Giorgio Canali? Autointervista

Che fine ha fatto Lazlotoz? Giuro che questa Ë l'ultima volta che ve la meno con questa storia. Qui di seguito, come in un intervista senza intervistatore, il percorso dell'album.

Quando ho casino in testa e cerco di mettere ordine tra i miei pensieri scrivo.
Non cambia niente Ë chiaro, il casino resta, tanto oramai ci ho fatto l'abitudine, restano anche le parole, sulla carta, pile di fogli che raccontano nulla di coerente: io.
Qualche tempo fa ho cominciato a ricucire tutti i miei verbali tenendo in mano una chitarra e mi sono accorto che stavano venendo fuori delle canzoni, da sole, senza nemmeno il bisogno di forzare le parole a martellate nella musica.
E' stata una cosa che mi ha sorpreso non poco, mi sono trovato a comporre con lo stesso metodo che usavo quando avevo diciassette anni, una chitarra, delle parole un canapË di pochi accordi e via col vento.
Piano piano mi sono accorto che c'era quasi il materiale per un album, ho tirato fuori dal cassetto due vecchie canzoni preciessei per far numero, ho guardato Gianni Maroccolo dritto negli occhi (quelli che mi conoscono bene sanno che guardare dritto negli occhi non Ë la mia specialitý) e gli ho detto: "Giý, fammi fare un disco!".
Gianni mi ha guardato strano, io l'ho anticipato rassicurandolo che non si trattava di roba alla Politrio (ha sempre detestato la musica che facevo con il mio vecchio gruppo), ma di canzoni, anche commerciali, musica leggera insomma. Ha riso senza dir nulla, due giorni dopo mi dice che lo studio di registrazione, compatibilmente con gli altri progetti, Ë li che mi aspetta.
Mariano De Tassis Ë stato il primo musicista a venire coinvolto nel progetto, pi˜ che naturale visto che da anni si parlava di suonare insieme e non si era mai riusciti a concretizzare un bel niente. L'ultima farneticazione in ordine di tempo era l'idea realizzata, di una band hard-core con Roberta dei Disciplinatha al basso, lui alla batteria ed io a urlare improperi con la chitarra al collo, avevamo persino il nome: A.P.A.P.A.P.P.D. non chiedetemene il significato, non voglio beccarmi una denuncia.
Mariano Ë sceso dai suoi monti in treno perchÈ aveva appena fuso la macchina, quattro giorni di sala prove ed il nocciolo dell'album Ë stato registrato nei tre seguenti, chitarra e batteria.
Poi Ë arrivato il Santo Niente al gran completo, abbiamo buttato gi˜ dopo averla provata un paio di volte nella loro cantina, Va Tutto Bene, in presa diretta, tre chitarre, basso e batteria.
Pino Gulli Ë passato di li ed in due ore abbiano inciso la base di 1,2,3,1000 Vietnam, stessa cosa per Marco parente che mi ha regalato la sua ultima prestazione da batterista prima di appendere le bacchette al chiodo ed una magica ritmica per Nuvole & BlÈriot.
A questo punto ho piazzato gi˜ un po' di voci, qualche basso alla cazzo e l'embrione dell'album era li, ho fatto un paio di cassette per Gianni e per Caludio Saut perchÈ mi dessero una mano a far frullare la ritmica, visto che con il basso in mano sono ancor pi˜ nevrotico che con la chitarra e m sono seduto sulla sponda del fiume a guardare l'acqua scorrere.
Su quella riva devo essermi addormentato, mi ha svegliato l'uscita sul mercato di Tabula Rasa Elettrificata e di tempo per giocare non c'Ë n'Ë pi˜ stato.
Nei pochi momenti liberi siamo riusciti a registrare i bassi di Claude, quelli di Gianni, le chitarre di Nessun Presente con Cristiano Godano e Riccardo Tesio.
L'album mi piace, molto, l'unica cosa che mi lasciava un po' di dubbi era la mia padronanza della voce nei pezzi in francese, Ë a questo punto che ho chiesto aiuto al mio amico Bertrand Cantat, cantante dei Noir Desir miracolosamente in pausa.
Sono salto a Paris, con i miei nastri, ho fatto un po' di messe a punto delle canzoni con la mia vocal-coach preferita, madame Sarah Sanders e pi via a ruota in studio con Bertrand a fare il regista della voce.
Per me, abituato a fare il produttore, Ë sempre una cosa fantastica trovare qualcuno che lo faccia al mio posto, in quattro giorniabbiamo registrato tutto ciÚ che mancava, fino all'afonia quasi totale e, visto che non ce la facevo pi˜, Bertrand ha cantato gli hasta siempre comandante alla fine di 1,2,3,1000 Vietnam.
Abbiamo approfittato della situazione per aggiungere la chitarra di Serge Teyssot-Gay a Ca Y Est e a Probablement poi, come in una scena di Mars Attacks, Ë atterrato il studio Akosh Szelevenyl con il suo assortimento di sax e pifferi vari; non avevamo armi abbastanza potenti per impedirgli di fare i danni che ha fatto: grandioso!
Il "disco" era finito, bastava mischiarlo.
In fretta e furia, prima della partenza del M'Importa 'na sega tour, l'album Ë stato confezionato nella sua forma finale subito dopo Natale.
E' Natale un'altra volta e Che Fine Ha Fatto Lazlotoz Ë appena uscito nei negozi, a quasi un anno di distanza, un'enormitý, se non me lo fossi appuntato su di un post-it appiccicato allo specchio del mio bagno, non mi ricorderei neppure chi Ë 'sto Lazlotoz.

