ARTE CAOTICA:
ATTRATTORI STRANI, FRATTALI,
CURVE DI PEANO
VISIONE POETICA DI UNA NUOVA SCIENZA E DI UN ORDINE NASCOSTO
PAOLO
BARLUSCONI ....... CARLO CIRILLO .........
FRANCESCO COSENTINO ..... GIANNI D'ANNA ....... ADRIANO DI GIACOMO
........ FERNANDO GARBELLOTTO ...... CLAUDIO GENTILUOMO ........
HAEBEL ....... RUGGERO MAGGI ........ BRUNO MUNARI ........ GIORGIO
NELVA .......... GUIDO PINI ........... ALBA SAVOI ........ STEFANO
SODDU .................. |
"Dove
il mondo cessa di essere il palcoscenico delle nostre speranze e dei
nostri desideri per divenire l'oggetto della libera curiosità e
della contemplazione, lì iniziano l'arte e la scienza. Se cerchiamo
di descrivere la nostra esperienza all'interno degli schemi della logica,
entriamo nel mondo della scienza; se, invece, le relazioni che intercorrono
tra le forme della nostra rappresentazione sfuggono alla comprensione
razionale e pur tuttavia manifestano intuitivamente il loro significato,
entriamo nel mondo della creazione artistica, ciò che accomuna
i due mondi è l'aspirazione a qualcosa di non arbitrario, di
universale"
Albert
Einstein |
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FRATELLO
FRATTALE. Vari anni
fa, vagando in auto per le province portoghesi, improvvisamente
mi trovai davanti un cartello indicante la direzione per il ...
CAOS!
Proprio così:
in Portogallo esiste un paesino dal nome così emblematico
(almeno per me!), un paesino sperduto nell'entroterra, piccolo e
senza nulla che possa farlo facilmente ricordare, salvo quel nome!
Nome che, quasi come un apparizione, mi indicò la strada da
seguire ed io, da allora, così feci.
Denis Diderot nella
sua opera:
"Interpretazione della Natura" (Oscar Mondadori 1995),
già si chiedeva nel 1753 se esistesse un fenomeno
fisico centrale capace di illuminare non solo i fenomeni
conosciuti, ma anche tuffi quelli che il tempo avrebbe
fatto scoprire, un fenomeno capace di riunirli e di
formare un sistema. Secondo me questo fenomeno centrale è la
teoria del CAOS.
Per capire la realtà che
ci circonda è necessario cominciare a pensare
ad essa come a qualcosa che non sia solo casuale.
Le nuvole non sono
sfere, ama dire Benoit Mandelbrot pioniere dello studio
del caos. Le montagne non sono coni, il fulmine non
si propaga in maniera lineare. Con ordine, anche se
con un ordine incredibilmente complicato, il caos dirige
diligentemente tutte le operazioni alla base della
vita riducendo il globale tessuto connettivo della
natura in un unico, per quanto intricato sia, sistema
frattale. Susan Condé (dal catalogo "La complessità frattale
in Arte" - Arx Art Gallery - 1995) definisce l'essere
umano come un frattale vivente e continua dicendo che
l'ora ed il giorno sono frattali come l'ora che è
nel minuto che è nel secondo e che le nostre
esistenze sono le totalità
autoriflessive dove ciascun dettaglio testimonia
la totalità. Quindi, aggiungo io, il caos
va oltre la conformazione prettamente fisica della
vita ed invade il terreno della stessa coscienza
umana, per regolare, in una successione di eventi
solo apparentemente casuali, la nostra intera esistenza.
Credo che la vita possa perciò ritenersi un
elemento frattale molto complesso in espansione sia
su un piano propriamente fisico che metafisico, sia
temporale che spaziale e la scoperta del paesino
portoghese possa essere un "caso" voluto e richiesto
a gran voce dal mio inconscio!
Vita, Natura...
per definire bene l'equazione manca un solo, importante
fattore: l'Arte. L'arte caotica è
sempre stata "avvertita" intuitivamente dagli artisti:
i suggestivi paesaggi cinesi immersi in una turbolenza
totale (onde tumultuose, nubi, profili di montagne,
forme vegetali, ...), le proporzioni ricorrenti in
precise scale geometriche di numerosi monumenti dell'antichità ed
anche dei giorni nostri, Van Gogh ed i suoi vorticanti
flussi di energia che lambiscono ed avvolgono ogni
contorno, le "maniacali" geometrie di Escher, ...
