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IL MACISTE ALL’ASCOLTO

Internet

Caro Maciste,
stavo rileggendo ancora una volta il foglio di informazione del CPI e mi sono deciso ad esprimere il mio sdegno (forse sar ormai obsoleto dopo tante contestazioni) per i CSI.
Sono un grande (o forse ero?) loro estimatore ma non ho potuto fare a meno di restare stupito al prospettarsi dell’attuazione di quel mastodontico progetto commerciale al ritorno dalle vacanze estive che tanto mi hanno tenuto lontano dalla societ consumista dei mass-media. Certo che dopo aver sentito frasi come "non fare di me un idolo lo brucer", "se divento un megafono mi incepper" e interviste del tipo "ci che importa l’anima di chi suona", spero proprio che si inceppino.

E’ deprimente vedere chiunque che li acclami e li ascolti e chieda i cd in prestito per registrarsi "Forma e sostanza", la canzone che pi odio per la funzione commerciale che ha avuto. Non sopporto di vedere miei coetanei che organizzano pullman in una cittadina piccola come Campobasso per andare a vedere il gruppo pi in voga in quel momento. Spero proprio che succeda come a Basquiat, che facciano come una candela che brucia da entrambe le parti, non per scomparire definitivamente, altrimenti potrebbe essere un’altra operazione commerciale, ma che scompaiano dalla scena di massa.

Faccio un applauso a tutti coloro che pur avendo le orecchie colme del singolo pi commerciale della storia del (ex)punk dichiarano candidamente di non capire il significato e di rifiutare questa musica.
Una dovuta citazione per Tondelli che nel 1984 scriveva un articolo per i CCCP e che io (forse erroneamente) vedo tanto vicino a loro: "-domanda-Europei d’accordo, ma perch lo schieramento dell’Est? Non basterebbe europei e basta?/ -risposta-Scegliamo l’Est non tanto per ragioni politiche, quanto etiche ed estetiche. All’effimero occidentale, preferiamo il duraturo; alla plastica, l’acciaio......."

E perch non chiamarsi da ora in poi "USA"?????!!!!!!!
Pi che una domanda vuole essere quasi una considerazione o forse quasi un ordine.
E perch poi un altro sito con l’etichetta di distribuzione con varie foto che forse poi vogliono dimostrare il cammino spirituale e ormai commerciale?

Avrei tante altre cose da contestare (perch ci che si ammira, non fosse altro che per la volont di non propagandarlo, forse meglio tenerlo in s stessi) ma forse, molto probabilmente non mi pubblicherete nemmeno questa lettera cos lunga.
Comunque preferirei vederla pubblicata per rendere pubblico ci che penso su questa operazione commerciale (ormai ripetere questa parola in questo contesto un obbligo) e per far capire a molti FAN il loro conformismo e la loro ipocrisia.

Holden Caufield

 

Lettere

A TUTTI COLORO CHE SI SONO SENTITI TRADITI O INCAZZATI.
(In particolare riferimento alle lettere comparse su "Maciste all’ascolto" n9)
Siete delusi? Che cosa vi aspettavate? Che i C.S.I. continuassero a tifare rivolta quando tutto intorno cambiato? (E non vero che non cambiato...) Quando non avrebbe pi un senso? (E poi: cosa c’entrano le ideologie? Cosa c’entrano i traditori?).
O forse pensate che un gruppo che si rispetti debba essere l’oggetto di culto per solo pochi eletti?
Insomma: CONTA DI PI LA FORMA O LA SOSTANZA?
PARERE PERSONALE (se mi consentite):
Non credo di avere il diritto di esprimere opinioni - potrei essere tentato... - oltre la musica e le canzoni (mi piacciono). Mi spiace per il polverone alzatosi intorno a T.R.E. - non so quanto sia giusto-, la fama in ogni caso ben meritata.
L’importante continuare a seguire la PROPRIA linea, e solo quella...
Grazie per l’attenzione.
Auguro buona fortuna al Maciste, al C.P.I., ai gruppi e ai lettori tutti.
Un saluto particolare a Romina Salvadori.

