EDITORIALE

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Questo numero de "Il Maciste" è interamente dedicato alle tre uscite discografiche che coinvolgono il C.P.I. in gennaio: Andrea Chimenti, Ustmamò e C.S.I. Tre uscite importanti che sono trattate con i diretti interessati, o con le persone che hanno lavorato in campi diversi alla loro realizzazione. Un pomeriggio di novembre ha visto il primo incontro con alcuni lettori de "Il Maciste", scelti in base alla diversità degli ordini fatti ed ai messaggi inviati in redazione, che "rinchiusi e legati" per qualche ora dentro lo studio di Calenzano hanno potuto ascoltare in anteprima i tre nuovi album. Presenti all'ascolto collettivo erano stati invitati anche i componenti dei gruppi del C.P.I. Alla fine ho raccolto a caldo i pareri dei lettori e dei musicisti. La riuscita di questo incontro molto informale, in pratica tra amici che si vedono per la prima volta e passano un pomeriggio ascoltando insieme dei dischi, ci ha convinti sulla possibilità di infittire questi scambi di opinioni e di idee. Inoltre come già anticipato nel numero precedente sarà possibile, solo per i lettori de "Il Maciste" che desidereranno ricevere i tre nuovi album (C.S.I., Ustmamò, Andrea Chimenti) , avere in omaggio un cd singolo con un brano, "Buon Anno Ragazzi", non compreso in "Linea Gotica", composto dal Consorzio Suonatori Indipendenti appositamente per "Il Maciste" e stampato con l'aiuto economico della Polygram. Il cd singolo è disponibile in un numero limitato di copie. Chiaramente questo regalo sarà inviato, fino al suo esaurimento, ai primi che faranno pervenire con ogni mezzo legale la loro richiesta a "Il Maciste". Ci aspetta un freddo inverno riscaldato dal calore di belle canzoni, quindi buona lettura e soprattutto buon ascolto.

Andrea Tinti


Ustmamò Logo B/N

GLI USTMAMO` VISTI DA I DISCHI DEL MULO

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Del nuovo disco degli Ustmamò, ognuno pensi ciò che vuole, sta lì. Ora di tutte le impressioni possibili le meno significative sono quelle de "I Dischi Del Mulo" che l'hanno prodotto. Ogni scaraffone é bello a mamma sua. Ma domandare é lecito e rispondere al Maciste é un atto di cortesia dovuto. Una cosa ci piace sottolineare: l'assurda, non voluta ne pensata, anche un pò imbarazzante, complementarietà con "Linea Gotica". "Ust" e "Linea Gotica" sono diversi per tutto, sonorità, rimiche, composizione, esecuzione, registrazione, idee e pratiche ma appartengono allo stesso mondo reale, sono lo stesso sguardo sul mondo che la musica trasforma in emozione solida e compatta; "Ust" é uno sguardo femminile. "Linea Gotica" é uno sguardo maschile. Non chiedeteci cos'é lo sguardo maschile ne cosa é lo sguardo femminile, non sapremo rispondere ma dateci uno sguardo vero sul mondo e siamo in grado di riconoscerlo.
"Ust" é un disco incantevole, che incanta e rapisce. Qua non si raccontano palle, quindi ben vengano anche dei no, altrettanto decisi. Nessuno di noi sta cercando il consenso di nessuno anzi tenderemmo a rimarcare le diversità. Buon anno, ragazzi.

I Dischi Del Mulo

UST Diego Cuoghi è l'artefice delle copertine dei C.S.I. e dell'ultimo lp degli Ustmamò. Ci è sembrato ovvio scambiare con lui una breve chiacchierata per sapere come è nata la componente visiva che racchiude questi due dischi, piccoli (nelle dimensioni) lavori grafici che devono essere la porta di accesso all'ascolto dei brani racchiusi nell'argenteo dischetto. In questa prima parte si parla della nascita di "Ust", più avanti riprenderemo la chiacchierata con la creazione di "Linea Gotica" e "Buon Anno, Ragazzi".