A differenza del
passato oggi l'artista
è consapevole delle infinite potenzialità che
l'arte caotica può offrire grazie agli strumenti
che ne permettono la raffigurazione
Sorge quindi un
dubbio potrebbe chiunque con una modesta conoscenza
di informatica, creare fantastiche immagini di attrattori
strani e di geometria frattale? E di conseguenza, si
potrebbe parlare di una forma di arte alla portata
di tutti?
I frattali di Mandelbrot
(considerato il massimo esponente mondiale ditale studio)
ottenuti come risultato di approfondite indagini scientifiche
sono bellissimi a veder si ma, a mio avviso, non possono
essere considerati esempi di ricerca artistica
Le trasformazioni
di questi sistemi frattali reiterate regolarmente portano
spesso l'osservatore a prevederle creando un anticipazione
percettiva che toglie tensione ed energia all'immediatezza
della comunicazione creativa.
Invece l'arte caotica,
attraverso i propri mezzi di espressione - frattali,
attrattori strani, turbolenza - "miscela" sapientemente
autosomiglianza e dissonanza, l'eterno contrasto tra
la componente materica più rozza e lo spirito
zen, fa coesistere la linearità ripetitiva e
geometrica tracciata sulla sabbia e l'elevarsi improvviso
delle aspre scabrosità delle rocce in un cosmico
giardino frattale: microcosmo ed emblema dell'universo
intero col suo meraviglioso ed a volte quasi indecifrabile
caos. Ruggero Maggi
|
PAOLO BARLUSCONI
"Ineffabili
stati dell'essere", 1991
lasergrammi
e materiali vari
cm.
120 x 200
CARLO
CIRILLO
"Sostanza
sonora", 1998
t.m.
su metallo
cm.
24 x 52
FRANCESCO
COSENTINO
"Aria
n. 25"
tela
con plastica
cm.
70 x 100
GIANNI
D'ANNA
"Fleur
fractal"
stoffa
su tela e cordoncini
cm.
150 x 200
|
PROGRAMMARE
IL CAOS. Se è assiomatico
che gli sviluppi affondino nel passato le loro radici, è altrettanto
vero che l'evoluire non sempre deriva da un processo continuo ma può essere
dovuto anche a balzi improvvisi di cui non si poteva prevedere l'accadere.
Si vuoi dire che spesso l'humus
su cui le basi poggiano può essere formato da successive
stratificazioni concettuali che per essere inavvertibili hanno
fatto erroneamente pensare alla presenza di lunghi periodi di
stasi culturali.
In verità, la lenta
presa di coscienza che un periodo storico si è completato
per l'esaurirsi della forza-idea che lo sosteneva è già di
per se stessa l'origine di una nuova esperienza.
Per rimanere nel campo dell'arte,
la novità consiste nel fatto che l'input verso altre espressioni
visive non le deriva dal suo interno ma viene dato da una disciplina
ad essa estranea; non viene ripudiato il concetto dell'informalità
di ciò che ci circonda, ma esso viene ad essere ampliato,
in quanto
è data la possibilità di avvalersi di una metodologia
deterministica nell'indagine del suo disordine caotico.
Per quanto sopra premesso,
viene naturale introdurre i concetti di quella geometria frattale
che tanto sta influendo ed avanzando in ogni campo applicativo.
La geometria frattale tende
a sostituire ai vecchi simboli della geometria euclidea, formati
da elementi estremamente idealizzati, e pertanto del tutto eccezionali,
delle configurazioni naturali, con nuovi simboli che sono ottenibili
mediante relazioni logico-matematiche (algoritmi> che, raffigurando
il discontinuo, permettono immagini più
aderenti al reale.
Un mondo fantastico-ideale
viene ad essere sostituito con un mondo fantastico-reale.
Tale trasposizione è resa
possibile in quanto sono state constatate alcune ipotesi operative
che consentono il ricrearsi di una fisionomia finita partendo
da fisionomie infinitesime: questa operazione è concepibile
facendo riferimento ad una aggregazione ripetitiva di elementi
autosomiglianti che sempre si rinnovano rivelando aspetti deterministici
di coagulo prima ignoti.
Sorge naturale pensare alle
monadi di Leibnitz quali premonitrici concettuali di una simile
teoria.
Ma il pensiero deve essere
rivolto all'aspetto filosofico del reale futuro, dove non solo
l'ordine ma anche il caos ha una propria logica programmatica.
