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25.09.2009 web stats Feed RSS
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Aumenta la Tarsu e... pure la munnezza

Dopo le proteste della cittadinanza e delle associazioni, il Comune di Castellammare di Stabia è corso ai ripari, rateizzando in più parti la somma da pagare per la tassa dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu) e finalmente rendendo note le modalità per accedere alle riduzioni.

Questi gli sviluppi a cui si è giunti dopo che per giorni le associazioni di categoria e le sigle sindacali presenti sul territorio avevano chiesto spiegazioni circa il contenuto degli avvisi di pagamento relativi alla tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani che Equitalia Polis sta recapitando in questi giorni.

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L'aumento della Tarsu, imposto a tutti i Comuni da una legge nazionale risalente al governo Prodi (decreto 61 del 2007), per ciò che riguarda Castellammare è di circa il 40% rispetto ai precedenti importi: in pratica, spetterà alla cittadinanza d'ora in avanti, coprire l'intero costo del servizio di igiene urbana (accresciuto a causa dell'emergenza rifiuti), mentre sino alla scorso anno una buona percentuale di questo veniva coperta dal Comune di appartenenza.

Nel 2008 i Comuni riuscirono a strappare una dilazione nell'applicazione della legge. Ciò non è avvenuto quest'anno, con il Ministero dell'Economia e delle Finanze che ha obbligato tutti i Comuni campani ad adottare l'aumento, ma non solo. La norma, infatti, prevede il commissariamento per i Comuni inadempienti, con il conseguente scioglimento dei consigli comunali.

Sui muri ed i tabelloni della città (spesso ricorrendo all'affissione abusiva e selvaggia) si sta poi combattendo una vera e propria "guerra dei manifesti" tra le varie forze politiche di centro-sinistra e centro-destra, ad accusarsi reciprocamente per la responsabilità dell'aumento della Tarsu. Il centrosinistra si è difeso ricordando che è stato il governo Berlusconi a volere la copertura totale della tassa da parte dei cittadini; il centrodestra ha risposto che non solo a firmare la legge risalente al '99 sono stati uomini del governo di sinistra di Massimo D'Alema, ma che è evidente, come ha precisato anche il Circolo della Libertà presieduto da Antonio Sicignano, che più alto è il servizio di gestione dei rifiuti più alta è la tassa da pagare. Dunque, la logica dovrebbe essere questa: il governo di D'Alema, dieci anni fa, ha elaborato la legge per la quale Comuni come Castellammare sono tenuti a raggiungere la piena copertura del costo del servizio di gestione dei rifiuti urbani entro il 2008; successivamente il governo di Berlusconi ne ha chiesto l'applicazione entro il 2009 senza ulteriori dilazioni; nel frattempo in Campania l'emergenza rifiuti e la cattiva gestione delle società che gestiscono il servizio hanno fatto lievitare le somme da pagare dai singoli cittadini.

Sembra quindi che ognuno abbia le proprie colpe e le proprie ragioni, ma ai cittadini infuriati chi glielo dice?


- Intanto, vi segnalo queste due fotografie scattate da me lo scorso martedì 22 settembre. La prima foto inquadra il cartello con la scritta: "Area videosorvegliata. Divieto di abbandono rifiuti". La seconda (la stessa in campo più largo) è amaramente eloquente, direi...




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