Danilo - Corbetta (MI)

 

Genova 21/02/98
Caro Maciste, ti ho conosciuto a Correggio per il 50 della resistenza, ti aspetto sempre con entusiasmo, non ti ho mai scritto, ma oggi mi sento costretto a farlo. L’angolo "Il Maciste all’ascolto" assomiglia sempre di pi (non per causa tua) a Next Generation (Musica. Repubblica) di Serena Dandini. Ho letto con terribile angoscia di sfoghi adolescenziali (ci sono passato anche io come tutti voi), ma anche insulti, bestemmie o accuse di tradimento ideologico (?) rivolte ai CSI.
Sono preoccupato non perch sono stati chiamati in causa i CSI (e con loro un’intera generazione), ma perch anche in una associazione culturale come te Maciste, vi sono giovani lettori che ragionano solo con l’ideologia e ne sono accecati. Si parla di rivoluzione con uso improprio ed errato del termine, perch la rivoluzione oggi deve essere (in Italia) culturale, e proporre Dossetti, G. Nicolini o Fenoglio a mio avviso, essere rivoluzionari; purtroppo come i CCCP sono stati oggetto di grossi equivoci lo sono anche i CSI.
Ogni persona percorre un cammino personale e oggi ognuno riflette ed ci che stato, per cui caro "punk" Lorenzo di Leverano e cari "compagni", all’epoca del produci consuma e crepa voi non c’eravate, e neanche oggi nell’epoca del post 77 voi non ci siete....... Chi c’ c’ e chi non c’ non c’. Non voglio dirvi ci che non riesco a scrivervi ed esiterei nel farlo...... Per non giudicare alcuno.

P.S. Pieno Appoggio della moglie Daniela

Renato - Genova

 

Genova 24/2/98
O Maciste,
per cominciare ti racconto un episodio risalente a qualche notte fa. Tornando a casa, in auto, ascolto "La Terra, La Guerra, Una Questione Privata": sar il soffio di Ginevra in campestre, saranno le chitarre sul finale di Esco, sar non so, il fatto che decido di ascoltare in cuffia tutto il concerto prima di addormentarmi (non male!). Mi emoziono a tal punto che penso sarebbe giusto scrivere qualcosa x i soliti complimenti, pensiero che viene poi tosto accantonato per evitare di apparire melenso, ovvio e soprattutto Fan (che parolaccia...). Altro giorno, altra storia. Leggo il "Maciste all’ascolto", rimango sconvolto, tanto da non riuscire a staccare gli occhi dal foglio, dalle spietate analisi negative di alcuni sui CSI. Al di l della possibile verit, al di l dell’impegno sociale e intellettuale, che comunque tali analisi presentano rinato in me lo stimolo di scrivere quel qualcosa che volevo evitare. Tutto questo perch tutto questo non ha a che fare con la musica. Rilassiamoci! La musica non logica, calcolo, denaro. E sapete cosa vi scrivo? Che m’importa na sega davvero di tutto, che i CSI diventino miliardari, che vadano in tour con Jovanotti, che Canali sia iscritto al CCD o CDU, che Maroccolo divorzi e si sposi con una manager di Mediaset. Voglio soltanto ascoltare musica e i CSI sono per me il veicolo migliore per il viaggio. Aspetto, aspetto altri lavori, del Consorzio o no, aspetto la data savonese del concerto. (Gi visti a Salso e Torino, posso finalmente ora fare i pesanti, ovvi, ruffiani complimenti).

O Maciste, voglio solo ascoltare. Adesso esco, in auto, nel mio piccolo, ascolto il concerto di Alba, una sicurezza, un bunker, un sentirsi sereni a proprio agio, protetti... Il resto non conta.

Viva la musica, viva il canto, viva l’energia.

Marco

 