Il passo successivo sarebbe
quindi una tendenza verso la razionalizzazione totale di ogni
evento, ma parrebbe questa una esemplificazione troppo elementare
del fenomeno data l'esistenza, ammessa dagli stessi scienziati,
di un determinismo caotico.
Rientra, quindi, in gioco
l'aspetto probabilistico delle posizioni delle unità elementari
che per esser tale non consente una locazione certa: il caos
riprende la sua dignità
esistenziale.
Il velo sui disordini caotici
si
è alzato ed al di là di esso si sono rilevati
aspetti ed immagini di cui l'arte, padrona delle intuizioni
ideali e delle fantasie reali, si è invaghita e sta
prendendo conoscenza e coscienza.
Non si può non pensare
all'aspetto di sintesi, operabile col frattalismo, tra l'indeterminazione
caotica e la determinazione ordinativa del reale: sicuramente
tale ipotesi geometrica, permessa solo dalla presenza del computer, è la
chiave che introduce nel mondo degli equilibri dati dagli aspetti
di confine delle figure che prima si ritenevano trascurabili.
E ormai pensabile non la sostituzione dei vecchi ed idealizzanti
elementi euclidei, ma un loro venir affiancati da nuove ed
infinite simbologie frattali che la nostra memoria aggiuntiva
certamente progetterà.
In tal senso, va affrontato
il futuro, tenendo presente che il nostro io non è più solo
progettante, ma spesso dovrà fare ricorso alle potenzialità
risolutive del nostro "amico" computer. Sandro
Felletti |
ADRIANO DI GIACOMO
"Flashback, aureo fratto 4", 1998
policarbonato, fotolaser e forex
installazione, misura ambiente |
La
terra [...] è rappresentata
nei modi di una omotetia interna a segni fortemente connotati
dal desiderio di farci cogliere il senso della frastagliatura
di una roccia, della composita realtà
di una zolla o di una strisciolina di sabbia dove il microcosmo
ripete la struttura del macrocosmo e dove la natura può essere
nuovamente avvertita come una parte dite se la logica profonda
che regola quel piccolo insieme di elementi riflette perfino il
comportamento sociale, come l'incontro fra le scienze umane e i
nuovi campi di esplorazione della matematica e della fisica va
sempre più dimostrando. Così anche nell'acqua, dove
il tumultuoso scorrere, le infinite rifrangenze delle onde, il
formarsi improvviso dei vortici trovano la loro rappresentazione
più congeniale in una "Progressione: Y = 0.350", o nel cielo,
dove l'azione del vento, il formarsi dei cirri nell'azzurro, il
mutevole stato dell'atmosfera può
essere descritto da una "Turbolenza crescente: D = 2,5". Domenico
Natale
Un commento a "Segni di terracquaria"
estratto da pres. cartella serigrafica di Haebel
(Napoli - 1993).
Se "caotica" è la
situazione di genesi e di persistenza dell'esistente, anzi
addirittura la condicio sine qua non del suo essere,
nelle sue implicazioni fisico-filosofiche, non può che
essere "caotica"
l'arte che, anche attraverso la definizione di un modello teorico/operativo
e l'invenzione di un linguaggio coerente e consapevole, la interpreta
e rappresenta. Ogni intervento si configura dunque come una "summa",
volutamente non riducibile ad unum et unicum di materiali
ed opere, comunque di pensiero e di frammenti di esistenza ad inveramento
dell'idea stessa di Caos, da intendersi come disordine/ordine in
intima connessione ed in rapporto di reciproca necessità.
Il caos è il principio di verità che dà senso
e valore alle molteplici diversità
dell'esistente, secondo una weltanschauung che l'artista teorizza
nell'installazione
"La morte caotica", significativamente posta ad incipit del percorso. Anna
Cochetti
(estratto da presentazione
della mostra 'Arte caotica" di Ruggero Maggi
presso GaIl. Art/Now - Capua - Novembre
1996) |
RUGGERO MAGGI
Atomi
di vita
Penetrare
il segreto di una pietra
aprire
il dialogo con l'erba
districare
i grovigli del silenzio
avvicinare
voci in comunione.
Volano
verso il fuoco le libellule
dritti
guardano al giorno i girasoli
in
fila mantellate si dispongono
semplici
e silenziose
sopra
l'alta cornice
penetrano
le radici nella terra
in
giardini di aceri e di acacie
e
il nuovo giorno
come
promessa
riscatta
atomi di vita.
