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Spett.le Paolo Mesolella: La legge deve essere uguale per tutti

Spett.le Paolo Mesolella,
fin dai banchi di scuola materna viene insegnato agli Italiani il principio
dell'uguaglianza tra gli uomini e che la Legge è uguale per tutti.

Man mano che si cresce e si aumenta il bagaglio di esperienze si nota
però che tali principi si discostano sempre più dalla realtà dei
fatti.

Tale separazione diviene ancora più marcata quando un Genitore Italiano, a
seguito di problematiche personali e del proprio nucleo familiare, si
confronta con le Istituzioni Statali.

E' proprio in questo caso che, stranezza inverosimile,
alcune Istituzioni della Pubblica Amministrazione, composte da Operatori del Sociale,
Pubblici Ministeri e Giudici, regolarmente pagati con denaro pubblico e
che dovrebbero tutelare i Diritti del
Genitore in difficoltà ed aiutarlo, lo affossano completamente e
quando questo, denuncia alla Procura della Repubblica i suoi sospetti,
anche corredandoli con documenti tangibili, le sue denunce vengono archiviate o
trattate con estrema leggerezza.

Ad una prima letta delle suddette affermazioni le stesse potrebbero
apparire farneticanti ed inverosimili, e così effettivamente
sarebbero da considerare se non fossero corredate da testimonianze
dirette dei coinvolti.

Al fine di non far cadere in questa tentazione il lettore della
presente, vi portiamo a conoscenza che proprio alcuni giorni fa un
Genitore coraggioso, che noi chiameremo Francesco, al fine di proteggere la sua
privacy e quella dei suoi familiari, si è rivolto a noi del
Ge.Fi.S. - Genitori di Figli Sequestrati - Comitato Senza Scopo di
Lucro, per rendere pubblica la Sua storia.

Una storia che narra le dure prove alle quali un Genitore
onesto deve sottoporsi quando, per problemi familiari particolari, si trova a
chiedere aiuto a certe Istituzioni Statali, gestite da certi
Operatori, tutti regolarmente pagati con il denaro pubblico.

Quando poi il Genitore sospetta strani comportamenti da parte di
alcuni Operatori, i quali invece di aiutarlo, come dovrebbero, gli aumentano le
difficoltà, e decide di rivolgersi alla Procura della Repubblica, come farebbe
qualsiasi cittadino italiano onesto, ecco che le difficoltà gli aumentano
ulteriormente ed i risultati divengono ancora più incerti.

Tutti i particolari di questa terribile, quanto sconcertante,
vicenda si possono apprendere direttamente all'indirizzo:
http://xoomer.virgilio.it/geni_e_figli/Testimonianze/Francesco_Documenti/010_Ottobre_2004/1_Il_caso_di_Francesco.htm

La domanda che ci sorge spontanea è la seguente:
- come mai che le denunce fatte dai Genitori coinvolti in vicende
di Separazione ed Affido dei Minorenni, simili a quella di Francesco,
fatte alla Procura della Repubblica e nei confronti di assistenti sociali,
operatori di Istituti di Accoglienza o Istituzioni che in un qualche
modo hanno a che vedere con gli Affidi dei Minorenni, finiscono
sempre archiviate (nel "migliore" dei casi), oppure con il rischio che
il Genitore denunciante venga ritenuto un pazzo visionario ?

A chi fà comodo una simile situazione ?

Se di questa "strana coincidenza" non siete perfettamente convinti abbiamo ancora altri
casi del genere, con tanto di documentazioni comprovanti che il
sistema utilizzato da alcuni P.M. di alcune Procure della Repubblica è perfettamente
lo stesso.

Con questa ammirevole testimonianza, fornita da un Genitore onesto e
coraggioso, al quale sono stati tolti i figli dietro "interessamento"
del Tribunale per i Minorenni, vorremmo sollecitare gli
appositi Organi della Magistratura a far luce sul caso in questione e
su altri simili dei quali siamo a conoscenza con tanto di documentazioni
allegate, al fine di poter veramente affermare che in Italia "La Legge è Uguale per
Tutti!!".

Fausto Paesani - 21/10/2004 22.30.02
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