LA VOCE DEL NORD

direttore politico: Umberto Bossi

martedì 6 gennaio 2004
 
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Auguri per una Padania libera e indipendente

MAURIZIO SOLE - Via Internet
Vorrei far giungere i migliori auguri a tutti i padani che con lavoro, sacrifici e intraprendenza hanno contribuito e contribuiscono a far grande la Padania. L'auspicio è che tanta silenziosa operosità non continui ad essere sperperata, dispersa nel mare italico del levantinismo lamentoso, inefficiente e perennemente assistenzialista.
I popoli padani sono concreti, pragmatici ed amano il lavoro ma non sono più disposti a tirare la carretta per altri. Auguri di buona Padania, libera ed indipendente in una Italia realmente federale, non più cialtronesca e bizantina, meno mediterranea e più seriamente europea. Un'ultima raccomandazione, allorché il pluripensionato miliardario, una vita da burocrate in Enti ed Istituzioni statali, reciterà la solita penosa filastrocca retorica su identità e sentire comune a reti unificate, spegnete il televisore e rilassatevi: il futuro alla fine è di chi lavora. Auguri padani.

Novelli Nostradamus predicono il 2004

GIANNI TOFFALI - Dossobuono (Vr)
Gli informatissimi "operatori del futuro", che in questi giorni vaticinano sulle sorti del 2004, ci hanno avvertito che quest'anno sarà caratterizzato da un panorama internazionale socio-politico-economico non propriamente favorevole. Davvero una stupefacente lungimiranza, difficilmente intuibile senza competenze metafisiche-astrologiche.
Sul piano individuale, pare invece che saranno favoriti i segni di terra, ma anche quelli d'acqua, per gli altri la vita sarà tutta in salita. Ahimè, avvertono ancora i novelli Nostradamus, purtroppo in seguito al transito forzato di Urano e Saturno, che da ben sette anni "insistono" a circumnavigare attorno all'orbita terrestre (e senza che nessuno l'abbia richiesto), un nefasto alone di iattura celeste condizionerà la terra e i suoi abitanti.
Una vergogna! Se è vero che un'altissima percentuale di italiani crede che tutti i processi umani, sociali, economici e politici siano legati a dei semplici movimenti planetari e astrali, perché non utilizzare gli arsenali nucleari dismessi in seguito ai recenti trattati di non proliferazione per deviare le rotte dei pianeti, e se si ostinano a non volerle cambiare, a distruggerli? È risaputo che molti politici e potenti della terra nei momenti di crisi si rivolgono a maghi e cartomanti, quali grandiosi opportunità si aprirebbero per l'umanità in vista un sinergismo strategico con essi? Niente più Lune Nere, solo gioia e felicità! Ma possibile non averlo pensato prima?

Un augurio perché le famiglie si riuniscano

FAUSTO PAESANI*
Con la presente voglio inviare i miei migliori auguri di un felicissimo e prospero Anno Nuovo a voi e ai vostri cari. Che il Nuovo Anno 2004 porti a tutti nuova felicità, sicurezza e tranquillità. Che questo augurio si estenda a tutti i bambini che sono all'interno degli istituti di affido, che la loro odissea, e quella dei rispettivi genitori, possa terminare presto con la riunione del nucleo familiare. Un augurio a tutti i genitori separati, soprattutto a coloro che sono separati dai propri figli, che il prossimo anno 2004 possa illuminare la mente dei politici che ci governano e dei giudici nei tribunali, al fine di far approvare e applicare l'affidamento congiunto, come lo standard nelle separazioni giudiziali e consensuali.
Un augurio a tutti voi, operatori della carta stampata, che il Nuovo Anno vi porti pace e serenità, con la speranza che possiate dedicare più spazio nelle vostre testate giornalistiche al problema degli affidi dei minori, al fine di poter evitare a questi piccoli tutti i traumi che ora sono costretti a subire, insieme ai loro genitori e famigliari. Ricordiamoci sempre che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani, e che quello che facciamo oggi a loro, lo ritroveremo moltiplicato per le loro sofferenze, in un domani molto prossimo. Grazie per tutto ciò che vorrete e potrete fare per i fini suddetti. Buon Anno 2004.
* Associazione Genitori e Figli

Un sito cinese che vende merce illegale?