Giulio
Palumbo
... il
fiume screziato,
che
scorre di continuo, e mai due volte
nello stesso modo, fluendo per molti
luoghi, come se stesse immobile in
uno.
...
nell'atmosfera senz'ombra,
la
conoscenza delle cose è dappertutto
ma non percepita.
Wallace
Stevens
(da "CAOS" di
James Gleik
Rizzoli
Libri - Maggio 1989 - Milano) |
|
FERNANDO
GARBELLOTTO
"Frattale
franciabigio", 1997
T.M.
su tela, cm. 40 x 40 |
CLAUDIO
GENTILUOMO
|
|
BRUNO
MUNARI
"Curva di Peano", 1972
serigrafia su carta
cm. 70 x 50 |
GIORGIO
NELVA
"Conflitti di armonia", 1996
acrilico su tela
cm. 100 x 100 |
La frattalità è un
modo d'immaginare la forma del giardino e la forma della
macchina il giardino del frattale e la macchina del frattale,
la forma del cosmo e la forma del fiume. dell'infinito e
del finito: (è) il volto della natura che emerge dalla
corteccia della macchina. (la frattalità)
è il residuo del rumore, il residuo dell'errore e dell'irrazionale... Susan
Condé
Fractalis
Fractal Complexity in contemporary Art. Ed. La
Différence, Parigi. 1993
Caos -
nota Heidegger a proposito di Nietzsche - significa qualcosa
di diverso da un qualsivoglia disordine nel campo delle percezioni
sensoriali e forse neppure disordine. Esso è il
nome per indicare "il corpo che vive, la vita come vivente
in grande". Ma questa vita vive, in quanto
è pienamente e assolutamente corpo ("das leibende Leben"), il
movimento, cioè, di quell'incorporare-divorante
in cui sta la creazione-distruzione immanente alla physis. La
parola caos. dunque.
"non intende neppure il semplicemente aggrovigliato nel suo
groviglio, e neppure il non-ordinato per aver negletto ogni
ordine, bensì quel che incalza. torrentiziamente fluisce
ed è mosso", il cui ordine
è nascosto, la cui legge non conosciamo immediatamente. "Caos
è il nome che indica un peculiare pre-progetto del
mondo nella sua totalità e del signoreggiare cosmico".
Non a
caso Heidegger sottolinea la corporeità di
quel vivente caos che è il mondo,
richiamandosi al pensiero nietzscheano del
corpo come suo interno "filo conduttore".
L'esperienza fondamentale del mondo ("Grunderfabrung
der Welt") come caos, si radica, per Heidegger,
nel "progetto cosmico" articolato a partire
dal luogo dell'animale e dell'animalità.
Se quindi il corpo è
una "formazione di dominio". "caos non
può significare il selvaggio disordine,
bensì la latenza della insoggiogabile
ricchezza del divenire e dello scorrere
del mondo nella sua totalità". Ferruccio
Masini
(da
introduzione a Nietzsche "Così parlò Zarathustra"
Edizioni
I grandi tascabili economici Newton - maggio
1992- Roma)
|
GUIDO
PINI
"Digitale
1246/107"
t.m.
su tela e cartone ondulato con lente di Fresnel |
ALBA
SAVOI
"Big-Bang",
1988
xerorilievo
in legno e carta
cm.
70 x 70 |
[...] Frattale,
quindi, definisce una parte che non allude ad un tutto; piuttosto
Io previene, lo designa e "ipotizza" le linee, per evidenziarne
poi tutte le sorprese; frattale inganna se, preconizzando
un tutto composto di scale diversissime, si insegue in esso
la "scala delle scale". Lungo le curve degli oggetti frattali,
caos e ordine si incontrano senza promesse: la complessità
non autorizza a deporre le armi matematico-estetiche ma non viene
arbitrariamente aggirata attraverso l'ennesimo principio ordinatore.
