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Liceo Scientifico Statale "Ettore Majorana"
Via Carlo Avolio, 111 - Roma
Arte/Scienza di Pace
2005 - 2006
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Il Liceo Scientifico Statale "Ettore Majorana", attraverso la programmazione dei suoi Organi Collegiali, ha promosso fin dall'a.s. 1994/95 un'azione volta a far emergere, se non risolvere, la necessità d'introdurre elementi di creatività e d'arte contemporanea, con interazioni tra diverse forme espressive e verso un sistema integrato con le istituzioni, nel territorio su cui insiste il suo vasto bacino d'utenza. Ha inteso quindi divenire un centro d'interesse culturale per il settore inserendosi tra gli spazi della promozione culturale alta, tanto che l'azione del liceo compare segnalata da allora in diversi archivi d'arte, in numerose pubblicazioni ed articoli quali gli annuari editi dal "Centro di Documentazione Arti Visive" della GCAM (Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma), su riviste specifiche come "Flash Art", "Next", "Segno" e "Titolo" e sui quotidiani anche nazionali; è, inoltre, stato allestito un centro di consultazione per i cataloghi d'arte presso la Biblioteca d'istituto "Rossi Molinaro". Duecento gli artisti finora transitati in dialogo con i nostri studenti ed il personale, oltre una decina i critici, gli esperti ed i rappresentanti delle istituzioni, decine le stesse istituzioni e gli enti pubblici e privati coinvolti; questa 12 ed. si avvale del contributo, rivolto agli studenti, di un impianto stabile museale, MUDITAC/MAJORANA, "Museo Didattico Territoriale Arte Contemporanea" rivolto a potenziare la didattica museale in rapporto con il sistema anche nazionale. La tematica con cui si apre tale istituzione è "Arte/Scienza di Pace", già delineata alla sua progettazione, rafforzata dal perdurare dell'attuale crisi mediorientale, delle guerre e del terrorismo. Si è vista, in particolare, la necessità, nel futuro della scuola, di divenire soggetto progettuale autonomo cogliendo le caratteristiche (di deficit e di risorse) del territorio, per cui essenziale è stata la sensibilità dei Collegi dei Docenti che oltre ad approvare, ha, come si è visto, fornito dal suo interno i contributi di collaborazione e di partecipazione necessari; inoltre, importante per il consolidamento dell'iniziativa nell'avvicendamento di Presidi e Dirigenti, è rimasta un'illuminata continuità in relazione alla manifestazione, dal prof. Michele Tortrici (che è anche il promotore insieme con il prof. Di Giacomo artista e docente del liceo), al prof. Stefano Bianchi, alla prof.ssa Giulia Di Nicuolo, al prof. Alberto Attenni al prof. Isidoro Tardio, alla prof.ssa Maria Cristina Cigliano, al prof. Giuseppe Aliberti tutti hanno supportato la manifestazione con grande sensibilità. Tra le felici convergenze è da sottolineare l'importanza strategica della collaborazione che sempre ha fornito tutto il personale, scolastico ed amministrativo. Per la divulgazione dell'iniziativa è sempre stata importante la risposta della stampa che, nel tempo, ha iniziato a porre attenzione anche ad aspetti culturali del quadrante di Spinaceto/Tor de' Cenci. Le edizioni degli "Incontri d'Arte Contemporanea" al Majorana si sono così succedute: I) - "Arte Contemporanea al Majorana" 1994/95; 2) - "Le Istituzioni Pubbliche e Private" 1995/96; 3) - "Isole, Penisole, Arcipelaghi" 1996/97; 4) - "II Liceo Scientifico per E. Majorana" 1997/98; 5) - "Collezione Aurea - TMT" 1998/99; 6) - "Arte è Utopia?" e Laboratorio studentesco per la "Giornata Nazionale dell'Arte e della Creatività Studentesca" 1999/00; 7) - "biblio.major/polisgramma" 2000/01; 8) - "Arte-Scienza" 2001/02; 9) - "Arte/Scienza di Pace" 2002/03; 10) - "Arte/Scienza di Pace" 2003/04, artisti in Umbria; 11) - "Arte/Scienza di Pace", artisti in Campania; 12) - "Arte/Scienza di Pace", artisti Marchigiani. Le manifestazioni sono state realizzate grazie all'impegno degli artisti: Ali Al jabiri, Claudio Adami, Bruno Aller, Giovanni Albanese, Giuseppe Aliberti, Roberto Almagno, Minou Amirsoleimani, Karin Andersen, Sabato Angiero, Alfredo Anzellini, Massimo Arduini, Paolo Barlusconi, Matteo Basile, Manuela Battistini, Florence Bechu, Rosetta Berardi, Carla Bernabei, Marco Bernacchia, Aldo Bertolini, Paolo Bianchi, Tomaso Binga, Francesco Boccanera, Luigi Boille, Alessandra Bonoli, Giuseppe Boresta, Valeria Brancaforte, Donata Buccioli, Carla Cantatore, Arturo Casanova, Loriana Castano, Elisabetta Catamo, Lucilia Catania, Rosanna Cattaneo, Camilla Cavasola, Ciriaco Campus, Tommaso Cascella, Bruno Ceccobelli, Antonio Celli, Franco Cenci, Pascale Chau Huu, Sara Chiarugi, Antonia Ciampi, Mario Ciaramella, Carlo Grillo, Nito Contreras, Andrea Colombu, Fiorella Corsi, Marzia Corteggiai, Esmeralda Crea, Francesco Cosentino, Laura Cristinzio, Marcella Curti, Gianni D'Anna, Piero De Grossi, Michele De Luca, Eleonora Del Brocco, Vito De Simone, Edith de Hody Dzieduszycka, Francesca Rossi De Gasperis, Luce Delhove, Gabriella Di Trani, Elisabetta Diamanti, Adriano Di Giacomo, Graziano Di Giulio, Gilberto Di Stazio, Stefano Di Norcia, Marcello Diotallevi, Salvatore Dominelli, Rocco Dubbini, Daniele Duranti, Udo Dziersk, Pablo Echaurren, Marilù Eustachio, Marisa Facchinetti, Virginia Fagini, Vittorio Fava, Simonetta Ferrante, Peppe Ferrara, Alfonso Filieri, Roberta Filippi, Danilo Fiorucci, Salvo Fleres, Giovanni Fontana, Ines Fontenla, Andrea Foschi, Chiara Francesconi, Elisabeth Frolet, Giovanni Gaggia, Giovanna Gandini, Fernando Garbellotto, Alberto Gasparri, Francesca Gargano, Pino Genovese, Nella Giambarresi, Annarita Giberti, Veyonne Giostrerà, Guglielmo Girolimini, Tomoko Jindo, Claudio Gentiluomo, Paolo Gobbi, Giuseppe Golletti, Gosti & Sandford, Alessandro Grimaldi, Giuliano Grittini, Nazzareno Guglielmi, Haebel, Francesco Impellizzeri, Lauren E. Kirkman, Robert Lang, Andrea Lanini, Gianleonardo Latini, David Lester Learn, Emilio Leofreddi, Silvana Leonardi, Fulvio Ligi, Tommaso Lisanti, Vincenzo Lopardo, James LoParo, Maria Paola Lucentini, Nazareno Luciani, Susanna Lunini, Enrico Luzzi, Ruggero Maggi, Maicol&Mirco, Luigi Manciocco, Fabio Marchese, Serena M. Marenco, Livio Marino Atellano, Alberto Mariani, Cosetta Mastragostino, Antonello Matarazzo, Ann Matz, Luisa Mazzullo, Francesco Melone, Patrizia Molinari, Daniela Monaci, Marco Monaldi, Bruno Munari, Giorgio Nelva, Luigi Pagano, Antonio Passa, Maria Chiara Passa, Cristina Pavia, Gloria Persiani, Domenico Pesce, Giovanna Picciau, Adriana Pignataro, Lamberto Pignotti, Roberto Piloni, Guido Pini, Gianna Pizzi, Lidia Predominato, Giuseppe Rellini, Alba Savoi, Attilio Pierelli, Annalisa Piergallini, Teresa Pollidori, Gabriella Porpora, Michela Pozzi, Lucilia Ragni, Graziella Reggio, Ascanio Renda, Renzogallo, Virginia Ryan, Maria Luisa Ricciuti, Piero Roi, Anna Ronchi, Laura Rosso, Massimo Ruiu, Umberto Salmeri, Alessandro Sardella, Mario Sasso, Alba Savoi, Chiara Scaglia, Bernardo Scolnik, Eugenia Serafini, Micaela Serino, Grazia Sernia, Loreno Sguanci, Stefano Soddu, Giorgio Soldatini, Paolo Sorgi, Nicola Spezzano, Ivana Spinelli, Antonello Tagliafierro, Mario Teleri Biason, Giovanni Termini, Nello Teodori, Alberto Timossi, Tito, Franco Troiani, Dario Ursella, Mario Velocci, Claudio Verna, Mario Vespasiani, Giampiero Vinciguerra, Rita Vitali Rosati, Luigi Vollaro alla partecipazione di esponenti della cultura e rappresentanti degli enti come: Marco Ancona, Giovanni Battimelli, Enzo Battarra, Giovanna Bonasegale, Silvana Bonfili, Giorgio Bonomi, Anna Clemente, Anna Cochetti, Marcella Cossu, Emidio de Albentiis, Luigi De Franco, Arianna Di Genova, Anna Di Stefano, Sandro Felletti, Manuela Filippi, Roberta Gianni, Guglielmo Gigliotti, Luisa Laureili, Mario Lunetta, Giuliana Micacchi, Barbara Martusciello, Cristina Petrelli, Carlo Piantoni, Bruno Russo, Andrea Vinciguerra. al
supporto in patrocini e collaborazioni di: Assessorato alle
Politiche della Scuola della Provincia di Roma, Presidenza del
Consiglio del Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali
del Comune di Roma, Assessorato alle politiche per le Periferie
del Comune di Roma; Municipio XII; Ass. Cult. ArcheoContemporaneo-arte
contemporanea, Galleria Comunale d'Arte Moderna di Roma, Accademia
di Belle Arti di Roma, Galleria DesArt Roma, Museo Fondazione Burri
Città di Castello, Unione Europea, Banca Popolare dell'Emina
e del Lazio, ACEA S.p.A., Milan Art Center Milano, Dipartimento
di Fisica "La Sapienza" Roma, Unipol Assicurazioni, Assessorato
alle Politiche per la Qualità della Vita Regione Lazio,
Regione Lazio, Regione Marche, Provveditorato agli Studi di Roma,
Uff. Studi e Programmazione, Coop Toscana/Lazio, Museo Laboratorio "La
Sapienza" Roma, Ass. Cult. "Paese delle Donne" Roma,
Galleria "Giulia" Roma, Galleria "Sala I" Roma,
Legambiente Roma, ass. "Viaggiatori sulla Flaminia"
di Spoleto». E dei siti Internet: artstudio.it,
chronosroma.org, undo.net (press), FIA Fabbrica Italiana d'Arte,
artpro-motion.it, extrart, exibart, T9, Teknemedia e altri. Adriano Di Giacomo |
Artisti presenti nella 12ˆedizione:
Marco Bernacchia
Marcello Diotallevi Rocco Dubbini Daniele Duranti Chiara Francesconi Giovanni Gaggia Paolo Gobbi Alessandro Grimaldi |
Nazzareno Guglielmi Fulvio Ligi Vincenzo Lopardo Nazareno Luciani Maicol&Mirco Alberto Mariani Marco Monaldi Attilio Pierelli |
Annalisa Piergallini
Michela Pozzi Piero Roi Mario Sasso Loreno Sguanci Ivana Spinelli Giovanni Termini Mario Vespasiani |
Organizzazione:
Dirigente scolastico: Giuseppe Aliberti
Curatore: Anna Cochetti
Contributi critici e schede: Cristina Petrelli
Interventi: Marcella Cossu (Dir. Raccolta Museo Manzù di Ardea)
Progetto, coordinamento e grafica: Adriano Di Giacomo
Diffusione e pagine Internet: Daniele Nefasto
Coordinamento Arte/Scienza: Adriano Di Giacomo, Francesca Marasini
Biblioteca/archivio del catalogo d'arte: Leonardo Ciocca
Consulenza, uff. stampa: Ass. Cult. "LM.ArcheoContemporaneo" - Roma
Collaborazione: Ass. Cult. Officina San Giacomo C.A.V. - Monteprandone (AP)
Traduzioni: Janet Cicogna
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Ringraziamenti:
Enti Territoriali patrocinanti
Agenzia per l'Arte Desia, Bologna
Galleria
Il Ponte Contemporanea, Roma
Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP)
Galleria Studio 2, Faenza (RA)
Galleria Zucca, Pesaro (PU)
Galleria Arte Fuori Centro, Roma
Stefano Verri
Tania Turnaturi
gli artisti partecipanti
tutti gli intervenuti e quanti hanno collaborato
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IL MONDO DALLA MATITA Quello dell'arte è un mondo scritto a matita, fatto di equilibri e sintesi instabili, di forti accelerazioni, brusche frenate e salti nel vuoto. Da sempre l'arte stravolge, scompone e ricompone la realtà presente e passata (talvolta preannunciando il futuro) dando vita a nuovi linguaggi che vengono puntualmente saccheggiati e fatti propri da chi, filtrandoli, li riproduce e distribuisce a proprio fine. Accade, allora, che introiettiamo i nuovi linguaggi di rimbalzo ignorandone spesso l'origine.
