Autunno - Inverno 1997/1998
Volume 13 DKEA
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Volume 14 AFA
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Volume 15 Eh?
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Volume 16 ULAN BATOR
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"Cd Audio"
( I Dischi Del Mulo / C.P.I)
Trance industriale, danza puramente corporale, o immobile, interiore, ipnosi
percussive, rare sintesi elettroniche e tanto suono concreto e/o campionato
("e di suono ve n'Ë per ognuno e un' extradose"); niente parole, niente
convenzioni, solo l'estasi del pulsare e uno sguardo interno sulle visioni dell'attesa.
Incastri ritmici e atonali che creano una dinamica espressiva, minimale, mantrica.
I DKEA sono:
Gianni Neri e Marco L. Lega.
"Dove possano essere l'unione e la separazione tra l'idea di suono, tempo e materia,
e dove sia la loro rappresentazione pratica, sono questioni per noi non ancora concluse,
cosÏ come aperta È la questione della nostra capacitý di creare con questa ricerca un
senso uditivo emozionale, una ragione d'ascolto. L'occasione inaspettata di questo cd ci
offre la possibilitý di fare il punto sul nostro lavoro: dieci anni passati fra
esposizioni private e lunghe pause (quando l'interesse per i suoni procede per vie
silenziose), durante i quali la ricerca di una forma puramente sonora, svincolata dalle
strutture musicali, dalla tecnica, ha tenuto sempre la nostra attenzione al suono in sÈ.
Abbandonata l'intransigente coerenza degli inizi, abolite le voci e le volute ostilitý,
il riutilizzo stratificato dei nostri brani prima, e l'uso del campionatore poi, come
autocitazione, lavoro di distilleria e rimessa in circolo, sono stati il mezzo per
scoprire anche a cosa ci avrebbe portato rileggere le nostre stesse fonti con nuove
modalitý di giudizio. Senza contraddirsi, ma concedendosi di essere liberi anche da ciÚ
in cui noi stessi credevamo, abbiamo lasciato sempre pi˜ spazio a ciÚ che vogliamo
sentire, con tutti i sensi, che a ciÚ che vogliamo dire".
DKEA
"Manipolazioni (Progetto
audioalchemico)"
( I Dischi Del Mulo / C.P.I)
Con l'uomo nasce la rappresentazione simbolica del mondo, l'uso
delle protesi, la possibilitý di intervenire sul reale, la manipolazione. L'accelerazione
Ë vertiginosa, la mutazione in atto Ë inevitabile ed inarrestabile, al di lý
del bene e del male. Manipolazione genetica, manipolazione degli elementi, corpi
manipolati. L'identitý Ë mutante. La musica Ë oggi pi˜ che mai mutante, scomponibile,
rappresentazione sonora della trasformazione. Con questo progetto cerchiamo
relazioni tra ciÚ che sta avvenendo nella biogenetica (clonazione, innesti bio-meccanici),
nell'arte (corpo come territorio da ridisegnare) e tutte quelle moderne pratiche
di intervento sulla musica come il remix, il taglia e cuci, il campionamento.
Considerare il panorama sonico come una coltura cellulare instabile, in movimento,
che permette di sperimentare sul corpo dei brani, sulla loro composizione chimica
in modo assolutamente artificiale. Spartito chirurgico, ritmi alterati, rielaborazioni.
Il DNA originario delle nostre ultime composizioni sarý riprogettato da altri
musicisti, DJs, programmatori, parole e suoni troveranno nuove identitý.
In laboratorio remisaggi, clonazioni e mutazioni di:
Afa, Eraldo Bernocchi, Ci S'ha, C.S.I., Lance from IHB, Guido Lusetti, Maffia Sound
System, Gianni Maroccolo, UstmamÚ, Skin 4, Wolfango.
Teorie di Antonio Caronia, Arianna Dagnino, Francesca Alfano Miglietti, Franco
"Bifo" Berardi.
Afa
"Falso Falso, Malvagio Malvagio"
(Sonica / C.P.I.)
FALSO. Un
progetto musicale definito, il nostro. Sin dagli inizi il gruppo ha seguito, senza
cedimenti, quella che era la linea lirico-sonora prefissata. Era il 1989.
