L'ANGOLO DEL MAGNELL'OPHONO

bettle.gif - 4.1 K Buon Anno Ragazzi
(B.A.R.)

1) Buon Anno Ragazzi ý la classica canzone che ti viene fuori alla fine di un disco e vorresti averla scritta prima.
(accidenti!)

2) Buon Anno Ragazzi È la classica canzone che accomuna completamente tutti durante la registrazione e divide assolutamente tutti per trovargli una collocazione.
(perchÈÈ?)

3) Buon Anno Ragazzi ha una strofa e un ritornello che si ripetono matematicamente (magicamente) e un finale lunghissimo molto ipnotico. Tutto quello che avresti voluto scrivere durante il disco ma ti È venuto in parte.
(ecco, l'avevo detto, io)

4) Buon Anno Ragazzi sarebbe bella con la batteria ma sta bene anche senza, perchÈ tanto va bene cosÏ.
(giusto)

5) Buon Anno Ragazzi È un augurio, nonostante tutto.

6) Buon Anno Ragazzi la facciamo dal vivo (con la batteria) e ci piace a tutti un casino.
(vedi?)

7) Buon Anno Ragazzi, essendo l'ultima canzone scritta dai C.S.I., potrebbe essere il filo che lega "Linea Gotica" al disco nuovo.
(chi lo sa?)

8) Qualcuno ha anche una copia su cd di quella canzone.
(questo È sicuro)

9) Buon Anno Ragazzi ti fa dire: "Senti, ma che ne pensi se....la mettiamo nel disco?".

10) Buon Anno Ragazzi, secondo me, È la conferma che dopo la tempesta, a volte apparente, vengono fuori le cose pi˜ belle.
(mia convinzione)

Sicuramente insieme a queste motivazioni ce ne sono delle altre e tutto questo vuol dire far parte di un gruppo, anche i C.S.I.

