1) Buon Anno Ragazzi ý la classica canzone che ti viene fuori alla fine di un disco e vorresti averla scritta prima.
(accidenti!)
2) Buon Anno Ragazzi È la classica canzone che accomuna completamente tutti durante la registrazione e divide assolutamente tutti per trovargli una collocazione.
(perchÈÈ?)
3) Buon Anno Ragazzi ha una strofa e un ritornello che si ripetono matematicamente (magicamente) e un finale lunghissimo molto ipnotico. Tutto quello che avresti voluto scrivere durante il disco ma ti È venuto in parte.
(ecco, l'avevo detto, io)
4) Buon Anno Ragazzi sarebbe bella con la batteria ma sta bene anche senza, perchÈ tanto va bene cosÏ.
(giusto)
5) Buon Anno Ragazzi È un augurio, nonostante tutto.
6) Buon Anno Ragazzi la facciamo dal vivo (con la batteria) e ci piace a tutti un casino.
(vedi?)
7) Buon Anno Ragazzi, essendo l'ultima canzone scritta dai C.S.I., potrebbe essere il filo che lega "Linea Gotica" al disco nuovo.
(chi lo sa?)
8) Qualcuno ha anche una copia su cd di quella canzone.
(questo È sicuro)
9) Buon Anno Ragazzi ti fa dire: "Senti, ma che ne pensi se....la mettiamo nel disco?".
10) Buon Anno Ragazzi, secondo me, È la conferma che dopo la tempesta, a volte apparente, vengono fuori le cose pi˜ belle.
(mia convinzione)
Sicuramente insieme a queste motivazioni ce ne sono delle altre e tutto questo vuol dire far parte di un gruppo, anche i C.S.I.
Francesco Magnelli
Fabrizio Tavernelli
NOMADE PSICHICOTempo tiranno, segnali oscuriscenari desolati, schermi in bianco e nero mercato di mondi futuribili voglia di disfare, occhi al cielo il mondo avrý un tempo nomade
nomade psichico il mondo avrý un tempo nomade
disegni precari gli stati, i confini il mondo avrý un tempo nomade
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Giovanni Lindo Ferretti
La luna È una fessura esile, un graffio di luce nel cielo scuro.
E' la notte di S.Lorenzo, e piovono stelle che filano lontano, dietro le montagne, ogni stella accompagnerý un nostro desiderio al destinatario. Attorno a noi, la cittý sacra di Onghi, dai cento templi, sgretolata dai comunisti durante la Notte Rossa, gli stupa sbriciolati, i mattoni dispersi ai venti, gli alloggi dei nomadi e dei civili sono polvere rossiccia, fango di teschi e raffigurazioni. Io non sono sicuro di essere innocente.
I Mongoli temono la notte di S.Lorenzo, per loro ogni uomo ha una stella, e quando una stella cade un uomo muore. Quante centinaia, migliaia di stelle sono cadute quella notte in cui i comunisti mongoli decisero di dare una lezione a Dio? Io sono sicuro di non essere innocente.
Da allora, ancora di pi˜ i nomadi temono le stelle, e la notte preferiscono bere, airak forte che stordisce, e vodka, o rincantucciati a terra dormire rialzando il bavero della giacca ben oltre gli occhi, per non rischiare di vedere, e di udire.
Il
nomade muove
sulle solitudini
e non sconfina dai due poli dell'errare:
vagare/sbagliare.
CosÏ siamo noi, pastori erranti, e pascoliamo il nostro gregge di pensieri sugli altopiani dell'anima, sottraendoli ai lupi della notte.
Nomadi erranti
e pi˜ erriamo
pi˜ siamo lontani
dal vero.