Come è nata la copertina degli Ustmamò?
E' nata come al solito, io preferisco sempre avere qualche indicazione dagli artisti. Mara e Luca, che sono i due componenti del gruppo che si occupano di questo aspetto, mi hanno consegnato una serie di disegnini, schizzi e bozzetti che derivavano da una pagina pubblicitaria che avevano osservato su una rivista. Era una indicazione sulla quale lavorare. Una indicazione molto complessa perchè c'era questo serpente accompagnato da centinaia di disegnini con tante simbologie ed in basso si doveva vedere un'isola Siamo partiti dall'idea del serpente e della Pietra di Bismantova e poi siamo arrivati a definire la copertina finale, togliendo quindi tutte quelle cose che potevano risultare superflue e distrarre l'occhio degli ascoltatori.

Il carattere che hai usato per il nome del gruppo e per il titolo è un font, gergo per definire i caratteri, molto tecnologico.
Tutta la copertina, quindi l'interno ed il retro, è molto avvicinabile ai suoni sintetici del disco. Prima di ascoltare il disco, gli Ustmamò mi avevano dato qualche indicazione con alcuni nomi di riferimento come Bjork e Portishead, in modo da farmi capire verso quale strada si stavano muovendo.

Suppongo che anche lo sfondo di cielo e mare sia stato ricreato al computer?
Sì, possiedo un programma che permette di creare dei paesaggi virtuali impostando le nuvole, il cielo ed il mare, che può essere più o meno mosso e trasparente. Questo programma l'ho usato per realizzare altri lavori che esulano dalle copertine di dischi e quando gli Ustmamò hanno visto uno di questi cieli ricreati a computer hanno deciso che sarebbe stato lo sfondo della copertina. Un mare calmo con un cielo minaccioso pieno di nuvole. Dovrebbe dare l'idea di una pianura padana allagata, dalla quale affiora solo un'isola dopo un cataclisma apocalittico.
II parte

COMMENTI

Dopo l'ascolto collettivo a Calenzano del nuovo album degli Ustmamò, i Macistiani si sono trovati tutti concordi nel dire che Mara é una grande cantante. A riguardo del disco sono state mosse alcune critiche che si sono concentrate sulla freddezza complessiva del lavoro, ottima opera di produzione e sull'uso predominante di tecnologia. "Ust" rimane sicuramente un disco da ascoltare con attenzione, che non può essere digerito dopo un unico ascolto e che con buona probabilità potrà allargare il bacino d'utenza degli Ustmamò.

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I DIRETTI INTERESSATI INVECE COSA NE PENSANO. LUCA ALFONSO ROSSI, BASSO DEGLI USTMAMO` INTERPELLATO DA "IL MACISTE" HA DICHIARATO QUANTO SEGUE.

I lettori presenti all'ascolto (gli Ustmamò non c'erano perché impegnati in alcuni concerti in Sardegna) hanno mosso una critica di fondo. Secondo loro il disco é molto freddo e tecnologico. Non si aspettavano un cambio di direzione così netto.
E' un disco che volevamo così come é venuto. Un anno fa ci siamo chiusi in cantina ed abbiamo scritto una quindicina di canzoni usando chiaramente le chitarre. Dopo aver composto i brani abbiamo deciso che direzione prendere, considerando che con la stessa canzone puoi prendere diverse strade. A quel punto abbiamo cercato una produzione che ci potesse soddisfare. Personalmente volevo fare il disco con Jah Wobble, per me era il produttore ideale. Lui riesce a combinare molto bene le cose, riesce a far suonare un disco in maniera calda pur utilizzando molti strumenti elettronici. Purtroppo Wobble é stato impossibilitato a venire in Italia per impegni precedenti.