Vorrei dirigere idealmente questa lettera a Gianni Maroccolo anche se per la posta de Il Maciste. Non sar breve e per questo sono certo di essere cestinato: mi auguro comunque che leggiate questa mia con la stessa attenzione che dedicate a scritti pi corti. Premetto di aver ricevuto per la prima volta Il Maciste il 23 febbraio. Lo avevo gi sbirciato da Peppe, il cantante del mio gruppo (ma questo non conta molto). Visto per che l’argomento del momento sembra essere lo sputtanamento dei C.S.I., vorrei dire anch’io la mia (a loro favore, ma interpretatela come volete). Facciamo un passo indietro, una carrellata sugli anni ‘80. Le radio passavano i Duran Duran, Spandau Ballet, poi gli Europe e i Bon Jovi, poi i Guns’n’Roses. Era un periodo orrendo e lo si sottolineato prendendo in considerazione anche altri campi che non fossero quello musicale. Vinceva la melodia idiota su tutto il fronte. Una scoreggia avrebbe venduto milioni di dischi se solo fosse stata emessa da Vasco Rossi o da un anglofono carino. L’underground era formato da metallari, punk e dark. I primi e i secondi non passavano n in televisione n alla radio: erano per lo pi considerati dei tossicodipendenti dai quali bisognava stare alla larga, nella migliore delle ipotesi gente che emetteva troppo rumore. La musica che ascoltavano i metallari era enormemente pi tecnica di quella punk. Ma non vendeva niente (tranne gli Iron Maiden, all’epoca punto di riferimento del genere insieme ai gruppi californiani). Il quarto album dei Metallica aveva venduto molto meno di un milione di copie (teniamo conto che questo un gruppo che canta in inglese: ha un mercato enorme, molto meno di un milione di copie significa che lo avevano venduto ai loro parenti). Poi accadde qualcosa, quello che io definisco lo ‘sdoganamento’ dell’heavy metal. Non so come fu ma il quinto album dello stesso gruppo vendette pi di dieci milioni di copie (mentre i Guns’n’Roses, molto pi leggeri rimanevano l a guardare con i loro "Use Your Illusions" che non vendevano il numero di copie sperato e soprattutto venivano schiacciati dai Metallica!). A parit di tecnica e di potenza (quello che cercava il metallaro-tipo influenzato dalle riviste specializzate per vari motivi)....come si spiega?

Contemporaneamente succedeva un’altra cosa: buona parte di quello che era stato il pubblico metal cominciava ad orientare i propri gusti verso altre tendenze: i Faith No More, i Red Hot Chili Peppers, il grunge, i Nirvana, i Soundgarden, i Pearl Jam, gli Alice In Chains, i Sonic Youth. Cio il crossover e il noise, meno tecnica del singolo strumentista (o almeno non tutta l’attenzione fissata su quello strumentista), pi composizione senza regole (o con nuove regole?). Nonostante ci furono sdoganati anche questi. Cosa significa? Lo sdoganamento e il riconvertirsi di questo pubblico segn la fine del metal: oggi i metallari ascoltano o solo tecnica (progressive senz’anima come i Dream Theater) o stantio death metal. In tutto questo cosa c’entrano i C.S.I.?

Facciamo un salto nella musica italiana degli anni ‘80. Copia l’estero con melodie orribili e c’ un underground in cui spiccano i Litfiba (quelli veri dico), i CCCP e qualche altro nome (cercate nella collana Taccuini). Gli anni ‘90 cosa offrono?

L’ennesimo sdoganamento. I 99 Posse, gli Almamegretta, gli Ustmam, i Prozac+ e i C.S.I. non si sono sputtanati per niente: sono vittime di qualcosa che non si pu controllare. Mentre prima si vendeva tanta melodia idiota, adesso si vende tutto. Se riesci a rendere il prodotto visibile (e non c’ niente di male in un cartone di un metro per un metro che raffigura la copertina dell’album) lo vendi senza piet e mi pare anche che il mercato non appartenga tutto agli 883 e alle compilation di musica dance. La teoria del romanzo afferma che quando uno scrittore scrive un romanzo scrive pi di quello che ha scritto: il romanzo per alcuni aspetti sfugge al suo controllo, in qualche modo non pi suo. Quando una radio comincia a mandare insistentemente un pezzo, non necessariamente questo deve piacere al tipo che lavora nella radio. Il cammino : i C.S.I. sono primi in classifica - chi sono i C.S.I.? - mandiamoli per un po’ di tempo (recuperando ascolto) - questo solo fatto provveder a farli conoscere e, in definitiva, a sdoganarli. Sdoganarli serve ad andare avanti, a produrre altra musica. E poi se il prodotto valido non capisco perch debba avere un riconoscimento anche dal punto di vista economico: sono pi onestamente guadagnati i soldi di Max Pezzali? Non credo siano stati 5 concerti con Jovanotti a far salire "T.R.E." in classifica (mi pare un po’ deboluccia come tesi): il pubblico di Jovanotti rimane un pubblico diverso (con questo non voglio dire che sia migliore o peggiore di quello dei C.S.I.). E poi vedere Ferretti che balla "L’Ombelico Del Mondo" sotto il palco (concerto di Salerno) ti fa capire quanto si possa essere umili. Non voler essere ricordati come una tomba neoclassica non significa necessariamente sputtanarsi senza piet. E poi i C.S.I. sono anche (soprattutto?) dei produttori, gli unici che avrebbero potuto prendere in considerazione gruppi come i Marlene Kuntz, gli Antennah, gli Ustmam. Non possiamo dimenticare questo perch senza il C.P.I. staremmo qui a farci le pippe cercando di capire quali sono i lati positivi e le idee innovative di un disco come "Mondi Sommersi". Mi sembra che il Consorzio stia creando le condizioni perch possiamo ascoltare buona musica ancora per molti anni. Facendo un passo alla volta il Consorzio propone i suoi gruppi anche rischiando: l’uscita della collana Taccuini per esempio - ma ne potrei fare altri due o tre - una operazione rischiosissima. La logica del mercato riceve un colpo durissimo e il Consorzio paga la qualit con dei margini di guadagno bassissimi. Al concerto dei Litfiba e di Salerno c’era uno striscione che diceva: "Ma quali mondi sommersi, aprite i vostri occhi". "Compagni", come vi siete firmati sull’ultimo numero de Il Maciste, vi potete rendere conto della differenza? Non mi sembra che "T.R.E." sia un album molto compiacente: se il nome dei C.S.I. non avesse goduto negli ultimi anni di un passaparola cos ampio, "T.R.E." avrebbe venduto come "Ko De Mondo". E non mi sembra giusto.

