Liceo scientifico statale "E Majorana"
via Carlo Avolio, 111 Roma 
tel. 065082053
 fax 065085101
Arte al Majorana 4

 
ARTE CAOTICA: 
ATTRATTORI STRANI, FRATTALI,
 CURVE DI PEANO

  VISIONE POETICA DI UNA NUOVA SCIENZA E DI UN ORDINE NASCOSTO

PAOLO BARLUSCONI ....... CARLO CIRILLO ......... FRANCESCO COSENTINO ..... GIANNI D'ANNA ....... ADRIANO DI GIACOMO ........  FERNANDO GARBELLOTTO ...... CLAUDIO GENTILUOMO ........ HAEBEL ....... RUGGERO MAGGI ........ BRUNO MUNARI ........ GIORGIO NELVA .......... GUIDO PINI ........... ALBA SAVOI ........  STEFANO SODDU ..................
"Dove il mondo cessa di essere il palcoscenico delle nostre speranze e dei nostri desideri per divenire l'oggetto della libera curiosità e della contemplazione, lì iniziano l'arte e la scienza. Se cerchiamo di descrivere la nostra esperienza all'interno degli schemi della logica, entriamo nel mondo della scienza; se, invece, le relazioni che intercorrono tra le forme della nostra rappresentazione sfuggono alla comprensione razionale e pur tuttavia manifestano intuitivamente il loro significato, entriamo nel mondo della creazione artistica, ciò che accomuna i due mondi è l'aspirazione a qualcosa di non arbitrario, di universale"
Albert Einstein
FRATELLO FRATTALE. Vari anni fa, vagando in auto per le province portoghesi, improvvisamente mi trovai davanti un cartello indicante la direzione per il  ... CAOS! Opus 01
Proprio così: in Portogallo esiste un paesino dal nome così emblematico (almeno per me!), un paesino sperduto nell'entroterra, piccolo e senza nulla che possa farlo facilmente ricordare, salvo quel nome! Nome che, quasi come un apparizione, mi indicò la strada da seguire ed io, da allora, così feci.
Denis Diderot nella sua opera: "Interpretazione della Natura" (Oscar Mondadori 1995), già si chiedeva nel 1753 se esistesse un fenomeno fisico centrale capace di illuminare non solo i fenomeni conosciuti, ma anche tuffi quelli che il tempo avrebbe fatto scoprire, un fenomeno capace di riunirli e di formare un sistema. Secondo me questo fenomeno centrale è la teoria del CAOS.
Per capire la realtà che ci circonda è necessario cominciare a pensare ad essa come a qualcosa che non sia solo casuale.
Le nuvole non sono sfere, ama dire Benoit Mandelbrot pioniere dello studio del caos. Le montagne non sono coni, il fulmine non si propaga in maniera lineare. Con ordine, anche se con un ordine incredibilmente complicato, il caos dirige diligentemente tutte le operazioni alla base della vita riducendo il globale tessuto connettivo della natura in un unico, per quanto intricato sia, sistema frattale. Susan Condé (dal catalogo "La complessità frattale in Arte" - Arx Art Gallery - 1995) definisce l'essere umano come un frattale vivente e continua dicendo che l'ora ed il giorno sono frattali come l'ora che è nel minuto che è nel secondo e che le nostre esistenze sono le totalità autoriflessive dove ciascun dettaglio testimonia la totalità. Quindi, aggiungo io, il caos va oltre la conformazione prettamente fisica della vita ed invade il terreno della stessa coscienza umana, per regolare, in una successione di eventi solo apparentemente casuali, la nostra intera esistenza. Credo che la vita possa perciò ritenersi un elemento frattale molto complesso in espansione sia su un piano propriamente fisico che metafisico, sia temporale che spaziale e la scoperta del paesino portoghese possa essere un "caso" voluto e richiesto a gran voce dal mio inconscio!
Vita, Natura... per definire bene l'equazione manca un solo, importante fattore: l'Arte. L'arte caotica è sempre stata "avvertita" intuitivamente dagli artisti: i suggestivi paesaggi cinesi immersi in una turbolenza totale (onde tumultuose, nubi, profili di montagne, forme vegetali, ...), le proporzioni ricorrenti in precise scale geometriche di numerosi monumenti dell'antichità ed anche dei giorni nostri, Van Gogh ed i suoi vorticanti flussi di energia che lambiscono ed avvolgono ogni contorno, le "maniacali" geometrie di Escher, ...
A differenza del passato oggi l'artista è consapevole delle infinite potenzialità che l'arte caotica può offrire grazie agli strumenti che ne permettono la raffigurazione
Sorge quindi un dubbio potrebbe chiunque con una modesta conoscenza di informatica, creare fantastiche immagini di attrattori strani e di geometria frattale? E di conseguenza, si potrebbe parlare di una forma di arte alla portata di tutti?
I frattali di Mandelbrot (considerato il massimo esponente mondiale ditale studio) ottenuti come risultato di approfondite indagini scientifiche sono bellissimi a veder si ma, a mio avviso, non possono essere considerati esempi di ricerca artistica
Le trasformazioni di questi sistemi frattali reiterate regolarmente portano spesso l'osservatore a prevederle creando un anticipazione percettiva che toglie tensione ed energia all'immediatezza della comunicazione creativa.
Invece l'arte caotica, attraverso i propri mezzi di espressione - frattali, attrattori strani, turbolenza - "miscela" sapientemente autosomiglianza e dissonanza, l'eterno contrasto tra la componente materica più rozza e lo spirito zen, fa coesistere la linearità ripetitiva e geometrica tracciata sulla sabbia e l'elevarsi improvviso delle aspre scabrosità delle rocce in un cosmico giardino frattale: microcosmo ed emblema dell'universo intero col suo meraviglioso ed a volte quasi indecifrabile caos. Ruggero Maggi

