I C.S.I. salutano e ringraziano Pino Gulli, che ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al suo gruppo, gli Animha, ex Dharma.
Pino "l'indiano" Gulli,
potrebbe comunque partecipare alle sedute di registrazione del nuovo album. Le sue ammiratrici aspettano con ansia.
E' dall'inizio dell'anno che alcuni componenti dei Settore Out ricevono telefonate ingiuriose moto pittoresche. Il gruppo ha quindi assoldato "Il Maciste" per scoprire il simpaticone che si diverte in codesto gioco.
Scommetto che molti di voi si ricorderanno che sedeva dietro i piatti e tamburi nel primo nucleo dei Diaframma, quelli che incisero lo stupendo "Siberia". Era un giovane alto e magro dal nome di Gianni Cicchi. Oggi Gianni, dopo aver abbandonato i Diaframma ed aver iniziato una carriera lontano dalla musica, Ë entrato in forza al Consorzio. E' in partica il jolly del C.P.I. ed esimio editore di questo magazine. Ogni sperticato elogio Ë puramente cercato e voluto dal direttore responsabile.
Gli Yo Yo Mundi, dopo la trasferta in Malesia, stanno lavorando al nuovo disco che vedrý la collaborazione di Ginevra dei C.S.I. un paio di Marlene Kuntz, I Gang, il cantante dei Negrita, i Le Masque (vecchia conoscenza dell'underground d'autore nostrano) e la vocalist di Corman & Tuscadu.
Chi aspetta il nuovo disco degli Ustmamo' dovrý pazientare fino all'autunno. d
Per rappresentare l'Italia ad un Festival musicale tra i pi˜ seguiti in oriente, gli Yo Yo Mundi sono volati in Malesia, testimonianza tangibile la cartolina che hanno inviato al C.P.I.
I C.S.I. si prenderanno da fine marzo una pausa live. Il gruppo ricomincerý ad esibirsi in pubblico dall'inizio del '96. (Non devono farlo. N.d.D.R.).
Notizia sportiva che ha dell'incredibile. Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli sono stati assoldati dalla squadra di calcio della Dynamo Rock. Il primo nel ruolo di portiere, il secondo in qualitý di centrocampista. Vorremmo conoscere il pazzo selezionatore ed il c.t. di questa formazione.
IIl debutto degli Animha, "Toccato Dal Fuoco", vedrý la luce nel mese di aprile.
Molti lettori de "Il Maciste" ci hanno chiesto di conoscere attraverso queste pagine le date dei concerti che coinvolgono i gruppi del C.P.I. Purtroppo la periodicitý rimestrale non ci permette di soddisfare questa esigenza. Comunque vi consigliamo di consultare il supplemento di Rockerilla, "Uscita Di Sicurezza", dedicato ai concerti sparsi per l'Italia, allegato al mensile in Emilia Romagna e Marche, o richiedibile, a "Uscita di Sicurezza", tel. 051/44.10.10
I Marlene Kuntz hanno sostituito il bassista.
Tornando ai Settore Out, il gruppo Ë alle prese con una cover che sarý presene nel prossimo lp. Daniele Denti (chitarra) continua la sua collaborazione con Gianna Nannini. Il produttore artistico pi˜ accreditato per lavorare con i Settore Out Ë il bassista dei Grant Lee Buffalo.
Da venerdÏ 3 marzo presso la galleria d'arte contemporanea Rossana Ferri a Modena (Rua Muro 70) Ë possibile visitare una mostra personale di Andrea Chiasi, intitolata "Taccuini". Andrea Ë un pittore emiliano che ha giý incrociato la musica realizzando la copertina de "L'Opificio" per le Officine Schwartz. La notizia rientra ne "Il Maciste" perchÈ l'insonorizzazione della mostra Ë stata curata da Massimo Zamboni (un brano inedito Ë stato scritto da Massimo per l'occasione) e da brani di C.S.I., C.C.C.P. Fedeli Alla Linea, Ustmamo' e Disciplinatha.
Ed ora tenetevi stretti stiamo per lanciare una sorta di referendum. Vorremmo conoscere il vostro parere sui dischi in vinile, insomma se siete favorevoli all'acquisto di quei pezzi di plastica solitamente neri, ma a volte colorati, sagomai, con foto o disegni, che fino a pochi anni fa riempivano i negozi di dischi. In America la tendenza ha infatti preso una piega positiva nei confronti del vinile, complici alcuni gruppi di estrazione pop-core (Bad Religion, Offspring, Green Day, No Fx) che hanno venduto carrettate di album e singoli. Cosa ne pensate di tirature in vinile delle produzioni del Consorzio?