Quindi Wobble, a parte gli impegni già fissati, si era dimostrato interessato agli Ustmamò?
Lui era molto interessato a venire in Italia, gli piace moltissimo il nostro Paese e speriamo di riuscire a lavorare con lui nel prossimo lp. Dopo il suo rifiuto é stato cercato un produttore nostrano, ci siamo guardati un pò in giro ed abbiamo trovato Roberto Vernetti, ex Aeroplani Italiani. Secondo il mio parere questo disco é molto Vernettiano, perché comunque é stata la prima forte produzione che abbiamo avuto, con Giovanni e Massimo abbiamo sempre fatto quello che volevamo. Vernetti invece ha voluto produrre il disco in un certo modo e non posso nasconderti che ci sono stati anche dei problemi tra il gruppo ed il produttore. Questa precisazione non significa che "Ust" sia un disco freddo e che ciò non dipenda da noi. Terminato il 33 siamo tutti soddisfatti della sua riuscita. E' vero che ci sono poche chitarre, ma questa scelta é stata dettata anche da motivi tecnici. Infatti Abbiamo deciso di registrarlo non in uno studio, ma in una casa usando un otto tracce, per cui non ti viene istintivo fare dei tappeti di chitarre. Non é come essere in studio ed usare un 24 o un 32 piste, con questi mezzi cominci a fare dei panini di chitarre. In "Ust" abbiamo usato la tecnica contraria, pochi strumenti che suonavano delle belle parti senza preoccuparsi di inserire delle sovraincisioni. REgistrare dei panini di suono é facile, é molto semplice riempire, al contrario volevamo registrare un disco scarno. Nella casa/studio abbiamo portato un otto tracce, dei microfoni, un pre-amplificatore valvolare, un campionatore ed un mixer. Per noi é stata una prova abbastanza dura, però alla fine siamo contenti perché abbiamo fatto quello che volevamo. Sul fatto che sia freddo, posso solo dire che sicuramente é più freddo dei precedenti lp.

C'é un uso massiccio di tecnologia.
Sì, però tecnologia povera, non é una tecnologia da studio.

In "Ust" sono stati usati dei campioni, per esempio come quello dei Massive Attack?
Nel disco non ci sono dei campionamenti dei Massive Attack, un campione dei Massive é stato usato nella canzone "Ribelli DElla Montagna", ma siccome abbiamo avuto molti problemi per le liberatorie di quel campione, quando ci siamo messi a registrare il disco abbiamo deciso di non usare più nessun campionamento riconoscibile e soprattutto di gruppi attuali. Nell'ellepi non c'é nessun campione di band moderne, c'é qualcosa ma di molto vecchio e come suoni singoli, per esempio una cassa, o un rullante.

Hai detto che il disco é privo di chitarre, una scelta decisamente controtendenza rispetto ai gruppi che fanno parte del C.P.I.
Questo mi fa piacere, anche se Dal vivo le useremo molto di più.

Infatti in concerto i nuovi brani assumono una connotazione ben diversa.
E' sempre stato così, a meno che non ci sia un gruppo che vuole rifare on stage esattamente i suoni del disco. Dal vivo si cerca di rendere le canzoni più intriganti, c'é un altro tiro tra i musicisti. Quando sei in concerto hai già digerito i pezzi, allora li rifai in maniera diversa.

Come si é arrivati mentalmente a registrare "Ust"? Fin dalla copertina é un disco molto diverso dai precedenti capitoli.
Non ne sono molto convinto, secondo me un certo tipo di cose c'era già nel primo lp ed anche nel secondo. Forse é proprio il modo di pensare del primo disco però portato ancora di più all'esasperazione. Quando abbiamo realizzato il primo lp mentalmente ero come sono adesso, volevo registrare un 33 scarno, con pochi orpelli. Mi ricordo che avevamo una drumachine e non abbiamo usato il campionatore perché non c'era L'unica differenza che si può riscontrare é insita nel fatto che nei precedenti album non ci eravamo prefissati dei termini di stile. Qualsiasi idea che fosse interessante andava bene e l'abbiamo utilizzata. In "Ust" invece c'é stata una selezione, dovuta probabilmente ad una produzione più forte. Sono stati scelti i pezzi che risultavano più in sintonia tra loro. Il gruppo che ultimamente ci piace, soprattutto a Mara, è quello dei Portishead, poi ascoltiamo anche i Massive e Jah Wobble. L'idea era quella di fare un disco che andasse in questa direzione.