 
Opus 02
PAOLO BARLUSCONI
"Ineffabili stati dell'essere", 1991
lasergrammi e materiali vari
cm. 120 x 200

Opus 03
CARLO CIRILLO
"Sostanza sonora", 1998
t.m. su metallo
cm. 24 x 52

Opus 04
FRANCESCO COSENTINO
"Aria n. 25"
tela con plastica
cm. 70 x 100

Opus 05
GIANNI D'ANNA
"Fleur fractal"
stoffa su tela e cordoncini
cm. 150 x 200
 

PROGRAMMARE IL CAOS. Se è assiomatico che gli sviluppi affondino nel passato le loro radici, è altrettanto vero che l'evoluire non sempre deriva da un processo continuo ma può essere dovuto anche a balzi improvvisi di cui non si poteva prevedere l'accadere.
Si vuoi dire che spesso l'humus su cui le basi poggiano può essere formato da successive stratificazioni concettuali che per essere inavvertibili hanno fatto erroneamente pensare alla presenza di lunghi periodi di stasi culturali.
In verità, la lenta presa di coscienza che un periodo storico si è completato per l'esaurirsi della forza-idea che lo sosteneva è già di per se stessa l'origine di una nuova esperienza.
Per rimanere nel campo dell'arte, la novità consiste nel fatto che l'input verso altre espressioni visive non le deriva dal suo interno ma viene dato da una disciplina ad essa estranea; non viene ripudiato il concetto dell'informalità di ciò che ci circonda, ma esso viene ad essere ampliato, in quanto è data la possibilità di avvalersi di una metodologia deterministica nell'indagine del suo disordine caotico.
Per quanto sopra premesso, viene naturale introdurre i concetti di quella geometria frattale che tanto sta influendo ed avanzando in ogni campo applicativo.
La geometria frattale tende a sostituire ai vecchi simboli della geometria euclidea, formati da elementi estremamente idealizzati, e pertanto del tutto eccezionali, delle configurazioni naturali, con nuovi simboli che sono ottenibili mediante relazioni logico-matematiche (algoritmi> che, raffigurando il discontinuo, permettono immagini più aderenti al reale.
Un mondo fantastico-ideale viene ad essere sostituito con un mondo fantastico-reale.
Tale trasposizione è resa possibile in quanto sono state constatate alcune ipotesi operative che consentono il ricrearsi di una fisionomia finita partendo da fisionomie infinitesime: questa operazione è concepibile facendo riferimento ad una aggregazione ripetitiva di elementi autosomiglianti che sempre si rinnovano rivelando aspetti deterministici di coagulo prima ignoti.
Sorge naturale pensare alle monadi di Leibnitz quali premonitrici concettuali di una simile teoria.
Ma il pensiero deve essere rivolto all'aspetto filosofico del reale futuro, dove non solo l'ordine ma anche il caos ha una propria logica programmatica.
Il passo successivo sarebbe quindi una tendenza verso la razionalizzazione totale di ogni evento, ma parrebbe questa una esemplificazione troppo elementare del fenomeno data l'esistenza, ammessa dagli stessi scienziati, di un determinismo caotico.
Rientra, quindi, in gioco l'aspetto probabilistico delle posizioni delle unità elementari che per esser tale non consente una locazione certa: il caos riprende la sua dignità esistenziale.
Il velo sui disordini caotici si è alzato ed al di là di esso si sono rilevati aspetti ed immagini di cui l'arte, padrona delle intuizioni ideali e delle fantasie reali, si è invaghita e sta prendendo conoscenza e coscienza.
Non si può non pensare all'aspetto di sintesi, operabile col frattalismo, tra l'indeterminazione caotica e la determinazione ordinativa del reale: sicuramente tale ipotesi geometrica, permessa solo dalla presenza del computer, è la chiave che introduce nel mondo degli equilibri dati dagli aspetti di confine delle figure che prima si ritenevano trascurabili. E ormai pensabile non la sostituzione dei vecchi ed idealizzanti elementi euclidei, ma un loro venir affiancati da nuove ed infinite simbologie frattali che la nostra memoria aggiuntiva certamente progetterà.
In tal senso, va affrontato il futuro, tenendo presente che il nostro io non è più solo progettante, ma spesso dovrà fare ricorso alle potenzialità risolutive del nostro "amico" computer. Sandro Felletti