In basso a destra sul Depero taroccato, nella copertina dell'album, il monumento a Laszlo, mai costruito da nessuno, perchÈ la follia merita statue solo nel momento in cui il folle sta su al potere.
Come reagirebbe poi il nostro eroe, martellatore di michelangioli, di fronte ad un'opera di marmo che lo ritrae nell'atto di martellare? Martellerebbe se stesso nell'atto di martellare? E se qualcuno ancor pi˜ folle di lui gli erigesse un ulteriore monumento che immortala quel momento di doppia martellazione, che farebbe Laszlo a posteriori, martellerebbe la statua di lui che martella se stesso nell'atto di martellare il suo monumento? E se il pazzo scultore perseverasse all'infinitý nello scolpire martellazione su martellazione?
Lunga vita a Laszlo Toth, ne ha bisogno per portare a termine il suo compito.
Lunga vita pure allo scultore pazzo.
Nel 1972 uno squilibrato di nome Laszlo Toth prende a martellate la Pietý di Michelangelo Buonarroti, tutto il mondo occidentale si dispera.
Da almeno dieci anni le posse francesi e italiane, il loro hip-hop, raggamuffin o come altrimenti cazzo si chiama, mi martellano i coglioni e nessuno dice niente.
Non c'Ë giustizia a questo mondo.
Lunga vita anche a Frankie Ni NRG Mc, l'unico che sa come si fa.

Giorgio Canali

 

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"Coule La Vie"

Che fine ha fatto la traduzione
Ovvero. The meaning of "Coule la Vie"

Ultimamente durante il Lazlotoz Tour mi sono state ripetutamente poste due domande, sempre quelle.
1.- Dov'Ë Giovanni Lindo?
2.- Che cosa dice il testo di "Coule La Vie", perchÈ nel tuo album Ë l'unico pezzo non tradotto?

Alla prima domanda rispondevo allargando le braccia, facendo il misterioso con un rictus idiota sulla faccia che sottolineava "io-lo-so-ma-non-te-lo-dicoÖ." (GiÚ, se leggi 'sta cosa fatti vivo, almeno mi sentirÚ un po' meno grullo), alla seconda rispondevo allargando le braccia (le stesse), facendo il misterioso con un rictus idiota sulla faccia (idem) sottolineando "troppo-lungo-da-spiegare" oppure "non-ho-pi˜-voce-mi-sono-sgolato-a-cantare" e anche "non-lo-so-manco-io".
Il mio rictus idiota puÚ avere un numero infinito di significati, un giorno o l'altro ci faccio un film, un primo piano di un'oremmezza della migliore delle mie facce da culo, senza movimenti di camera, il titolo potrebbe essere "La Vita, L'Universo E Tutto Quanto", bello vero? L'ho rubato!
La colonna sonora la faccio fare all'Articolo 31, li ho visti in tiv˜ ieri, ho cambiato canale e c'era Bagdad bombardata, le disgrazie non vengono mai sole.
Ma perchÈ Clinton invece di bombardare Bagdad, non bombarda l'Articolo 31? I missili americani non sono cosÏ intelligenti come vorrebbero farci credere.
Per continuare con le stronzate, ecco qui di seguito, che vi interessi o meno, la traduzione letterale di "Coule la Vie", con il suo bel corredino di note 'che senno non ci si capisce una minchia'.