LUCA ROSETTI - Via Internet
Ecco un interessante sito su molti prodotti made in China: www.made-in-china.com. Attenzione alla pagina dei prodotti chimici. Se un qualsiasi cittadino italiano volesse acquistare un prodotto pubblicizzato nel sito, una volta concordata la spedizione, in quale modo viene effettuato il controllo alla dogana? È possibile che si trovino nei porti italiani agenzie di spedizione che importino merce non conforme alle normative Cee dichiarando il falso riguardo al contenuto dei container? Chi controlla se i doganieri della Guardia di Finanza e della dogana statale esercitano il loro lavoro con scrupolo?

I mali del Vaticano II: Bossi ha ragione

ARMANDO SUT - Cordovado (Pn)
Ho letto sul n° 45 del 09/11/ 2003 di "Famiglia Cristiana" l'articolo di Alberto Melloni, storico della Chiesa, intitolato "Perché Bossi non capisce il Concilio Vaticano II". La prego di darmi l'opportunità di rispondere anche attraverso le pagine de "La Padania" a questo signore. Non commento la parte dello scritto fatta di insulti ed asserzioni inconsistenti nei confronti del ministro Umberto Bossi, si commenta da sè. Rispondo a quella parte dell'articolo che dice «Ora Bossi aggiunge alla lista anche un attacco al Concilio Vaticano II, che per lui avrebbe spostato la Chiesa verso il comunismo,...».
Lo "storico della Chiesa" ha dimenticato, oppure non sa che all'interno della Chiesa ci sono stati, nel corso dei secoli, diversi movimenti di contestazione che, partendo dal basso, hanno costretto le alte gerarchie a cambiare rotta, a rigenerarsi. Quello che afferma l'on. Umberto Bossi è la verità. Egli però affronta solo una parte, anche se molto importante, di quel grande problema che è "lo stato confusionale" in cui versano le alte gerarchie, e che provoca sempre più un senso di smarrimento e di angoscia tra i fedeli.
L'anno 1990, dunque in tempi non sospetti, prima dell'11 settembre 2001, Jean Guitton, scrittore, accademico di Francia, considerato come il più grande filosofo cristiano allora vivente, unico osservatore laico ammesso a seguire i lavori del Concilio Vaticano II su invito di Papa Giovanni XXIII, suo amico, rilasciò ad un giornale un'intervista che aveva, ed ha tutt'ora, il valore di una profezia.
Tra l'altro diceva: «Vediamo un falso ecumenismo che non ha nulla a che vedere con quello predicato da Giovanni XXIII, il quale era convinto che l'unica vera religione fosse quella cattolica e che le altre detenessero solo una parte della verità...». Ha detto anche: «Sarà più religioso che politico il prossimo dramma dell'umanità». Ci siamo! Ma la morte ha impedito a Jean Guitton di vedere il peggio del peggio. E mi riferisco all'infittirsi del disagio inter-religioso in particolare con l'Islam.
E chi vuole rendersi conto di come la pensano gli attuali teologi della Chiesa Cattolica sull'argomento lo invito a leggere, sempre su "Famiglia Cristiana" n. 42 del 19/10/2003, l'articolo "L'Islam onora Maria" e soprattutto meditare sulla ultima frase di detto articolo scritto dal signor Stefano De Fiores "il teologo".
«L'anno 1° dell'era cristiana nasce un uomo: Gesù Cristo. Egli afferma di essere Dio, figlio di Dio, e noi crediamo. Nell'anno 570 d.c. nasce in Arabia un uomo, Maometto, che elabora una nuova religione: l'Islam. Religione che considera Gesù solo un profeta». Che cosa c'è da dialogare? Sì, le supposizioni stanno diventando certezza. Ci sono nella storia della Chiesa delle eresie; ora stiamo andando verso la "madre" di tutte le eresie.

Bilanci Parmalat, l'opposizione accusa la Cdl

F.G. - Salerno
Abbiamo tutti sentito in tv molti esponenti del centrosinistra tentare di far passare la "sola" che il patron della Parmalat avrebbe creato un buco da forse circa 20 mila miliardi di lire, approfittando della modifica della legge sul falso in bilancio promulgata dal governo Berlusconi, cioè in un arco di tempo di pochi mesi. Naturalmente molti del popolo progressista ci avranno creduto, rinfocolando così il loro livore antiberlusconiano.
Avrebbero cioè, indirettamente, accreditato il responsabile di tale "buco" di una abilità e bravura mostruose, ancorché malefiche, capace in pochissimo tempo di far sparire importi di quella grandezza, attraverso complicate, lunghe e laboriose operazioni finanziarie internazionali, senza capire che invece si tratta solo di mostruose stupidità, propalate dai loro leader ad uso e consumo di una base di poveri creduloni vergognosamente e continuamente turlupinati e manovrati.