Mauro - Salerno

 

A ruota libera, scrivere al C.P.I. facile, soprattutto quando come nel mio caso si potuto appurare direttamente la genuinit gi presente nel Maciste. Ho parlato al Salone della musica del 97 sia con Ferretti e di pi con Gianni Cicchi, si instaurato subito un feeling, cosa meno facile con altre case discografiche.
Non voglio perdermi in facili eufemismi, ma la carica innovativa di gente come C.S.I. ed Estasia l’avverti soprattutto in concerto.
Signori voi state provocando un 48 era dall’epoca degli Osanna, Jumbo, Balletto di Bronzo, Battiato ecc ecc che in giro non si sentiva qualcosa di nuovo. S perch se certe cose sono possibili in Francia, o in Germania in Italia buio. Con questi cantautori infiniti che si specchiano a dirsi che sono bravi e belli, e ti mettono dentro anche un vaffanculo. E poi tutta questa brava gente che in TV ride sempre, c’ poco da ridere, vadano come capita a me a lavorare sotto le presse alla Fiat di Rivolta. Il C.P.I. arriva nel momento giusto con una rivista G.R.A.T.I.S.. fatta con pochi mezzi e tanto cuore, senza firme altisonanti come gino castaldi, riccardo bertoncelli, alberto campo e gi di l.
Basta e se t.r.e. arrivata su allora il momento giusto di dare un giro a tutti questi buffoni, che non conoscono nemmeno il pentagramma. nella prossima lettera (che sara’ di getto come questa) vi dimostrer come a 43 anni un padre di famiglia di 4 figli, sconvolger con pochi mezzi la musica rock italiana.
Senz’altro uno dei vostri.
Il cipputi degli articoli sono io.
Torino 24/02/98

(firma non leggibile)

 

Milano - Venerd 12 Dicembre - ore: 23 circa - Binario Zero - Afa in espansione
Luci a intermittenza martellano il mio campo visivo, entro, luci soffuse, ombre in moto, pensieri isofrequenziali che rimbalzano da un muro all’altro, techno troppo elevata in uno spazio angusto, mi disorienta, un logo familiare veleggia sopra un palco; celando la mia curiosit aspetto un cenno, un suono.....non vi ho visti mai.... forse importante? Ho voglia di qualcosa di diverso, forse sono nel posto giusto, la gente entra, la musica cola densamente sul mio corpo....una voce annuncia che giunto il momento.
Finalmente giunge anche per me il tempo di rivincite, I want to escape,....La citt come una stanza chiusa, piena di fiori vizzi e di acqua stagnante.....(finalmente disponibile nelle librerie).
Non mi piace espormi, escursioni temporali in spazi troppo vivacizzati.....ma non vedo niente, voglio un contatto pi diretto, voglio omologare al meglio questa mia esperienza, linea gotica, prima fila, seduto, mi godo un feedback fra orecchie-cervello-occhi. Mi perdo dolcemente nei vapori della nebbia, vorrei essere un dio che finalmente comprende, frammenti di emozioni risvegliano la mia anima, una sensazione troppo profonda per essere compresa, non ne sono capace, godiamo e basta.
"La tecnica non conta, io mi occupo di emozioni" diceva il signor Jimmy Page; il fine non ha mezzo?
Ritmi artificiali per parole colmanti, tocchi di chitarra perpetui che segnano i cambiamenti, aperture di basso che calcano l’estasi del momento.....sono trascinato in una spirale vorticosa, un giro ellittico che non deriva, aleggio nell’aria, sono immerso nell’afa.