Proporre la fonte è impresa da formica ma non dobbiamo, per questo, rinunciare all'idea di fornire ai giovani gli strumenti critici essenziali alla lettura delle immagini che pervasivamente inondano la loro vita quotidiana.
Eccezionalmente meritoria, è dunque, l'iniziativa del nostro Liceo che amplia la propria offerta formativa coinvolgendo ragazze e ragazzi in modo attivo: alunni vengono accostati agli artisti con i quali interloquire per diventare, poi, "ciceroni" durante il periodo espositivo oltre che consapevole collegamento con un territorio che raramente offre momenti di incontro a così forte valenza culturale.
Il
Dirigente Scolastico
Giuseppe Aliberti |
ARTE
GLOBALE, O DELL'IMPORTANZA POLITICA DELL'IMMAGINAZIONE
"Il mondo ha bisogno dell'immaginazione, di un cerchio più grande, che ridimensioni e dia un senso e una proporzione al cerchio delle conquiste moderne. (...)
Di qui l'importanza politica dell'immaginazione.
Proprio perchè li guarda da lontano, l'immaginazione restituisce agli uomini ciò che è essenziale, la loro uguale dignità, la comune appartenenza ad un genere, al di là di barriere e divisioni...
La nuova immaginazione ha un compito immane.
La coscienza della nostra comune fragilità può diventare una forza immensa, l'inizio di una ribellione solidale.
Certo, un 'immaginazione così radicale molto spesso è rara e impotente, ma forse oggi lo è un po' meno di ieri"
(Franco Cassano, Oltre il nulla - Studio su Giacomo Leopardi, Bari 2003)
Apertasi l'11a edizione sulla necessità di "un'utopia della cultura, dell'educazione e della scienza" (Mare Auge), la dodicesima edizione degli Incontri d'Arte Contemporanea al Majorana muove dalla riflessione portata da un recente studio sul pensiero e sulla poesia di Giacomo Leopardi, nostro contemporaneo. Di una "nuova immaginazione", che sappia rispondere al "compito immane" di restituire agli uomini "la loro uguale dignità, la comune appartenenza ad un genere, di far valere, contro ogni pretesa di primato, privilegio e separazione, la forza della loro comune condizione", abbiamo bisogno, perché non è mutato - dacché gli Incontri sono stati intitolati significativamente all'Arte come Scienza di Pace - lo scenario globale di violenza, guerra, sopraffazione e morte.
Anche
gli Incontri d'Arte Contemporanea di quest'anno - dedicati ad una sintetica
ricognizione del lavoro di alcuni artisti nati o operanti nelle Marche, secondo
un "Invito alla Didattica del Territorio e del Museo", avviato
a partire dalla 9a ed., che si indirizza nella doppia direzione
di un itinerario "regionale" (le Marche; ed oltre) e di un percorso "metropolitano" (Roma),
nella convinzione che "il punto essenziale - come ricorda Salvatore
Settis (Italia S.p.A, Torino, 2002) - è che il patrimonio
culturale è un insieme... depositario di una memoria storica che appartiene
ai cittadini ed è costitutiva del patto sociale e dei fondamenti istituzionali
dello Stato... un insieme organico (di opere, monumenti, musei, case, paesaggi,
città) strettamente legato al territorio che lo ha generato, un elemento
portante, irrinunciabile, della società civile e
dell'identità civica "cosicché "è di un'educazione,
di una coscienza diffusa del proprio patrimonio culturale che l'Italia ha bisogno"- mantengono
la loro configurazione di impegno etico-estetico all'interno della riflessione
sia intorno alla funzione dell'arte nella società contemporanea
che alla complessità dei nessi che interrelazionano l'elaborazione del linguaggio
simbolico dell'arte al contesto storico.
Di
qui l'importanza politica dell'immaginazione, tanto più nella dimensione
utopica di una "immaginazione della Pace", alla cui realizzazione
può contribuire anche una pratica diffusa di "educazione all'arte",
come educazione affettiva ed estetica dei giovani cittadini in
formazione, nella convinzione che l'intrinseco
sguardo da lontano perciò utopico dell'Arte - nella società
degli opposti fondamentalismi - possa favorire l'incontro e il riconoscimento
delle differenti identità culturali in una comune appartenenza, e che infine
la circolazione dell'arte e degli artisti possa dare fondamento e sostanza
a quella "immaginazione
radicale"imprescindibile alla comune sopravvivenza. Le Marche, dunque,
e lo "sguardo da lontano" leopardiano, come ipotesi di lettura
di una dimensione di arte giocale: la siepe e il di là da quella, ovvero l'immensità
e il luogo(cit)... Così, gli artisti presenti in questa Manifestazione,
dalla generazione degli storicizzati, alle generazioni mediane, ai giovani
- (altri
artisti d'area marchigiana sono già presenti nella Collezione del Majorana,
Patrizia Molinari, Rita Vitali Rosati, Adriano Di Giacomo, Guglielmo Girolimini)
- si interrogano e danno materia e forma alle domande sui nodi fondamentali,
in una prospettiva che proietta il presente da un lato sulla consapevolezza delle
radici storiche e dall'altro
sull'immaginazione del futuro. Così Spazio e Tempo possono essere assunti
come costanti di un modo di fare ricerca all'interno dei diversi linguaggi
dell'arte qui presentati, diversamente declinate nelle molteplici connotazioni
dello spazio-tempo
interiore e dello spazio-tempo sociale, anche in relazione ad una
possibile destinazione pubblica dell'arte contemporanea. Anna Cochetti |
NUOVI CONFINI Attraenti i colori, piacevoli le forme, i grandi fiori, che Ivana Spinelli inserisce nelle sue opere, così come, innocenti e indifese, sono le creature di Maicol&Mirco. All'apparenza immagini del tutto innocue che attirano la vista, ma pungono nel significato. Il velo viene del tutto tolto nei lavori di Alessandro Grimaldi e Rocco Dubbini. Come fosse una deflagrazione, nelle loro opere, ha luogo un cortocircuito semantico. Decontestualizzate, plagiate, manipolate, le immagini dichiarano tutta la loro forza. Queste, assumono l'aspetto d'oggetti d'uso comune o di tronchi e rami d'albero, nelle installazioni di Giovanni Termini e Marco Bernacchia. Un effetto straniante che deriva dall'esporre l'oggetto così com'è, violentemente. Una tensione, un conflitto, tra l'uomo e l'ambiente, che in Michela Pozzi e Piero Roi si sublima in sensazione. Il rapporto con il luogo non è più vissuto in modo fisico, ma inteso secondo percezioni e affinità intime e soggettive. Incarnazioni che in Marco Monaldi diventano apparizioni, interpretazioni di un sentimento. Un'accezione visionaria comune ai paesaggi di Mario Vespasiani, nei quali regole e distanze si annullano. Nuovi universi, frutto di riflessi e sottrazioni, si costituiscono nelle immagini di Chiara Francesconi e Vincenzo Lopardo. Forme e colori, staccati dai contesti d'appartenenza, si legittimano in equilibri autonomi, lievi e instabili. Immagini affiorate dall'inconscio, ma anche legate alla memoria collettiva, alimentano le opere di Annalisa Piergallini e Giovanni Gaggia. Figure che fanno riferimento alla storia e alle azioni umane. Una riflessione intorno all'individuo che in Alberto Mariani si fa maggiormente metafisica, mentre in Daniele Duranti s'incentra sul rapporto uomo - macchina, cristallizzandosi, per entrambi, in un'esecuzione pregiata, di estrema raffinatezza e cura. Un'analisi, svolta su artisti che intrattengono, in modo diverso, rapporti con l'area marchigiana, che in nessun caso potrebbe generare un percorso unitario, se non tramite forzature. Le differenti esperienze, personalità, attitudini individuali, rivelano come non sia possibile rintracciare una cifra stilistica specifica per l'ARTE MARCHIGIANA. Difficile è, infatti, definire quello che è il rapporto arte - territorio in una società come quella attuale. Nelle due recenti, importanti, mostre che la Regione ha dedicato a propri artisti, i curatori, ognuno svolgendo autonome tesi, hanno sostenuto proprio tale assunto. Flaminio Gualdoni, per la mostra Territorio del 2003, scrive: "[...] resta un clima, un sapore, un'aura, che chiamiamo le Marche" ' e Stefano Verri, in Marche Campo Giovani del 2005, collettiva riservata agli under 40, afferma: "Un'identità portata nel cuore, un equilibrio [...] tra sedimenti e nomadismo" Non è possibile, dunque, tracciare un confine fisico, com'è quello regionale, nell'ambito artistico odierno. Un'analisi di tipo territoriale, incentrata su vecchie consuetudini e luoghi comuni, finirebbe per essere inevitabilmente limitata nei giudizi. Ai fini del nostro discorso, le MARCHE devono necessariamente venire intese in modo dinamico. Degli artisti invitati in questa occasione, solo alcuni sono nati, vivono e lavorano, nelle Marche, altri, pur avendo origini marchigiane, vivono a Roma, Londra, Milano. Non si possono escludere, poi, quelli per i quali