Genealogia

La mia opinione

Se non sapete ancora di che cosa si tratta, e ne dubito fortemente visti i bellissimi portali e gli innumerevoli siti che trattano dell'argomento, in fondo alla pagina, tra le note utili, troverete un'esauriente spiegazione dei principali obiettivi e dei termini più comuni della genealogia, nonché l'indirizzo di quello che ritengo in assoluto il miglior sito italiano sulla genealogia, per completezza di argomenti e per onestà d'intenti.

In questa pagina non vorrei dare l'impressione di insegnare qualcosa, poiché la vocazione alla genealogia, che definirei a pieno titolo materia umanistica, difficilmente può essere instillata, ma deve avere un'origine spontanea. Essa prende corpo essenzialmente nell'istante in cui nasce dentro di noi, come esigenza di ricevere e di dare e, in questo senso, non è molto dissimile dall'amore.

E' uno strano, particolare, timore quell'ansia gioiosa che si prova quando si entra per la prima volta in un archivio antico, e che, invece di scoraggiare, sospinge con forza il ricercatore verso il libro, quale agognata fonte, pozzo dei desideri, spirale infinita di conoscenza e perdizione. Il desiderio e la paura di quel contatto fisico con la pagina vergata a mano in un altro secolo, si confondono, originando la nostra passione per la ricerca. Tutto quello che sembrava difficile, insormontabile, si trasforma in una sfida quotidiana, ricca di scoperte, ma anche di delusioni; è, talvolta, una interna lotta tra ciò che "è" e ciò che si vorrebbe "fosse".

La genealogia, il suo studio, la sua scoperta, si risolvono in qualcosa di più della tediosa ricerca di un vecchio nome in un registro.

Per questo non troverete innumerevoli elenchi di nomi in queste pagine; non ci saranno file gedcom sparsi dappertutto a confondersi con milioni di altri fluttuanti in Internet, in tutto simili, dissimili solo negli intrecci parentali.

Intendiamoci: non che io non mi avvalga di un buon software per catalogare i dati ed evitarne la dispersione o, peggio, la rovina, ed ho un'ottima stima di coloro i quali ritengano opportuno pubblicare il loro lavoro integralmente, fin nei dettagli più minuziosi e particolari, ma qui, per ora, mostrerò solo gli essenziali risultati di una ricerca amorevole e puntuale, impulsiva a tratti ma sempre fedelissima ai documenti e alle carte, parzialmente ancora da terminare, poiché attualmente mi è impossibile recarmi dove le tracce mi chiamano.

Albero Genealogico

In questa sede ho pensato di esporre solo alcuni risultati delle mie ricerche: gli ascendenti paterni, nella doppia veste grafica del filo genealogico e dell'albero genealogico, e i rami più interessanti tra le molte genealogie materne, belle per intreccio e storia ma complicate dal fatto che dovrei recarmi all'estero per proseguirne il ritrovamento. Giocoforza si tratta di un'esposizione parziale, estremamente parziale, di tutti i risultati conseguiti, poiché, in realtà, in questi anni ho condotto una ricerca per quarti molto ampia, che, se rappresentata, mi costringerebbe a scrivere pagine e pagine di tavole genealogiche, comprendenti anche fratelli, sorelle, zii, procugini eccetera eccetera, ossia proprio quello che volevo evitare. Nella pagina sul significato dei cognomi presenti nella mia famiglia, però, ho reso giustizia a molte donne che ne hanno fatto e ne fanno parte; inoltre ho voluto dedicare una pagina speciale alla genealogia e alla storia di Antonio Elia, dal quale discendo per una fortunata serie di matrimoni, e le cui vicende personali si intrecciarono fittamente con quelle dell'Unità d'Italia e dello stesso Garibaldi. Nel futuro ci sono mille progetti da realizzare, primo fra tutti il completamento dell'albero genealogico degli Alderisio, tra i pochi ad avere ancora sangue longobardo nelle vene, quello degli Astier di Montgardin, antenati di una mia bisnonna materna che visse con noi a lungo, quello dei Patrizi, ossia il ramo paterno del mio ramo materno, per i quali attualmente la ricerca è in fase di stallo, grazie all'ottusità di un parroco perennemente indisponibile e alle incolmabili lacune della burocrazia umbra. In ultimo, ma non per importanza, il completamento delle ricerche sulla famiglia Corradi, antenati dai quali mio figlio ha ereditato l'essere perennemente "bastiancontrario" ( perché mai, altrimenti, una nobildonna ricca, giovane e bella avrebbe sposato un sensale di cavalli?). Come dice il Genealogista:"...la ricerca continua..."