C'é stato un tentativo da parte dei Casino Royale di avvicinarsi a questi suoni. Cosa ne pensi del loro disco?
Mi piace la produzione, però sento qualche problema sulle voci. E' un disco prodotto molto bene, un disco riuscito.

A proposito di voci. Dopo l'ascolto a Calenzano sono arrivati i complimenti per la maturazione di Mara.
Sapessi che culo ci siamo fatti per arrivarci. C'é voluto un anno e mezzo per comporre le canzoni, poi quando abbiamo cominciato a ragionare sulla produzione abbiamo smontato tutti i pezzi, cambiato tutti gli arrangiamenti, tolto tutte le chitarre, rifatto le batterie, tenendo però ferma la voce. E' stato un lavoro di sei mesi per fare le chitarre, il basso e la batteria, poi sono occorsi altri sei mesi per fare le voci ed un anno per fare il disco.

Prima dicevi che la produzione di Vernetti é stata abbastanza pesante. "Ust" é un disco di Vernetti, o degli Ustmamò?
E' un disco degli Ustmamò. Sicuramente Vernetti farà delle altre produzioni, ma non saranno come questa. Sul piano strettamente musicale Vernetti non ci ha messo niente. Tutto quello che c'é é nostro.

Lui come interveniva durante le registrazioni?
Interveniva come manipolatore delle macchine, lavorava su un computer con sequencer collegato ad un otto tracce. Inoltre rivestiva anche il ruolo di fonico, registrava e chiaramente faceva il "rompicoglioni". Era molto pignolo soprattutto sul modo nel quale eseguivi la parte. Lui é abituato a lavorare con le macchine e voleva sentire, per esempio, la stessa pennata sempre uguale per due minuti. Insieme abbiamo deciso che strada intraprendere con le canzoni a livello di ritmica ed atmosfere.

Personalmente credo che questo disco abbia delle enormi potenzialità commerciali. Tu cosa ne pensi?
Sì, anch'io lo credo.

Il vostro pubblico potrebbe allargarsi a dismisura.
Potrebbe, tutto dipende da come lavorerà la casa discografica sul fronte della promozione.

Voi conoscete già la strategia di promozione che verrà fatta sul disco?
Noi conosciamo tutta la campagna promozionale che ci dovrà essere. Però non vorrei anticipare delle cose che devono ancora essere messe in atto. Ci sono delle belle idee in ballo. Ci saranno due video, uno che verrà trasmesso in contemporanea con la pubblicazione del disco, relativo a "Memobox" ed un altro di "Cuore E Amore" che verrà passato più avanti. La Virgin é molto gasata perché i brani verranno passati per le radio commerciali che piacciono tanto a loro. L'etichetta é contenta della riuscita del disco, come tutti i nostri amici che hanno ascoltato i nastri dell'album.

La copertina come é nata?
E' nata come idea grafica. Il concetto era quello di realizzare un'isola che uscisse dall'acqua e una scritta, "Ust", che occupasse tutta la copertina. In realtà io volevo disegnare solo la scritta che andasse a coprire tutto il quadrato del cd su uno sfondo nero. Poi abbiamo pensato che sarebbe risultata troppo forte e non legava con le altre copertine. Quindi abbiamo deciso di usare questo serpente che si mangia la coda, con uno sfondo di acqua, cielo e terra. La copertina rispecchia perfettamente il periodo che abbiamo trascorso durante le registrazioni, eravamo a 1800 metri d'altezza sul Monviso e ci sentivamo fuori dal mondo.

Come giudichi il lavoro di Diego Cuoghi?
E' stato grandissimo e bravissimo, ha realizzato un libretto che é il più bello che abbiamo mai avuto. Dentro ci sono le foto, scattate da Fabrizio Cicconi, della casa dove abbiamo registrato.

A proposito dei video cosa puoi anticipare?
I videoclip saranno girati da due registi diversi. "Memobox" é la storia di una pornodiva e di tutto quello che le gira attorno. E' un video dalla realizzazione complicatissima, sarà molto colorato e tecnologico. In "Cuore Amore" invece ci sarà un'attrice che é sotto'acqua circondata da pesci colorati.