 
Opus 06
ADRIANO DI GIACOMO
"Flashback, aureo fratto 4", 1998
policarbonato, fotolaser e forex
installazione, misura ambiente
La terra  [...] è rappresentata nei modi di una omotetia interna a segni fortemente connotati dal desiderio di farci cogliere il senso della frastagliatura di una roccia, della composita realtà di una zolla o di una strisciolina di sabbia dove il microcosmo ripete la struttura del macrocosmo e dove la natura può essere nuovamente avvertita come una parte dite se la logica profonda che regola quel piccolo insieme di elementi riflette perfino il comportamento sociale, come l'incontro fra le scienze umane e i nuovi campi di esplorazione della matematica e della fisica va sempre più dimostrando. Così anche nell'acqua, dove il tumultuoso scorrere, le infinite rifrangenze delle onde, il formarsi improvviso dei vortici trovano la loro rappresentazione più congeniale in una "Progressione: Y = 0.350", o nel cielo, dove l'azione del vento, il formarsi dei cirri nell'azzurro, il mutevole stato dell'atmosfera può essere descritto da una "Turbolenza crescente: D = 2,5". Domenico Natale

Un commento a "Segni di terracquaria"
estratto da pres. cartella serigrafica di Haebel (Napoli - 1993).

Se "caotica" è la situazione di genesi e di persistenza dell'esistente, anzi addirittura la condicio sine qua non del suo essere, nelle sue implicazioni fisico-filosofiche, non può che essere "caotica" l'arte che, anche attraverso la definizione di un modello teorico/operativo e l'invenzione di un linguaggio coerente e consapevole, la interpreta e rappresenta. Ogni intervento si configura dunque come una "summa", volutamente non riducibile ad unum et unicum di materiali ed opere, comunque di pensiero e di frammenti di esistenza ad inveramento dell'idea stessa di Caos, da intendersi come disordine/ordine in intima connessione ed in rapporto di reciproca necessità. Il caos è il principio di verità che dà senso e valore alle molteplici diversità dell'esistente, secondo una weltanschauung che l'artista teorizza nell'installazione "La morte caotica", significativamente posta ad incipit del percorso. Anna Cochetti

(estratto da presentazione della mostra 'Arte caotica" di Ruggero Maggi
presso GaIl. Art/Now - Capua - Novembre 1996)

 
Opus 07
RUGGERO MAGGI

Atomi di vita

Penetrare il segreto di una pietra
aprire il dialogo con l'erba
districare i grovigli del silenzio
avvicinare voci in comunione. 