Francesco Magnelli

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Nomade Psichico

BEN PRIMA DELLE SACRE SCRITTURE

.......Burroughs, Hakim Bey li ho scoperti molto dopo, quando il grande viaggio era giý stato compiuto, quando ogni spostamento possibile si era materializzato. Dalla mia provincia mentale dritto ed obliquo verso il centro delle cose, accentrato, spiraliforme, non centrifugo piuttosto centri-fungo, sin da bambino in perenne cammino immaginativo, in punta di piedi, in meraviglioso isolamento e proprio per questo portato a colonizzare mondi altri, ego-globina, globo sincretico, accogliente parete uterina, impossibile creolizzazione tra il mio linguaggio e sconosciuti messaggi che viaggiano su di un vento che libero scorre attraverso la piana distesa. Guardo, fendendo la quotidiana foschia, le sacre montagne. Atmosferica astratta savana. Perso e ritrovato. Psiconauta nemmeno tanto drogato. Ho prodotto il mio stupefacente da me stesso, autoestatico, nutrito della mia stessa carne sacra, carne di Dio. Ho iniettato il mio io liquido in vena, ha inalato il mio odore, ho fumato la mia stessa essenza, ho assunto poi anche qualcos'altro ma non avrebbe avuto alcun effetto se non fossi stato a lungo preparato. Ritualismo, non edonismo. Esperienza mistica, non isterica. Esplorazione. Il nomade psichico di provincia È sin dalla nascita costretto geneticamente a spostarsi, a trasfigurare il suo ambiente, ovunque approda porta ed assimila cultura, la cultura È uno spostarsi di genti, uno spostarsi di idee, pi˜ lungo È il viaggio pi˜ affascinante È l'incontro-scontro. C'È disperato bisogno di nuovi viaggiatori psichici, i nostri corpi immobilizzati nella lotta di sopravvivenza hanno assoluto bisogno di reportage extrasensoriali, c'È fame di succo neurologico in questa immensa e totale provincia exotica. Per arrivare ad una parvenza di veritý occorre un'odissea di generazioni: ogni volta, in ogni tempo, in ogni luogo, ognuno deve guadagnarsi la propria libertý, il viaggio deve continuare, sulla strada ci sono i segnali, ad accompagnarci buone e cattive guide. Ogni molecola deve essere preparata all'ibridazione, anche la pianta pi˜ radicata cede alla seduzione dell'innesto. Compenetrazione. Femminile-Maschile-Umano-Sovraumano. Interminabile gioco di ruolo. Transensualitý e transumanza. Cosmopolitismo e neutralitý. Menti. Codici, scritture, graffiti, dolmen e menhir, voci in sogno, silenzio...tante rivelazioni. Ma anche tante false credenze: culle di civiltý? Etnie? Popoli eletti? Ramificazioni e ceppi ideologici. Il germe umano Ë destinato alla promiscuitý, anche in tempi di grandi epidemie, anche se questo potrebbe causare la sua estinzione, chi non sente il bisogno di mescolarsi? Di fondersi e sciogliere se stesso in qualcos'altro? Il nomade non È un saccheggiatore, ma porta i suoi insegnamenti e ne riceve altri, i mongoli erano a conoscenza della pi˜ evoluta scienza metallurgica. Smettiamola con la scolastica divisione in barbari e civilizzati. Tutti a lezione dal Provinciologo allora: a Milano, Berlino, Parigi, Londra, New York, Tokyo ti dicono che c'È una cosa, ma tocca a noi lontani ed isolati capire il perchÈ c'È quella cosa. Noi dobbiamo impadronirci delle nuove voci del villaggio, plasmati come ultracorpi, colonizzatori mentali. Ammettere di non tutto sapere, tattica principe del fagocitatore di energia psichica. Imparare: bene supremo! Coscienza e conoscenza ad un certo punto, magari quello cruciale, mortale, arriveranno a coincidere. Mi rivedrÚ giorno dopo giorno qualsiasi cosa accada, sangue puro si riassorba nel terreno, fungo carnoso esploda e per ogni essere sia nutrimento. Per tutti; i cattivi non esistono, la colpa non È proprietý di nessuno, la colpa È soltanto degli eventi. Capire, comprendere, prova massima, sotto un inevitabile capriccioso bellissimo temporale, tra l'infuriare degli elementi, contemplare, rallentare, vedere l'essenziale, svelare la falsitý delle categorie, le assurde costruzioni sociali, il finto che abbiamo eretto intorno comincia a precipitare. Il nostro mondo reale È vero tanto quanto lo squallore di un film porno...alla fine di una minzione sento la tristezza del mio attaccamento all'impuro vivere. Devo fare ancora tanta strada, ho ancora bisogno di maestri, c'È ancora tanto da capire, da conoscere, vivo ancora sotto il livello del mare, sotto-vivo, come un iceberg, l'elevazione È ancora lontana. Giovane discepolo schifiltoso che assaggia diffidente la sua disciplina. ArriverÚ prima o poi alla luminosa nutrizione, oltre le rappresentazioni, oltre l'esteriore, oltre l'involucro, come nel Paese di Alice, come nella cittý di Annexia non vedrÚ pi˜ ciÚ che voi vedete, vedrÚ altro, sarÚ altrove, in una dimensione parallela, vivrÚ finalmente, ormoni non proiezioni. Cataclisma continuo, quieto panico e indolente disperazione, cuori ghiacciati e schiene raggrinzite, insetti impazziti, fiere ingabbiate, urla trattenute, ordigni bellici interrati, tantissime Chernobyl esistenziali, troppo pieno, in ritardo sull'evidenza, pedine di una scacchiera di luci e di ombre, troppe luci accese, presto il mio addio di animale sociale. Ho fame di vuoto!

Fabrizio Tavernelli

NOMADE PSICHICO

Tempo tiranno, segnali oscuri
scenari desolati, schermi in bianco e nero
mercato di mondi futuribili
voglia di disfare, occhi al cielo

il mondo avrý un tempo nomade

nomade psichico
fuggo l'isteria, il panico
e intanto tutto intorno precipita
solitario si sposta il mio spirito

il mondo avrý un tempo nomade

disegni precari gli stati, i confini
alla deriva il pensiero
movimenti veloci assoluti
mi muovo da qui restando seduto

il mondo avrý un tempo nomade

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NOMADE!