le Marche costituiscono terra d'adozione, qui vivono pur essendo nati a Ragusa, Enna, Firenze e in altri luoghi. Si è voluto, inoltre, privilegiare la fascia giovanile nella selezione degli artisti: 16 su 8, su un totale di 24, sono nati tra gli anni '60 e 70, la più giovaneè del 1980. In effetti, l'arco temporale indagato è molto ampio, comprendendo, oltre quelli citati, artisti nati negli anni '30 - '40 - '50, arrivando ad estendersi insomma per 50 anni. Marcello Diotallevi, Paolo Gobbi, Nazzareno Guglielmi, Fulvio Ligi, Nazareno Luciani, Attilio Pierelli, Mario Sasso, Loreno Sguanci costituiscono il terreno, le basi sulle quali l'arte contemporanea marchigiana si sviluppa. Radici profonde, importanti, che idealmente rappresentano tutti i grandi artefici del Novecento, da Mario Giacomelli a Pericle Fazzini, da Osvaldo Licini a Gino De Dominicis. Intenzionalmente, dunque, sono stati privilegiati artisti giovani, molti con curriculum rilevanti, tutti attivi e propositivi nel panorama artistico. Se 'ARTE CONTEMPORANEA ha la peculiarità di nutrirsi e respirare dell'eguale sostanza di cui, chi può osservarla, vive e spesso sa cogliere gli aspetti più innovativi dei tempi, anticipandoli, è naturale che, dovendo allestire una mostra in un Liceo, la scelta si sia orientata in tal modo. Un'arte attuale, dunque, che non può non leggersi anche in proiezione futura. Pensando, inoltre, che l'Istituto in questione è un Liceo Scientifico, viene da riflettere su quello che è il rapporto tra Arte e Scienza, di come poi, dalla Prospettiva alla Sezione Aurea fino alle Avanguardie del Novecento, l'arte: "[...] ha posto su un piano visivo quelle domande che hanno assillato i filosofi fin dall'alba della ragione, fin dai primi numeri ancora immersi nell'esperienza originaria" '. Un rapporto più stretto di quanto si pensi, e questa mostra lo conferma, rendendo evidente come l'arte sia essenzialmente creatività, mezzo espressivo che va al di là della cultura, della razza e dell'età di ogni individuo. Di come sia universale e, al pari della musica, della danza, non abbia bisogno di spiegazioni per attrarre e piacere. Cristina Petrelli
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"New Object - Lavatrice" - 2006 cm 160x80x300 - installazione
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MARCO BERNACCHIA
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Nato
a Senigallia (AN), 1979, dove vive e lavora. Cardine della sua poeticaè la
relazione fra uomo e natura. Un rapporto fortemente conflittuale che vede
la natura violata, resa oggetto, smontabile e trasportabile. Ricerca dai
chiari presupposti concettuali che vuole portare l'osservatore a superare
i vincoli imposti dalla società, reinterpretando in maniera libera ciò che
si ha di fronte. Maggiore efficacia, in questo contesto, ha dunque l'installazione,
modalità che l'artista predilige oltre ai video. Mostre personali: 2006, Ginnasio
Project Window, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG). Mostre collettive:
2002, Sistemi operativi, Palazzo Ducale, Urbino (PU). 2003, Sistemi
operativi, Palazzo Ducale, Urbino (PU). 2004, KEEP'H TOUCH, Aeroporto
G. Marconi, Bologna; + positive, Kunst Museum, Merano (BZ); Project Box
Extended, Neon Campobase, Bologna; Sistemi operativi, Palazzo
Ducale, Urbino (PU); Outing, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG). 2005, Ione
di transito, Galleria A+A, Venezia; Godart, Museo Laboratorio,
Città S. Angelo (PE); Accademie (IN)-CONTRO, Palazzo del Podestà,
Rimini; Diverse attitudini, Villa delle Rose, Bologna; Sistemi
operativi, Palazzo Ducale, Urbino (PU); Marche Campo Giovani, Rocca
Malatestiana, Fano (PU). 2006, Velluto rosso. L'arte a Teatro, Teatro
comunale, Chiaravalle (AN);
Premiata Officina Trevana, Trevi Flash Art Museum, Trevi (PG). C.P.
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"Lettera
da Citera" (particolare)
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MARCELLO DIOTALLEVI | ||
Nato a Fano (Pesaro
Urbino) nel 1942, vive e lavora a Fano.
È vissuto per lungo tempo a Roma dove per un decennio ha esercitato l'attività di restauratore in Vaticano. Ha inizio in quegli anni anche la sua attività artistica all'insegna dell'irrequietezza: prima come pittore, poi - nei primi anni Settanta - come scultore, quindi di grafica, ed infine inizia a scrivere. Sul finire degli annii Settanta hanno inizio le sue incursioni nell'area della Mail Arti della Poesia Visiva. In oltre trent'anni di costante attività, ha collaborato con i suoi interventi a libri e riviste nazionali e internazionali. Ha allestito mostre personali nelle maggiori città italiane ed in alcune straniere, partecipando nello stesso tempo ad esposizioni collettive in tutto il mondo. Fa parte del gruppo d'intervento artistico I metanetworker in spiri'. Si occupa in prevalenza di installazioni, Poesia Visiva e Mail Art. È autore della copertina della Guida al Musée National d'Art Moderne-Centre Georges Pompidou di Parigi. Nel 2003 riceve l'invito a tenere una performance nella sezione "Extra 50" della 50 Esposizione Internazionale d'Arte - Biennale di Venezia ma, non essendo egli un performer, declina l'invito. Recenti edizioni e mostre: 2000, L'Ermenauta, Images Art & Life, Modena; 2000, Carte d'Artista, Gali. Giada, Fano; 2001, O calmi voli dell'arte, Campanotto editore, Prato; 2003, L'eros degli artisti, Art ut Art, Bologna. |
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"Senza Titolo" - 2004/2005
trittico cm 80x80 ognuno - stampa lambda su alluminio
galleria Il Ponte Contemporanea - Roma
ROCCO DUBBINI
Nato
in Ancona, 1969. Vive e lavora a Roma. Dopo aver frequentato l'Istituto Statale
d'Arte di Ancona siè diplomato all'Accademia di Belle Arti di Urbino (PU)
nel 1994. Mostre personali: 2003, Amici per la pelle, Galleria Il
Ponte Contemporanea, Roma. 2004, Objectually Speaking, Galleria Futura,
Praga (Rep. Ceca). 2005, L'errore sospeso in completa autonomia di giudizio
dichiara di essere estraneo ai fatti contestati, Galleria Estro, Padova;
A.B.O., Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Bologna. Mostre collettive: 1994, Art'95
International275 mute - 304 Bardonia, New York (USA). 1995,2° Premio
Edgardo Mannucci, Palazzo Oliva, Sassoferrato (AN). 1999, Giudizio
Universale, Les Bureau Des Esprits, Milano. 2001, Cosmografie, Palazzo
Parissi, Monteprandone (AP); Salone del Mobile di Milano, Bright&White,
Teatro via Arese, Milano. 2002, Italijanski autoportati, Galleria
Costiera di Pirano, Galleria Civica, Slovenia. 2003, Inchiostro Indelebile, Museo
d'Arte Contemporanea MACRO, Roma. 2004, ArmoryShow, Galleria Futura,
Praga, New York (USA); Fondazione Ado Furlan (PN); Arte all'arte,
specialprojects, San Gimignano (SI). 2005, Face to face, Galleria
II Ponte Contemporanea, Roma; Premio Razzano, Benevento; ArtBasel, Miami
(USA); Marche Campo Giovani, Rocca Malatestiana, Fano (PU). Ha partecipato
a diverse edizioni del MIART, di Roma Riparte e dell'ArteFiera di
Bologna. C.P.
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"Street N. 2" - 2004 cm 28x60 - olio su tavola |
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DANIELE DURANTI
Nato
in Ancona, 1974. Vive e lavora a Polverigi (AN). Dopo aver frequentato l'Istituto
Statale d'Arte di Ancona si è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Macerata
svolgendo una borsa di studio presso il laboratorio di Tecniche pittoriche.
Il rapporto uomo - macchina, con la specifica dell'influenza che questa ha
sull'individuo, è centrale nelle sue opere. L'immagine televisiva, protagonista
degli ultimi lavori, viene innalzata a nuovo paesaggio, sottolineando l'incidenza
che questa ha sul modo di vedere. Svela il dubbio proprio la riproduzione
della singola sequenza nella materiapittorica, l'olio su tela o tavola. L'opera,
con la sua unicità, contrasta con la labile sostanza dell'immagine filmica.
Mostre personali: 2002, Essentiart, Chiaravalle (AN). 2005, Sostanza
labile, Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP). Mostre collettive: 1999, Spazi
delle possibilità, Macerata. 2000, Simpatici pruriti, Macerata; Del
sè (lo sguardo interiore), Gualdo (MC) e Monsano (AN). 2001, Lepidotteri
Erecti Show, Macerata. 2002, Stanze Aperte, centro storico, Altidona
(AP). 2003, SV Rassegna Internazionale d'Arte G. B. Salvi, Palazzo
Oliva, Sas-soferrato (AN). 2005, Aspetti di una regione, le Marche, Strasburgo
- Stoccarda - Parigi; NUOVaLUCEaNTICa, Templi romani, Chieti; Reality, Palazzo
Parissi, Monteprandone (AP); No WarForOH(On Canvas), Loro Piceno (MC); Suono,
Forma, Immagine, Palazzina Azzurra, San Benedetto del Tronto (AP). C.P.