GRAZIE PER IL VOLO, GRAZIE!!!!!

Simone - Milano

 

- FLASH -
I   Una sedia vuota con una chitarra accanto e una giacca appoggiata sullo schienale. La didascalia dice: "Massimo Zamboni".
II  Un amplificatore con la spina attaccata: "Gianni Maroccolo".
III Primo piano dell’asta di un microfono; sotto, la scritta: "Giovanni Lindo Ferretti e Ginevra Di Marco".
...continua...

Quando testimonio frasi o atteggiamenti che riportano al concetto di "L’IMMAGINE E’ TUTTO", ripenso a quelle foto in cui Zamboni sorride, quasi beffardo, guardando verso l’obiettivo, con le mani appoggiate alle ginocchia e la sua chitarra appoggiata al lato, in momentanea pausa; o a Maroccolo che gongola vicino ai suoi amplificatori, noncurante e indifferente all’obiettivo che lo scruta molto pi a fondo di quanto non voglia far credere; e Ginevra e Giovanni, vicini al microfono e vicini fra loro, i volti distesi, in ascolto. E alle note, alle voci, ai passi, che paradossalmente non si possono sentire, ma si possono guardare.
Non sembra vero ma siete proprio l dove non ci siete, e questo succede anche quando non potete immaginarlo.
Volevo ringraziare per questo...e per altro.
Ciao.

Vivi

 

ALBA DI PACE
Pace, desiderio di pace,
non solo interiore.
In questa notte muta
note di dolcezza si spargono
intorno.
Amorevoli sensazioni
di fraterna comunione
mi passano la mente.
Amor per il creato,
per il mistero umano,
per l’intelligenza umana,
per il cuore degli esseri viventi.
Strumenti di pace
emanano soavi suoni seducenti;
ascolto in silenzio.
Signore generoso
questo , dunque, per noi?
o meraviglia della vita,
fammi diventare amore
diffondimi nel mondo,
portami a chi pace non ha.
Scritta ascoltando il concerto di Alba dei C.S.I.

Lorenzo

 

Messaggi

Tutti coloro che hanno espresso un giudizio sui C.S.I. inviando una lettera a "Il Maciste" hanno parlato di condanna dei totalitarismi o di accettazione di essi, della maglietta di Jovanotti, insomma di tutto fuorch di musica. Non trovate tutto questo incredibilmente avvincente?
P.S. Ginevra Di Marco una dea!
Ciao.

Valerio - Civitavecchia (Roma)

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SAN VALENTINO 1998

un amore lungo un giorno

Il giorno di San Valentino stato pubblicato un cd singolo con un brano dedicato alla festa degli innamorati. Un progetto strano e strambo che ha visto il Consorzio Produttori Indipendenti in prima linea. In quel disco si sono ritrovati tanti musicisti italiani della nuova ondata (ondata?), persone che si conoscevano da tempo ed altre che non si erano mai incrociate. A seguire alcune riflessioni dei partecipanti a questo strano e strambo progetto. Anche San Valentino ha da quest’anno il suo inno.............. Tra scatole di cioccolatini a forma di cuore e mazzi di fiori, preferibilmente rose rosse. Un Amore Lungo Un Giorno - San Valentino '98

Manuel Agnelli - AFTERHOURS

"Essere riusciti a mettere pi o meno d’accordo tre etichette, tre editori ed un numero imprecisato di musicisti un miracolo, e costituisce un precedente fondamentale per la musica italiana. Si ha forse per la prima volta l’impressione che esista una scena musicale coesa, ed al tempo stesso si ha la prova che, al di l del valore artistico di questo progetto, pensare esclusivamente al proprio orticello stato e continua ad essere un limite enorme per la crescita della musica in Italia. Speriamo che qualcuno riesca a capirlo."

Giorgia Poli - SCISMA

"San Valentino la festa degli innamorati... Beati loro!" - Alcuni giorni dopo - "Ripensandoci fantastico innamorarsi ogni giorno delle cose.
Per me lo stato. Grazie."

Michela Manfroi - SCISMA

"Viva le differenze se, unite tra loro senza pregiudizi ed ambizioni, generano un progetto cos sincero. E’ stata una bella esperienza, divertente e costruttiva. Grazie a tutti."