C'È un pregiudizio romantico, nato nei salotti buoni e cresciuto nelle biblioteche, che vede i popoli nomadi in via d'estinzione, contrapposti alla civiltý come i rivoluzionari al potere. Si È creata una convergenza fra i Nomadi e i Rivoluzionari da un lato, la Civiltý e il Potere dall'altro. Molto romantico ahimË molto falso. Contrapposizioni e convergenze sono altre, altri sono i piani su cui questi aspetti della condizione umana si intersecano, si intrecciano. Il Potere Ë forza fondante della Civiltý sedentaria come del Nomadismo sebbene in forma e con modalitý diverse e il Nomadismo d'altronde È una delle forme originarie della Civiltý. Questi termini, in questa falsa contrapposizione, confondono e determinano un falso giudizio, lasciamoli perdere. Su chi siano i rivoluzionari ognuno di noi ha opinioni definite, sono due secoli che se ne discute e si fa pratica, ma su chi sono i Nomadi, il nomadismo reale, È bene discutere e quale occasione migliore. Nasce "Nomade Psichico", organo di introspezione del Consorzio, esce il tuo disco che l'ha determinato e il tuo disco, caro Taver, È meraviglioso.
Il canto, credo, È l'unico modo diretto che abbiamo per avvicinarci al Nomadismo. Tutti i nomadi apprezzano e praticano il canto, le loro lingue sono un canto, tutta la loro vita ha ancora la valenza di un lungo canto. Inutile e dispendioso nel nostro schema sociale e di pensiero, benedetto in un altro spazio, in un tempo parallelo al nostro.
Alla ricerca dei Nomadi.
Alla fine di giugno, finiti i concerti, ho portato i miei cavalli nei pascoli estivi e sono partito. In treno, attraverso gli spazi siberiani, sono arrivato a Ulan Baton durante il Naadaam, testa tradizionale dei nomadi mongoli. Gara di lotta, tiro con l'arco, corsa dei cavalli montati da ragazzine e ragazzini giovanissimi. Ripartito, in ottima compagnia, su piste e sentieri sono tornato a Nord, tra i nomadi delle renne e ho riattraversato tutta la Mongolia tra milioni di animali domestici, cavalli, bovini, pecore e capre fino ad incontrare le grandi mandrie di cammelli di Bactriana, stordito dal loro odore pungente che toglie il respiro. Vista, udito, olfatto, gusto, tatto, fanno la differenza reale tra noi ei nomadi. Altro che ideali.
Nomade, da namÈs-pascolo, È la condizione di chi ha scelto da subito e per sempre di vivere con gli animali, seguendoli nel pascolare, nel lento spostamento, determinandolo, le proprie soddisfazioni sul loro allevamento. Amandoli, difendendoli, selezionandoli secondo le condizioni date, le proprie necessitý, il proprio gusto.
Pre gli Tsagan, che allevano renne sul confine con la Russia siberiana È stata costruita negli anni '50, dal progresso comunista, un paese, Ulan Uul. Dignitose casette a fattoria, belle, tutto il necessario. Hanno acceso il fuco sui pavimenti di legno e sono spariti con le renne. Negli anni '70 una missione scientifico umanitaria della DDR li ha riforniti di ogni strumento atto alla vita quotidiana per "il nomade ideale nel progresso". Hanno venduto tutto, comprato farina, riempito le bisacce e sono spariti con le renne.Roba forte, il nomade, di sostanza. Per essere nomadi bisogna poterselo permettere, devono essere date due condizioni.Innanzitutto il pascolo, lo spazio vitale, poi la salute, fisica e mentale, ma a questa ha pensato una selezione naturale fortissima, per tutti, uomini e bestie. Ogni cultura nomade si nutre di spazio, necessitý della famiglia, nucleo fondamentale e imprescindibile. Dalle sue ramificazioni e dai legami che intreccia nasce un clan che si riconosce per lingua e costumi in una entitý, l'orda. Entitý fluida, sfilacciata, capace all'occorrenza di grande coesione, capace di inglobare entitý diverse. Ai nomadi interessano le mandrie, la loro quantitý, la loro qualitý. Al di sotto di una certa soglia di possesso il nomade non esiste, il capitale animale minimo, che È alto, non puÚ essere intaccato pena la sua veloce scomparsa. La condizione nomade sulla Terra si colloca nella fascia della ricchezza. Si allevano milioni di cavalli che necessitano di spazi immensi solo per mungere le giumente ed ottenere l'airak o kumis, latte fermentato, elemento essenziale, energetico, magico, medicamentoso. Leggermente stordente, la bevanda, il bere. Al di lý delle mandrie ricchezza È ciÚ che si puÚ indossare, vestiti, gioielli, poi armi, bordature, la tenda, i tappeti, qualche stoviglia.
L'equilibrio che regge la civiltý nomade È precario, basta una grave disgrazia, una siccitý prolungata, una gelata eccessiva per comprometterlo.
E' leggero, tutto deve essere trasportabile velocemente, continuamente, in ogni condizione. E' tradizionale, univoco, costruito sulle necessitý degli animali, o cambiano queste e puÚ, deve, cambiare il mondo e il mondo cambierý o tutto È immutabile.
Una sola possibilitý, un solo percorso, un solo periodo, in questo la civiltý nomade dimostra una rigiditý monolitica perchÈ questa È la sua ragione di esistenza.
Si puÚ cambiare razza, religione, costume, lingua, nazione, continente, si puÚ sopportare il peggio ma le mandrie devono essere numerose e in salute.
I nomadi non praticano la politica e come potrebbero (polis), vivono della famiglia e dei suoi rapporti.
Intrattengono con la Divinitý un rapporto strettamente personale, confidenziale. Vivono nel vuoto, al cospetto di Dio come nel tempo della Creazione. Sciamanesimo, buddismo, Islam, non sono scrupolosi al riguardo. Uno vale l'altro quando si È soli, con le proprie bestie, sulla unica terra sotto un unico cielo. Non hanno predisposizioni al tempo lineare, progressivo, alla storia. IL tempo È ciclico, dimostrato e sicuro. Lentissima spirale, forse. Lo dimostrerebbe, a ben vedere, la situazione dei pascoli, pi˜ poveri e limitati col passare del tempo. Per il resto la storia È una infinita genealogia umana e animale......e X generÚ Y che generÚ N che....... Qualche accadimento straordinario qua e lý: il grande diluvio, le invasioni, Gengis Khan e il sogno imperiale (un intero mondo nomade, un sogno per l'appunto, lo scioglie il sole) l'avvento della macchina, la rivoluzione comunista, che altro?
I Nomadi amano l'epica che È la possibilitý di cantare, con enfasi di parte, particolari illuminanti il tutto. Tengono l'astronomia in necessitý di gran conto. Il cielo È; tra l'altro, una mappa possibile della terra, apre la mente, invita a pensare, al canto.
Aborriscono l-idea di Rivoluzione, di cambiamento. Tutto deve restare come È/ Immutabile, perfetto, se no cosa si È Nomadi a fare? Psichico? Alla prossima puntata.

