortuna che Silvio c'è? Mah!


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Ci sono 3 commenti all'articolo

XXX scrive: Un uccellino pero' mi ha detto...

...che buona parte dei giovani meridionali con un lavoro ''precario'' o, peggio ancora, disoccupati hanno votato per Berlusconi. Mi verrebbe da dire che chi e' causa del suo mal pianga se stesso...

Leftorium (ADM) scrive: senza voler generalizzare...

... direi che potrebbe bastare la spiegazione del duo Marx-Engels data 150 anni fa nel Manifesto del Partito comunista. Quello a cui ti riferisci tu si chiama sottoproletariato. Engels cosi' lo descriveva: ''Il sottoproletariato, questa putrefazione passiva degli infimi strati della societa', che in seguito a una rivoluzione proletaria viene scagliato qua e la' nel movimento, sara' più disposto, date tutte le sue condizioni di vita, a lasciarsi comprare per mene reazionarie''.

er_canadese@yahoo.ca scrive: In realta' nelle societa' "avanzate" (= non schiaviste)...

...la persona assunta a tempo determinato per legge dev'essere pagata piu' di quella assunta a tempo indeterminato (i.e. USA, Canada, Australia, UK, Svezia, Olanda etc.....giusto per dare qualche esempio), in modo da "ripagare" il lavoratore dal rischio intrinseco del suo contratto E ridurre al minimo il ricorso delle aziende per tali contratti. Due piccioni con una fava. Ma in Italia non lo si vuole fare perche' si e' dalla parte degli schiavisti, non degli schiavi: con la scusa della concorrenza della Cina, concorrenza che pero' fa paura solo all'Italia...

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