Cristina Don - CRISTINA DONA’

"Ho avuto finalmente modo di festeggiare San Valentino, altrimenti non lo avrei mai fatto. Sono credente, ma non praticante. Sono credenza, ma anche com."

Paolo Benvegn- SCISMA

"Arricchimento umano, divertissement, lontananza dall’isolamento... questo ed altro stato per me "Un amore lungo un giorno". L’armonia nella quale stato realizzato questo progetto mi ha accompagnato per diverso tempo. Ringrazio tutti coloro che vi hanno preso parte."

Luca Talamazzi - SANTA SANGRE

"Una dichiarazione su questa operazione San Valentino? Potremmo sostenere svariate e fantasiose interpretazioni, ma la verit che siamo incapaci di trovarci un lavoro onesto."

Max Donna - LA CRUS

"Il piacere di fare musica farla con altri."

Mauro Ermanno Giovanardi - LA CRUS

"Ero in sala prove con i Puerto Rico e Maurizio mi ha praticamente costretto a fare dei cori. Molto bello. Non c’erano nemmeno le voci e le chitarre quando ho cantato. Non ero a Milano quando hanno girato il video e ho sentito il pezzo finito praticamente un mese dopo che era uscito."

Maurizio Raspante - SANTA SANGRE

"Credo che "Un amore lungo un giorno" si collochi a met strada tra "I sonetti d’amore" di Shakespeare ed un qualunque libro della collana Blue Moon. L’unica mia certezza che noi tutti diventeremo ricchissimi."

Massimo Bellucci - CONSORZIO PRODUTTORI INDIPENDENTI

"Credo sia il primo disco in Italia e forse anche nel mondo dove possibile trovare la presenza di cori subliminali. Per gli orecchi fini infatti possibile ascoltare voci di artisti che non figurano e allo stesso tempo possibile trovare artisti che nemmeno hanno partecipato. Che sia la nuova svolta del Rock’n’Roll?"

Fabio Fantini - CONSORZIO PRODUTTORI INDIPENDENTI

"Ho sempre amato le grandi beffe, dal falso Modigliani all’ultimo artista scoperto da David Bowie. Lo spirito che aleggiava durante la preparazione e la realizzazione del pezzo di San Valentino era quello di una grande beffa. Probabilmente ai danni di tutti noi, per primi."
"OK,, bravi, ma non ancora il momento di farsi dei pompini a vicenda"
(Harvey Keitel, "Pulp Fiction")

Giorgio Prette - AFTERHOURS

"Non avendolo mai festeggiato in vita mia sar sicuramente l’unico San Valentino che mi ricorder. Penso sia stato una sorta di gioco di prestigio da parte di chi ha ideato e organizzato il tutto, perch riunire un tale "branco" di musicisti non cosa da persone equilibrate."

Dario Ciffo - AFTERHOURS

"La cosa che mi ha colpito maggiormente stata la totale assenza di stress, il clima rilassato che ha accompagnato le registrazioni, cos diverso da quello che si respira generalmente durante il lavoro in studio. E’ stato divertente."

Franci Omi - IL GRANDE OMI

"Questo ci per cui uomini macchiati pagano, ma qui tra noi puro" (Pulp)
Un connubio tra amore e lucro... il grande omi non poteva mancare, anche se indegnamente rappresentato dal solo Franci omi. E poi un mazzo di artisti italiani delle nuove nidiate che saltano lo steccato e si mettono a collaborare... stato bello, speriamo succeda ancora. E ancora.

Andrea Viti - AFTERHOURS

"Solo sporadicamente persone di gruppi diversi si riuniscono per dare vita ad un progetto comune. Speriamo che accada ancora. Ne abbiamo bisogno. Ho saputo di questo progetto solo il giorno prima delle registrazioni, e mi sono precipitato.
Grazie a tutti."

Marco Parente - MARCO PARENTE

"Solo un bacio e farmi andar via chiudi gli occhi e pensi che sia gi finita" Nonostante la dissacrante e brutale ironia di Maurizio e Pasquale e di tutta questa operazione io credo fermamente in S. Valentino e lo dimostrer facendomi promotore in prima persona di una pi seria considerazione di questa festa portando la sua durata da un minimo di 1 canzone ad un massimo di 3 dischi (con opzione di altri due da concordare naturalmente tra S. Valentino e gli artisti)
firmato S. Valentino secondo Marco P.