Giovanni Lindo Ferretti

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Nomade Psichico.
Musica per Altopiani.

Mongolia, Gobi Centrale. 10 agosto 1996.

La luna È una fessura esile, un graffio di luce nel cielo scuro.
E' la notte di S.Lorenzo, e piovono stelle che filano lontano, dietro le montagne, ogni stella accompagnerý un nostro desiderio al destinatario. Attorno a noi, la cittý sacra di Onghi, dai cento templi, sgretolata dai comunisti durante la Notte Rossa, gli stupa sbriciolati, i mattoni dispersi ai venti, gli alloggi dei nomadi e dei civili sono polvere rossiccia, fango di teschi e raffigurazioni. Io non sono sicuro di essere innocente.
I Mongoli temono la notte di S.Lorenzo, per loro ogni uomo ha una stella, e quando una stella cade un uomo muore. Quante centinaia, migliaia di stelle sono cadute quella notte in cui i comunisti mongoli decisero di dare una lezione a Dio? Io sono sicuro di non essere innocente. Da allora, ancora di pi˜ i nomadi temono le stelle, e la notte preferiscono bere, airak forte che stordisce, e vodka, o rincantucciati a terra dormire rialzando il bavero della giacca ben oltre gli occhi, per non rischiare di vedere, e di udire.
Il nomade muove
sulle solitudini
e non sconfina dai due poli dell'errare:
vagare/sbagliare.
CosÏ siamo noi, pastori erranti, e pascoliamo il nostro gregge di pensieri sugli altopiani dell'anima, sottraendoli ai lupi della notte.
Nomadi erranti
e pi˜ erriamo
pi˜ siamo lontani
dal vero.

