Mira Spinosa

 

 

 
Discography

 

Mira Spinosa

Tutto Ë nato quando ascoltai Mirka cantare "Troy" di SinÈad O'Connor, dopo le dure giornate di lavoro in fabbrica, sfruttata ed umiliata. Era l'autunno del 1991, ed in quel periodo suonavo in un gruppo dai progetti ambiziosi all'interno del quale soccombevo sia come musicista sia come persona: l'immaturitý e la presunzione si facevano strada a scapito del mio vero modo d'essere. Attraversavo un periodo di "transizione". A cavallo tra il 1993 e il 1994, ormai stanco della staticitý e dell'apatia raggiunta, decisi di mollare tutto e di dedicarmi completamente a Mirka. Non fu facile per lei, convincersi delle sue capacitý (e ad essere sincero, neanche per me), del fatto che s'illuminavano di gioia fino ad accecarmi. Non fu facile nemmeno quando impegnammo i sei mesi successivi a trasformare un vecchio garage in una sala prove, spendendo i nostri risparmi in cemento e strumenti musicali. Quando fummo pronti a partire con le prove (settembre 1994), capimmo insieme il nome da dare al progetto. Eravamo contenti per quello che eravamo riusciti a fare con tanto sforzo. PuÚ sembrare banale, ma tutto quello che si riesce ad ottenere dopo duro lavoro, ti ricompensa sempre. Da qui Mira Spinosa, ovvero meta difficile. Immediatamente, perÚ, ricominciÚ la sfiducia in noi stessi, perchÈ ci rendevamo conto che la strada era ancora lunga e difficile. Ma ci bastava fare musica, soprattutto per Mirka che, giorno dopo giorno, capiva che stava diventando l'unica cosa della sua vita, che poteva esprimere quello che provava in musica. Vedere Mirka licenziarsi, alla fine del 1995, da quella odiata fabbrica che la stava consumando oltre che nelle ossa anche nell'anima, fu per me una gioia incredibile e provai tanta ammirazione per il suo coraggio. Certo, stavamo acquistando fiducia in noi stessi, ma soprattutto avevamo voglia di continuare a suonare. Quando nel marzo 1996, Gianni Maroccolo telefonÚ a Mirka per dirle che il nostro demo-tape (speditogli qualche settimana prima) gli era piaciuto e voleva iniziare a lavorare con noi, capii che era giunto anche per me il momento di fare una scelta: mi licenziai, e vi assicuro non per denaro ma perchÈ era un altro "momento" per rischiare e provare. Dovetti lasciare Mestre per trasferirmi a casa di Mirka nel bassanese: da quel giorno potemmo (fino a quando non so) dedicarci alla musica senza dover aspettare il fine settimana, i giorni di festa oppure le ferie di lavoro. Oggi, ormai prossimi all'uscita del nostro, allora insperato, primo lavoro, il nostro punto di vista non Ë mutato da quel settembre 1994. Anzi, ancor di pi˜ oggi, ci rendiamo conto di quanto la musica (e pi˜ in generale la vita stessa) sia una sfida continua, una ricerca di noi stessi, una meta da conquistare giorno dopo giorno, con sudore ed umiltý, con amore e con il cuore. Il Consorzio ci riconosce questo e gliene saremo sempre grati, perchÈ anche loro, come noi e molti altri, ricercano la loro mira spinosa. Grazie.

Filippo D'Este

La meta pi˜ difficile Ë riuscire ad essere coerenti, percorrere "la tortuosa via dell'anima" senza farsi del male, riuscire a capire se stessi... cos'Ë che ci fa percorrere questo filo invisibile dal settembre 1994? Non ho mai capito perchÈ ho deciso di cominciare a cantare; forse Ë stato un istinto animale, un bisogno vitale... mira spinosa: la mia cura, la mia malattia. Forse Ë stato Filippo a convincermi con la sua insistenza e la sua infinita fiducia nelle mie possibilitý. A lui non posso che essere grata per avermi accompagnata (o trascinata?) in questo percorso. Forse Ë stata una persona cara che non c'Ë pi˜, a guidarmi nel fare questa scelta. Di sicuro, sono contenta di averla fatta: anche se Ë un cammino in salita, vale la pena; anche se si deve lottare comtro le incomprensioni della gente, contro le proprie timidezze, anche se a volte ti spogli di ogni difesa ed Ë la tua anima che si mostra e diventa vulnerabile. Molta gente pensa che la musica non serva a nulla perchÈ non produce nulla di tangibile. Io nella musica ho trovato la mia linfa e se anche una sola volta porta qualcuno a riflettere Ë un gran risultato: troppo spesso si parla e si agisce senza aver riflettuto prima. Pubblicare un disco o due o quattro, non Ë la cosa pi˜ importante. Quello che ti arricchisce Ë il fatto di provare alcune senzazioni e riuscire a trasformarle in suoni e parole e trasmetterle a chi ti ascolta. Aghýr Piýr Milegha per me Ë molto importante perchÈ rappresenta la mia prima esperienza, la mia prima sfida, non in quanto disco fine a sÈ stesso. Inoltre, mi ritengo molto fortunata ad aver lavorato con persone che ci hanno permesso di esprimere noi stessi senza forzature. Primo tra tutti Gianni Maroccolo che ci consiglia (anche litigando), senza perÚ imporci il cammino da percorrere. Ricordo la sua prima telefonata: sembrava impossibile, dopo nemmeno due anni che cantavo e dopo qualche concorso, puntualmente non superato, non potevo credere che fosse proprio lui al telefono. Ed ora, eccomi qui a parlare della prima fatica dei Mira Spinosa: Ë successo tutto cosÏ in fretta che ancora stento a rendermene conto. Ringrazio me stessa per averci creduto profondamente e Filippo e Gianni per avermi dato la possibilitý di farlo.

Mirka Valente