Steve Piccolo - STEVE PICCOLO

Valentino fu un prete venerabile. L’imperatore Claudio lo fece chiamare e gli chiese: "Che cosa succede, Valentino? Perch non ti giovi della nostra amicizia e adori i nostri dei, scacciando le tue sciocche credenze?" [...]
Valentino fu dato in custodia a un tale. Condotto a casa di quello, disse: "O Signore Ges Cristo, vera luce, illumina questa casa affinch ti riconoscano come vero Dio."
Il prefetto allora disse: "Mi stupisco che tu dica che Cristo luce: ma certo tu ridarai la vista a mia figlia che da molto tempo cieca, far qualunque cosa tu mi chiederai."
Valentino allora si mise a pregare e rese la vista alla figlia del prefetto. [...] L’imperatore lo fece decapitare. Questo accadde verso il 280.
(dalla "Legenda Aurea" di Jacopo da Varazze)

P.S.
Un ringraziamento particolare va a Fabrizio Rioda, per aver creduto per primo nel progetto; alla Jungle Sound Production; al Profile Studio di Milano per la preziosissima collaborazione; a Larry Bolognesi di TMC2.

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CCCP e C.S.I.il libretto rozzo dei CCCP e CSI

All’uscita di questa raccolta di testi intitolata "Il Libretto Rozzo Dei CCCP E CSI" sono stato colto da un momento di sconforto. Un album, ("Tabula Rasa Elettrificata"), un mini-tour di presentazione del libro "Fedeli Alla Linea Dai CCCP Ai CSI", una tourne in lungo e largo per la penisola che si sta concludendo in questi giorni, una videocassetta/documentario ("Sul 45 Parallelo"), un doppio lp dal vivo ("La Terra, La Guerra, Una Questione Privata"), registrato ad Alba il 5 ottobre 1996 e relativa videocassetta intitolata "Un Giorno Di Fuoco" e "Il Libretto Rozzo Dei CCCP E CSI" sono state le produzioni artistiche che hanno coinvolto il Consorzio Suonatori Indipendenti dal settembre dell’anno scorso. Una super produttivit che mi ha fatto pensare: "Fermatevi un attimo. Prendete fiato". Ho cos cominciato a leggere con distacco l’ultima fatica letteraria, finch non ho trovato il mio nome tra i ringraziamenti per la discografia in appendice (sono dovuto arrivare quasi alla fine) e subito la mia opinione in merito ai C.S.I. si totalmente ribaltata.

Scherzi a parte, l’uscita di questo libro mi porta a fare alcune considerazioni che vorrei condividere con tutti i lettori de Il Maciste. I C.S.I. (queste rockstar) sono passati da "culto religioso" per pochi intimi (40.000 ascoltatori?) a fenomeno di massa (80.000 ascoltatori ?) con conseguente inasprimento del rapporto tra i primi ed i secondi, o forse tra i secondi ed i primi. Mi ricordo perfettamente una chiacchierata con Gianni Maroccolo ed una sua frase sibillina che mi sembr, nella mia totale ingenuit, una esagerazione: "Vedrai quante critiche invidiose arriveranno". Non riuscivo a capire, "T.R.E." si stava comportando bene (mi riferisco alle vendite), forse grazie ad una maturazione del pubblico, forse per un brano indovinatissimo, "Forma E Sostanza", forse perch per un caso fortuito una buona parte di vendite si erano concentrate in una settimana ed i C.S.I. avevano raggiunto il primo posto in classifica scavalcando i pluridecorati Oasis. Per non capivo, "T.R.E." rimaneva e rimane, per il mio modestissimo parere, un disco dei C.S.I. come i suoi predecessori, un disco che poco concedeva e concede alla commerciabilit, alla fruizione di massa, dove per massa si intende un ascoltatore medio italiano che aspetta con ansia e trepidazione l’hit da discoteca, o il classico cantautore vecchio e stantio fermo sulle sue posizioni artistiche da circa tre decadi. "T.R.E." non mi sembrava e sembra cos venduto al mercato come alcuni hanno ventilato, non mi sembrava e sembra cos distante, concettualmente parlando, dagli altri album dei C.S.I. Anzi sono proprio convinto che sia "Ko De Mondo" il disco "leggero" dei C.S.I., quello pi facile da assimilare, quello pi vicino alle corde di un ascolto di massa, quindi in teoria, doveva essere quello il 33 dell’esplosione di consensi (80.000 ascoltatori?), del successo da rockstar consumate che molti hanno intravisto con "T.R.E.".