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"Senza Titolo" - 2005
cm 140x50 - stampa fotografica su alluminio
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CHIARA
FRANCESCONI
Nata
a Pesaro (PU), 1976, dove vive e lavora. Avvalendosi del mezzo fotografico
ritaglia dal contesto singoli particolari e, più che descrivere una situazione,
ferma in un movimento, in un'istante, una sensazione. Dopo aver frequentato
l'Istituto Statale d'Arte di Urbino, dove segue anche il Corso di Perfezionamento
in Cinema d'animazione, si iscrive all'Accademia di Belle Arti della stessa
città diplomandosi nel 2003. Tramite borsa di studio, nel 2001, è presso
il Kent Institute of Arte & Desing di Canterbury (Inghilterra). Mostre
personali: 2003, Luoghi comuni, Galleria Alidoro, Pesaro (PU). Mostre
collettive: 1998, Arte - Donna, Sala Bramante, Fermignano (PU). 2000, Genii, Palazzo
Marchesale Venusio, Turi (BA) e Palazzo Ducale, Urbino (PU); Eremi. Silenzi
e Voci, Complesso archeologico La Civitella, Chieti. 2001, Mostr -
tl, Centro per l'arte contemporanea II Conventino, Monteciccardo (PU); Sistemi
operativi, Palazzo Ducale, Urbino (PU). 2002, IN and OUT, Centro
per le arti visive La Pescheria, Pesaro (PU); Sistemi operativi, Palazzo
Ducale, Urbino (PU). 2003, Dialogo, Palazzo Brandi, Urbino (PU); Premio
Stella - Concorso Giovani Artisti, Palazzo Stella, Crespellano (BO).
2004, Biennale Adriatica Arti Nuove, Palazzo dei Congressi - Palazzo
Piacentini, San Benedetto del Tronto (AP); Chiara Francesconi - Giusy
Pallaro, Galleria Alidoro, Pesaro (PU). 2005, Marche Campo Giovani, Rocca
Malatestiana, Fano (PU). C.P.
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"Litanie" -
2005 cm 15x20 - tecnica mista, stampa digitale su carta fotografica
GIOVANNI GAGGIA
Nato a Pergola (PU), 1977, dove vive e lavora. Dopo aver frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Urbino si è diplomato presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze. Nel 2003 entra a far parte della collezione "Border Line" del Comune di Monteciccardo (PU). Mostre personali: 2003, La bellezza della carne, L.F.O., Pesaro (PU); Cuore: muscolo di vetro, Galleria comunale, Urbania (PU). 2004, Origine Iridescente - Luci di Ancona 2004, Piazza Ugo Bassi, Ancona; Mare Nostrum - Gemine Muse 2004, Pinacoteca comunale, Ancona. 2005, Reclame, Museo dei Bronzi Dorati, Pergola (PU). 2006, Tu...ln primo piano, Galleria Studio 2, Faenza (RA). Mostre collettive: 2002, Healthy body in a healthy mind, Centro Culturale di Stavroupoli, Tessaloniki, Lamia - prefecture Fthiotidas, Serres (Grecia). 2004, Fucine Tillanza 2004 - Festival Internazionale, Pistoia; Arte Padova 2004 - Galleria Studio 2, Faenza, Padova; Vinert - Galleria Studio 2, Faenza, Bolzano. 2005, Femme2005, Galleria Desia Arte, Bologna; 59 Rassegna Internazionale d'Arte G. B. Salvi, Palazzo ex Pretura, Sassoferrato (AN); Libertando, GAM, Caltanissetta; Biennale dei Giovani Artisti d'Europa e del Mediterraneo, Castel Sant'Elmo, Napoli; Immagina, Galleria Studio 2, Faenza, Reggio Emilia; Marche Campo Giovani, Rocca Malatestiana, Fano (PU). 2006, Giovani Creativi, Palazzo Camerata, Ancona. Officiai website: www.gaggiartgallery.it. C.P
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"Angelo buono - Angelo cattivo" - 2003/2006 grafite su gesso entro contenitori di metallo
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PAOLO GOBBI
È nato
a San Severino Marche dove risiede. Formatosi all'Accademia di Belle Arti
di Macerata vi insegna dal 1998. Numerose le mostre, sia in Italia che all'estero,
tra cui: 2003, Sul Bianco, Studio Arte Fuori Centro, Roma (pers.)
- Godart, Museo Lab., Città S. Angelo - 3° Biennale
del Libro d'Artista, Cassino; 2004, Premio
Massenzio Arte, Roma (sei.) - Alfabeti Bibl. Casanatense, Roma -
Come Libri, Arte a scuola, Cisterna (LT) - Di Dolcezza Infinita, Monteprandone
- Infinitivo, Contemporaneamente Arte, Civitanova Marche (pers.) - Per-Corsi, Museo
Michetti, Francavilla al Mare - Godart Museo Lab., Città S. Angelo - Quinquennium Studio
Arte Fuori Centro, Roma; 2005 "Importexport", Bazart, Milano;
Palazzo Primavera, Terni; Galleria Installart Arte contemporanea, Caserta
- Mailartproject
Chartres (F) e Durham (GB) - Passeggiata Effimera, Montegrotto T.
- Fluido silenzio, Pinacoteca Com.le, Macerata (pers.) - Godart Museo
Lab., Città S. Angelo - "13X17 wwwpadiglioneitalia", Lanificio
Pria, Biella - Collezione Istituto Italiano di Cultura, Bruxelles - Pensieri
d'Arte, Scoglio di Quarto, MI Collezioni pubbliche: Altidona (AP) Pinacoteca
Com.le; Bruxelles, Ist. Italiano di Cultura; Bengasi, Consolato Italiano;
Città Sant'Angelo
(PE), Museo Lab.; Cupramontana (AN) Museo dell'etichetta; Filottrano (AN)
Museo del Territorio; Macerata, Pinacoteca Civica; Montecosaro (MC) Coll.ne
Comunale d'Arte Cont.; Ripe S. Ginesio (MC) Pinacoteca Com.le d'Arte Moderna.
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"A vicious circle" - 2005
cm 100x100 - stampa a solvente su tela
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ALESSANDRO GRIMALDI
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Nato
a Scicli (RG), 1973. Vive e lavora a Ripe (AN). Videomaker, ha ottenuto una
menzione nel concorso "Sotto il vulcano" a Catania, nell'edizione
1997, e una premiazione, nel 1999, con
Natalia 85 ha abbandonato la chat, alla Rassegna di Corti Mediterranei
di Ragusa. Oltre ai video, ha realizzato anche degli happening, come Container
e Alice nel paese delle meraviglie con l'installazione L'anima del sottobosco (Scicli,
R6,2000) e La notte che bruciammo crome con l'installazione inner
cyberspace (Chiesetta di San Bartolomeo, Ragusa
lbla, RG, 2002). Nel 2000 fonda, insieme a John Cascone e Gugliemo Manenti,
il collettivo "formichelettriche". Tutta la forza del simbolo domina
nelle sue opere. Immagini, dall'indubbia incisività e forza, vengono prelevate
dai loro originari contesti per venire ricollocate in altri insiemi. Plagi
dichiarati che vanno a distruggere il significato primario, ma non del tutto.
I singoli elementi mantengono il loro senso ma, con il nuovo ordine, mutano
la propria valenza semantica. Al computer avviene la genesi dell'opera che
assume, infine, la sua forma definitiva attraverso la stampa su tela.
Mostre personali: 2004, Red, centro Culturale Zoe, Assisi (PG). Mostre collettive: 2005, Marche Campo Giovani, Rocca Malatestiana, Fano (PU). 2006, Muto rosso. L'arte a Teatro, Teatro comunale, Chiaravalle (AN). Web Projects: www.formichelettriche.net. C.P
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"Comparse" - 2001 DVD
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NAZZARENO GUGLIELMI
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Nato a Fabriano (AN) vive e lavora a Milano.
Dopo la laurea in Biologia e Scienze Naturali, studia Pittura all'Accademia di Brera e dagli anni '80 intensifica la sua presenza in numerose mostre collettive e personali. Un intenso percorso di viaggi in tutto il mondo caratterizza la sua formazione. Tra le personali: 2005, Sincronie, Gali. Pinta, Genova; 2004, Senza Parametri, Studio Cristina del Ponte, Locamo; 2003, EroticLine, Veravitagioia, Napoli; A nudo, Studioventicinque, Milano; 2002, A Bocca Cucita, Libreria Stendhal, Milano; Passaggi di stato, AndreaProntoArteContemporanea, Crespano del G. (TV); 2001, "Il buio non è tempo", Studioventicinque, Milano; 1994, Particolare, Galleria La Virgola, Fabriano (AN); 1990, Sinfonia Unione Culturale Antonicelli, Torino; tra le collettive: 2004, Collettiva, Galleria Pinta, Genova; 2001, Cosmografie, Pai. Parissi, Monteprandone (AP); 2000, Problemi di luogo, Gai. Lorenzelli, Milano; 1999, Super Mega Dropss, Rassegna video d'autore, Viafarini, Milano; 1998, FIAC, Galleria Artra Milano, Parigi; 1997, Topo-s-grafica, Palazzo Parissi, Monteprandone, (AP); 1996, Spedisci un video e fax-a/t Veravitagioia, Napoli; 1995, Ora Serrata Retnae, Palazzo Lazzarini, Pesaro; 1994, Entrate, Via degli Artisti, Torino; fiala Arti Visive, Mostra itinerante (Torino, Milano, Perugia...); 1993, Bianco, Galleria Omphalos, Terlizzi (BA); 1988, Premio Saatchi& Saatchi, Palazzo delle Stelline, Milano.
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"Scudo" - 2005
Piazzale Cina - Roma - acciaio corten
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FULVIO LIGI
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Nato a Fossombrone (Pesaro Urbino) nel 1938, vive e lavora a Roma.