Massimo Zamboni
Nearly God. Quasi Dio...siamo dalle parti dell'elevazione. Il quasi, il forse, l'incompiuto rende affascinante questo disco, l'essere sospeso a mezz'aria, denso ed etereo, celestiale ed infernale, tecnologico ed arcaico. Pesante conferma di certe mie solitarie teorie, la massima conquista della tecnica (della scienza, della filosofia...), il potere manipolare le cose, i suoni, come l'artefice divinitý che crea la vita, si avvicina all'organico, all'essenziale, al primitivo. Tanta strada per arrivare all'inspiegabile... È un campionatore o sono gli echi di lontani tamburi e sibili provenienti da una qualche civiltý rupestre? Sono i macchinari di uno studio di registrazione o correnti magnetiche casualmente imprigionate dal nostro impianto inutilmente stereofonico? Astrazione massima che diventa il consistente lamento dell'anima, blues nero come la notte dei tempi, nuovo patto con il diavolo stabilito all'incrocio di intasate strade telematiche. Limbo. Un'onirica porta chiusa sul Paradiso, una figura baconiana si stempra e si trascina, sembra rotolare, non riesce o non vuole entrare, lotta intestina, voci che esprimono inquietudine, dubbio, preferire la luminosa insegna del rigido regno dei cieli o lo scuro ardente Ade? Poemi e Profeti non ci sanno dare indicazioni, i ritmi di Nearly God sono insicuri, zoppicanti, precari, le parole sono biascicate ed il senso rimane sommerso nella palude del palato, qualche rumore riconoscibile sopravvissuto in qualche rovinata registrazione del dopo cataclisma. Nearly God cantore dell'abuso: abuso di parole, abuso di riverberi, abuso di sporcizia, abuso di profonditý, abuso di sovrannaturale. Tricky È una Dreamachine.
Fabrizio Tavernelli
Esistono almeno due Paesi chiamati Giappone, uno, quello oleografico, efficiente, compatto nello "spirito Toyota" (inno aziendale, le ferie come vergogna ecc.), l'altro invece, forse altrettanto di maniera, che si spinge sempre pi˜ lontano nella denuncia del primo, spesso attraverso provocazioni estremizzate.
A partire quindi dai fifutizu, ovvero gli amanti dei fifties, improbabili cloni di E. Presley, ormai attrazione inclusa nei viaggi organizzati per turisti "alla ricerca dell'essenza del vero Giappone" fino alla schiera di noise-perfomer come Merzbow, C.C.C.C., Masonna, Violent Onsen Geisha e decine di altri personaggi che hanno estremizzato, attraverso una proposta musicale/stile di vita, la denuncia nei confronti del rigido schematismo quotidiano.
Una panoramica che non tocca solo la musica, significativo il capitolo sulla letteratura dove si parla di Murakami Ryu autore di "Blu quasi trasparente" (ed. ital. Rizzoli), un romanzo parallelo, fatte le debite proporzioni, ai "Ragazzi dello zoo di Berlino". Lo stesso Murakami venti anni dopo questo romanzo firmerý la regia di "Tokio Decadence". Naturalmente viene rispettata l'uguaglianza Giappone=manga, senza scendere troppo nel dettaglio di una produzione sterminata, dando perÚ le coordinate dei vari generi e sottogeneri: shojo manga, fumetti per ragazzine dove i sogni ad occhi aperti si sprecano, dove si vivono platoniche storie d'amore con i bishomen (giovani asessuatoeffeminati, a volte rampolli di antiche aristocrazie europee, a volte di origine ignota, forse extraterrestri), gakumero manga, manga d'ambientazione scolastica, dove la timidezza impedisce ogni possibile approccio e gegika manga, il fumetto per adulti nelle sue mille sfumature.
Ma È la musica ad avere il maggior spazio, attraverso interviste, dichiarazioni e cronache di esibizioni live di performer nudi o che lanciano escrementi sul pubblico, dove il corpo mostrato, dipinto o ferito, È l'unica risposta al fagocitare indifferenziato. Nel volume manca una sezione dedicata alla videoarte e ad alcuni musicisti che la utilizzano, come Dissecting Table, che mostrano al loro pubblico filmati di autopsie mescolati a disastri creati dall'uomo.
In ogni caso un prodotto interessante, complimenti agli autori per non aver citato la parola pachinko (se non sapete di che si tratta potete consultare "Il Giappone Dall'A Allo Zen", ediz. Theoria), corredato da una ricca discografia.