Crac all'italiana, Leopardi già sapeva

ALBERTO SAVIO - Treviso
Gentile Moncalvo, non so perché ma quando leggo questo passo di Giacomo Leopardi, penso subito alle tristi vicende Parmalat, Cirio, Ferruzzi e Gemina:
« Dico che il mondo è una congrega di birbanti
contro gli uomini da bene, e di vili contro i generosi.
Quando due o più birbanti si trovano insieme la prima volta,
facilmente e come per segni si riconoscono tra loro per quello che sono;
e subito si accordano.
Se un birbante ha contrattazioni e negozi con altri birbanti,
spessissimo accade che si porta con lealtà e che non gl'inganna;
se con genti onorate, è invece impossibile che non manchi loro di fede
e dovunque gli torna comodo, non cerchi di rovinarle».

Viene prima il Parma Calcio dei risparmiatori

LETTERA FIRMATA - Brescia
Consigliati dalla banca, abbiamo acquistato, tempo addietro, azioni Parmalat. Sono state acquistate con soldi proventi da liquidazioni e risparmi dopo 35/40 anni di onesto lavoro. Adesso questi nostri soldi a seguito della vicenda scandalosa e vergognosa della Parmalat rischiano di essere azzerati. Ciò comporta di punto in bianco mandare sul lastrico migliaia di famiglie senza più una certa sicurezza economica nel domani.
Premesso che la magistratura deve fare il suo lavoro fino in fondo, ci sorprende che nessun partito sinora, tranne la Lega, abbia speso una parola d'interessamento a favore di chi rischia tutto. Ci si preoccupa di salvare il Parma Calcio con i suoi miliardari addetti e giocatori ma non si dà la priorità a chi ha dato la fiducia a questa "società" impegnando tutti i suoi risparmi.
Sarebbe amaro che nessuno desse una mano a lavoratori, pensionati nei guai per questa sporca faccenda. In questo anno che finisce ricordiamo la delusione avuta con l'euro che ci hanno imposto e non proposto, e ci ha portato a prezzi raddoppiati. Speriamo che l'anno nuovo sia migliore, speriamo inoltre che la Lega attenta e presente aiuti come sempre questi poveri padani sempre più bastonati e bidonati!

La "giustizia proletaria" non cambia metodo

N. LONGHI - Torino
Egregio Direttore, la trama eversiva delle Br è ancora viva. L'arresto di Diana Blefari Melozzi la dice lunga sullo stato di salute e mimetizzazione dell'organizzazione terroristica: persone insospettabili disperse in giro per l'Italia, nella maggioranza dei casi senza precedenti penali, con lavori apparentemente normali, e con vite sociali normali, fanatiche in incognito di una causa rivoluzionaria dagli oscuri obiettivi finali, ma tutti pronti a entrare in azione al momento opportuno in pesanti azioni di "disturbo" contro lo Stato; fra di esse è contemplata anche l'azione armata finalizzata all'eliminazione di obiettivi umani ritenuti pericolosi avversari della causa rivoluzionaria. I tempi sono cambiati ma i metodi per ottenere "la giustizia proletaria" sono rimasti gli stessi: sangue e violenza senza pietà.

Dov'è finito il sano capitalismo italiano?

L. N. - Torino
Egregio Direttore, dove è finito il sano capitalismo italiano? Non è facile dare una risposta precisa. Dopo il caso Cirio e adesso anche quello Parmalat la risposta potrebbe essere abbastanza scontata: è finito ormai da tempo. Ma del resto non si può fare di tutta l'erba un fascio e allora vogliamo sperare che tutto sommato il capitalismo italiano è sano tranne qualche "pecora nera" che però alla fine fa tremare non solo il mercato azionario ma anche le tasche di migliaia di risparmiatori beffati nel portafoglio da queste "eccezioni", sempre più frequenti negli ultimi anni.