Sono in previsione dei remix di alcuni brani?
E' stato fatto un remix di "Memobox" dai Kwanzaa Posse di Napoli, un gruppo di musicisti che hanno mixato l'ultimo album dei Mano Negra. Siccome il disco dei francesi mi era piaciuto moltissimo, un lavoro che riusciva a combinare i Mano Negra ed i campioni, ho deciso di affidare il remix del nostro brano ai Kwanzaa Posse, ma quando l'ho ascoltato non mi é piaciuto molto, quindi probabilmente non lo useremo.

Pensando ai Mano Negra, mi sembra che la band di Manu sia molto vicina alla storia degli Ustmamò, non credi?
Magari. Più o meno abbiamo fatto un percorso simile, abbiamo suonato dappertutto come loro, siamo della stessa casa discografica. Però i Mano Negra hanno fatto un disco che é troppo bello, un disco che bisogna essere "fuori" come loro per riuscire a farlo.

Beh, anche voi però mi sembrate un pò "fuori".
Sì, anche gli Ustmamò sono molto fuori, però a noi non permetterebbero mai di registrare un disco come quello dei Mano Negra. Non ce lo farebbero neanche uscire, ci riderebbero in faccia. Voci distorte, saturazioni, in Italia nessuno osa tanto.

Artisti o gruppi italiani che ascolti.
Ultimamente ho sentito "Storie Di Un Impiegato" di De André, mi piace quello che dice. Sul versante delle band autoctone credo che i La Crus faranno un secondo lp molto bello. Sono un buon gruppo.

Cosa ne pensi de "Il Maciste"?
Mi sembra che si parli troppo del Consorzio, che rimanga troppo chiuso tra le sue mura. Dovrebbe aprirsi e trattare anche altre situazioni artistiche che non siano nel C.P.I. Detto questo é una grande idea soprattutto per i gruppi del Consorzio perché hanno spazio, se la gente vuole sapere cosa succede nel C.P.I. é il mezzo più indicato per raccontarlo. E' importantissimo.


IL MACISTE ALL'ASCOLTO

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Ero stufo di ascoltare canzoni in inglese e i testi dei CCCP li conoscevo a memoria. Il Consorzio, con tutti i suoi gruppi, era semplicemente indispensabile nella scena musicale italiana. Lunga vita e prosperità al Consorzio Suonatori Indipendenti.
Atra Bilis

Tanti saluti grazie enorme di esistere per darmi la forza di Maciste per guardare il futuro e vedere che la lotta continua!!! Un abbraccio.
Marco (Genova)

Per la rubrica "C.P.I. Nei Fumetti": i Marlene Kuntz vengono graficamente citati nel Nathan Never no 50 a pag. 103 (La Biblioteca Di Babele). P.S. L'importante é penetrare, il resto é conseguenza. P.P.S. Quando C.P.I. in Sicilia?
Massimo (Catania)

All'inizio ero stato una delle poche voci critiche, ma ora devo ammettere che state spiccando il volo. Continuate così: un pò di sana pubblicità fatta dai diretti interessati, ma anche uno sguardo sulle cose più interessanti al di fuori della "famiglia". P.S. Mi raccomando, non montatevi la testa! Ciao!
Beppino
(Dobbiamo ammettere che questo scritto ci ha fatto particolarmente piacere)

Un augurio per il nuovo anno e un piccolo pensiero al C.P.I. e alla nostra "amica" libertà. Non lasciarci mai. Un saluto da Massimiliano - Racconigi

I giorni, i mesi, gli anni oramai sono un vecchio modo di concepire il tempo. La nostra esistenza é quindi scandita dai trimestri passati in attesa dell'invincibile "Maciste". Continuate così.
Pierluigi (Iglesias - CA)

Pochi qui in paese hanno avuto la fortuna di ricevere "Il Maciste", i sostenitori vi assicuro sono moltissimi, già mi chiedono fotocopie, informazioni, etc. Faccio parte di un gruppo culturale che promuove musica, cinema, teatro, il massimo sarebbe di poter proiettare il video di "Materiale Resistente", chissà se ci riusciremo! Tenetemi informato, vi auguro buon lavoro.
Cinzia e Franco