Di prossima pubblicazione il secondo album dei JeoCool, prodotto da Gianni Maroccolo ed arrangiato da Francesco Magnelli.
L'uscita del nuovo album dei C.S.I. Ë prevista per ottobre/novembre, mentre le registrazioni verranno effettuate tra la primavera e l'estate. I luoghi pi˜ accreditati per lasciare su bobina i suoni della prossima fatica sono la Mongolia, un monastero in Occitania, regione tra la Francia e l'Italia, o l'Islanda.
La notizia l'avete letta
nelle pagine dedicate a tutto ciÚ che gravita attorno al Consorzio Produttori
Indipendenti: Pino
Gulli, motore dietro a piatti e tamburi dei C.S.I., ha deciso di lasciare il
gruppo per dedicarsi anima e corpo alla sua creatura, gli Animha, ex Dharma.
Le ultime due pagine de "Il Maciste" dovevano contenere la storia di Giovanni
Lindo Ferretti, ma si Ë pensato di dare a Pino "l'Indiano" Gulli il giusto riconoscimento
per il lavoro e la passione elargita ai C.S.I. L'orario del nostro appuntamento
telefonico Ë arrivato, lo squillo di questo infernale aggeggio mi lacera un
orecchio e alla fine della chiaccheratascoprirÚ che oggi Ë un giorno particolare
per Pino.
Pino,
qual Ë il tuo passato artistico e soprattutto quale sarý il tuo futuro?
Ti posso raccontare il mio passato, per il futuro devo aspettare ancora un po'
prima di sbilanciarmi. Ho cominciato da quattordicenne a suonare con diversi
amici. Il mio primo gruppo si chiamava Ego e suonavamo del progressive. Era
il momento dei Litfiba, Alcool, DNA, in pratica i primi anni ottanta. Dopo svariate
esperienze nel 1988 sono arrivato alla nascita dei Dharma. Dopo pochissimo tempo
abbiamo deciso di inviare un demo ad alcune case discografiche. La BMG Ariola,
nella persona del suo direttore artistico, Ë rimasta entusiasta del nostro lavoro
e ci ha messo sotto contratto per cinque anni. La prima realizzazione discografica
Ë stata una compilation con altri due gruppi di Roma e poi Ë arrivao l'album.
Come Ë andato il debutto discografico?
Non Ë andato benissimo. Il disco Ë stato prodotto artisticamente da Francesco
Magnelli, il budget previsto dalla BMG era buono, ma la promozione in pratica
Ë stata inesistente. La casa discografica ci ha fatto partecipare ad alcune
manifestazioni importanti come il "Festival di Montreal" in Canada, e Bourges,
dove siamo stati scelti tra oltre trenta gruppi emergenti per partecipare alla
serata finale della manifestazione. Il successo di quel concerto ci ha poi permesso
di fare altre date in terra francese.
Si potrebbe affermare che i Dharma hanno anticipato la
corsa ai gruppi indipendenti che si sta verificando in queste ultime due stagioni
da parte delle major, ormai propense ad inserire in scuderia nomi nuovi a volte
del tutto sconosciuti.
Infatti il risultato che abbiamo attenuto col disco Ë dovuto in parte anche
alla nostra inesperienza in merito. Considera che il budget era di settanta
milioni e sono stati spesi quasi tutti in fase di registrazione, oggi ci muoveremmo
diversamente, spendendo una parte anche per la promozione. Credevamo di essere
gestiti con tutti i crismi, invece alla fine il meccanismo si Ë inceppato.
Chi vi gestiva?
Avevamo una agenzia di Roma che curava tutti gli aspetti legali alle vaie problematiche
che ogni artista deve affrontare. Ci sono state tante belle parole finite in
bolle di sapone. Alla richiesta di registrare un secondo lp da parte della BMG
ci siamo rifiutati di continuare. Avrebbe sicuramente ottenuto lo stesso risultato,
quindi non ci sembrava il caso di ripetere una operazione dimostratasi poco
felice. Abbiamo rotto il contratto con la BMG e cambiato repertorio, suonando
tantissimo dal vivo.
Suppongo che a questo punto tu sia rimasto in contatto
con Magnelli?