In questi ultimi anni ha realizzato opere pubbliche monumentali tra cui Compenetrazione spaziale, in acciaio, sita nel viale degli artisti a Ripe San Ginesio (1995); Meridiana, in acciaio, nella Piazza di Pietralata a Roma (1997); Libero gioco delle forme, in bronzo, a Chia-ravalle (1998); Figura alata, in bronzo a Piazza Damiano Sauli alla Garbateli, a Roma (1998); Albero, in travertino, per la Camera di Commercio di Ascoli Piceno (1998); Stele solare, in acciaio a Piazza Salvo d'Acquisto, Ancona (2000); Le grate della SS. Trinità in ferro battuto, nella chiesa di S. Leone I a Roma (2002); Scudo Scultura monumentale in Acciaio, Piazzale Cina a Roma (2005). Mostre personali: 1988, Gai. Il Cerchio, Roma; 1971 Studio d'Arte Moderna SMI3, Roma; 1972 Studio d'Arte Moderna SMI3, Roma; 1976, Gai. Alfieri, Roma; 1977, Gai. La Leonessa, Brescia; 1978, Centro d'Architettura, Arte, Arredo, Roma; 1982, Galleria Valle Giulia, Roma; 1984, Galleria Sarra, Roma; 1985, Gai. Lo Spazio, Napoli; 1987, Gai. Lo spazio, Portogruaro; 1989, Gai. d'Arte Ex Libris, Roma; 1989, Antologica 1958-88, Premio Naz. Pericle Fazzini, Grottammare; 1990, Quadreria Cesarini, Fossombrone; 1993, Art Center, Roma; 1995, Omaggio a Fulvio Ligi, Ripe S. Ginesio; 1996, Saletta Belsito, Venezia; 1997, Gai. Monogramma, Roma; 1998, Gai. Spazio blu, Roma; 2000, Gai. Monogramma, Roma; 2004, Gai. Monogramma. Roma; 2005, Gai. Arte e Pensieri, Roma. |
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"Posizione Instabile"-2006 cm 90x45 - tecnica mista
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VINCENZO LOPARDO
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Nato
a Foggia, 1974. Vive e lavora a Folignano (AP). Ha realizzato fondali per
concerti rock progressive e, in campo teatrale, scenografie per rappresentazioni
di prosa. Tornato in Italia, dopo un periodo trascorso a Londra (1997), approda
ad una pittura di sottrazione nella quale dominano tonalità decise, dal rosso
al giallo al nero, e campiture piatte e uniformi. Figure, spesso di donne,
sembrano affiorare nelle sue opere come fossero provenienti da una realtà
parallela, dominata da regole proprie. Dal 2003 lavora al ciclo "Reset" del
quale protagonista è sempre l'immagine umana, con una particolare attenzione
per il movimento reso attraverso un segno sottile, quasi grafico, dove i
temi vengono indagati con una forte attenzione introspettiva. Mostre personali:
2003, Reset, Rinascita, Ascoli Piceno. 2004, Oblò, Galleria
L'Idioma, Ascoli Piceno; Posizioni instabili, Punto Einaudi, San Benedetto
del Tronto (AP); Buchi neri, Offida (AP). Mostre collettive: 2004, Stanze
Aperte, centro storico, Altidona (AP); Di dolcezza infinita, Palazzo
Parissi, Monteprandone (AP). 2005, Exibit, Palazzo dei Capitani, Ascoli
Piceno; Festival del Teatro di strada e Artiplastiche, Montone (TE); Conflitti
o Desideri, Borgo Antico, Grottammare (AP); Artisti del Piceno per
la Pace, Steyr (Austria); I luoghi del molteplice - omaggio a Pierpaolo
Pasolini, Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno; Incontro sotterraneo, Scavi
archeologici del Palazzo dei Capitani, Ascoli Piceno. C.P.
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"Vanitoso " - 2005
cm 25x34 - Tecnica mista su m.d.
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NAZARENO LUCIANI
Nato nel 1952 a S. Benedetto del Tronto dove vive e lavora.
L'artista marchigiano è presente con le sue opere nel panorama nazionale ed internazionale, da anni si dedica all'attività artistica esponendo in numerose collettive e personali. Le sue opere sono inserite in collezioni private e museali. Il percorso di ricerca lo porta a meditare la lezione dell'informale fino alle opere recenti nelle quali la materia è in equilibrio tra forma e negazione, tra realtà e astrazione, nella ricerca di significati universali oltre l'apparente semplicità. Tra le personali: 1997, Animai simbolicum, Sala Fazzini, Ripatransone; 1999, Schianto noStop, Galleria Sgariglia, Autostrada A/14, Gottammare; 2000, Seduzione dell'Oltre, Galleria l'idioma, Ascoli Piceno; 2004, Nazareno Luciani, Gali. Studio Arte Fuoricentro, Roma; 2005, egli OHO, Porto S. Giorgio; Nazareno Luciani, Cossignano. Tra le collettive: 1996/99, Aiutiamo la Pace, Ascoli Piceno; 1998/99, ExpoArte, Padova; 1999, L'Arte in pentola, Olanda; Amodali, Monteprandone, Venezia, Montegranaro; 2000, Otto Artisti Piceni, Università Argentina; 2001, MMAnno DiVino, Jesi - Roma - Waiblingen. |
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"Ring-around-a-rosy" - 2005
cm 29x42 - pennarello nero,retini |
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MAICOL&MIRCO
Michael
Rocchetti, nato a San Benedetto del Tronto (AP), 1978. Vive e lavora tra
Grottammare (AP) e Bologna. MirKo Petrelli, nato a San Benedetto del Tronto,
1977. Vive e lavora tra Grottammare (AP) e Pisa. Nel 2005 hanno vinto il
Premio Attilio Micheluzzi "Nuove Strade", Napoli Comicon 2005.
Fondatori e ideatori (1998) della rivista "Petrolio", hanno realizzato
numerose pubblicazioni e tenuto corsi di fumetti. Mostre personali: 1999, Normalmente
diversi, Galleria Marconi, Cupra Marittima (AP). 2003, Senza Conservanti, Ronnie
Arte Contemporanea, Chieti; Lo sai che sei bellissimo?, Galleria
Marconi, Cupra Marittima (AP). 2004, L'allegro chirurgo, La Tenda,
Modena. Mostre collettive: 2000, Rave - Rake, Palazzo Perpenti, Fermo
(AP). 2001, Cosmografie, Palazzo Parissi, Monteprandone (AP);
Biennale Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, Sarajevo. 2002, Vitamina
C, Stamperia dell'Arancio, Grottammare (AP); Sì Rassegna Internazionale
d'Arte G. B. Salvi, Palazzo degli Scalzi, Sassoferrato (AN). 2003, GRRR!, Gallery
of Contemporary Arts Pancevo, Pancevo (Serbia). 2005, Napoli Comicon - Futuro
Anteriore, Castel Sant'Elmo, Napoli. 2006, Hind Games, Galleria Marconi,
Cupra Marittima (AP). Dal 2000 al 2003 hanno preso parte a Godart, Museo
- Laboratorio, Città S. Angelo (PE). Web Projects: 2001, Inguine, reinvented
comics, progetto on - line, VAvw.inguine.net. 2003, www.canebionico.com.
C.P.
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"Aitesis" - 2004
cm 20x20x4,5 - bronzo, rame oro, basamento in plastica
collezione privata, fotografia di Michele Sereni
ALBERTO MARIANI
Nato
a Pesaro (PU), 1973, dove vive e lavora. Dopo aver frequentato il corso T.A.M.
-trattamento artistico dei metalli, diretto da Arnaldo Pomodoro, nel Comune
di Pietra-rubbia (PU), nel 1992 si diploma presso l'Istituto Statale d'Arte
di Pesaro (PU). Successivamente studia alle Accademie di Belle Arti di Urbino
e di Carrara, dove si diploma nel 1998. Trascorre anche dei periodi di studio
all'estero, tramite borsa di studio, prima a Siviglia e poi ad Atene. Ruota
intorno all'uomo, la sua riflessione, arrivando a cristallizzarsi in forme
minute e preziose. Sconfinati sembrano gli spazi intorno alle sue figure,
incolmabili, lasciando l'individuo solo di fronte a se stesso e al suo destino.
I metalli vengono rifiniti con estrema cura e perdono, nelle sue sculture,
la loro natura materica costituendosi in degli insiemi metafisici. Mostre
collettive: 1996, Arte Novantasei, Fosdinovo (MS); Eccoci, Lido
di Camaiore (LU). 1998, Scuole d'Arte, Istituto Statale d'Arte, Pisa; Simposio
Nazionale, Suvereto (LI); L'albero, Fondazione Peano, Cuneo. 1999, L'albero.
Cinesi e italiani a confronto, S. Maria de Monastero, Manta (CN); Biblia
Pauperum, Museo Diocesano, Jesi (AN). 2000, Gli ultimi 36 Santi delle
Marche, Macerata. 2004,2° The Milano International Modern Arts
Show, Palazzo per le Belle Arti ed Esposizioni della Permanente, Milano.
2005, A Bienalda Pedra, Alpalhào, Alentejo (Portogallo); Marche
Campo Giovani, Rocca Malatestiana, Fano (PU). C.P.
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"Senza Titolo" - 2006 cm 120x100-olio su tela
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MARCO MONALDI
Nato
a San Benedetto del Tronto (AP), 1974. Vive e lavora a Petritoli (AP). Si
è diplomato all'Accademia di Belle Arti di Firenze. Predilige i grandi
formati per dar vita a delle composizioni dalla decisa impronta scenografica
nelle quali, come fossero apparizioni dalla breve durata, rende visibili
delle figure. Fondali dall'intensa colorazione verde alla quale l'artista
conferisce degli effetti particolari, suggestivi, che sembrano partecipare
all'istante rappresentato. E, in effetti, un respiro teatrale dimora nelle
sue opere. Il soggetto dei lavori è sempre l'artista stesso. Come se si travestisse,
indossa degli indumenti e interpreta un ruolo. Come i lunghi cappotti e i
pantaloni di pelle nera o ancora le superbe e bianche ali d'angelo che compaiono
sulla sua schiena. Sembra utilizzare il proprio corpo non per puro narcisismo
ma in quanto strumento noto e manipolabile per esprimere al meglio desideri
e aspirazioni. Per concretizzare, esternare, un pensiero o una sensazione.
Nelle sue tele prendono corpo, dunque, affascinanti angeli metropolitani
che l'artista realizza attraverso una pittura d'estrema precisione descrittiva.
Una tecnica tradizionale, l'olio su tela, nella quale vengono accentuati
in particolar modo i contrasti tra luci e ombre, come nella resa delle pieghe
dei tessuti. Mostre collettive: 2005, Stanze Aperte, centro storico,
Altidona (AP). 2006, Velluto rosso. L'arte a Teatro, Teatro comunale,
Chiaravalle (AN). C.P.
