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Leftorium

07.03.2005 web stats Feed RSS

Est modus in rebus

C’è una misura nelle cose - Satire, Orazio

Direi che la Sgrena e il suo compagno farebbero bene a starsene un po' in silenzio e meditare anziché parlare di complotti e omicidi preventivi; come trovo pelosa e patetica la finta riscrittura "pasoliniana" dei "proletari" del SISMI quando, fino ad ieri (spesso a ragione), gli veniva rinfacciata ogni nefandezza commessa in questo paese negli ultimi 60 anni. Certo l’immagine dello sbirro, una volta braccio armato del potere borghese e oggi delle forze dell’occupazione, che invece si riscatta salvando una compagna - aveva partecipato anche alla liberazione dei “mercenari”, ma si sa, gli eroi sono tutti giovani e belli... – è assai suggestiva per quanto ipocrita.

E' evidente che il tutto si trasforma in uno scadente sofisma buono per annebbiare la mente di qualche ebete

Ipocrita perché viene da quegli stessi che parlavano di complotti e diabolici piani per rapire le “simone” e Baldoni. “E come mai rapiscono solo chi è contro l'occupazione?”. “E come mai escono da Bagdad senza essere fermati?”, e disquisizioni sul modello di AK-47 “NATO-compatible” che i terroristi - ma non erano resistenti? - imbracciavano. Per costoro, il SISMI (e quindi anche l'eroe) erano dall'altra parte. Vedere spandere lacrime per un agente del SISMI, dico del SISMI, “quello implicato nella strage di Bologna”, “quello che organizzava le provocazioni” e “sicuramente” ha avuto un ruolo anche nell'assassinio “pianificato, a sangue freddo” di Giuliani, da parte di chi ha sempre sostenuto queste tesi è francamente disgustoso.

Esiste una categoria di persone che rischiano la pelle per lavoro. Chi fa il mestiere delle armi, o chi sta sul bordo della vasca di un impianto chimico a respirarne i gas. Spinti dal bisogno, o dalla passione, o, come avviene la maggior parte delle volte, dal caso che sviluppa carriere e vite come vuole lui. Sono mestieri che io non vorrei ne saprei fare, e a volte ne ammiro il coraggio fisico. Ma sentire la parola eroe comincia a darmi fastidio, sentirla pronunciare in modo tanto ipocrita e interessato ancora di più.

Oggi la Sgrena ha trovato il tempo per darci notizia, ancora una volta, che esiste un terrorismo buono - perché rapire un giornalista è terrorismo o no? - magari morale, ed un'altro cattivo, integralista, reso più schifoso dal fatto che in passato lo stesso grande Satana americano se n'è servito per i suoi biechi interessi. Il primo minaccia di ucciderti, ti costringe ad un video strappa lacrime per impietosire l'opinione pubblica del tuo paese per poi, alla fine della fiera, accontentarsi di qualche milione di dollari per lo scomodo tenuto. Il secondo invece, pur obbligandoti alla stessa trafila mediatica, in ultimo ti sgozza come una capra e non accetta soldi in nome della superiore etica del fanatismo islamico. A cose fatte, i primi vanno compresi, in fondo hanno una causa "materiale": la libertà del proprio paese che però può essere momentaneamente accantonata dal momento che non si vive di solo pane ma bisogna pur mangiare... I secondi, invece, no. Non si può comprenderli anche perché risulta difficile farlo con una testa mozzata.

E' evidente che il tutto si trasforma in uno scadente sofisma buono per annebbiare la mente di qualche ebete (e, ahimè, coi tempi che corrono, non è difficile trovarne) e se poi, qualcuno dovesse proprio essere preso dal dubbio e cominciare a farsi domande, beh ecco spuntare il vecchio e caro "complotto" imperialista e buona notte ai suonatori.

Sia chiaro, gli americani dovranno rispondere delle loro responsabilità che ci sono, sono gravi ed evidenti. Dovranno farlo in fretta, non perché Berlusconi li supplica per tirarsi fuori dell'impiccio in cui si è cacciato, ma perché un intero Paese chiede chiarezza e infine giustizia. Gli Usa dovranno spiegare perché, il più delle volte, prima sparano e poi chiedono le generalità. Dovranno spiegare cosa non ha funzionato nella loro catena di comando, la stessa che prima ha fatto fuori con formidabile inettitudine e ottusità i quadri militari del precedente regime baathista per poi essere costretta a richiamarli nella speranza di indebolire la "resistenza". Dovranno spiegare le loro reticenze e accantonare la loro proverbiale propensione ad insabbiare tutto (do you remember Ustica?) spesso con la collaborazione - scherzi del destino - proprio delle nostre "barbe finte".

Un uomo è stato ucciso e di certo non è stata colpa del destino cinico e baro. Ma per favore risparmiateci il ridicolo e lo squallore che le varie Rossande, Castelline&Co. ci stanno offrendo dai loro giornali e nei salotti televisivi che a parole (quando ci vanno gli altri) criticano ferocemente.

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