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Fedeli Alla Linea Tour: Dai CCCP Ai C.S.I.
Novitý:
C.P.I.: Videolabile 2
C.P.I.: Tre 1994 - 95 - 96 (audiolabile vol. 1)
"Non immaginavo una cosa simile...".
Dopo Bologna e Firenze, Lindo comincia a essere preoccupato. Teso, in
realtý. Sovraccarico di affetto, se vogliamo dire cosÏ. Giriamo l'Italia lui e io,
insieme a Bizzarri - l'alacre factotum che tutti vorrebbero avere vicino - e alla preziosa
Edi, di volta in volta avendo accanto Massimo Zamboni, Riccardo Bertoncelli e Davide
Ferrario. Inizialmente col timore di essere scambiati per piazzisti: un film - "Sul
45ƒ Parallelo" - e un libro - "Fedeli Alla Linea" - sotto il braccio, da
mostrare e spiegare in pubblico. Ma il film non Ë in commercio (Ë oggi disponibile in
videocassetta n.d.r.) e il libro ha venduto giý quanto doveva vendere. Tacito scopo:
sentire, vedere e toccare quel pezzo di Italia che ha spinto i C.S.I. fino alla vetta
delle classifiche discografiche. Piccolo pezzo di paese, ma nemmeno poi cosÏ piccolo in
fondo. Tant'Ë vero che ovunque i luoghi destinati a ospitare gli incontri hanno capienza
inferiore al necessario: a Roma e Napoli in modo particolare. Pressione e tensione,
elettricitý nell'aria: poco meno che a un concerto, addirittura. C'Ë in giro una gran
voglia di C.S.I., evidentemente, e soprattutto di Lindo, anche solo parlante anzichÈ
cantante.
L'itinerario comincia dal Pedro di Padova, centro sociale veterano e ormai adulto in fatto
di strutture e mentalitý. Bella serata, calda quanto fuori Ë freddo l'autunno. Applausi
per il film, per Lindo e - segno della buona disposizione d'animo dei presenti - persino
per me.
Seconda tappa: Bologna. In un'altra zona franca, il Link. Qualche primo problema
logistico: la sala Ë piccola, cosicchÈ "Sul 45ƒ Parallelo" viene proiettato
due volte, per soddisfare tutti.
"Andrý meglio domani a Firenze", pensiamo: avremo a disposizione il Teatro
Puccini. Ci sbagliamo: 800 persone accomodate in poltrona, un altro paio di centinaia in
piedi o sedute a terra, molte fuori insoddisfatte.
Cerchiamo di mettere a punto i discorsi che abbiamo in testa, perfezionandoli e
modificandoli man mano che accadono le cose. Giusto a metý del cammino, nella capitale,
ecco il momento critico: appuntamento trasferito all'ultimo momento da una piccola aula
della Sapienza al Circolo Degli Artisti. Ma non basta: arrivano in centinaia e si
accalcano nel locale fino a togliersi il respiro. Verso la fine, mentre sullo schermo -
poco pi˜ di un lenzuolo, a dire il vero! - scorrono immagini di un live dei C.S.I. per
MTV, la pressione Ë quasi insostenibile. E Lindo allora ha un'intuizione folgorante: sale
sul palco alle nostre spalle e canta a voce spiegata, senza microfono, "Mimporta
'nasega", doppiando se stesso. Sfoga la propria tensione e fa sfogare quella del
pubblico: come due innamorati che alla fine si baciano da quel momento in avanti, la
nostra strana tournÈe prende tutt'altra piega. Migliore. Il giorno dopo, a Napoli, dove
ci sorprende una giornata primaverile, Ë ancora un problema di ordine pubblico, tanto che
veniamo addirittura "scortati" dalla polizia all'ingresso laterale del Notting
Hill, ma ora l'eccitazione Ë positiva: sappiamo cosa fare e cosa dire. Lindo racconta le
proprie storie. Dico che la voglia di C.S.I. che c'Ë in giro Ë entusiasmante, ma che
bisogna darle il giusto senso. Non si puÚ chiedere loro altro da ciÚ che possono dare:
buoni dischi, buoni concerti, parole e sensazioni evocative. Non c'Ë linea a cui essere
fedeli, se non quella della propria vita: Massimo e Lindo lo sono, gli altri facciano
altrettanto con le loro. I C.S.I. non sono un partito, cosÏ come non lo erano i CCCP. E
ricordo che i CCCP finirono anche perchÈ soffocati da una moltitudine di aspettative
distorte. Un'avvertenza che Massimo, di nuovo con noi a Milano, dove ci ospita la Camera
del Lavoro, riassume in modo efficace: "Quello che potete chiederci Ë di non
deludervi".
