Auguri per una Padania libera e
indipendente MAURIZIO SOLE - Via Internet
Vorrei far giungere i migliori auguri a tutti i padani che
con lavoro, sacrifici e intraprendenza hanno contribuito e
contribuiscono a far grande la Padania. L'auspicio è che tanta
silenziosa operosità non continui ad essere sperperata,
dispersa nel mare italico del levantinismo lamentoso,
inefficiente e perennemente assistenzialista. I popoli
padani sono concreti, pragmatici ed amano il lavoro ma non
sono più disposti a tirare la carretta per altri. Auguri di
buona Padania, libera ed indipendente in una Italia realmente
federale, non più cialtronesca e bizantina, meno mediterranea
e più seriamente europea. Un'ultima raccomandazione, allorché
il pluripensionato miliardario, una vita da burocrate in Enti
ed Istituzioni statali, reciterà la solita penosa filastrocca
retorica su identità e sentire comune a reti unificate,
spegnete il televisore e rilassatevi: il futuro alla fine è di
chi lavora. Auguri padani.
Novelli Nostradamus predicono il
2004 GIANNI TOFFALI - Dossobuono (Vr)
Gli informatissimi "operatori del futuro", che in questi
giorni vaticinano sulle sorti del 2004, ci hanno avvertito che
quest'anno sarà caratterizzato da un panorama internazionale
socio-politico-economico non propriamente favorevole. Davvero
una stupefacente lungimiranza, difficilmente intuibile senza
competenze metafisiche-astrologiche. Sul piano individuale,
pare invece che saranno favoriti i segni di terra, ma anche
quelli d'acqua, per gli altri la vita sarà tutta in salita.
Ahimè, avvertono ancora i novelli Nostradamus, purtroppo in
seguito al transito forzato di Urano e Saturno, che da ben
sette anni "insistono" a circumnavigare attorno all'orbita
terrestre (e senza che nessuno l'abbia richiesto), un nefasto
alone di iattura celeste condizionerà la terra e i suoi
abitanti. Una vergogna! Se è vero che un'altissima
percentuale di italiani crede che tutti i processi umani,
sociali, economici e politici siano legati a dei semplici
movimenti planetari e astrali, perché non utilizzare gli
arsenali nucleari dismessi in seguito ai recenti trattati di
non proliferazione per deviare le rotte dei pianeti, e se si
ostinano a non volerle cambiare, a distruggerli? È risaputo
che molti politici e potenti della terra nei momenti di crisi
si rivolgono a maghi e cartomanti, quali grandiosi opportunità
si aprirebbero per l'umanità in vista un sinergismo strategico
con essi? Niente più Lune Nere, solo gioia e felicità! Ma
possibile non averlo pensato prima?
Un augurio perché le famiglie
si riuniscano
FAUSTO PAESANI*
Con la presente voglio inviare i miei migliori
auguri di un felicissimo e prospero Anno Nuovo a voi e
ai vostri cari. Che il Nuovo Anno 2004 porti a tutti nuova
felicità, sicurezza e tranquillità. Che questo augurio
si estenda a tutti i bambini che sono all'interno degli
istituti di affido, che la loro odissea, e quella dei
rispettivi genitori, possa terminare presto con la riunione
del nucleo familiare. Un augurio a tutti i genitori separati,
soprattutto a coloro che sono separati dai propri figli,
che il prossimo anno 2004 possa illuminare la mente dei
politici che ci governano e dei giudici nei tribunali,
al fine di far approvare e applicare l'affidamento congiunto,
come lo standard nelle separazioni giudiziali e consensuali.
Un augurio a tutti voi, operatori della carta stampata,
che il Nuovo Anno vi porti pace e serenità, con la speranza
che possiate dedicare più spazio nelle vostre testate
giornalistiche al problema degli affidi dei minori, al
fine di poter evitare a questi piccoli tutti i traumi
che ora sono costretti a subire, insieme ai loro genitori
e famigliari. Ricordiamoci sempre che i bambini di oggi
saranno gli adulti di domani, e che quello che facciamo
oggi a loro, lo ritroveremo moltiplicato per le loro sofferenze,
in un domani molto prossimo. Grazie per tutto ciò che
vorrete e potrete fare per i fini suddetti. Buon Anno
2004.