Le precedenti esperienze di Fabio e Marco si fondevano, addolcendosi, con la voce
femminile di Rossella. Con Enrico, ultimo arrivato, gli EH? proseguivano il proprio
cammino ispirato alle radici della propria terra: terra contadina, terra di provincia. Il
dialetto ricorre nei testi per scelta precisa. A volte c'Ë un tocco di ballo liscio, al
ritmo valzer o di tango, per far respirare l'aria della Romagna. CosÏ vogliamo renderci
visibili. Essere ascoltati. Acquistati. L'opportunitý che il Consorzio ci ha regalato con
la realizzazione di questo lavoro (a meno di un anno dalla partecipazione su
"Matrilineare") Ë ghiotta. Ed Ë dalle stesse zolle di terra, tutti i giorni
lavorate dalle nostre stanche mani, che escono le note, le frasi, i detti, i riferimenti
di quello che non esitiamo un istante a definire "Rock d'Agricoltore".
FALSO. La nostra Ë una musica colta. I riferimenti si sprecano. Ogni gruppo che si rispetti (e noi, di rispetto, ne pretendiamo molto) segue quelle che sono le proprie fonti d'ispirazione. I riferimenti. Dal passato, crediamo evidente la nostra ammirazione per i Dire Straits, capaci di rifare la stessa canzone con oltre quaranta titoli diversi. Dalla nostra nazione (Padania compresa), la tradizione dei cantautori, con Lucio Dalla e Francesco De Gregori, ci ha insegnato il cantare in italiano, in maniera intelligente ed armonica, con un uso intelligente della metrica. Creativitý musicale al potere, poi, con la fantasia melodica delle Posse (italiane e straniere) e soprattutto del nuovo Rock Progressivo, in una sola parola: "straordinario".
MALVAGIO. Malvagio Ë il colore di qualche ciocca dei capelli di Rossella, con il suo look berlusconiano, la sua incredibile somiglianza alla statuetta lacrimante di Civitavecchia. Cosa vogliamo esprimere, comunicare, con questo nostro lavoro? Beh, il solito disagio giovanile, la mancanza di valori, l'incomunicabilitý (Internet spesso non funziona bene), ecc. E tutto ciÚ traspare con forza dai nostri testi. E l'energia potente della sezione fiati, infine, altro non fa che bacchettare, severa insegnante, l'intera societý, sempre pi˜ impoverita negli ideali e nella fede.
MALVAGIO.
Malvagio (perchË immorale) Ë anche il tentativo di dare un significato (Falso) al nostro
CD.
Eh?
"Polaire"
(Sonica / C.P.I.)
Gli Ulan Bator sono trio francese di avantgarde rock, con all'attivo
due album, l'omonimo "Ulan Bator" del 1995 e "2 DegrÈs"
del 1996. Il gruppo ha ottenuto un vero e proprio plebiscito da parte di tutta
la stampa specializzata transalpina sia col primo che col secondo lp. La rivista
americana Alternative Press nel numero 100 indicava negli Ulan Bator l'unico
gruppo francese degno di interesse ed il loro secondo lp come uno dei dischi
dell'anno. La band, formata da Amaury Cambuzat, Olivier Manchion e Frank Lantignac,
Ë strutturata sulla classica line-up rock (voce, chitarra, basso, batteria).
Il loro sound Ë avvicinabile a certe atmosfere tipiche di gruppi e solisti europei
come Can e Robert Wyatt, o a band americane che rispondono ai nomi di Sonic
Youth, Tortoise, Labradford. Ipnotici, melodici e volutamente estremi, gli Ulan
Bator potrebbero essere indicati come il gruppo pi˜ vicino a colonne sonore
di lungometraggi che non sono stati ancora girati. Il loro multistrumentismo
e originalitý ha permesso agli Ulan Bator di essere contattati dalla label Les
Disques Du Soleil Et De L'Acier, che ha pubblicato i primi due 33. Dal vivo
hanno collaborato con i leggendari teutonici Faust, dando vita ad un paio di
concerti collettivi. Attivi in versione live anche in Italia, gli Ulan Bator
hanno ricevuto i complimenti da Jim O'Rourke e David Grubbs (Gastr Del Sol),
Sue Garner & Rick Brown (Fish & Roses, Run On). "Polaire"
Ë una raccolta che cerca di aprire in Italia una strada a questo innovativo
e autentico gruppo francese. Con gli Ulan Bator la collana "Taccuini"
inaugura il suo raggio d'azione oltre i patrii confini.
ERA ORA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!