Massimo Zamboni

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Nearly God

"Nearly God" (Island)

Nearly God. Quasi Dio...siamo dalle parti dell'elevazione. Il quasi, il forse, l'incompiuto rende affascinante questo disco, l'essere sospeso a mezz'aria, denso ed etereo, celestiale ed infernale, tecnologico ed arcaico. Pesante conferma di certe mie solitarie teorie, la massima conquista della tecnica (della scienza, della filosofia...), il potere manipolare le cose, i suoni, come l'artefice divinitý che crea la vita, si avvicina all'organico, all'essenziale, al primitivo. Tanta strada per arrivare all'inspiegabile... È un campionatore o sono gli echi di lontani tamburi e sibili provenienti da una qualche civiltý rupestre? Sono i macchinari di uno studio di registrazione o correnti magnetiche casualmente imprigionate dal nostro impianto inutilmente stereofonico? Astrazione massima che diventa il consistente lamento dell'anima, blues nero come la notte dei tempi, nuovo patto con il diavolo stabilito all'incrocio di intasate strade telematiche. Limbo. Un'onirica porta chiusa sul Paradiso, una figura baconiana si stempra e si trascina, sembra rotolare, non riesce o non vuole entrare, lotta intestina, voci che esprimono inquietudine, dubbio, preferire la luminosa insegna del rigido regno dei cieli o lo scuro ardente Ade? Poemi e Profeti non ci sanno dare indicazioni, i ritmi di Nearly God sono insicuri, zoppicanti, precari, le parole sono biascicate ed il senso rimane sommerso nella palude del palato, qualche rumore riconoscibile sopravvissuto in qualche rovinata registrazione del dopo cataclisma. Nearly God cantore dell'abuso: abuso di parole, abuso di riverberi, abuso di sporcizia, abuso di profonditý, abuso di sovrannaturale. Tricky È una Dreamachine.

Fabrizio Tavernelli

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LIBRATI NELL'ARIA

A. Gomarasca - L. Valtorta
"Sol Mutante"
(Costa & Nolan, Genova 1996)

Esistono almeno due Paesi chiamati Giappone, uno, quello oleografico, efficiente, compatto nello "spirito Toyota" (inno aziendale, le ferie come vergogna ecc.), l'altro invece, forse altrettanto di maniera, che si spinge sempre pi˜ lontano nella denuncia del primo, spesso attraverso provocazioni estremizzate.
A partire quindi dai fifutizu, ovvero gli amanti dei fifties, improbabili cloni di E. Presley, ormai attrazione inclusa nei viaggi organizzati per turisti "alla ricerca dell'essenza del vero Giappone" fino alla schiera di noise-perfomer come Merzbow, C.C.C.C., Masonna, Violent Onsen Geisha e decine di altri personaggi che hanno estremizzato, attraverso una proposta musicale/stile di vita, la denuncia nei confronti del rigido schematismo quotidiano.
Una panoramica che non tocca solo la musica, significativo il capitolo sulla letteratura dove si parla di Murakami Ryu autore di "Blu quasi trasparente" (ed. ital. Rizzoli), un romanzo parallelo, fatte le debite proporzioni, ai "Ragazzi dello zoo di Berlino". Lo stesso Murakami venti anni dopo questo romanzo firmerý la regia di "Tokio Decadence". Naturalmente viene rispettata l'uguaglianza Giappone=manga, senza scendere troppo nel dettaglio di una produzione sterminata, dando perÚ le coordinate dei vari generi e sottogeneri: shojo manga, fumetti per ragazzine dove i sogni ad occhi aperti si sprecano, dove si vivono platoniche storie d'amore con i bishomen (giovani asessuatoeffeminati, a volte rampolli di antiche aristocrazie europee, a volte di origine ignota, forse extraterrestri), gakumero manga, manga d'ambientazione scolastica, dove la timidezza impedisce ogni possibile approccio e gegika manga, il fumetto per adulti nelle sue mille sfumature.
Ma È la musica ad avere il maggior spazio, attraverso interviste, dichiarazioni e cronache di esibizioni live di performer nudi o che lanciano escrementi sul pubblico, dove il corpo mostrato, dipinto o ferito, È l'unica risposta al fagocitare indifferenziato. Nel volume manca una sezione dedicata alla videoarte e ad alcuni musicisti che la utilizzano, come Dissecting Table, che mostrano al loro pubblico filmati di autopsie mescolati a disastri creati dall'uomo.
In ogni caso un prodotto interessante, complimenti agli autori per non aver citato la parola pachinko (se non sapete di che si tratta potete consultare "Il Giappone Dall'A Allo Zen", ediz. Theoria), corredato da una ricca discografia.
Guido Lusetti