* Associazione Genitori e Figli
Un sito cinese che vende merce
illegale? LUCA ROSETTI - Via Internet
Ecco un interessante sito su molti prodotti made in China:
www.made-in-china.com. Attenzione alla pagina dei prodotti
chimici. Se un qualsiasi cittadino italiano volesse acquistare
un prodotto pubblicizzato nel sito, una volta concordata la
spedizione, in quale modo viene effettuato il controllo alla
dogana? È possibile che si trovino nei porti italiani agenzie
di spedizione che importino merce non conforme alle normative
Cee dichiarando il falso riguardo al contenuto dei container?
Chi controlla se i doganieri della Guardia di Finanza e della
dogana statale esercitano il loro lavoro con scrupolo?
I mali del Vaticano II: Bossi ha
ragione ARMANDO SUT - Cordovado (Pn)
Ho letto sul n° 45 del 09/11/ 2003 di "Famiglia Cristiana"
l'articolo di Alberto Melloni, storico della Chiesa,
intitolato "Perché Bossi non capisce il Concilio Vaticano II".
La prego di darmi l'opportunità di rispondere anche attraverso
le pagine de "La Padania" a questo signore. Non commento la
parte dello scritto fatta di insulti ed asserzioni
inconsistenti nei confronti del ministro Umberto Bossi, si
commenta da sè. Rispondo a quella parte dell'articolo che dice
«Ora Bossi aggiunge alla lista anche un attacco al Concilio
Vaticano II, che per lui avrebbe spostato la Chiesa verso il
comunismo,...». Lo "storico della Chiesa" ha dimenticato,
oppure non sa che all'interno della Chiesa ci sono stati, nel
corso dei secoli, diversi movimenti di contestazione che,
partendo dal basso, hanno costretto le alte gerarchie a
cambiare rotta, a rigenerarsi. Quello che afferma l'on.
Umberto Bossi è la verità. Egli però affronta solo una parte,
anche se molto importante, di quel grande problema che è "lo
stato confusionale" in cui versano le alte gerarchie, e che
provoca sempre più un senso di smarrimento e di angoscia tra i
fedeli. L'anno 1990, dunque in tempi non sospetti, prima
dell'11 settembre 2001, Jean Guitton, scrittore, accademico di
Francia, considerato come il più grande filosofo cristiano
allora vivente, unico osservatore laico ammesso a seguire i
lavori del Concilio Vaticano II su invito di Papa Giovanni
XXIII, suo amico, rilasciò ad un giornale un'intervista che
aveva, ed ha tutt'ora, il valore di una profezia. Tra
l'altro diceva: «Vediamo un falso ecumenismo che non ha nulla
a che vedere con quello predicato da Giovanni XXIII, il quale
era convinto che l'unica vera religione fosse quella cattolica
e che le altre detenessero solo una parte della verità...». Ha
detto anche: «Sarà più religioso che politico il prossimo
dramma dell'umanità». Ci siamo! Ma la morte ha impedito a Jean
Guitton di vedere il peggio del peggio. E mi riferisco
all'infittirsi del disagio inter-religioso in particolare con
l'Islam. E chi vuole rendersi conto di come la pensano gli
attuali teologi della Chiesa Cattolica sull'argomento lo
invito a leggere, sempre su "Famiglia Cristiana" n. 42 del
19/10/2003, l'articolo "L'Islam onora Maria" e soprattutto
meditare sulla ultima frase di detto articolo scritto dal
signor Stefano De Fiores "il teologo". «L'anno 1° dell'era
cristiana nasce un uomo: Gesù Cristo. Egli afferma di essere
Dio, figlio di Dio, e noi crediamo. Nell'anno 570 d.c. nasce
in Arabia un uomo, Maometto, che elabora una nuova religione:
l'Islam. Religione che considera Gesù solo un profeta». Che
cosa c'è da dialogare? Sì, le supposizioni stanno diventando
certezza. Ci sono nella storia della Chiesa delle eresie; ora
stiamo andando verso la "madre" di tutte le eresie.
Bilanci Parmalat, l'opposizione
accusa la Cdl F.G. - Salerno
Abbiamo tutti sentito in tv molti esponenti del
centrosinistra tentare di far passare la "sola" che il patron
della Parmalat avrebbe creato un buco da forse circa 20 mila
miliardi di lire, approfittando della modifica della legge sul
falso in bilancio promulgata dal governo Berlusconi, cioè in
un arco di tempo di pochi mesi. Naturalmente molti del popolo
progressista ci avranno creduto, rinfocolando così il loro
livore antiberlusconiano. Avrebbero cioè, indirettamente,
accreditato il responsabile di tale "buco" di una abilità e
bravura mostruose, ancorché malefiche, capace in pochissimo
tempo di far sparire importi di quella grandezza, attraverso
complicate, lunghe e laboriose operazioni finanziarie
internazionali, senza capire che invece si tratta solo di
mostruose stupidità, propalate dai loro leader ad uso e
consumo di una base di poveri creduloni vergognosamente e
continuamente turlupinati e manovrati.