Note utili

1) GENEALOGIA: così viene comunemente definito lo studio delle generazioni che costituiscono una famiglia. La si studia, generalmente, nelle facoltà universitarie italiane, come branca della storia, e si attua mediante procedimenti che potremmo definire a buon diritto "scientifici"; il suo studio, infatti, si evolve metodologicamente attraverso la ricerca e la cognizione di precisi documenti, i quali, pur avendo natura varia, rendano certa la ricostruzione del filo naturale e genetico tra più individui legati da un capostipite comune. Si parla di "genealogia ascendente"quando lo studio in questione si riferisce alla ricerca dei nostri antenati più lontani nel tempo, uomini e donne; un tipo di ricerca ascendente è quella così detta "per quarti", ovvero la ricerca di tutte le famiglie dei nostri avi, comprese quelle "al femminile". E' questo il tipo di ricerca che preferisco; esiste però anche la "genealogia discendente", ossia quella che, partendo da un comune capostipite, si prefigge la ricerca di tutti i suoi discendenti, sia diretti che collaterali. Per quanto attiene agli obiettivi di uno studio come questo, sarebbe limitativo ( e lunghissimo) parlarvi dei miei o di quelli di chiunque altro. Ci sono ricercatori che sono divenuti tali per amore delle proprie radici, per passione dello studio, ed altri per obbligo o per necessità; quelli che tentano una disperata ricongiunzione con il vecchio zio miliardario morto senza eredi diretti; quelli che lo fanno per un dettato religioso; quelli che si aspettano di trovare stille di sangue blu sulla scia di vecchie leggende familiari; quelli, infine, che, totalmente disinteressati ai propri avi, darebbero la mano destra pur di conoscere, e comprendere, i terrificanti intrecci parentali snocciolati da cartoni animati giapponesi "nonsense" e lacrimevoli soap argentine. Preferisco lasciare a voi la scelta delle motivazioni e degli obiettivi che riteniate più importanti, considerando sempre, comunque, la genealogia una sorta di "attrazione fatale", dalla quale è difficile liberarsi, ma che apre la mente di chi ne viene affascinato.

IL FILO GENEALOGICO: è la rappresentazione discendente del tipo di ricerca più semplice, quella che si prefigge il ritrovamento dei soli ascendenti diretti (paterni, generalmente, ma anche materni), senza l'indicazione dei rami collaterali (fratelli, sorelle, zii, prozii ecc.). All'apice è posto l'antenato più antico, mentre colui che fa la ricerca si trova in fondo, seguito, se ci sono, dai suoi figli, nipoti ecc. In sostanza può definirsi anche una sorta di "tronco" dell'albero genealogico capovolto. Questo tipo di raffigurazione, ovviamente, non esclude che sia stata fatta una ricerca più complessa, ma ne rappresenta solo l'essenziale.