Jean Baudrillard
"Il Delitto Perfetto"
(R. Cortina ed., Milano 1996)

La televisione ha ucciso la realtý o uccide le realtý, modificandole, uniformandole, rendendole la vera veritý definitiva, trasmettibile?
Siamo in pieno 1984, il Villaggio Glabale È ormai stato setacciato a fondo dalla polizia del libero(?) Stato definito "Brazil": non È una possibile trama, nÈ del volume in questione, nÈ del film di terza categoria, plagiarista nel citazionismo incrociato; si tratta della nostra quotidianitý che noi riteniamo di vivere in diretta. E' la storia che si ripete, nella foto del miliziano spagnolo di R. Capa, forse studiata nei minimi particolari, È il clichÈ ad alto tasso emotivo, uno per tutti il cormorano intriso di petrolio, spacciato come crimine collaterale di Saddam nei confronti del mondo, quando in realtý (?) È di un filmato di alcuni anni prima.
Si deve quindi ridare potere all'illusione, indistruttibile, sola risposta alle simulazioni mediatiche, infelici commistioni di vero e falso. L'autore si chiede: "PerchÈ non dovrebbero esserci tanti mondi reali quanti sono i mondi immaginari?". La risposta si trova tra le pagine del volume.......È ogni giorno pi˜ importante trovarla, perchÈ "oggi il mondo Ë diventato reale al di lý di ogni nostra speranza".
Guido Lusetti


P. Stanziale
"Mappe Dell'Alienazione"
(Erre Emme ediz., Roma 1995)

Una piccola rivoluzione: l'autore aumenta da due a tre i verbi ausiliari, affiancando ad avere ed essere il verbo (il concetto) simulare, valida alternativa ai due precedenti. Stanziale traccia un percorso che, partendo da Hegel, arriva ai citatissimi (oggi) Guattari e Deleuze.
Il percorso si snoda attraverso i nomi pi˜ importanti dell'800/900 sostando a Treviri (Marx), Francoforte (Adomo, Horkheimer), Heidelberg (Mancuse), nella psicogeografica Parigi dei Situazionisti per arrivare nell'attuale 'pianeta in diretta". Quasi un Bignami che traccia piccoli ritratti, carte d'identitý, ricche di segni particolari (la bibliografia), che permettono di familiarizzare con sistemi di pensiero a volte ostici. Il novecento, con la sua brusca fuga in avanti, di cui È responsabile la tecnologia, ha portato la nascita di interdiscipline dove filosofia, scienza e psicanalisi si intersecano. Il novecento porta alla disgregazione del soggetto, al suo "non riconoscersi nel disordine" (Lacan), un soggetto, a disagio nell'entropia, portato quindi a sognare, perchÈ "sognare È proiettare l'ombra di un desiderio sulla superficie compatta di qualsiasi realtý" (Bloch).
Una mappa per districarsi, per lasciar fuori l'alienazione......
Guido Lusetti