Gli oggetti frattali sono nati fra I' "isola di Koch" (detta
anche "fiocco di neve") e coste immaginarie; fra galassie distribuite
nel cielo e gomitoli di lana che passano dalla sfera al piano
senza ritegno; fra continenti avanzanti e spirali che si richiudono
su se stesse. Lungo questi territori si prospettano viaggi e
circumnavigazioni; nuove coste e nuovi portolani. Seguendo su
di una carta il bordo di un'isola si intravedono baie e golfi;
passando ad una carta più dettagliata, si scoprono nuove
insenature e rientranze. Potremmo procedere all'infinito senza
risolverci, ben sapendo che ogni misurazione di quel contorno
avrà qualcosa di arbitrario e dimenticato. [...] La visione
di immagini di oggetti frattali, assimilate nella loro valenza
di segmenti di realtà, ci porta in una zona che ricorda
l'occhio sfaccettato di una mosca: tante coste, tanti rilievi,
tante misure poggiano sulle diverse superfici dell'occhio, indecidibili,
paritetiche. Ricondurle ad un unico punto di osservazione diventa
improponibile. Si infrangono l'una nell'altra, determinando appunto
dimensioni intermedie, frutto del nostro avvicinamento e allontanamento. Antonio
Fresa
(da "Arte&Carte"
- Anno III - N. 11 - Marzo/Aprile 1993)
I
fisici conoscono dai tempi di
Poincarè (dall'inizio del secolo)
gli attrattori: sono punti, numeri, curve,
solidi che, appunto, "attraggono" un certo
fenomeno. L'attrattore del pendolo, alla
fine delle sue oscillazioni, è il
punto in basso in cui si ferma. Quello
del numero di pesci in un mare inquinato
può essere zero, la mancanza di
vita. Un attrattore è "strano"
(la definizione, che risale a oltre venticinque
anni fa, è di David Ruelle) quando vive,
proprio come un frattale, in uno spazio che non è
né piano né tridimensionale, ma
una "via di mezzo". Gianpiero Borella
(Panorama
- Scienza - 18 luglio 1993)
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HAEBEL
"Ripetitività costante, 1994"
olio su tela, cm. 120 x 120
Il frammento è immagine
del "tutto": tale precisamente la definizione dell'oggetto
frattale, che sta per cambiare radicalmente i nostri modi
di rappresentazione dell'universo. Le strutture frattali
si caratterizzano per la loro autosimilarità, per
la proprietà, che ha ciascuno dei propri elementi,
di essere una parte del "tutto". I frattali hanno sconvolto
l'intero dominio della sintesi d'immagine dei computers,
essendo il loro principio di omotetia interna interpolabile
fino all'infinitamente piccolo, ogni ingrandimento fa apparire
nuovi dettagli, relativamente simili, perché autosimilari,
ma sempre imprevedibili, perché aleatori. Pierre
Restany
RUGGERO MAGGI
"Estrada dos chãos", 1996
marmo, neon e plastica combusta
Scienza
e/o arte
Picasso
ha definito l'arte "una bugia che ci
aiuta a riconoscere la verità".
E' implicito, in questa affermazione,
un richiamo alla complessità e
non-linearità
del mondo reale: l'esperienza di
tutti i giorni del resto lo conferma.
E tuttavia fisica e matematica, e
nella loro scia le altre scienze
della natura, hanno ignorato l'evidenza.
E con successo, anche; concentrando
l'attenzione sui problemi semplici,
quelli che erano in grado di risolvere,
queste scienze hanno dato un forte
impulso alla tecnologia e mutato
radicalmente la faccia del nostro
pianeta. Ma è chiaro ormai
che di ben altro c'è bisogno
e che troppo poco sappiamo sulle
leggi non lineari e sulle loro implicazioni.
Gli stessi fisici si stupiscono di
come il caos possa nascere dalle
più semplici equazioni. H.O.
Peitgen-Peter H. Richter
(estratto
da "The beauty of fractals-images
of complex dynamical systems",
Springer
- Verlag Berlino 1986).
STEFANO SODDU
"Autoritratto", 1998
polimaterico, cm. 55 x 30
Oggi vediamo
che i sistemi più semplici creano problemi di prevedibilità
estremamente difficili. Eppure in quei sistemi si produce
spontaneamente ordine: Caos e ordine assieme. Solo un nuovo
tipo di scienza poteva accingersi a valicare l'abisso fra
la conoscenza del comportamento di una cosa una molecola
d'acqua, una cellula del tessuto cardiaco, un neurone -
e quello di milioni di altre cose simili. James Gleick
(da "CAOS" -
RCS Rizzoli Libri SPA - Milano 1984)
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Organizzazione:
Coordinatore
interno: Adriano
Di Giacomo
Diffusione
Internet: Daniele
Nefasto
Curatore
mostra: Anna
Cochetti
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