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"Ipercubo"-1974
L cm 65 - acciaio specchiante
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ATTILIO PIERELLI
Nato a Sasso di Serra San Quirico (Ancona) nel 1924, vive e lavora a Roma.
Si dedica alla scultura fin dai primi anni '50 e terrà la sua prima personale Planches alu-miniumah Galleria S. Marco a Roma nel '63 privilegiando l'uso dell'acciaio inox, partecipa a: X Premio Termoli (1965); IX Quadriennale di Roma (1966); Expo di Montreal (1967) ed è presente nelle collezione della Gai. Naz. d'Arte Moderna di Roma. Negli anni '70 si colloca la ricerca sull'lpercubo e si fa sempre più stretto il rapporto arte/scienza che attraverso nuove soluzioni formali lo porta alla realizzazione del Quadrifoglio, Monumento per il Consiglio d'Europa a Strasburgo, negli anni '80 emerge TEST, una scultura che ipotizza visivamente il black hole di cui una versione multiplata diviene premio del Marcel Grossman Meeting per l'astrofisica. Nel 1987 fonda il Movimento Artistico Internazionale Dimensionalismo e sarà presente in musei da Stoccarda a Kioto. Dal 1993 è visitabile il suo Museo Pierelli di Ipersculture a Bomarzo. Nel 1997 sono presenti in permanenza sette sculture presso l'Università di Tor Vergata di Roma. Alcune personali: 1985 LEU, Galleria MR, Roma; 1987 Dimensionalismo, Casino dell'Aurora Pallavicini, Roma; 1988 Dimensionalismo, chiesa della Manna d'Oro, Spoleto; 1990 Iperspazio, Gai. Landesgirokasse, Stoccarda; 1991 Iperspazio, Museo d'Arte Moderna, Kioto; 1996 arte/scienza, Mus. Lab. Arti Contemp., Università della Tuscia; 2003 Centro Multimediale, Terni. |
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"Italia - Giappone: Ammucchiata" - 2005 cm 35x60 - acrilico, trittico
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ANNALISA PIERGALLINI
Nata
ad Offida (AP), 1972. Vive e lavora ad Ascoli Piceno. Universi senza regole,
mondi impazziti, a questo sembra dare vita il suo lavoro. Una miriadi di
immagini, stilizzate, ma che inequivocabilmente mantengono sembianze umane.
Disegni, dai contorni decisi, tante piccole presenze agitate che affondano
in un mare di colore steso in campiture uniformi. Spesso sovraffollate, le
sue composizioni sembrano sfoghi della coscienza, quasi immagini della memoria,
sensazioni, bisogni, impulsi, che affiorano dal nostro inconscio. Corpi,
volti, animali compaiono davanti agli occhi quasi a voler esorcizzare le
nostre paure. Pur essendo, infatti, figure marcatamente grafiche, fortemente
semplificate, i riferimenti vanno inevitabilmente alla storia, alle azioni
umane. Mostre personali: 2005, Ritratto tutto, Enopolis, Ancona. 2006, Deliri
e veglie, Civico 13, Colonnella (TE). Mostre collettive: 2003, Stanze
Aperte, centro storico, Altidona (AP); // muro della pace, Capua
(CE). 2004, Pinocchio, Galleria Saletta Rosaspina, Ascoli Piceno - M.I.C., Grottammare
(AP); Di dolcezza infinita, Palazzo Parissi, Monteprandone (AP); Confronti, Palazzo
dei Capitani, Ascoli Piceno. 2005, Exibit, Palazzo dei Capitani, Ascoli
Piceno; Ad hoc, II giardino segreto, San Benedetto del Tronto (AP); Reali, Arquata
(AP); Le Sibille, Montegallo (AP); Segni di pace, Assisi (PG); /luoghi
del molteplice - omaggio a Pierpaolo Pasolini, Palazzo dei Capitani,
Ascoli Piceno. C.P.
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"non luogo intcriore n. 2" - 2006 cm 70x100 - stampa su forex
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MICHELA POZZI
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Nata
nella Repubblica di San Marino (RSM), 1980. Vive e lavora tra San Marino
(RSM) e Urbino (PU). Dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti di Urbino
(PU) si è diplomata nel 2005. Mostre collettive: 2003, Video Evento, Accademia
Internazionale di Arti e Media, Torino; Biennale dei Giovani Artisti dell'Europa
e del Mediterraneo, Atene (Grecia). 2004, Outing, Trevi Flash
Art Museum, Trevi (PG); Video Game - rassegna di video arte - Biennale
Internazionale di Ferrara, Museo del Castello Estense, Ferrara; Play '04
- collettiva video itinerante, Galleria Valentina Moncada, Roma -Museo
Sperimentale d'Arte Contemporanea, L'Aquila - Galleria Neon Campobase, Bologna
- CareOf, Milano - Comune di Archi (CH); Videominuto Pop TV2004, Centro
per l'arte contemporanea L. Pecci, Prato; eXXimentX- rassegna dedicata
al video estremo e sperimentale, Roma. 2005, ExXiment 001 - videoarte
e sperimentazioni visive -sezione internazionale - X° Premio alla videoarte
della città di
Mari, Goethe Institute, Roma; Premio Pascucci 2005, Rocca
e Chiesa di S. Caterina, Montecerignone (PU); Michela Pozzi - Thea Tini.
hOMe - home & OM. Il luogo fisico e il luogo spirituale, ex Chiesa
del Crocifisso, Rimini - Aeroclub, Repubblica di San Marino (RSM) - Galleria
d'Arte Moderna e Contemporanea, ex Chiesetta di Sant'Anna, Repubblica di
San Marino (RSM); Marche Campo Giovani, Rocca Malatestiana, Fano (PU).
C.P.
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"Untitled" - 2005
cm 70x70 - ilford ilra su alluminio
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PIERO ROI
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Nato
a Civitavecchia (RM), 1971. Vive e lavora a Londra. Per diversi anni, fino
al 2005, ha tenuto il proprio studio a Ripatransone (AP). La capacità di
rivelare la realtà intelligibile, legata alla tecnica fotografica sin dal
suo sorgere, ha guidato l'iniziale definirsi della sua poetica. Documentare,
rintracciare le presenze che sono state in un ambiente, la loro essenza che
permane nonostante l'assenza fisica, questo sembra leggersi nei suoi lavori.
Una ricerca appassionante, quasi una caccia ai fantasmi, che per anni siè
avvalsa, naturalmente, di una rigorosa fotografia in bianco e nero. Immagini
fluttuanti, ricche di suggestioni, si rendono visibili ai nostri occhi. Come
se non fossero create dall'uomo, le sue opere sembrano dovute alla sola azione
della luce e alla sua possibilità di rendere visibile. Mostre personali:
2000, L'istante
tempo, Libreria del Teatro, Fano (PU). 2005, Tracce d'esistenza, Palazzo
del Podestà, Ripatransone (AP). Mostre collettive: 1995, Athema
1995, Rocca
Malatestiana, Fano (PU). 1996, Lo sguardo del mercenario, Galleria
Selection, Rimini. 1998, Piero hoi - Paolo Tosti, Rocca Roveresca,
Senigallia (AN). 1999, Bolletta - Cesarmi - Roi - Tosti, Mole Vanvitelliana,
Ancona. 2003, Quattordici opere, Oz, Milano; La collezione di Istmi, Palazzo
Ducale, Urbania (PU); Disabitare, Galleria Santa Croce, Cattolica
(RN). 2005, Stanze Aperte, centro storico, Altidona (AP). 2006, MIART2006- Galleria
Silvy Bassanese, Biella, Milano. C.P.
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"Torre delle trilogie" -1998
cm 7x2x5 - 60 monitor, I computer 6 centraline
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MARIO SASSO
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Nato
a Staffalo (Ancona) nel 1934, vive a lavora a Roma. La sua ricerca muove
inizialmente dalla pittura, negli anni del dibattito tra "astrattisti" e "realisti",
per approdare sin dagli ultimi anni 'SO e i primi '60 alla progettazione
grafica e alla sperimentazione dei nuovi linguaggi dell'elettronica nell'ambito
della collaborazione con la RAI, in un vivace scambio tra ricerca tecnologica,
comunicazione televisiva, poetica e videoarte. Nel corso degli anni '80 la
ricerca videografica si trasforma con le tecnologie informatiche che consentono
l'elaborazione di immagini tridimensionali. La ricerca sulla dimensione metropolitana,
iniziata in pittura, prosegue nel 1990 con le tecnologie elettroniche e la
produzione del videotape Foot Print, premiato alla rassegna Ars Electronica
di Linz. Dalla metà degli anni '90 le videoinstallazioni sintetizzano sia
le modalità della ricerca pittorica che le contaminazioni con le tecnologie
e i linguaggi multimediali, nonchè le relazioni e le interazioni della videoarte
con le altre arti, come nei lavori La stanza di Vertov e La stanza di Bacon
(1993), Le città continue (1996-1997) e Omaggio a Leopardi (1997), che evocano
il rapporto tra artisti, città e natura, Trittico( 1999-2000) e La torre
delle trilogie (Esposizione Universale di Hannover, 2000). È in corso a Fabriano
Welcome, Tech and Touch, una rilettura del Rinascimento attraverso i nuovi
linguaggi, in cui l'artista presenta le installazioni Novecento e l'inedita
Quadreria di videoritratti femminili.
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"Segni" -1996
cm
100x15x4 - legno d'Azobè
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LORENO SGUANCI
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Nato
nel 1931, vive e lavora a Pesaro. Ha negli anni condotto la sua ricerca attraverso
una serrata attività che, muovendo da una iniziale formazione figurativa,
l'ha portato ad indagare diversi materiali e nuovi linguaggi della scultura.
Alla fine degli anni '50 s'intensificano i rapporti con la critica e le
gallerie romane; è del 1962 la prima personale alla Galleria L'Obelisco.
Nel 1963 è alla Biennale dei Giovani a Parigi e nel 1965 alla Quadriennale
d'Arte di Roma. Dopo una serie di viaggi di studio in vari Paesi europei,
il ritorno a Pesaro dove, negli anni 70, affronta lo studio delle valenze
grafiche del segno, intese come elementi essenziali nel complesso rapporto
logico-emozionale tra presente e memoria: come nella grande parete in legno
e colore realizzata per Volterra 73 negli interventi per spazi pubblici
quale la Porta a mare. Durante gli anni '8O/'9O, in opere di notevoli
dimensioni in legno d'Azobè, le Grandi Tavole dei Segni, la
trama si infittisce a creare giochi di luce che seguono le scansioni geometriche
dei pieni e dei vuoti in un costante rimando all'idea di una razionale espansione
della crescita: così nella scultura // Grande Segno realizzata
per Brufa nel 1995, con un trave lamellare di legno di rovere, alta IO metri.