Guido Lusetti
Jean Baudrillard
"Il Delitto Perfetto"
(R. Cortina ed., Milano 1996)
La televisione ha ucciso la realtý o uccide le realtý, modificandole, uniformandole, rendendole la vera veritý definitiva, trasmettibile?
Siamo in pieno 1984, il Villaggio Glabale È ormai stato setacciato a fondo dalla polizia del libero(?) Stato definito "Brazil": non È una possibile trama, nÈ del volume in questione, nÈ del film di terza categoria, plagiarista nel citazionismo incrociato; si tratta della nostra quotidianitý che noi riteniamo di vivere in diretta. E' la storia che si ripete, nella foto del miliziano spagnolo di R. Capa, forse studiata nei minimi particolari, È il clichÈ ad alto tasso emotivo, uno per tutti il cormorano intriso di petrolio, spacciato come crimine collaterale di Saddam nei confronti del mondo, quando in realtý (?) È di un filmato di alcuni anni prima.
Si deve quindi ridare potere all'illusione, indistruttibile, sola risposta alle simulazioni mediatiche, infelici commistioni di vero e falso. L'autore si chiede: "PerchÈ non dovrebbero esserci tanti mondi reali quanti sono i mondi immaginari?". La risposta si trova tra le pagine del volume.......È ogni giorno pi˜ importante trovarla, perchÈ "oggi il mondo Ë diventato reale al di lý di ogni nostra speranza".
Guido Lusetti
P.
Stanziale
"Mappe Dell'Alienazione"
(Erre Emme ediz., Roma 1995)
Una piccola rivoluzione: l'autore aumenta da due a tre i verbi ausiliari, affiancando ad avere ed essere il verbo (il concetto) simulare, valida alternativa ai due precedenti. Stanziale traccia un percorso che, partendo da Hegel, arriva ai citatissimi (oggi) Guattari e Deleuze.
Il percorso si snoda attraverso i nomi pi˜ importanti dell'800/900 sostando a Treviri (Marx), Francoforte (Adomo, Horkheimer), Heidelberg (Mancuse), nella psicogeografica Parigi dei Situazionisti per arrivare nell'attuale 'pianeta in diretta". Quasi un Bignami che traccia piccoli ritratti, carte d'identitý, ricche di segni particolari (la bibliografia), che permettono di familiarizzare con sistemi di pensiero a volte ostici. Il novecento, con la sua brusca fuga in avanti, di cui È responsabile la tecnologia, ha portato la nascita di interdiscipline dove filosofia, scienza e psicanalisi si intersecano. Il novecento porta alla disgregazione del soggetto, al suo "non riconoscersi nel disordine" (Lacan), un soggetto, a disagio nell'entropia, portato quindi a sognare, perchÈ "sognare È proiettare l'ombra di un desiderio sulla superficie compatta di qualsiasi realtý" (Bloch).
Una mappa per districarsi, per lasciar fuori l'alienazione......
Guido Lusetti
MAPPA ESPLORATIVA DI ZONE EROGENE | |
AA.VV. AA.VV. AA.VV. AA.VV. AA.VV. AFA J.G. Ballard J.G. Ballard J.G. Ballard Hakim Bey Hakim Bey Franco Berardi Luther Blisset Franco Bolelli Jorge Luis Borges William Burroughs William Burroughs William Burroughs William Burroughs William Burroughs William Burroughs Rev. William Cooper Douglas Coupland Douglas Coupland Charles Darwin Deleuze/Guattari Philip K. Dick Philip K. Dick Philip K. Dick William Gibson William Gibson Albert Hoffmann Albert Hoffmann Albert Hoffmann Albert Hoffmann K.W.Jeter Mark Laidlaw Timothy Leary Mark Leyner M. Lower/W. Saw Terence McKenna Terence McKenna Metzner/Adamson Silvio Pagani Thomas Pynchon Thomas Pynchon Re/search Re/search Tom Robbins Gianfranco Salvatore Susan Sontag Bruce Sterling Kurt Vonnegurt Kurt Vonnegut Kurt Vonnegut Tutiavi DI Tianea Robert Anton Wilson |
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