Dopo il disco arrivato il libro di Alberto Campo e quel mini tour di presentazione che ha visto protagonisti il critico musicale, Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni. Un mini tour all’apparenza del tutto tranquillo, se non fosse che i vari organizzatori locali hanno forse sottovalutato le persone che ascoltavano i CCCP e che oggi ascoltano i CSI. Persone che non si fermano al puro e semplice sentire, ma vogliono approfondire, capire e magari, per comprendere meglio quello che hanno ascoltato, vanno pure ad un incontro dove un giornalista, un cantante ed un chitarrista parlano delle loro esperienze di vita. Strano, vero? Si sono cos verificati gli episodi raccontati da Alberto Campo nel numero scorso de "Il Maciste" e sono arrivati i primi approcci dubbiosi al "fenomeno" C.S.I.. Il tour quindi partito tra l’entusiasmo generale, dove per entusiasmo generale mi riferisco a quello del pubblico accorso numeroso alle varie date sparse per lo Stivale. Le polemiche per si alimentavano e Giovanni Lindo Ferretti, il profeta, come indicato in alcuni articoli, decideva di chiudersi in un silenzio stampa di memoria sportiva. In contemporanea col tour i C.S.I. davano alle stampe un album dal vivo che era ed la fedele trasposizione su disco e compact disc del concerto tenuto ad Alba in onore e a memoria di Beppe Fenoglio. Apriti cielo!!!! Le accuse di sfruttare il momento sono piovute come macigni. Peccato che nessuno si sia ricordato che una mossa come questa la pi sbagliata in termini economici che un artista possa fare. Il tour storicamente il momento migliore per alzare le vendite dell’album presentato dal vivo, di conseguenza pubblicare un nuovo disco durante una tourne produce l’effetto di bloccare le vendite del vecchio album. Bravi, ottima scelta!!!!! Considerando inoltre che il disco avrebbe avuto una vita molto breve, da febbraio a maggio (inizio e fine del tour) si comprende ancora meno il perch di tanto astio nei confronti dei C.S.I. e della loro iperproduzione.

Oltre a queste uscite discografiche sono arrivate anche due videocassette, prodotti che non sono di certo il cuore del music business, mi riferisco ovviamente alle VHS musicali, non a quelle cinematografiche. Se un film di successo pu vendere in Italia un milione di copie, un video musicale raggiunge a fatica le 3.000 copie, con buona pace di tutti gli astiosi. Quindi un libro con i testi e scritti inediti di Ferretti e Zamboni, un libro dalla copertina rosso fuoco come neanche le Ferrari possono essere. Una raccolta che letta con attenzione non aiuta di certo il sonno, non si digerisce con estrema facilit. A chiusura le lettere pubblicate su "Il Maciste" che gridavano il loro sdegno nei confronti dei C.S.I., con tale accanimento che leggendole mi sono sentito per un attimo trasportato in un’altra dimensione, in un altro spazio-temporale. E’ ovvio ed inammissibile che tutti gli esseri viventi abbiano le stesse idee e convinzioni, il mondo bello perch vario si dice da secoli, per ho il timore che in questo mondo regni l’invidia (quella vera) e la cattiveria (quella dolorosa). I C.S.I. non mi sembrano proprio, in tutta onest, quella macchina da soldi che alcuni ci vogliono far credere, le loro scelte artistiche cozzano il pi delle volte con un minimo di raziocinio mercantile. Questo ingolfamento di produzioni penso sia dettato dal fatto che i C.S.I. non si pongono il problema di cosa sia giusto o meno fare in rapporto al business, in maniera da trarne il maggior profitto col minimo sforzo. Essere arrivati ad ottantamila ascoltatori non significa aver invaso il mercato discografico, ma soltanto un gradito e gradevole risultato, vuol dire che altri ascoltatori si sono avvicinati al Consorzio Suonatori Indipendenti. Ascoltatori "rubati" alla techno di bassa lega, al pop di infima qualit, al rock putrefatto di cariatidi incartapecorite. Acquistate "Il Libretto Rozzo Dei CCCP E CSI" e tenetelo sul vostro comodino per ogni evenienza, il profeta Ferretti potrebbe venirvi in aiuto..........

Andrea Tinti

Questo sproloquio stato scritto ascoltando (perdonatemi) nessun album dei C.S.I., bens il primo lp dei Killing Joke datato 1980. Energia allo stato solido. Bye Bye.

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