Volano verso il fuoco le libellule
dritti guardano al giorno i girasoli
in fila mantellate si dispongono
semplici e silenziose
sopra l'alta cornice
penetrano le radici nella terra
in giardini di aceri e di acacie
e il nuovo giorno
come promessa
riscatta atomi di vita.
Giulio Palumbo
 

... il fiume screziato,
che scorre di continuo, e mai due volte nello stesso modo, fluendo per molti luoghi, come se stesse immobile in uno.

... nell'atmosfera senz'ombra,
la conoscenza delle cose è dappertutto ma non percepita.
Wallace Stevens

(da "CAOS" di James Gleik
Rizzoli Libri - Maggio 1989 - Milano)

Opus 08
FERNANDO GARBELLOTTO

"Frattale franciabigio", 1997
T.M. su tela, cm. 40 x 40 
CLAUDIO GENTILUOMO
Opus 09

 
Opus 10BRUNO MUNARI
"Curva di Peano", 1972
serigrafia su carta
cm. 70 x 50
Opus 11 GIORGIO NELVA
"Conflitti di armonia", 1996
acrilico su tela
cm. 100 x 100
La frattalità è un modo d'immaginare la forma del giardino e la forma della macchina il giardino del frattale e la macchina del frattale, la forma del cosmo e la forma del fiume. dell'infinito e del finito: (è) il volto della natura che emerge dalla corteccia della macchina. (la frattalità) è il residuo del rumore, il residuo dell'errore e dell'irrazionale... Susan Condé
Fractalis Fractal Complexity in contemporary Art. Ed. La Différence, Parigi. 1993
 
 

Caos - nota Heidegger a proposito di Nietzsche - significa qualcosa di diverso da un qualsivoglia disordine nel campo delle percezioni sensoriali e forse neppure disordine. Esso è il nome per indicare "il corpo che vive, la vita come vivente in grande". Ma questa vita vive, in quanto è pienamente e assolutamente corpo ("das leibende Leben"), il movimento, cioè, di quell'incorporare-divorante in cui sta la creazione-distruzione immanente alla physis. La parola caos. dunque. "non intende neppure il semplicemente aggrovigliato nel suo groviglio, e neppure il non-ordinato per aver negletto ogni ordine, bensì quel che incalza. torrentiziamente fluisce ed è mosso", il cui ordine è nascosto, la cui legge non conosciamo immediatamente. "Caos è il nome che indica un peculiare pre-progetto del mondo nella sua totalità e del signoreggiare cosmico".
Non a caso Heidegger sottolinea la corporeità di quel vivente caos che è il mondo, richiamandosi al pensiero nietzscheano del corpo come suo interno "filo conduttore". L'esperienza fondamentale del mondo ("Grunderfabrung der Welt") come caos, si radica, per Heidegger, nel "progetto cosmico" articolato a partire dal luogo dell'animale e dell'animalità. Se quindi il corpo è una "formazione di dominio". "caos non può significare il selvaggio disordine, bensì la latenza della insoggiogabile ricchezza del divenire e dello scorrere del mondo nella sua totalità". Ferruccio Masini
(da introduzione a Nietzsche "Così parlò Zarathustra"
Edizioni I grandi tascabili economici Newton - maggio 1992- Roma)

 

Opus 12 GUIDO PINI
"Digitale 1246/107"
t.m. su tela e cartone ondulato con lente di Fresnel

Opus 13 ALBA SAVOI
"Big-Bang", 1988
xerorilievo in legno e carta
cm. 70 x 70
[...] Frattale, quindi, definisce una parte che non allude ad un tutto; piuttosto Io previene, lo designa e "ipotizza" le linee, per evidenziarne poi tutte le sorprese; frattale inganna se, preconizzando un tutto composto di scale diversissime, si insegue in esso la "scala delle scale". Lungo le curve degli oggetti frattali, caos e ordine si incontrano senza promesse: la complessità non autorizza a deporre le armi matematico-estetiche ma non viene arbitrariamente aggirata attraverso l'ennesimo principio ordinatore. Gli oggetti frattali sono nati fra I' "isola di Koch" (detta anche "fiocco di neve") e coste immaginarie; fra galassie distribuite nel cielo e gomitoli di lana che passano dalla sfera al piano senza ritegno; fra continenti avanzanti e spirali che si richiudono su se stesse. Lungo questi territori si prospettano viaggi e circumnavigazioni; nuove coste e nuovi portolani. Seguendo su di una carta il bordo di un'isola si intravedono baie e golfi; passando ad una carta più dettagliata, si scoprono nuove insenature e rientranze. Potremmo procedere all'infinito senza risolverci, ben sapendo che ogni misurazione di quel contorno avrà qualcosa di arbitrario e dimenticato. [...] La visione di immagini di oggetti frattali, assimilate nella loro valenza di segmenti di realtà, ci porta in una zona che ricorda l'occhio sfaccettato di una mosca: tante coste, tanti rilievi, tante misure poggiano sulle diverse superfici dell'occhio, indecidibili, paritetiche. Ricondurle ad un unico punto di osservazione diventa improponibile. Si infrangono l'una nell'altra, determinando appunto dimensioni intermedie, frutto del nostro avvicinamento e allontanamento. Antonio Fresa
(da "Arte&Carte" - Anno III - N. 11 - Marzo/Aprile 1993)