Crac all'italiana, Leopardi già
sapeva ALBERTO SAVIO - Treviso
Gentile Moncalvo, non so perché ma quando leggo questo passo
di Giacomo Leopardi, penso subito alle tristi vicende
Parmalat, Cirio, Ferruzzi e Gemina: « Dico che il mondo è
una congrega di birbanti contro gli uomini da bene, e di
vili contro i generosi. Quando due o più birbanti si
trovano insieme la prima volta, facilmente e come per segni
si riconoscono tra loro per quello che sono; e subito si
accordano. Se un birbante ha contrattazioni e negozi con
altri birbanti, spessissimo accade che si porta con lealtà
e che non gl'inganna; se con genti onorate, è invece
impossibile che non manchi loro di fede e dovunque gli
torna comodo, non cerchi di rovinarle».
Viene prima il Parma Calcio dei
risparmiatori LETTERA FIRMATA - Brescia
Consigliati dalla banca, abbiamo acquistato, tempo addietro,
azioni Parmalat. Sono state acquistate con soldi proventi da
liquidazioni e risparmi dopo 35/40 anni di onesto lavoro.
Adesso questi nostri soldi a seguito della vicenda scandalosa
e vergognosa della Parmalat rischiano di essere azzerati. Ciò
comporta di punto in bianco mandare sul lastrico migliaia di
famiglie senza più una certa sicurezza economica nel
domani. Premesso che la magistratura deve fare il suo
lavoro fino in fondo, ci sorprende che nessun partito sinora,
tranne la Lega, abbia speso una parola d'interessamento a
favore di chi rischia tutto. Ci si preoccupa di salvare il
Parma Calcio con i suoi miliardari addetti e giocatori ma non
si dà la priorità a chi ha dato la fiducia a questa "società"
impegnando tutti i suoi risparmi. Sarebbe amaro che nessuno
desse una mano a lavoratori, pensionati nei guai per questa
sporca faccenda. In questo anno che finisce ricordiamo la
delusione avuta con l'euro che ci hanno imposto e non
proposto, e ci ha portato a prezzi raddoppiati. Speriamo che
l'anno nuovo sia migliore, speriamo inoltre che la Lega
attenta e presente aiuti come sempre questi poveri padani
sempre più bastonati e bidonati!
La "giustizia proletaria" non cambia
metodo N. LONGHI - Torino
Egregio Direttore, la trama eversiva delle Br è ancora viva.
L'arresto di Diana Blefari Melozzi la dice lunga sullo stato
di salute e mimetizzazione dell'organizzazione terroristica:
persone insospettabili disperse in giro per l'Italia, nella
maggioranza dei casi senza precedenti penali, con lavori
apparentemente normali, e con vite sociali normali, fanatiche
in incognito di una causa rivoluzionaria dagli oscuri
obiettivi finali, ma tutti pronti a entrare in azione al
momento opportuno in pesanti azioni di "disturbo" contro lo
Stato; fra di esse è contemplata anche l'azione armata
finalizzata all'eliminazione di obiettivi umani ritenuti
pericolosi avversari della causa rivoluzionaria. I tempi sono
cambiati ma i metodi per ottenere "la giustizia proletaria"
sono rimasti gli stessi: sangue e violenza senza pietà.
Dov'è finito il sano capitalismo
italiano? L. N. - Torino
Egregio Direttore, dove è finito il sano capitalismo
italiano? Non è facile dare una risposta precisa. Dopo il caso
Cirio e adesso anche quello Parmalat la risposta potrebbe
essere abbastanza scontata: è finito ormai da tempo. Ma del
resto non si può fare di tutta l'erba un fascio e allora
vogliamo sperare che tutto sommato il capitalismo italiano è
sano tranne qualche "pecora nera" che però alla fine fa
tremare non solo il mercato azionario ma anche le tasche di
migliaia di risparmiatori beffati nel portafoglio da queste
"eccezioni", sempre più frequenti negli ultimi anni.
