Vorrei affrontare nuovamente il problema degli affidi
dei minori in Italia. Innanzi tutto occorre tenere
bene in evidenza che l'affido di un minore, sempre
eseguito dietro provvedimento del Tribunale per i
minorenni, ad esclusione dei casi comprovati di violenze
e trascuratezze in famiglia, costituisce per i piccoli
coinvolti e per i loro familiari, l'inizio della distruzione
del nucleo stesso.
Distruzione che, di fatto, si concretizza nell'allontanamento
coatto del minore da quelli che sono stati i suoi
legami familiari, dalle sue normali abitudini e che
si concludono con la definitiva interruzione dei rapporti
tra genitori e figli, con tutte le conseguenze psicologiche
che ne derivano e che vanno ad incidere profondamente
nella vita e nel comportamento futuro dei soggetti
coinvolti.
È vero che la Legge prevede che i genitori di origine
possano frequentare i loro figli affidati a "istituti",
con orari stabiliti dal Tribunale per i minorenni,
ed è anche vero che la Legge prevede un programma
al fine di riunire i genitori e i figli, una volta
superate le difficoltà che hanno determinato l'intervento
del Tribunale per i Minorenni e degli assistenti sociali,
ma di fatto, purtroppo, questo non si verifica e i
bambini rimangono negli "Istituti" di accoglienza
anche per svariati anni, durante i quali vengono interrotti
anche i brevi incontri con i loro genitori di origine
fino a che il Tribunale per i minorenni non ne decreta
lo stato di affidabilità ad altre famiglie.
Innumerevoli sono le casistiche reali che comprovano
quanto sopra dichiarato, delle quali se ne può prendere
ampia visione nel sito del Gruppo "Genitori e Figli"
- Senza Scopo di Lucro, all'indirizzo internet: http://members.xoom.virgilio.it/geni_e_figli/Index.htm
Queste situazioni di distacco purtroppo si verificano
anche nei casi in cui i genitori d'origine lottano
con tutte le loro forze al fine di far valere il loro
inalienabile diritto di rivedere i propri Figli, come
ampiamente documentato nel sito internet suddetto.
Come spesso accade nella nostra realtà tutta italiana,
ad ingiustizia si sovrappone altra ingiustizia e disparità
di trattamento tra gli affidi ad "istituti" d'accoglienza
ed affidi a famiglie.
Allo stato attuale in Italia un bambino affidato
a un istituto di Accoglienza costa al Comune di residenza
anche 3.100 euro al mese, mentre, realtà clamorosa,
lo stesso bambino affidato a una famiglia, nei casi
di affido familiare, costa allo stesso Comune circa
un decimo della cifra anzidetta, ovvero ben 300-350
euro al mese.
Nel caso di affidi famigliari è infatti facoltà del
Comune stesso di determinare il compenso mensile previsto
per ogni bambino affidato ad una famiglia, e che normalmente
si aggira intorno ai 300-350 euro mensili.
Com'è possibile che un piccino abbia costi di mantenimento
così diversi? Voglio terminare questa mia esposizione
con tre semplici domande da porre al lettore:
perché in Italia non vengono rispettate e applicate
dai Tribunali per i minorenni, le Leggi sui diritti
dei minorenni, affidati ad Istituti di accoglienza,
che prevedono incontri con i propri genitori d'origine,
al fine di poter mantenere i rapporti genitori e figli
e che per questo motivo innumerevoli sono state le
condanne da parte della Corte di Strasburgo ai tribunali
italiani?
Perché in Italia un bambino affidato ad un "Istituto"
d'accoglienza - onlus - costa dieci volte di più ai
contribuenti italiani di quello che invece viene previsto
di dare, per lo stesso bambino, ad una eventuale famiglia
affidataria?
Perché in Italia il Tribunale per i minorenni non
dà la possibilità del contraddittorio durante le cause
di affidamento, e soprattutto non favorisce il ricongiungimento
familiare dei piccoli tolti ai genitori d'origine,
anche quando non sussistono più i disagi che ne hanno
determinato l'affidamento a terzi, e soprattutto quando
i genitori d'origine lottano con tutte le loro forze
per rivedere i loro figli? Le eventuali risposte possono
essere inviate all'indirizzo e-mail genitori_e_figli@hotmail.com,
con la preghiera di voler visitare il sito del Gruppo
"Genitori e figli" all'indirizzo suddetto, al fine
di rendersi meglio conto del problema dell'Affido
dei Bambini in Italia.
Fausto Paesani
Pordenone