Quello che sta facendo il Consorzio é la cosa più bella che potesse accadere alla musica italiana. Chi non ha capito la musica dei C.S.I. non ha capito nulla dei tempi in cui stiamo vivendo.
Federico (RM)

Capisco che non é affar vostro, ma io sono una dei tanti che hanno fatto il muraglione per andare a Faenza a sentire/vedere "Maciste All'Inferno" e alle dieci me ne sono tornata via per il Passo della Calla, senza aver goduto di niente se non della notte appenninica....sarà sperabile una serata in terra toscana? Mettete una buona parola. Grazie, Enrica.

Odio i soldi perché mi creano un sacco di problemi. Quando esce l'ultimo album dei C.S.I.? "Il Maciste" mi é arrivato a fine novembre e ho notato che la puntualità non é il vostro forte. Odio i soldi, ma mi piace spenderli in questo modo anche se nel comprare vino, fumo e tequila mi eccito di più e poi non c'é da aspettare tanto. Ciao.
Francesco

Condividiamo la linea proposta da "Il Maciste", e lo spazio che viene dato ai gruppi semisconosciuti di potersi proporre e mettersi in evidenza. Anch'io faccio parte di un gruppo che non é semisconosciuto é proprio sconosciuto e vorremmo spedirvi un demo (appena possibile) in modo tale che un vostro consiglio (o aiuto) possa aiutarci in futuro; E magari far parte della realtà e famiglia del Consorzio Produttori Indipendenti.
Giorgio (Ampezzo - UD)

Carissimi amici dell'intero C.P.I., mi accorgo quotidianamente che il mondo in cui vivo non mi appartiene. Non mi appartiene la frenetica vita che l'intera umanità conduce; non mi appartiene la ripresa dei test nucleari di Chirac; non mi appartengono le guerre tutte che devastano parti del Mondo. Non mi appartengono eppure ci vivo insieme con immenso disgusto. La conquista dei veri valori umani, la libertà tra i popoli, questo mi appartiene. Ascoltare i vostri brani, leggere i vostri testi, capire il senso de "Il Maciste", questo mi appartiene. Vi auguro lunga vita e vi ringrazio per la vostra (R)ESISTENZA. Con affetto e stima
Antonio (Ferrandina - MT)

Estate '94.
Alla fine del concerto di Genova, area Expò, parlo con Mara. Già da tempo attendo l'uscita del nuovo disco.
Inizio '95.
OK!!
Gennaio.......niente.
Febbraio, marzo, aprile.......niente.
Maggio '95.
Ricevo il secondo numero del Maciste: "Chi aspetta il nuovo disco degli Ustmamò dovrà pazientare fino all'autunno".
Paziento.
20/11/1995
Ricevo il terzo numero del Maciste.
8 GENNAIO!!!
Non ce la faccio più. Lo voglio. Un saluto a tutti. Un bacio a Mara.
Marco (Genova)