"Cola o Vita"

Cola, o vita (1)

Agganciato al soffitto per i piedi, in ogni modo "alto" e "basso" sono idee molto personali,
Osservo la vita che cola a flotti dalla mia tiv˜, sul pavimento, senza neppure prendere in considerazione l'ipotesi di chiudere il rubinettoÖ
Vai, vai, cola, o vita!
Cola fino ad inondare il piano terra di questo inferno e tutte queste facce da pizzicagnolo che giorno e notte mi pendono la mia (2).
Cola, anche solo per rovinare l'intimitý dei canapË dove, in accappatoio, si sbircia di nascosto, al notte, il proprio bel porno softizzato B.C.B.G. (3).
Cola, o vita,
vai, vaiÖ
e si potrebbe supporre che la mia libertý sia del culo (4) non criptato alla tiv˜ e tre volte troppo o tre volte m'importa una sega (5)
dei soggetti di discussione,
e tanti ne porta via l'aereo (6)
che gli sbirri restano senza lavoro
ma non si preoccupi, ce ne saranno ancora,
di budella nel panorama,
Signor Ministro delle Interiora (7).
Appeso al mio trespolo a testa in gi˜, mi chiedo se non sia per raddrizzare una situazione non chiara
Ascolto il mio cuore che zoppica al ritmo (8) della voce che cola
Impietosa, parola a parola, dall'apparecchio radio della mia vicina
Vai vai, cola, o vita!
Cola sino ad annegare 'sti nazisti col cervello rasato e la croce venuta male e tutti
Gli altri nascono al Ministero della Sanitý
Gente a cui della mia salute non puÚ fregargliene di meno,
la sola cosa che conta per loro Ë contare i miei linfociti T4
vai vai, cola, o vita!
E si potrebbe sospettare
Che la veritý
Sia scritta a caratteri molto piccoli
Sulle nostre carte d'identitý
Ed Ë per questo che ci vengono controllate
CosÏ spesso per un nonnulla
E tutte queste perquisizioni
Sono per la nostra sicurezza
E il mio culo Ë pollo (9)
Come se non ce ne fossero giý abbastanza di polli (10)
In questa cittýÖ
VaiÖ vaiÖ vaiÖ

note

(1) Coule la vie, cola, scorri, si pronuncia come cool la vie che vuol dire pi˜ o meno bella, la vitaÖ.doppi sensi idioti, insomma.
(2) In Francese faccia si dice tÈte (testa). Prendre la tÈte vuol dire ossessionare, rompere i coglioni.
(3) B.C.B.G. bon chic bon genre, acrostico che si usa per etichettare la gente per benino.
(4) Il termine cui in questo caso significa sesso, non criptato (non so se si dica anche in italiano) vuol dire non disturbato dalla trasmissione codificata delle pay-tv.
(5) Trois fois trop, roi fois rien ý brenier. Tre volte, in Francia, Ë un modo per deinire l'eccesso, tre volte troppo (tantissimo), tre volte niente (zero). Rien ý branier Ë l'equivalente gergale di m'importa una sega, con la stessa accezione masturbatoria.
(6) Autants en emporte le vent Ë il titolo francese di Via Col vento, il calembour con auants en emporte l'avion (l'aereo) Ë una perla di crtinismo applicato, lo ammetto.
(7) Altro gioco di parole da deficiene: Ministre de l'interieur (Ministro degli Interni) Ministre del Interieurs (ministro delle Interiora).
(8) Ulteriore bisticcio (completamente gratuito) tra bolte au rhitme (zoppica al ritmo) e bolte a rhitme (batteria elettronica).
(9) Et mon cul c'est du poulet (e il mio culo Ë pollo) Ë una sorta di esclamazione che significa pi˜ o meno: raccontalo a qualcun altroÖa chi vuoi farlo credere.
(10) Poulets (polli) in questo caso vuol dire poliziotti.