Prodi, un burlone che esplode in
riso GRAZIANO SANI - San Polo di Torrile (Pr)
In attesa della relazione che il ministro dell'Interno
porterà in Parlamento in merito al pacco bomba scoppiato fra
le mani del presidente della Commissione europea Romano Prodi,
viene spontanea qualche ironica considerazione, dal momento
che lo stesso, immediatamente dopo il fattaccio, si è
presentato da vero e proprio eroe sopravvissuto a ciò che
poteva trasformarsi in tragedia, raggiante e pimpante come non
mai davanti alle telecamere a fare la cronistoria
dell'accaduto. Già, scartando pacchi altrui, non dà buon
esempio di rispetto della privacy, anche se in questo caso era
indirizzato alla moglie... affari loro... Raccontare poi di
uno scoppio senza botto, con conseguente grande fiammata che
non lo ha nemmeno sfiorato e che però ha brucciacchiato un
tappeto e qualche mobile, ha dell'incredibile. Saranno poi gli
inquirenti a vagliare se il corretto arredo di casa contempli
tappeti a soffitto e mobili pensili... Comunque credo che dopo
la curvatura delle banane, la consistenza del cetriolo, la
calibratura del pisello ed altre cose di simile importanza,
una seria normativa europea in proposito non
guastarebbe. Concludo dicendo che del professore
Eurocommissario tutto si possa dire tranne che non sia un gran
burlone, ed anche questo con l'avvicinarsi del carnevale non
guasta.
L'attacco del professore contro
Berlusconi V. D. - Via Internet
Egregio direttore, l'attacco di Prodi a Berlusconi per il
semestre europeo a conduzione italiana, ha solo la funzione di
distogliere l'opinione pubblica dal gravissimo scandalo
Parmalat che investe, non solo il territorio politico ed
elettorale dello stesso Prodi, che sarebbe il meno grave, data
la levatura del personaggio, ma che ha ramificazioni
addirittura mondiali. Eppure, il nostro, nella lunga
intervista data a Repubblica, sia lui che il giornalista non
hanno ritenuto opportuno inserire una sola domanda in merito.
Strano, no? Anche perché, ora che Tanzi sta parlando, in molti
si chiedono: sapremo qualche cosa sui rapporti Prodi-Tanzi,
via De Mita? (Iri, Sme, Alfa Romeo, Nomisna ecc.). Si
potrebbero avere delle sorprese.
Voto agli stranieri, Costituzione
carta straccia RENATO TOMEZZOLI - Verona
Destra e sinistra affermano che in Parlamento, per approvare
la legge sul voto agli extracomunitari esiste un voto
"bipartisan" dell'80%. Bene, e la gente, il popolo sovrano che
ne dice? La nostra Costituzione in merito è molto chiara.
Articolo 1: la Sovranità appartiene al Popolo; articolo 48:
sono elettori solo i cittadini italiani, senza distinzione tra
voto amministrativo e politico. Perché non si chiede,
pertanto, il consenso alla gente con un referendum? Ora,
destra e sinistra, si richiamano spesso alla Costituzione e al
rispetto dei suoi articoli, così le più alte cariche dello
Stato. Inoltre sentiamo spesso il presidente Ciampi affermare
che la 1° parte della Costituzione è intoccabile. Allora come
la mettiamo? Non si può certo richiamarsi alla Costituzione
solo quando fa comodo. È o non è la nostra carta, alla quale
tutti dobbiamo obbedienza? Altrimenti non ha senso parlare
di: Unità-Amor Patrio-Identità-Cultura-Tradizioni e
Cristianità. Come si vede il problema condiziona la vita
sociale, economica e politica di una comunità, sia presente
che futura. Meraviglia come è stato posto il problema, senza
preventivi accordi o consultazioni all'interno della
maggioranza, sorprendendo un po' tutti traumaticamente,
persino all'interno della base del partito del leader che l'ha
proposto. Ora, la cosa più saggia, per la Cdl, sarebbe proprio
una consultazione referendaria, così come fanno la Nazioni o
gli Stati a democrazia diretta. Quello che in sostanza
chiede la Lega. Non era comunque il caso di discutere di
questi temi, in calendario ci sono le Riforme. A meno che non
sia un diversivo per ritardarle, eludendo così gli impegni
presi con gli elettori, per sostenere gli interessi dei grandi
poteri centralisti, quelli che non vogliono cambiare.
Le gabbie salariali e Reggio
Emilia GIACOMO BARONI
Spettabile "La Padania", ho letto con grande interesse e
anche con un po' soddisfazione gli articoli inerenti le gabbie
salariali. Vi chiedo dove, all'interno del progetto federale,
si colloca la provincia di Reggio Emilia in cui io risiedo. In
particolare se è ipotizzabile una suddivisione sulla linea del
Po piuttosto che sul crinale appenninico. Certo di un Vostro
cortese chiarimento in merito porgo cordiali saluti.
[Data pubblicazione:
06/01/2004]
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