Si, nel frattempo ho lavorato al disco dei Genrosso insieme a Francesco, mantenendo
un contatto abbastanza stretto. FinchÈ due anni fa mi ha chiesto di entrare
nei C.S.I., o almeno di registrare con loro il primo album. Io vedevo questa
proposta un po' azzardata da parte dei C.S.I., il gruppo aveva fretta di entrare
in sala per cui mi ha scelto a scatola chiusa, il garante era Magnelli. Nessun
altro mi conosceva. Sono cosÏ partito per questa avventura che Ë andata alla
grande. Dopo "Ko De Mondo" ho lavorato al disco dei Diaframma con Gianni Maroccolo.
Contemporaneamente il mio progetto con i Dharma Ë sempre rimasto vivo e vegeto.
I patti con i C.S.I. erano ben chiari fin dall'inizio, nel memento in cui i
Dharma avessero avuto la possibilitý di firmare un contratto e registrare un
lp sarei tornato con loro a tempo pieno. Non credo, e d questo ne sono convinto,
che devi abbandonare gli amici con cui hai iniziato nel momento in cui ti capita
una grossa occasione.
CiÚ non toglie che la scelta che hai fatto sia alquanto
coraggiosa.
E' stata una scelta difficilissima, perchÈ da una semplice collaborazione Ë
nato tutto quello che si Ë sviluppato dopo. Mi sono affezionato come musicista
alla musica del Consorzio e come persona a tutti i componenti della band. Col
tempo mi sono attaccato moltissimo a loro, perÚ non ce l'ho fatta. Avrei preferito
poter continuare con entrambi i gruppi, ma alla Flying, la nostra nuova etichetta,
sono stati abbastanza chiari, non avevano piacere se avessi militato nei due
gruppi. Ci sarý un grosso lavoro di promozione da fare in concomitanza con l'uscita
del disco, quindi occorrerý la completa disponibilitý di tutti gli Animha.
PerÚ i C.S.I. non mi sembrano un gruppo che abbia delle
necessitý di presenza cosÏ pressanti, o mi sbaglio?
Devi considerare chenel momento di uscita del disco degli Animha, i C.S.I. andranno
a registrare il nuovo lp rimarranno impegnati una quarantina di giorni. Avevo
chiesto di essere sostituito per un paio di mesi, ma la forza degli Animha avrebbe
perso consistenza. Quest'anno i C.S.I. hanno fatto una trentina di date in elettrico
e quindici in acustico, per cui Ë sempre un impegno considerevole. Quando dai
la tua disponibilitý non puoi poi tirarti indietro.
Il disco degli Animha da chi Ë stato prodotto artisticamente?
Da Gianni Maroccolo. Noi abbiamo trovato un contratto con un manager a Roma,
Francesco Barbaro, ed Ë stato lui a trovarci il contratto con la Flying. Nel
frattempo avevamo chiesto a Gianni di essere il nostro produttore. Lui ha accettato
forse perchÈ facevo parte dei C.S.I. e anche perchÈ gli interessava il nostro
lavoro. Inoltre credeva che probabilmente avrei continuato con entrambi i gruppi,
Ë stato un favore da parte sua, favore che credevo di poter ripagare, ma purtroppo
non ci sono riuscito. Abbiamo lavorato un paio di giorni in preproduzione con
Gianni e poi siamo entrati in studio.
Dove Ë stato registrato il 33?
Abbiamo fatto le basi al Larione 10, poi ci siamo trasferiti allo Studio Emme.
Come mai avete cambiato nome al gruppo?
PerchÈ sono usciti in questo periodo diversi combi con nomi molto simili al
nostro, ad esempio i Karma, per cui ci Ë sembrato opportuno cambiarlo. Abbiamo
voltato pagina.
PerchÈ la scelta Ë caduta si Animha?
Il nome Ë sempre difficile da trovare. Prima di deciderlo abbiamo pensato a
decine di denominazioni, eravamo partiti con Scimmia, ci piaceva perchÈ Ë aggressivo,
ruvido e tosto, perÚ la casa discografica non lo ha trovato idoneo. Al cantante
Ë venuto fuori la parola Animha che ha convinto tutti e l'abbiamo scelto.
Sarý un album vero e proprio?
Si, un lavoro completo con dodici brani.
A proposito delle scalette che oggi intasano i cd, non
credi che questo supporto abbia snaturato la lunghezza degli album, che prima
erano assestati intorno agli otto brani?
La scelta di proporre dodici pezzi Ë stata nostra. La giusta lunghezza sarebbe
stata di nove brani, per un esordio Ë sempre bene realizzare un lavoro breve
che non stanchi l'ascoltatore. Erano perÚ rimaste fuori tre canzoni che tenevamo
ad inserire, quindi il disco si Ë dilaniato a dodici. Potevamo escluderle ed
inserirle nel prossimo lp, se ci sarý, ma molto probabilmente in futuro cambieremo
linea d'azione, quindi non sarý il caso di utilizzare dei brani registrati in
occasione del primo lp.