Dalla fine degli anni '90 approfondisce il concetto della forma attraverso
opere che si ergono nello spazio, corpi segnati da campiture di terra rossa
che si estendono alle superfici del legno quali segni della memoria, del
tempo e del sentire.
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"Orange sleeping" - 2005
cm 70x100 - tecnica mista su tela
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IVANA SPINELLI
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Nata
ad Ascoli Piceno, 1972, dove vive e lavora. Ha frequentato l'Accademia di
Belle Arti di Macerata, presso la quale ha seguito il Biennio di Specializzazione
in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo, diplomandosi nel 2005. Tramite
borsa di studio, nel 2004, ha studiato all'Università di Luton (Inghilterra).
Vincitrice del PREMIO NEW YORK 2005 ha soggiornato presso l'Italian Academy
for Advanced Studies at Colum-bia University di New York. Modalità differenti
veicolano la sua poetica, dalla pittura, al video, alla performance. La cronaca
si fonde alla coscienza individuale arrivando, negli ultimi lavori, a mettere
in discussione lo stereotipo della fragilità come caratteristica femminile,
rilevandola, invece, come comune al genere umano. Mostre personali: 2002, Chez
Moi. Questo rosa è una messa in atto, Studio Mascarella, Bologna. 2004, Cat&Sew, Rinascita,
Ascoli Piceno. 2005, Global Sisters, Italian Academy, New York. Mostre
collettive: 2002, Pink&Bloody, centro "Luigi Di Sarro",
Roma. 2004, In - Itinere, Antiche Fornaci, Macerata e Loreto (AN); PEAM
2004, Museo
Laboratorio, Città S. Angelo (PE). 2005, Marche Campo Giovani, Rocca
Malatestiana, Fano (PU); Salon Italia!, Pare des Esposition, Parigi
(Francia). 2006, Square hot Show, Art Gotham Gallery, New York (USA); Muto
rosso. L'arte a Teatro, Teatro comunale, Chiaravalle (AN); MIART2006, Milano.
Web Projects: 2005, www.global-pin-up.net. C.P.
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"Senza Titolo" - 2004
installazione, acciaio, giacca blu, manometro
fotografia di Michele Sereni
GIOVANNI TERMINI
Nato
ad Assoro (EN), 1972. Vive e lavora a Pesaro (PU). Nel 2001 una sua opera,
Celare l'attesa,è stata acquisita dal Comune di Cagli (PU) per la collezione
permanente d'arte contemporanea "Torre Martiniana". Prelevati dal
loro normale utilizzo, oggetti vari vengono assemblati dall'artista secondo
un nuovo ordine. Installazioni nelle quali all'ironia si unisce l'aspettativa.
Una tensione che, suscitata da come gli elementi vengono composti e dalla
loro scelta, sconvolge l'apparente quiete per lasciar affiorare l'impressione
che stia per succedere qualcosa. Mostre personali: 1996, Giovanni Termini, Galleria
II Cedro, Roma. 2003, Nude intuizioni, Libreria del Barbiere, Pesaro
(PU). Mostre collettive: 1993, Arte e Proposte, Palazzo della Civiltà
Italiana, Roma. 1994, Accademia di Belle Arti, Roma. 1996, Capranic Arte, Roma.
1998, Centro TAM, Pietrarubbia (PU). 2000, Spazio, Tempo, Luce, Casetta
Vaccai, Pesaro (PU). 2001, Il senso e la misura, Centro per le arti
visive La Pescheria, Pesaro (PU); Open Air
Sculptures, Passo del Furio e Abbazia di San Vincenzo, Pesaro (PU). 2002, 52°
Rassegna Internazionale d'Arte 6. B. Salvi, Palazzo degli Scalzi, Sassoferrato
(AN). 2004, W lo S.P.A.C., 14 sedi espositive, Chiesa di S. Girolamo,
Frontino (PU); Premio Suzzara, Suzzara (MN); liberolibrod'artistalibero, Chiesa
di S. Carlo, Spoleto (PG). 2005, Materika, Castello di Gorizia (GO) e
Nova Gorica (Slovenia); Marche Campo Giovani, Rocca Malatestiana, Fano
(PU). C.P
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"Fuori campo" - 2005 cm 100x140-olio su tela
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MARIO VESPASIANI
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Nato
a San Benedetto del Tronto (AP), 1978. Vive e lavora a Ripatransone (AP).
Ha frequentato l'Istituto Statale d'Arte di Fermo (AP) diplomandosi nel 1998.
Ha vinto i Premi Internazionali: Lorenzo Lotto (1999, Monte San Giusto, MC)
e San Benedetto (2000, Subiaco, RM). Nel 2005 è il vincitore del Premio Pagine
Bianche D'Autore per la Regione Marche. Mostre personali: 2004, The Dreamers, Galleria
Marconi, Cupra Marittima (AP). 2005, Fuori Campo, Istituto Europeo
Promozione Arte Contemporanea, Catania e Studio Soligo, Roma. 2006, Reappearence.
turbine illusione visibilio, Galleria 091, Palermo. Mostre collettive:
2003, Biennale Adriatica Arti Nuove, Palazzina Azzurra, San Benedetto
del Tronto (AP). 2004, Premio Celeste, Palazzo della Cancelleria,
San Gimignano (SI); Vienna Kunst Wien, MAK, Galleria Nuova Artesegno,
Udine. 2005, New Horizons in Contemporary Italian Painting, Dade Public
Library, Miami (USA); Premio Celeste, Magazzini del sale, Palazzo
Pubblico, Siena; Premio Maretti, Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea,
Repubblica di San Marino (RSM); Marche Campo Giovani, Rocca Malatestiana,
Fano (PU). 2006, ART&L0VE3° - atto osceno, Villa Capriglio,
Torino; Giovani Creativi, Palazzo Camerata, Ancona. Ha preso parte
alle ultime edizioni del MIART
e a diverse edizioni dell'ArteFiera di Bologna e di Roma Riparte. Officiai
website: www.mariovespasiani.com - www.onelab.it. C.P.
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Il tavolo della manifestazione
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Plastico del progetto studi d'artista nel porto di Ancona tesi di laurea dell'architetto LUIGI
NEFASTO
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COLORI, OVVERO COME RENDERE VISIBILE L'INVISIBILE
Strana
cosa i colori. Chi non si sente disorientato quando scopre che i colori, "in
realtà", non ci sono, che gli oggetti, cioè, non sono colorati,
ma riflettono radiazioni elettromagnetiche che il nostro sistema visivo interpreta
come colori? Ma tutti abbiamo certamente qualche amico con cui non riusciamo
a metterci d'accordo circa il colore di una certa cravatta. E non sappiamo
se è il suo vocabolario ad essere povero, oppure se è lui che vede
in modo diverso dal nostro. E la "differenza" rispetto a noi sarà
nei suoi occhi o nel suo cervello? I colori stanno nella nostra mente, non
nella realtà.
L'accesso è consentito solo al soggetto, mentre agli altri ciò che
percepiamo resta invisibile...
Il
sistema occhio-cervello deve funzionare in modo appropriato per consentire
all'organismo di estrarre informazioni attendibili dell'ambiente. Gli occhi
raccolgono e registrano l'informazione contenuta nella luce, e il cervello
la elabora in modi che la rendono utile per l'organismo: il sistema è integrato,
ed è diverso da animale ad animale. Siamo in pochi viventi a vedere
a colori: per noi umani il colore è un aspetto determinante nell'identificazione
e memorizzazione degli oggetti. Api, formiche, e altri insetti, si orientano
estraendo caratteristiche importanti dall'ambiente sfruttando naturalmente
il colore che permette di differenziare ulteriormente la zona considerata
importante per la navigazione.
Come
sarebbe la nostra vita senza colore, se ne fossimo privati, se cioè fossimo
malati di cecità cromatica
o acromatopsia? 1 Useremmo i nomi dei colori per comunicare, ma
questi non avrebbero per noi alcun significato referenziale. Il nostro mondo
percettivo sarebbe privo di questa qualità, il nostro intero modo
di reagire alla realtà prevederebbe
differenze di luminosità o di tessitura delle superfici, ovviamente la percezione
di forme ma non di colori. Ma andiamo per ordine.
In
generale il colore è dovuto a disomogeneità ottiche dei corpi, le
quali comportano assorbimento, diffusione e rifrazione della luce e, nel
nostro sistema visivo, la sensazione del colore.2 Poichè le
radiazioni elettromagnetiche non sono isolate, né nello spazio né nel
tempo, dobbiamo più correttamente dire che determinate relazioni fra radiazioni
elettromagnetiche stimolano diversamente le aree retiniche e producono la
percezione del colore. Tuttavia la corrispondenza non è biunivoca:
diverse composizioni spettrali possono produrre la stessa risposta visiva
(è il fenomeno
detto metamerismo) e viceversa, la stessa composizione spettrale può dare
origine a sensazioni di colore diverse (per esempio a seconda dello sfondo).
Infatti il colore percepito dipende non solo dalle caratteristiche fotometriche
della luce che stimola i recettori retinici; fattori critici che alterano
l'apparenza di un colore sono le caratteristiche di superficie (liscia o
ruvida, lucida o opaca),la forma, la dimensione e il contorno della zona
di colore osservata, oltre che i fattori contestuali. Così avvengono
i fenomeni di costanza e di contrasto del colore. Le relazioni sono complesse,
e oggetto di ricerca in discipline differenti, dalla scienza della visione
alla linguistica3 e
all'antropologia, dall'arte, design e restauro ai settori più tecnici
come la colorimetria.4 Chi è il vero esperto del colore?
Come ogni processo composito, il colore può essere indagato da varie
prospettive. Ma l'esperienza visiva, il vissuto del colore con tutta la sua
variabilità qualitativa
e soggettiva, resta un dato complesso da spiegare anche perché il
colore
è per ogni essere umano anche emozione. Davanti al colore la nostra
reazione di piacere o fastidio, simpatia o antipatia è immediata.