Prima di Milano, c'era stata Melpignano: luogo magico per i CCCP e i C.S.I. All'aperto,
tra le mura antiche di un chiostro del Trecento: il freddo incipiente sconfitto da un
percepibile calore emotivo.
E infine Siena, in un'aula universitaria: quasi rilassati. Ci congediamo cenando a
Montopoli, sulla via di Pisa: prima dei saluti, ancora una scappatella in Piazza dei
Miracoli. tutto Ë recintato: la Torre e il Battistero come animali in gabbia. Protetti da
un eccesso di affetto, apparentemente. Sarý cosÏ anche per i CSI? Lo escludo, perchÈ
piuttosto la faranno finita. Come giý i CCCP, anche i CSI esistono anzitutto come
testimonianza di vita vissuta: non li si puÚ mettere sotto vetro. Ho questa convinzione
in testa, quando ci salutiamo, persino un po' commossi all'idea di lasciarci. In treno
rimugino ricordi, prima di addormentarmi. Gli incontri, in posti cosÏ diversi l'uno
dall'altro. Le persone, di ogni etý e provenienza sociale. I tragitti in auto da una
cittý all'altra, chiacchierando di un'infinitý di progetti e ascoltando musica (i CSI ad
Alba, il nuovo UstmamÚ, l'adoratissima Bjork...), o anche solo cazzeggiando.
E poi questo strano colpo d'occhio sull'Italia, lungo 2.400 chilometri. Credo ci abbia
cambiati, anche se non so ancora quanto e come.
Alberto Campo
Dopo il buon successo di "Videolabile 1", Ë pronta per la gioia dei vostri occhi e delle vostre orecchie il secondo volume dedicato ai videoclip promozionali prodotti dal Consorzio Produttori Indipendenti. Altri due anni di produzioni in pellicola, dal gennaio '96 al gennaio '98, per ricordare che anche questo supporto Ë una forma d'arte a tutti gli effetti, dove le fantasie di registi si fondono a quelle dei musicisti, dove l'uso di immagini Ë volutamente violento o mestamente addolcito. "Videolabile 2" Ë ancora una volta prodotto da "Il Maciste" e richiedibile solo attraverso queste pagine, perchÈ non sarý disponibile nel circuito dei negozi. "Videolabile 2" vuole essere un passeggiata filmata ad uso e consumo di tutti coloro che per mille motivi non sono riusciti a vedere questi videoclip ed anche per tutti quelli che ricordano con piacere la visione di questi filmati musicali. La scaletta di "Videolabile 2" comprende alcune perle come i due video dei Marlene Kuntz, "Come Stavamo Ieri" e "Festa Mesta" (quest'ultimo tratto dalla videocassetta "Petali Di Candore"), i due degli UstmamÚ, "Cuore Amore" e "Memobox", "Non Prendo Rose Per Te" dei Santa Sangre, "Ozio" dei Wolfango, "Fossili" degli Afa, "La Curva Del Fiume" di Andrea Chimenti, "Via Modem 27" di Roberto Mariani, "Solidea" degli estAsia, "Eri" di Marco Parente, "Bite The Bullets" di Saro Cosentino, "Veloce" de Il Grande Omi, "Chiamala Inverno" dei compianti Disciplinatha, "Scanner" di Roberto Mariani e l'insipido (permettetemi) "Cupe Vampe" del Consorzio Suonatori Indipendenti. Ciliegina sulla torta "Noia" dei CCCP Fedeli Alla Linea. Un tempo i videoclip si dividevano in due grandi categorie, quelli ad alto budget e quelli girati con mezzi di fortuna. In mezzo un abisso fatto di colori, montaggi, macchinari, idee e pellicola. Oggi quel divario si Ë ristretto ed Ë largo come lo spessore di una foglia che cade al primo soffio di vento. Le super produzioni amano girare in super 8, usano senza parsimonia il bianco e nero, girano in location strane e strambe, sfruttando idee dai clip di serie B. Insomma i diciotto cortometraggi (passatemi il termine) di questa videocassetta possono tranquillamente gareggiare alla pari con le mega produzioni superpatinate di tutti quegli artisti che solitamente albergano nelle classifiche di mezzo globo. Quindi gustatevi questi clip ed aspettate il prossimo volume tra un paio di anni. Cosa volete che sia una attesa di 24 mesi al confronto con l'eternitý!