Dammi una definizione del suono degli Animha?
Non riesco a dare una definizione alla musica degli Animha, perchÈ ci sono troppe
influenze al suo interno.
Siete comunque pi˜ avvicinabili ai suoni provenienti dall'America?
Potrebbe essere crossover, ma Ë un termine di cui si abusa troppo.
Nei testi di cosa parlate?
Di un po' di tutto, dai giramenti di palle che abbiamo quotidianamente a come
vanno le cose, e come non vanno.
E' un disco anche politico?
Si, c'Ë una canzone che racconta la stanchezza di sentir parlare di politica.
Tornando ai C.S.I. Pregi e difetti di ognuno di loro.
Io ho trovato pi˜ pregi che difetti, al di lý dei rapporti che ho instaurato
con ognuno di loro. Non riesco a dare un giudizio negativo, o elencarti dei
difetti. Ti potrei dire che Gianni Ë una bella bestia. Quando si incazza si
incazza, e mete sulla riga tutti.
Questo capita di sovente, o Ë raro vederlo incazzato?
Capita, capita. Poi c'Ë Canali che Ë abbastanza schizzato, non si siede mai,
ti cammina davanti per tre ore senza fermarsi, di contro c'Ë la tranquillitý
di Zamboni, puÚ crollare il mondo che lui si gira, guarda e poi commenta, anche
Magnelli Ë abbastanza calmo. Infine c'Ë la saggezza di Giovanni.
Con i C.S.I. come si svolge il lavoro in sala, considerando
che hai partecipato ad entrambe le registrazioni?
Spesso si parte da un riff, o da un giro di accordi di Magnelli. Si rimane diverso
tempo a suonare qualsiasi cosa su questi accordi, finchÈ non riusciamo a creare
una atmosfera sulla quale Giovanni scrive il suo testo. A volte capita che un
pezzo nasca anche quasi istantaneamente, ma di solito il lavoro Ë lungo e laborioso.
In questa fase i pareri e le opinioni dei vari collaboratori,
intendo collaboratore nella sua accezione pi˜ positiva, vengono ascoltati e
recepiti?
Si, certo. Nella lavorazione di "Ko De Mondo" non sono stato considerato un
turnista e basta. La costruzione Ë stata fatta insieme, per cui io mettevo i
miei tempi, i miei passaggi e poi ne discutevamo insieme.
Per un batterista non Ë castrante salire su un palco e
doversi limitare a picchiare su piatti e tamburi come nel concerto in acustico
che i C.S.I. stanno portando in giro?
E' limitante, perÚ io mi diverto, anche se non posso fare quello che voglio,
ci sono pezzi d'atmosfera dove devi tenere sempre quel tempo per cinque minuti,
perÚ quando senti che l'atmosfera c'Ë e tutto funziona bene ti senti felice.
Cosa ne pensi della svolta acustica?
E' stata un esperienza positiva, mi Ë piaciuta, non l'avevo mai provata.
E' una esperienza che rifaresti con gli Animha?
Si, perchÈ no?
Gli altri Animha cosa pensano delle tue stagioni nei C.S.I.
e dei C.S.I.?
Loro stimano molto i C.S.I. Chiaramente avendo un batterista a metý diventa
difficile accettare questa condizione. Sono stati molto contenti che io abbia
fatto parte dei C.S.I.
Ti consideri un pazzo?
Forse si, considerando che la decisione Ë stata presa in un momento di pazzia.
A volte mi capita di ripensarci. Voglio essere tranquillo con la mia coscienza
a costo di rimetterci personalmente.
La storia dei C.S.I. Ë costellata di questi episodi. Gianni
e Francesco sono usciti dai Litfiba nel momento in cui cominciava a splendere
il nome del gruppo sulla bocca di tutti.
La mia storia Ë perÚ sostanzialmente diversa dalla loro. Io ho dovuto scegliere
tra una cosa che ormai coltivo da otto anni ed una situazione della quale mi
sono innamorato. Lascio degli amici.
La tua avventura Ë giý terminata?
Ho ancora due concerti con i C.S.I., anche se l'addio ce lo siamo dati ieri
sera dopo lo spettacolo. E' stao un momento molto doloroso. Mi sono commosso.
Un domani Ö. PuÚ darsi, tutto puÚ capitareÖÖÖÖÖ.