Ci sono colori caldi e colori freddi, colori che "urlano", altri
che ci rasserenano. Kandinsky descriveva colori danzanti. E infatti noti
test proiettivi utilizzano "macchie" di
colore e prevedono anche le reazioni di "shock" al colore per
descrivere la struttura di una personalità. E parimenti il colore
entra nel campo delle terapie. Così la cromoterapia promette di curare mediante
la somministrazione di un flusso di luce colorata.5
Maria Grazia Domenella
1 Il noto neurologo Oliver Sacks
ha descritto questa terribile prospettiva nel resoconto di due viaggi da
lui effettuati in alcune isole della Micronesia. Cfr. Oliver Sacks, L'isola
dei senza colore, Milano 1997. Si tratta di una malattia ereditaria e non
progressiva, che è caratterizzata dalla mancanza di coni funzionali nella
retina. Questi sono i recettori responsabili della capacità di cogliere i
dettagli delle immagini, funzionano alla luce del giorno o con luce intensa,
ed avviano le prime codifiche della percezione del colore. Perciò la visione
degli acromatopsici si fonda unicamente sull'afferenza visiva dei bastoncelli,
cellule molto sensibili alla luce, responsabili della visione scotopica,
ovvero in condizioni di bassa luminosità.
Gli oggetti vengono dunque percepiti in una sorta di visione notturna, cioè
in base a forma, luminosità e saturazione delle superfici, ma "senza
colore".
2 Ogni
sensazione di colore può essere scomposta dal punto di vista fisico in tre
elementi, ognuno dei quali partecipa all'elaborazione del colore da parte
dell'osservatore. I tre ingredienti sono la tonalità o tinta, la luminosità
e la saturazione. La tonalità è la particolare sensazione cromatica prodotta
da una radiazione luminosa, quella che ci permette di dare un nome al colore
che stiamo guardando. Rosso è il nome di una tonalità. La luminosità è l'elemento
che specifica la quantità di bianco o di nero in un colore percepito, quindi
l'impressione di un colore che va da molto brillante a molto cupo, mentre
la saturazione misura la sensazione del grado di concentrazione della tinta
rispetto al contenuto di bianco.
3
In particolare studi di semantica dei colori. Gli studi di Berlin e Kay
(1969) sugli universali linguistici - sostanzialmente confermati dalle ricerche
successive - consentirono di individuare 11 categorie universali di colore
corrispondenti ad 11 termini monolessemici il cui ordine di comparsa è funzione
dello sturao evolutivo di una lingua. Il numero di vocaboli indicanti colori
aumenta con il progresso tecnologico mentre in non poche lingue vi è più
di un termine per uno stesso colore.
4
La CIE, Commission Internazionale de l'Eclairage, è un comitato
internazionale istituito con il compito di definire tutti gli standard e
le procedure da adottare in applicazioni colorimetriche. Possiamo misurare
strumentalmente i colori poichè in opportune condizioni di osservazione -
tali per esempio che evitino l'effetto di contesto - una qualunque miscela
di due o più radiazioni elettromagnetiche nell'intervallo visibile - tra
i 400 e i 700 nm - corrisponde a uno stesso colore. Il diagramma di cromaticità
CIE rappresenta tutti i colori che si possono realizzare entro un'area a
forma di cavallo. Il colorimetro fornisce una terna di numeri per ogni insieme
di radiazioni
che provocano nel nostro sistema visivo la percezione di un determinato colore.
5
Secondo questa disciplina il colore ha un peso, una temperatura, una densità
e soprattutto un'energia. Di conseguenza il comportamento dell'uomo può essere
influenzato dall'energia sprigionata dai colori, il suo equilibrio può essere
influenzato positivamente o negativamente dal colore dell'ambiente e degli
oggetti di cui si circonda. Un trattamento con dei raggi colorati, vestire
con determinati colori, arredare la casa secondo alcuni piccoli criteri,
sperimentare in cucina una dieta variopinta, secondo molti è alla base del
raggiungimento dell'equilibrio.
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ARTE E CHIMICA: UN PROGETTO APERTO A NUOVE PROSPETTIVE DI STUDIO
Visitando le mostre allestite dal collega Adriano Di Giacomo "Arte/Scienza di pace 2003-04 e 2004-05" sono stata attratta oltre che dalle opere dai materiali usati dagli artisti: pigmenti e gommalacca su gesso, legno e cavi d'acciaio, china su carte colorate, rame, zolfo, piombo, tempera a uovo su tavola, acrilici su tela, solo per fare alcuni esempi.
Una
scoperta: materiali così concreti e se vogliamo aridi, utilizzati dalla chimica
inorganica ed organica industriale, diventavano opera d'arte esprimendo sensazioni
e sentimenti, stati d'animo.
Mi
ha incuriosito l'idea di approfondire questo tema con gli studenti e per
prima cosa mi sono documentata personalmente. Ed ecco un nuovo mondo aprirsi
nella conoscenza, dai pigmenti naturali usati da sempre nelle tecniche pittoriche,
ma anche dal biologo per le preparazioni microscopiche, ai pigmenti sintetici
moderni, i colori acrilici. La chimica e l'arte si sposano in una conoscenza
che ha molti punti di contatto:
conoscere
la formula serve al chimico perchè gli svela la struttura molecolare della
sostanza e quindi molte delle sue proprietà, quali la solubilità in
acqua o in solventi organici, ma serve all'artista dandogli informazioni
sulla brillantezza nel tempo dei colori, sui tempi di asciugatura, sulla
resistenza alle intemperie.
Il
chimico può aiutare l'artista poichè molte di queste sostanze sono
tossiche e spesso hanno determinato seri problemi di salute per un loro utilizzo
senza le dovute precauzioni d'impiego, come per i bianchi a base di piombo,
terribilmente velenosi.
Il chimico ed il biologo collaborano con gli artisti nelle tecniche di restauro quando, per esempio, gli affreschi vengono attaccati da batteri e muffe e si devono trattare con antibiotici, come veri e propri malati, ma non si deve danneggiare l'opera. Tantissime le tecniche di restauro che si utilizzano ai giorni nostri, alcune
addirittura fanno ricorso alle biotecnologie.
Ho
cominciato ormai da due anni questo percorso di approfondimento chimico-artistico,
cercando di smuovere la sensibilità e l'interesse dei ragazzi, la cui tendenzaè
quella di vedere le varie "materie" chiuse da compartimenti stagni
separati, senza possibilità di contatto fra loro. L'idea è quella di abbinare
alle opere esposte, accanto al cartellino con i dati dell'artista e al titolo
dell'opera, alcune caratteristiche chimiche dei materiali usati per realizzarla.
Un modo diverso di studiare la chimica. Un modo diverso di studiare l'arte.
Francesca
Marasini
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CONTEMPORANEITÀ DEL CONTEMPORANEO La
storiaè scienza del passato.
La
storia è la scienza degli uomini nel tempo presente mediante il passato.
Presente e avvenire nascono dal passato.
L'avvenire
è in competizione con il presente verso il futuro per scoprire nuovi orizzonti.
Il secolo scorso ha incessantemente creato movimenti artistici, gruppi, correnti,
che hanno segnato la storia del passato e quella del prossimo futuro.
Due di questi hanno segnato la svolta: Cubismo 1907, e Futurismo 1909. Il primo senza ombra di dubbio rivoluzionario per la pittura. Il secondo ha stravolto tutte le arti: la pittura, l'architettura, le lettere, la musica.
Il
terzo Millennio ha l'arduo compito di segnare la contemporaneità con equilibrio
e onestà professionale, alcune volte difficili a trovarsi. Progresso, evoluzione,
sviluppo e crescita hanno smembrato la fine del secolo scorso dove tutto
è stato sperimentato, in molti casi senza degna coscienza artistica, ai margini
del decente e a danno della creatività dell'artista.
Parola genericamente non appropriata quando viene detto artista colui che non sa creare, che non ha saputo tesaurizzare le sperimentazioni e le ricerche del passato o meglio bluffa per un rendimento solo economico senza mai pensare a creare solo per l'arte.
La
nascita di nuovi eventi segnerà il
tempo, il racconto, la narrazione, che storicizzerà questo nostro momento
di globalizzazione. Più eventi saranno a succedersi, più si svilupperà l'arte
di domani.
L'artista
deve fermare l'attimo fuggente per immortalare con la sua geniale creatività
la storia del nostro tempo dando il suo importante contributo al nostro futuro
e al futuro dei nostri posteri.
È dunque
importante essere innovativi, creativi, altruisti. Abbiamo il compito di
lasciare un segno nella storia che ogni giorno noi stessi facciamo. Sperando
che la storia si ripeta come in passato, ogni inizio secolo ha dato alla
luce nuovi movimenti artistici che hanno rivoluzionato ogni regola e ogni
canone. Questo è l'augurio che ognuno di noi nel campo dell'arte si possa
aspettare, senza più interpretare con rifacimenti fallaci quanto già è stato
prodotto. L'arte contemporanea vuole essere protagonista della sua stessa
contemporaneità, come si sta cercando di raggiungere senza velleità al
Liceo Majorana con il suo Museo Didattico. Un iniziativa lodevole intrapresa
dodici anni fa concertando in un unico connubio artisti, studenti, arte,
in modo da interagire sul territorio. Ogni anno in questo Istituto viene
organizzata una mostra di opere di artisti contemporanei, questo fa si che
artisti di vari territori mettano in luce la loro arte lasciando il segno
della loro contemporaneità nel museo didattico. I fortunati studenti possono
così interloquire
con gli artisti invitati, arricchendo la loro esperienza e allargando i propri
orizzonti, usufruendo anche di una collezione permanente che va sempre arricchendosi
di nuove opere d'arte a testimonianza del passaggio degli artisti stessi
nell'Istituto.
Giovanni Tesoriere
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Una
immagine (2004) catturata nel cantiere per l'installazione della nuova
scultura "900" di Arnaldo Pomodoro (nel nostro territorio, in
prossimità di Palazzo Nervi all'Eur).
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Una
rielaborazione chiaroscurale (particolare) degli alunni Dragonetti e Cardinale
della scultura "900",
scultura tema di discussione in pùù classi, per la mostra "Roma:
città d'acqua" cui ha partecipato il Liceo.
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Laboratorio creativo autogestito 2005 (i corridoi del piano terra, provvisoriamente atelier di ca 50 studenti).
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Presentazione
del progetto Arte Contemporanea al Sindaco di Roma Walter Veltroni, tra
gli studenti della primaria e secondaria, presso la Città Educativa (invito
del Global Junior Challenger).
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Vista parziale del primo piano del Liceo dopo l'intervento degli studenti ed. 2005.
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Vista parziale dell'ordinamento provvisorio del MUDITAC
Un momento della manifestazione Ass. Monteforte - M. Pierelli - A.Cossu - C. Petrelli - P. Prestipino - A. Cochetti |
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Visitatori della scuola primaria Santi Savarino |
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Edizione © 2006 Liceo Scientifico Statale “E. Majorana” Roma |
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