Sono un ex percuotitore di basso, può bastare per definirsi musicista? Non so quello di cui sono certo é la mia stima per "Il Maciste", foglio intelligente sul panorama musicale italiano, soprattutto perché sotto l'ala del CPI vi sono alcuni amici di cui mantengo bellissimi ricordi, Umberto Palazzo che durante le mie estati a Vasto mi fece sentire musiche nuove ai tempi degli Aut Aut e più tardi in quel di Bologna lesse a me e Rosezia forse il suo primo testo in italiano, chissà quando potrò vederti dal vivo?! La banda Yo Yo ed Eugenio e le birre bevute a Certaldo, grazie ancora per le magliette per me e la mia ragazza che ci regalasti ad Ivrea e soprattutto per avermi dato la possibilità di incontrare il grande (in tutti i sensi) Gianni Maroccolo al palazzetto di Torino, Gianni é stato l'input che mi ha fatto imbracciare il basso nell'84! Quando dovetti con 4 amici dividermi gli strumenti affittati per formare un gruppo, allora nessuno di noi sapeva suonare uno strumento, ma i concerti di Litfiba, CCCP, Neon, Diaframma, Denovo, ecc. fatti al tempo ad Ivrea ci diedero il la. Ogni tanto sono colto dall'invidia per questi amici musicisti, e mi pento di non aver continuato in quanto penso che il mondo della musica é terapicamente bellissimo, non solo per l'atto artistico in se, ma per lo spirito di gruppo che si forma, per le centinaia di km macinati sul furgone, agli autogrill, alle poche ore di sonno negli alberghi ad 1 stella dopo i concerti, ai camerini e alle cene pagate dagli organizzatori. Scusate per lo sfogo calligrafico, forse di tutto ciò non ve ne frega un cazzo, ma avevo voglia di scrivere tutto ciò che la lettura del Maciste mi riporta ogni volta in mente. Forse avevo voglia di scrivere a degli amici, detto fatto! Comunque ancora complimenti e non lasciateci mai. "Il Maciste" é bello, quasi quasi ci collaborerei non so come ma ci collaborerei. Ciao, Luca (Vicenza)

Al Consorzio

"Un Sogno"

Ho conosciuto i CCCP una sera a casa di un amico. Mi disse: "Senti se ti piace stà roba". Al momento dissi che era interessante, ma non ci feci poi molto caso. Con il passare del tempo ho capito che questo tipo di musica era uno dei segni della mia vita. Esagero?! Non so. Almeno credo. Come ho dei bisogni fisiologici, anche le mie orecchie hanno delle necessità. Provano disgusto all'ascolto della radio, oppure all'entrata di una famosa discoteca. Già é proprio così. Il gusto della scelta é, prettamente personale, ma ormai non c'é più scelta. C'é "la logica del massacro". C'é un certo TAM TAM quotidiano che logora affascinatamente l'ascoltatore. Per questo ho dei rifugi. Delle nicchie. Ed in questi rifugi c'é pure il "Consorzio". E come un "Maciste" vi scrivo: Sono altrettanto disgustato dal potere di certe masse. Da questa nostra Italia. Da questo stivale che colpisce nel fondoschiena i cosiddetti deboli. Ormai il lavoro é una utopia, "il benessere" una malvagità moderna. Ma no! Non mi sto lamentando. Sto semplicemente raccontando. Retorica?! Forse, e me ne pento amaramente. Però stiamo vivendo in questo adorabile ventesimo secolo. Glorioso e glorificato da questa gioventù "SCOOTERIANA" sfacciata e fascista. Forse non sono termini appropriati. In altri termini però, avrei detto volentieri di riuscire a capire un pò più ciò che appaga la nostra esistenza. Forse l'uomo é il VIRUS di questo benedetto mondo. E la musica l'infezione umana. O forse é tutto regolare e sono io il cretino. Pensare però é per me dilettevole, ma per il mio vicino non é affatto utile. Come si fa allora ad unire l'utile al dilettevole! E' una delle tante domande che non hanno risposta. O forse spetta ai nostri filosofi rispondere. Italia, Italia. Oh mio bel Paese, meno male che il 6 gennaio vincerò la Lotteria! Questo é il sogno del nostro ben amato popolo. E del resto chi se ne frega! Oppure fare il giro dei negozi per l'imminente Natale, per appagare ed alleviare i nostri desideri. Ma non mi sto lamentando. Sto semplicemente raccontando. E continuo col dire che stimo chi porta avanti un certo discorso musicale. Chi si propone al pubblico senza enfasi, e tutte le pagliacciate di questo nostro ventesimo secolo. Senza i consigli per gli acquisti o slogan da mass media. Senza suoni prestabiliti e studiati. Togliendo tutta la "prosperosa tecnologia". Questo é per me il CONSORZIO. E' come un "CONCETTO". Ed é nei miei rifugi. Nelle mie nicchie musicali. Nelle mie cave mentali.
......ed era per me un sogno. Un mio sogno. Uno dei miei tanti sogni che ho voluto raccontare.
Luca

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