L' ALBERO GENEALOGICO: comprende tutte le persone principali, e alcuni rami collaterali, della famiglia e si rappresenta come un vero albero, ossia con le radici (l'antenato più lontano nel tempo) in basso e man mano tutte le generazioni successive lungo il tronco (rappresentazione ascendente) fino alla più recente sulle folte chiome. La differenza con il filo genealogico non sta solo nell'invertita rappresentazione, ma anche nel fatto che l'albero comprende parte dell'evoluzione dei "rami" familiari collaterali rispetto a chi ha svolto la ricerca (prozii e loro figli, zii e cugini, fratelli e loro discendenti ecc.). Talvolta i rami, nati da ceppo comune, tornano ad intrecciarsi poche generazioni più tardi, quando avvengono unioni tra cugini o figli di cugini, non infrequenti come si potrebbe pensare. Naturalmente la rappresentazione tecnico-artistica di questo schema segue il gusto personale di ciascuno, per cui non è certamente obbligatorio che essa ricalchi la vera immagine di un albero. L'importante è che sia ben chiara l'evoluzione strutturale della famiglia che descrive.

2) Tra le materie che si collegano alla genealogia, e che rendono il suo studio più agevole, completo ed interessante, troviamo l' ONOMASTICA, che si occupa di scoprire l'origine ed il significato dei nomi (generalmente quindi anche dei cognomi), ma anche le motivazioni e gli schemi in base ai quali essi sono stati attribuiti all'interno di una famiglia. Anche la TOPONOMASTICA, ossia lo studio dell'origine e del significato dei nomi di luogo, può essere d'aiuto al genealogista, ad esempio nella ricostruzione degli antichi nomi di città e paesi, presenti magari negli atti o nei cognomi di una famiglia, ma oggi scomparsi o trasformati, come nel caso di cittadine marchigiane quali Ostra (prov. di Ancona), antica Montalboddo, che nel corso dei secoli ha alternato i due nomi più volte a seconda delle vicende politiche, o Urbania (prov. di Pesaro) chiamatasi in precedenza Castel Durante. Più complessa sembrerebbe la PALEOGRAFIA, scienza che si occupa di interpretare antiche scritture, rivelandone forma e caratteristiche, ma definirla necessaria al genealogista è poco: si rivela infatti fondamentale per la comprensione di antichi atti notarili e religiosi di varia natura. Occorre solo un po'di pazienza e qualche buon manuale a portata di mano (negli archivi di stato si possono incontrare funzionari ben preparati in questa materia che potranno svelare i misteri di molte zampe di gallina rinascimentali e medioevali). Altrettanto importanti sono l'ARALDICA, che potrà tornare utile nel caso in cui nell'albero genealogico siano presenti famiglie nobili, accertate o presunte, e la CRONOLOGIA, una scienza che si dedica alla definizione del calendario, dei suoi mutamenti, dei differenti tipi di computo del tempo, e che spesso si rivela utilissima, essendosi alternati nelle diverse epoche calendari differenti e modi di segnare il tempo vari ed originali.

3) Quali sono i libri che non dovrebbero mai mancare al genealogista provetto? Forse sarebbe meglio dire "quanti": troppi. Ce ne sono di più comuni e di rarissimi, guide economiche e di lussuose edizioni costosissime, per cui se dovessi dare un consiglio direi che inizialmente si può cercare un manuale di genealogia in biblioteca, per prendere qualche spunto, e procurarsi con calma un'edizione economica. Autorevoli studiosi in merito sono Luca Sarzi Amadè, autore di un manuale che dà un'ampia prospettiva della ricerca da effettuarsi per ricostruire il proprio albero genealogico, Lorenzo Caratti di Valfrei, la cui guida è ricca di rappresentazioni grafiche familiari, e Pier Felice degli Uberti, che approfondisce alcuni aspetti utili alla ricerca nobiliare.

4) Se però volete risparmiare tempo e denaro visitate il sito della famiglia Bertotti: www.bertotti.it vi aprirà le porte del mondo genealogico con innumerevoli consigli, link, schede per le richieste di atti e per la loro catalogazione, tutto costruito con grande serietà e passione, gratuitamente a disposizione di chi ha "intenzioni serie"; inoltre iscrivendosi al Forum di genealogia di questo sito potrete proporre nuovi argomenti e chiedere consigli all'espertissimo Luca Bertotti; non per niente Antenati.org, che raccoglie numerosi siti genealogici personali, gli ha assegnato ben cinque stelle.

 
 
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© 2003 Giovanna Maria Caporaloni