MAPPA ESPLORATIVA DI ZONE EROGENE

AA.VV.
AA.VV.
AA.VV.
AA.VV.
AA.VV.
AFA
J.G. Ballard
J.G. Ballard
J.G. Ballard
Hakim Bey
Hakim Bey
Franco Berardi
Luther Blisset
Franco Bolelli
Jorge Luis Borges
William Burroughs
William Burroughs
William Burroughs
William Burroughs
William Burroughs
William Burroughs
Rev. William Cooper
Douglas Coupland
Douglas Coupland
Charles Darwin
Deleuze/Guattari
Philip K. Dick
Philip K. Dick
Philip K. Dick
William Gibson
William Gibson
Albert Hoffmann
Albert Hoffmann
Albert Hoffmann
Albert Hoffmann
K.W.Jeter
Mark Laidlaw
Timothy Leary
Mark Leyner
M. Lower/W. Saw
Terence McKenna
Terence McKenna
Metzner/Adamson
Silvio Pagani
Thomas Pynchon
Thomas Pynchon
Re/search
Re/search
Tom Robbins
Gianfranco Salvatore
Susan Sontag
Bruce Sterling
Kurt Vonnegurt
Kurt Vonnegut
Kurt Vonnegut
Tutiavi DI Tianea
Robert Anton Wilson
Altrove - (n.1-2) - Nautilus
Ario (Dalla psichedelia alla telematica verso la telepatica)
Decoder - Shake
Gli Ordini Del Caos - Manifesto Libri
Rospi Psichedelici - Nautilus
Nomade Pschico - I Dischi Del Mulo/Consorzio Produttori Indipendenti
Deserto d'Acqua - Mondadori
Hello America - Rizzoli
La Mostra Delle Atrocitý - Bompiani
Immediatism! - Ripostes
T.A.Z. (Zone Temporanee Autonome) - Shake
Elementi di Psiconautica - Castelvecchi
Mind Invaders - Castelvecchi
Le Nuove Droghe - Castelvecchi
Manuale Di Zoologia Fantastica - Einaudi
Cittý Della Notte Rossa - AE
Il Pasto Nudo - Sugarco
La Morbida Macchina - Sugarco
Nova Express - Sugarco
Lettere Dallo Yage - Sugarco
Ragazzi Selvaggi - Sugarco
Sesso Estremo - Castelvecchi
Generazione X - Interni
Generaione Shampoo - Corbaccio
L'Origine Della Specie - Newton-Compton
Nomadologia - Castelvecchi
La Svastica Sul Sole - Nord
Le Tre Stimmate Di Palmer Eldritch - Libra
Ubik - Fanucci
Gi˜ Nel Ciberspazio - Mondadori
Neuromante - Nord
I Misteri Di Eleusi - Millelire/Stampa Alternativa
L.S.D. - Millelire/Stampa Alternativa
Percezioni Di Realtý - Millelire/Stampa Alternativa
Viaggi Acidi - Millelire/Stampa Alternativa
Madlands:Terre Impossibili - Mondadori
Una Famiglia Nucleare - Bompiani
Caos e Cibercultura - APogeo Urrý
Mio Cugino Il Gastroenterologo - Frassinelli
Travellers - Voci Dei Nomadi Della Nuova Era - Shake
Il Nutrimento Degli Dei - Urrý
Vere Allucinazioni - Shake
Ecstasy - Millelire/Stampa Alternativa
Funghetti - Nautilus
L'Incanto Del Lotto 49 - Mondadori
V - Rizzoli
W. Burroughs - B. Gysin - Shake
J.G. Ballard - Shake
Il Fungo Magico - Millelire/Stampa Alternativa
Allucinazioni - Castelvecchi
L'AIDS e Le Sue Metafore - Einaudi
Atmosfera Mortale - Bompiani
Comica Finale - Eleuthera
Galapagos - Bompiani
Ghiaccio Nove - Rizzoli
Papalagi - Millelire/Stampa Alternativa
Trilogia:Illuminati! Shake

NUOVE SCOPERTE

AA.VV
Hakim Bey
Franco Bolelli
Francesco De Ramo
Albert Hofmann
Georges Lapassade
Re/search
Tom Robbins
Seeker 1
Arthur Kroker/Michael Weinstein
Altrove n.3 - Nautilus
A Ruota LIbera - Castelvecchi
Vote Te Stesso - Castelvecchi
Tarantolismo - Sensibili Alle Foglie
L.S.D. Il Mio Bambino Difficile - Urrý
Transe e Dissociazione - Sensibili Alle Foglie
Tatuaggi Corpo Spirito - Urrý
Natura Morta Con Picchio - Mondadori
X Manifesto - Theoria
Data Trash - Urrý

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