Ecco qua svelato il mistero della scomparsa della traduzione, mica potevo mettere nel libretto dell'album numerini e noterelle, siamo seri.

Cia' , a presto.

P.S. Comprate l'album, ci ho l'idraulico da pagare e tutti i danni dell'allagamento. Se non tenete una lira potete sempre vendere all'usato i vostri ciddÏ dell'Articolo 31, sempre che troviate chi ve li compra.

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AF.a - Armonico

- Armonico. Tutto ciÚ che produce armonia la cassa dello strumento che seduce la risonanza per amplificare, pe espandere un messaggio
- Armonico. Il suono secondario di un corpo in vibrazione accanto al suono fondamentale
- Armonico. » il suono del tuo corpo in vibrazione accanto al mio
- Armonico. L'arco boscimane sfiorato, dolcemente percosso con aculeo d'istrice. Loop primario, genealogia di sequencer
- Armonico. Ben proporzionato, ben accordato in ogni sua parte
- Armonico. L'inarrestabile processo evolutivo
- Armonica. La biologia che conquista le macchine
- Armonica. La ruggine che deforma il ferro
- Armonico. Il caos che genera l'incerto
- Armonico. Il computer che sbuffa
- Armonico. Che possiede la scienza degli accordi, la scienza degli intervalli dei suoni
- Armonica. La distanza che ci lega in questo mondo di vicinanze
- Armonico allacciarsi di parole gradevole insieme di rumori combinazione di elementi diversi che crea effetti piacevoli ai sensi
- Armonica. La concordanza di sentimenti
- Armonico. Il primo contatto: epidermico
- Armonico. Il BPM del cuore
- Armonica. La clandestinitý dell'animale selvaggio non basta vedere, ma avvertire le presenze
- Armoniche Onde Theta movimentano il mio encefalogramma
- Armoniche Onde d'amore reciproco
- Armoniche voci mi giungono nel dormiveglia, isolato nello sterminato Bush africano
Ricco di - Armonici il segnale da altre galassie
- Armonica jam cosmica
- Armonica. Ogni nuova forma di vita
- Armonico. Il perenne vorticare
- Armonico. Tutto Ë racchiuso in un frammento
- Armonico. Il Neutrino che ci attraversa senza toccare le nostre molecole
- Armoniche particelle succose fluiscono e rinfrescano armonie celesti decollano verso altri soli
- Armonico. Il sesso tenace e disperato dei nostri epidermici giorni
- Armonico. Lo sfumare di ruoli ed identitý
- Armonico. Il vuoto
- Armonico. Un segno
- Armonico. Il dis- Armonico
- Armonico. Io

 

