UDINE
Separazioni
e affidi dei minori,
questione spinosa
Spettabile redazione, il Gruppo "Genitori e Figli" da anni
si batte:
1) Per l'applicazione dell'affido condiviso nelle cause di
separazione, come regola standard da applicare durante ogni
udienza presidenziale, ad esclusione dei casi di conclamata
violenza o devianza familiare;
2) Contro le ingiustizie perpetrate a volte dai Tribunali
per i minorenni nei confronti dei minori e delle loro famiglie
di origine, non rispettando ad esempio il diritto al
contraddittorio dei familiari coinvolti nei casi di affido ad
istituti di accoglienza eseguiti dietro provvedimenti del
Tribunale per i minorenni, ed ancor più gravemente non
rispettando il diritto del bambino affidato a rivedere i
propri familiari con continuità, al fine di poter garantire
una continuazione dei rapporti con i genitori stessi ed un
rapido rientro nella famiglia di origine, tranne nei casi di
conclamata violenza o devianza familiare;
3) Denunciando che nei casi di affido dei minori ad
Istituti di accoglienza, a seguito di provvedimenti del
Tribunale per i minorenni, i Comuni di residenza pagano rette
mensili che raggiungono e a volte superano anche 3.000,00 euro
per ogni bambino affidato, quando con nemmeno la metà della
spesa si potrebbe favorire il rientro del minore nella
famiglia di origine, dove si fossero verificate problematiche
a seguito di situazioni economiche disagiate. Occorre inoltre
notare che la stragrande maggioranza degli Istituti
d'accoglienza sono Onlus, con gli sgravi fiscali che ne
conseguono, a fronte di un flusso di denaro che, annualmente,
rasenta i 1700 miliardi delle vecchie lire. Tutte le suddette
affermazioni trovano testimonianza nell'ampia rassegna stampa
del Gruppo "Genitori e Figli", nei diversi articoli di
giornale delle varie testate giornalistiche nazionali ed
internazionali, raccolte nel sito Web all'indirizzo:
http://members.xoom.virgilio.it/geni_e_figli/Index.htm
Vogliamo chiedere alle varie testate di dare risalto alla
nostra causa, trattandosi di situazioni che riguardano
migliaia di famiglie italiane, e di conseguenza migliaia di
bambini italiani, che i Tribunali per i minorenni, in barba
alla convenzione di New York alla quale anche l'Italia ha
aderito, e alla stessa Costituzione italiana che sancisce i
diritti e i doveri degli italiani, negano contatti
continuativi con i bambini tolti dal nucleo familiare di
origine, determinando alla fine l'affidamento a terzi dei
nostri piccoli e condannandoli a non rivedere più i loro veri
genitori. Per questi motivi i Tribunali per i minorenni
italiani sono stati condannati svariate volte dalla Corte di
Strasburgo, con conseguente risarcimento dei danni causati ai
nuclei familiari e ai loro figli, ma il danno che i bambini
coinvolti hanno subito è infinitamente più grande e ne
rimarranno segnati per tutta la loro vita. Occorre che i vari
organi di comunicazione di massa evidenzino le problematiche
nelle separazioni coniugali con affido monogenitoriale, in
quanto proprio per il fatto che tale tipo di affido esclude
nella realtà pratica uno dei due genitori nella gestione
fattiva dei figli, genera crisi tra i genitori stessi che
sempre più sovente sfociano in atti di pura violenza omicida o
suicida, dei quali purtroppo abbiamo notizie pressoché
giornaliere. Vogliate evidenziare, come del resto sta facendo
anche la stampa internazionale, l'assoluta necessità di
introdurre nelle cause di separazione coniugale la formula
dell'affido condiviso, imposto come standard dal giudice del
Tribunale durante l'udienza presidenziale di separazione.
Questo per affermare ulteriormente che anche nei casi di
separazione, i coniugi rimangono sempre i genitori dei loro
figli, e i figli hanno sempre bisogno della presenza di
entrambi i genitori. Non dobbiamo mai dimenticare che quello
che la società sta facendo ai nostri figli oggi, lo
ritroveremo tra pochissimi anni come conseguenza di una
cattiva gestione degli affidi nelle separazioni, le quali
purtroppo stanno aumentando vertiginosamente di anno in anno.
Speriamo che l'anno nuovo sia all'insegna della giustizia e
della vera attenzione verso i problemi di tutti i genitori
separati, indipendentemente dal sesso e dalle credenze
politiche e religiose, e soprattutto sia un anno all'insegna
del riconoscimento del diritto fondamentale che ogni bambino
possiede, rappresentato dalla necessità di avere un contatto
continuativo e paritario con entrambi i suoi genitori. Questo
anche a seguito di provvedimenti dei Tribunali per i
minorenni.
Fausto Paesani
Gruppo "Genitori e Figli"
Botti e musica
disturbano
malati e animali
Non c'è dubbio che la festa di fine anno in piazza I Maggio
a Udine sia un'occasione per molti per divertirsi. L'intenso e
continuo rumore dei botti e della musica, però, è di grave
disagio per le persone ammalate che risiedono nei dintorni
della piazza. Le autorità dovrebbero farsi carico anche delle
esigenze di queste.
Non solo. Il rumore dei botti spaventa gli animali,
soprattutto i cani. Non dico che vada abolita. Si potrebbe,
però, "contenerla", vale a dire ridurre i tempi dei rumori e
dei suoni, soprattutto quello assordante dei petardi fatti
esplodere ore e ore prima della mezzanotte. È la richiesta che
tramite voi sottopongo al sindaco della città.
Alice Tamburlini
Udine
Panettoni
e vino con fini
elettorali
Fuochi d'artificio, panettoni e vino in abbondanza fanno
piacere. Soprattutto se sono offerti gratuitamente. Fanno
piacere a chi li riceve e fanno piacere a chi li offre
(gratuitamente sul piano personale) a spese del Comune. Non è
certamente un gesto di generosità dell'Amministrazione. A mio
parere è un'"operazione" egoistica in quanto tesa ad
accaparrarsi simpatie che, poi, "rendono" elettoralmente. Mi
chiedo se questo, almeno moralmente, non sia configurabile
come danno erariale.
Armando Bassi
Udine
A fine anno
meglio un concerto
a teatro
Caro Gazzettino, anziché organizzare "feste paesane" come
quella che il Comune di Udine ha organizzato per la fine
dell'anno in piazza I Maggio, sarebbe molto meglio se il
medesimo Comune offrisse gratuitamente ai cittadini un
concerto di fine anno al teatro Giovanni da Udine. Sarebbe
un'occasione per attirare l'attenzione sulla città di Udine e,
nello stesso tempo, un modo per far crescere culturalmente la
città: insomma, anziché indugiare sulle volgarità legate allo
smodato mangiare e bere, Udine troverebbe una via per educare
i cittadini alle bellezze dei valori dello spirito. Anziché,
dunque, feste "animalesche" sarebbe opportuno organizzare
feste "umane". È una proposta che faccio al sindaco di Udine
che, essendo uomo di cultura, dovrebbe apprezzare la proposta
e - spero - realizzarla.
Roberto Vescul
Udine