Prodi, un burlone che esplode in riso

GRAZIANO SANI - San Polo di Torrile (Pr)
In attesa della relazione che il ministro dell'Interno porterà in Parlamento in merito al pacco bomba scoppiato fra le mani del presidente della Commissione europea Romano Prodi, viene spontanea qualche ironica considerazione, dal momento che lo stesso, immediatamente dopo il fattaccio, si è presentato da vero e proprio eroe sopravvissuto a ciò che poteva trasformarsi in tragedia, raggiante e pimpante come non mai davanti alle telecamere a fare la cronistoria dell'accaduto.
Già, scartando pacchi altrui, non dà buon esempio di rispetto della privacy, anche se in questo caso era indirizzato alla moglie... affari loro... Raccontare poi di uno scoppio senza botto, con conseguente grande fiammata che non lo ha nemmeno sfiorato e che però ha brucciacchiato un tappeto e qualche mobile, ha dell'incredibile. Saranno poi gli inquirenti a vagliare se il corretto arredo di casa contempli tappeti a soffitto e mobili pensili... Comunque credo che dopo la curvatura delle banane, la consistenza del cetriolo, la calibratura del pisello ed altre cose di simile importanza, una seria normativa europea in proposito non guastarebbe.
Concludo dicendo che del professore Eurocommissario tutto si possa dire tranne che non sia un gran burlone, ed anche questo con l'avvicinarsi del carnevale non guasta.

L'attacco del professore contro Berlusconi

V. D. - Via Internet
Egregio direttore, l'attacco di Prodi a Berlusconi per il semestre europeo a conduzione italiana, ha solo la funzione di distogliere l'opinione pubblica dal gravissimo scandalo Parmalat che investe, non solo il territorio politico ed elettorale dello stesso Prodi, che sarebbe il meno grave, data la levatura del personaggio, ma che ha ramificazioni addirittura mondiali. Eppure, il nostro, nella lunga intervista data a Repubblica, sia lui che il giornalista non hanno ritenuto opportuno inserire una sola domanda in merito. Strano, no? Anche perché, ora che Tanzi sta parlando, in molti si chiedono: sapremo qualche cosa sui rapporti Prodi-Tanzi, via De Mita? (Iri, Sme, Alfa Romeo, Nomisna ecc.). Si potrebbero avere delle sorprese.

Voto agli stranieri, Costituzione carta straccia

RENATO TOMEZZOLI - Verona
Destra e sinistra affermano che in Parlamento, per approvare la legge sul voto agli extracomunitari esiste un voto "bipartisan" dell'80%. Bene, e la gente, il popolo sovrano che ne dice?
La nostra Costituzione in merito è molto chiara. Articolo 1: la Sovranità appartiene al Popolo; articolo 48: sono elettori solo i cittadini italiani, senza distinzione tra voto amministrativo e politico. Perché non si chiede, pertanto, il consenso alla gente con un referendum? Ora, destra e sinistra, si richiamano spesso alla Costituzione e al rispetto dei suoi articoli, così le più alte cariche dello Stato. Inoltre sentiamo spesso il presidente Ciampi affermare che la 1° parte della Costituzione è intoccabile. Allora come la mettiamo? Non si può certo richiamarsi alla Costituzione solo quando fa comodo. È o non è la nostra carta, alla quale tutti dobbiamo obbedienza?
Altrimenti non ha senso parlare di: Unità-Amor Patrio-Identità-Cultura-Tradizioni e Cristianità. Come si vede il problema condiziona la vita sociale, economica e politica di una comunità, sia presente che futura. Meraviglia come è stato posto il problema, senza preventivi accordi o consultazioni all'interno della maggioranza, sorprendendo un po' tutti traumaticamente, persino all'interno della base del partito del leader che l'ha proposto. Ora, la cosa più saggia, per la Cdl, sarebbe proprio una consultazione referendaria, così come fanno la Nazioni o gli Stati a democrazia diretta.
Quello che in sostanza chiede la Lega. Non era comunque il caso di discutere di questi temi, in calendario ci sono le Riforme. A meno che non sia un diversivo per ritardarle, eludendo così gli impegni presi con gli elettori, per sostenere gli interessi dei grandi poteri centralisti, quelli che non vogliono cambiare.

Le gabbie salariali e Reggio Emilia

GIACOMO BARONI
Spettabile "La Padania", ho letto con grande interesse e anche con un po' soddisfazione gli articoli inerenti le gabbie salariali. Vi chiedo dove, all'interno del progetto federale, si colloca la provincia di Reggio Emilia in cui io risiedo. In particolare se è ipotizzabile una suddivisione sulla linea del Po piuttosto che sul crinale appenninico. Certo di un Vostro cortese chiarimento in merito porgo cordiali saluti.

[Data pubblicazione: 06/01/2004]

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