SCOMPOSIZIONE DI UN SEGNALE AUDIO

Dietro a un suono si nasconde degli armonici. Dietro a un disco ci sono persone, episodi, situazioni, storie.
Udiamo un unico suono, ma in veritý Ë una somma.
Ascoltiamo un CD e percepiamo una sonoritý globale, ma questa Ë poi scomponibile. Canale destro, canale sinistro diversi piani di presenza, singoli strumenti, armonizzazioni, compressioni, riverberazioni, risonanze. Vicinanze e lontananze. Quello che giunge immediato, evidente, Ë ciÚ che si trasmette nel momento in cui accendete il vostro apparecchio di riproduzione poi con la frequentazione (ci si augura assidua) si impara ad entrare sempre pi˜ all'interno di un disco, scoprendone ogni volta aspetti nuovi, altre angolazioni, puti di vista. Si abbandona la fruizione superficiale per immaginarsi nel profondo di un brano. Dopo ripetuti ascolti si possono intravedere gli stati su cui poggia una espressione.
Quali e quanti sono gli armonici che compongono il nostro nuovo lavoro? Quali le componenti che hanno contribuito alla progettazione? Scomponiamo "Armonico".
Primo: l'esperienza tra i Boscimani del Kalahari, la scintilla iniziale che ha messo in moto meccanismi si creazione. Sul luogo ho scritto la maggio parte dei testi, dal luogo, provengono i frammenti etnici che spuntano qua e lý (canti, percussioni, cordofoni, metallifoni,casualitý, interferenze radio). Subito dopo, al ritorno, il periodo di stesura, i cosiddetti provini in una prima sintesi su nastro al Maffia d Reggio Emilia. Proseguendo nella identificazione degli armonici, l'incontro portante, l'ossatura, il periodo di pre-produzione e produzione nella sala prove Exodo 16 di Rubiera, qui la sintonia artistica con Eraldo. Ottimo "macchinista", catalizzatore chimico, incarnazione della nuova specie di produttore che all'estero Ë ormai prassi, ma che in Italia Ë raritý. Penso che produttori "non ortodossi" come Eraldo siano ciÚ che la nuova musica italiana abbia bisogno per sprovincializzarsi. Verba Corrige, centro logistico del signor Bernocchi a Milano, Ë una cellula in comunicazione con realtý innovative sparse per il globo (Bill Laswell/Axiom, Mick Harris/Possible, Su Rosa, Wordsound, Toshinori Kondo Ö..). Un altro segnale prepotente, seppur minimale, che risulta della dissezine sonora Ë l'inaspettata improvvisata di Howie B, regalo ben architettato dalla Crew del Maffia premurosi nel farci visitare a Rubiera insieme a Mr. Bernstein. Sue sono le simbiotiche free-quenze in "Sacralitý". Anche in questo caso all'apparente casualitý Ë nata un'armonica Jam cosmica: sciolta la timidezza con qualche additivo ci siamo ritrovati a jammare insieme al manipolatore di U2 e Bjork, uniti da comni sincopi e ambientazioni, sincronizzati sullo stesso beat. Neurofunk. Drum'n'pasta. Lode ai suoi vinili e arrivederci Mr. Bernstein. Da New York arriva un'altra onda da decifrare. Il rotolare verbale del sinistro Mr. Dead, giro Illbient/Wordsound, ospite inquietante e metabolico nel brano "Presenze". Altri sono gli intervenuti nel disco, come in un ribattersi di voci, una serie d concatenazioni assorbenti, un universo di particelle che non temono di congiungersi. Questa sexy-confusione puÚ far inorridire il purista, il cretino endemico e questo fa parte del gioco, ma ci saranno altri che invece troveranno conferma del loro amore per il contagio, per il disarmonico, caotico, veritiero. La natura prende coscienza di sÈ nel contrasto.
Questi alcuni armonici della nostra emissione di onde, queste alcune coordinate, il resto, il grosso della ricezione, della traduzione in sentimento la lasciamo a voi. La scoperta Ë cosa vostra. Armolodic Bodhisattva. Il cammino, seppur tortuoso, puÚ portare, se lo desiderate e siete curiosi, ad una personale illuminazione.
Da noi il miglio augurio. Kajý!

Fabrizio Tavernelli / AFA

Produrre gli Afa non Ë stato la cosa pi˜ semplice del mondo Ö per dirla tutta si Ë trattato di una vera impresa. Quando produci (remixi) molto spesso devi fronteggiare situazioni pi˜ o meno disperate, o manca la tecnica, o mancano le idee, oppure le case discografiche premono per ottenere risultati che nulla hanno a che fare con l'identitý del gruppo/progetto. Nel caso degli Afa tutto questo non l'ho visto, la tecnica abbonda, le idee sono anche troppe, e nessuno ha imposto nulla Ö insomma il sogno di ogni produttore, no?
L'impresa vera e propria Ë stata letteralmente "domare" tutte le idee con cui ogni giorno ogni membro arriva in studio, scegliere le pi˜ interessanti, le pi˜ funzionali al disco.
Trovare il modo di inserire pi˜ concetti nello stesso ambito e al tempo stesso realizzare un album di canzoni, perchÈ Armonico Ë un album di canzoni. Realizzate sia con le macchine che suonate live, finalizzate in missaggio, ma pur sempre canzoni. Alcune trattano persino d'amoreÖ
Con Armonico il nuovo corso tecnologico degli Afa si sviluppa ulteriormente, fonde il concetto con l'emozione, sposta ancora di pi˜ la comunicazione sulla sostanza e non sulla forma.
E' stato un piacere e una grande soddisfazione produrli, rara eccezione in un panorama per me abbastanza sconfortante, ora sta a loro, navigatori da e di altre dimensioni, trasportarvi oltre il conosciuto.

Eraldo Bernocchi

 

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