I fisici conoscono dai tempi di Poincarè (dall'inizio del secolo) gli attrattori: sono punti, numeri, curve, solidi che, appunto, "attraggono" un certo fenomeno. L'attrattore del pendolo, alla fine delle sue oscillazioni, è il punto in basso in cui si ferma. Quello del numero di pesci in un mare inquinato può essere zero, la mancanza di vita. Un attrattore è "strano" (la definizione, che risale a oltre venticinque anni fa, è di David Ruelle) quando vive, proprio come un frattale, in uno spazio che non è né piano né tridimensionale, ma una "via di mezzo". Gianpiero Borella
(Panorama - Scienza - 18 luglio 1993)

 
Opus 14
HAEBEL
"Ripetitività costante, 1994"
olio su tela, cm. 120 x 120
Il frammento è immagine del "tutto": tale precisamente la definizione dell'oggetto frattale, che sta per cambiare radicalmente i nostri modi di rappresentazione dell'universo. Le strutture frattali si caratterizzano per la loro autosimilarità, per la proprietà, che ha ciascuno dei propri elementi, di essere una parte del "tutto". I frattali hanno sconvolto l'intero dominio della sintesi d'immagine dei computers, essendo il loro principio di omotetia interna interpolabile fino all'infinitamente piccolo, ogni ingrandimento fa apparire nuovi dettagli, relativamente simili, perché autosimilari, ma sempre imprevedibili, perché aleatori. Pierre Restany

Opus 15
RUGGERO MAGGI
"Estrada dos chãos", 1996
marmo, neon e plastica combusta

Scienza e/o arte
Picasso ha definito l'arte "una bugia che ci aiuta a riconoscere la verità". E' implicito, in questa affermazione, un richiamo alla complessità e non-linearità del mondo reale: l'esperienza di tutti i giorni del resto lo conferma. E tuttavia fisica e matematica, e nella loro scia le altre scienze della natura, hanno ignorato l'evidenza. E con successo, anche; concentrando l'attenzione sui problemi semplici, quelli che erano in grado di risolvere, queste scienze hanno dato un forte impulso alla tecnologia e mutato radicalmente la faccia del nostro pianeta. Ma è chiaro ormai che di ben altro c'è bisogno e che troppo poco sappiamo sulle leggi non lineari e sulle loro implicazioni. Gli stessi fisici si stupiscono di come il caos possa nascere dalle più semplici equazioni. H.O. Peitgen-Peter H. Richter
(estratto da "The beauty of fractals-images of complex dynamical systems",
Springer - Verlag Berlino 1986).

Opus 16
STEFANO SODDU
"Autoritratto", 1998
polimaterico, cm. 55 x 30
Oggi vediamo che i sistemi più semplici creano problemi di prevedibilità estremamente difficili. Eppure in quei sistemi si produce spontaneamente ordine: Caos e ordine assieme. Solo un nuovo tipo di scienza poteva accingersi a valicare l'abisso fra la conoscenza del comportamento di una cosa una molecola d'acqua, una cellula del tessuto cardiaco, un neurone - e quello di milioni di altre cose simili. James Gleick
(da "CAOS" - RCS Rizzoli Libri SPA - Milano 1984)

Organizzazione:

Coordinatore interno:     Adriano Di Giacomo

Diffusione Internet:         Daniele Nefasto

Curatore mostra:           Anna Cochetti