Qual Ë la molla che fa preferire le compilation agli album? Non
parlo delle compilazioni a tema, progetti come "Materiale Resistente"
o "Matrilineare" hanno prima di tutto una solida base concettuale
che sfocia in un secondo momento nella musica, ma mi riferisco a quelle compilation
che raccolgono le facciata A dei singoli, quelle che mettono in fila i lati
B, quelle ancora che raschiano nel fondo del barile per arrivare al quorum dei
brani da inserire. Puntualmente ogni compilation che viene pubblicata balza
ai vertici della classifica, ogni raccolta assemblata, confezionata o semplicemente
pubblicizzata diventa un successo commerciale per la gioia di compilatori e
label. Ecco quindi una compilation del Consorzio Produttori Indipendenti che
fin dal titolo ci fa intuire quale sia la concettualitý dietro a questa operazione
di marketing. "C.P.I. Tre 1994 - 95 - 96 (audiolabile vol. 1)" Ë una
raccolta estrapolata da tutti i dischi pubblicati dal Consorzio in tre anni.
Un escursus metafisico dalla prima produzione gli Yo Yo Mundi fino ad arrivare
a Boliwar Miranda/Maurizio Dami. Tra il primo ed il ventitreesimo brano ci sono
i Disciplinatha, i Marlene Kuntz, Giovanna Daffini, gli Acid Folk Alleanza,
Corman & Tuscadu, Umberto Palazzo e Il Santo Niente, il Coro dei 101, Andrea
Chimenti, gli Afa, Gianni Maroccolo/ Francesco Magnelli/Ginevra Di Marco/Filippo
D'Este, il Coro Delle Mondine Di Correggio, i Mira Spinosa, i Beau Geste, i
Divine e Ottorino Ferrari. A proposito dei titoli eccovi alcune scelte: "Mount
Graham", "Ultima Fatica", "Trasudamerica", "O
Venezia Che Sei La Pi˜ Bella", "Moderno Primitivo", "Leek
Shark", "Elvira"; "Spara Jurij", "Ora O Mai",
"Giacane", "Il Merlo", "Aghar Piar Milegha", "Bayete
Baba Bayete Zulu", "Fail Before I Try", "Discorso Di Benito
Mussolini" e "A Cup Of Tea". Come in ogni compilation che si
rispetti ci sarý da recriminare sull'esclusione di un brano, o sulla scelta
di un altro, ognuno di noi in questi casi vorrebbe che venisse pubblicata la
sua personale compilazione, con buona pace degli altri ascoltatori. Come in
ogni compilation che si rispetti l'acquisto sarý dettato dalle pi˜ svariate
ragioni. Tutte estremamente valide, tutte estremamente irrazionali. "C.P.I.
Tre 1994 - 95 - 96 (audiolabile vol. 1)" Ë un pezzo di storia di questa
unitý di produzione, un tassello del variegato mondo acustico degli anni novanta.
Ascoltatelo e poi inviateci la vostra scaletta preferita ne terremo conto per
la prossima puntata.