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[CREMONA - 6] LA PROVINCIA/CRONACA/SPAZIO-APERTO<UNTITLED> ... 25/10/04
Il mondo della liuteria
e l’Ente Triennale
Egregio direttore,
ho apprezzato che l’inserto Mondo
Padano del 19 ottobre sia stato
dedicato al variegato quanto
complesso tema della liuteria
cremonese. Capita infatti assai di rado
che, al di là dello specifico evento, si
apra un ampio dibattito su una delle
eccellenze della nostra città,
mettendone in evidenza, giustamente,
anche gli aspetti più problematici e
che richiedono dunque un maggiore
impegno e sforzo da parte di tutti. A
tale proposito, approfitto della sua
cortesia per informare i lettori,
sinteticamente, circa l’attività
dell’Ente degli Strumenti ad Arco che ho l’onore di
presiedere.
Ricordo che «l’Ente ha come esclusiva finalità di
promuovere ed organizzare, senza fini di lucro,
mostre triennali degli strumenti ad arco, la cui
costruzione si ispiri alla scuola classica cremonese
ed alla sua naturale evoluzione». Per raggiungere
questo obiettivo, l’Ente Triennale ha organizzato
rassegne a carattere commerciale, tantissimi
incontri culturali, convegni, seminari di studio,
ricerche nel settore, iniziative musicali legate agli
strumenti ad arco. Certo, ogni cosa è perfettibile,
ma ritengo che l’impegno profuso in questi anni da
tutti coloro che lavorano per l’Ente Triennale abbia
effettivamente contribuito allo sviluppo
dell’attività artigianale rivolta alla costruzione
degli strumenti ad arco, alla loro commerciabilità e
alla conoscenza in Italia e all’estero.
E’ testimonianza di quanto affermo anche il
crescente afflusso di pubblico qualificato e
competente e di espositori che, da alcuni anni a
questa parte, ha registrato Mondomusica, giunta
alla sua diciassettesima edizione. Si è lavorato
alacremente nel recente passato, in collaborazione
con CremonaFiere, per dare una nuova veste a
questa manifestazione, così da renderla sempre più
competitiva rispetto ad altre rassegne, ma questo
mai a scapito della qualità, sulla quale invece si è
investito molto, non solo in termini di risorse.
Ricordo inoltre le mostre organizzate, anch’esse
curate nei minimi particolari, sempre affidate a
specialisti di comprovata esperienza e fama,
cercando così di soddisfare le richieste di visitatori
culturalmente più esigenti, che vengono a Cremona
perché sanno di trovarvi qualcosa che altrove non
c’è o non è stato mai proposto. Basti pensare al
successo di pubblico e di critica riscontrato
dall’ultima mostra «I violoncelli di Stradivari», che
ha visto concentrati nella nostra città, nella bella
cornice del nostro Museo Civico, strumenti
rarissimi, che solo noi siamo riusciti a mettere
insieme con uno sforzo davvero immane.
Potrei dilungarmi nell’elenco delle numerose e
diversificate iniziative che l’Ente Triennale ha
promosso nei suoi anni di vita, ma risparmio a lei ed
al lettore questa fatica. (...) Le critiche devono
essere sempre bene accolte se servono da stimolo a
lavorare meglio. Mi limito però ad osservare che chi
guarda dall’esterno l’attività dell’Ente Triennale
non sempre riesce a cogliere la fatica, sia
organizzativa che economica, che sta dietro ad ogni
evento.(...)
Gian Carlo Corada
(sindaco di Cremona)
Genitori e figli/1. Perplessità
sulla «mediazione familiare»
Egr. direttore,
vorrei a mente fredda, e dalla rilettura sulla stampa
degli interventi in sede del Convegno
sull’Affidamento Condiviso tenuto a Crema in data
9.10.04, definitivamente chiarire quanto segue:
a In Italia i centri di formazione di Mediatori
Familiari e le loro Associazioni, sono parecchi
ormai, basta guardare sul web. In contrapposizione,
tanto è il fiorire di queste, tanta è la mancanza di
cultura e conoscenza della Mediazione.
Faccio notare che il Gruppo delle Associazioni per
la Riforma, cui noi aderiamo, non ritiene
obbligatoria la Mediazione familiare.
La stessa Proposta di Legge 66 che noi auspichiamo
non la ritiene obbligatoria, ma vi è inserita solo ed
esclusivamente ad uso formativo ed informativo.
s Non abbiamo intenzione di violare (...) l’attuale
legislazione nè tantomeno istigare nessuno a farlo.
Riconosciamo la legge attuale come sovrana,
riservandoci il diritto di farne critica,
nel senso che secondo noi non rispetta
il «diritto naturale» di cittadini
«incapaci di poterne reclamare il
godimento». Esercitiamo il diritto
civico e politico di promuovere una
legislazione che sia rispettosa nei
confronti di tutti i cittadini,
soprattutto se minori.
d La «Voce dei Genitori per Sempre»
non ha mai e sottolineo «Mai» preteso
o pensato di sostituirsi quale
paravento per nessuno dei suoi
componenti, da un anno a questa
parte. (...)Non siamo operatori
culturali, siamo esseri umani, uomini,
donne, bambini che cercano una
soluzione migliore per vivere una vita
migliore, in cui un figlio se desidera
dire due parole al papà o alla mamma
lo possa fare in qualsiasi momento (...).
Luigi Frosi
(«La Voce dei Genitori per Sempre»-Cremona)
Genitori e figli/2. Dure prove
nel confronto con le Istituzioni
Signor direttore,
fin dai banchi di scuola materna viene insegnato
agli Italiani il principio dell’uguaglianza tra gli
uomini e che la Legge è uguale per tutti.
Man mano che si cresce e si aumenta il bagaglio di
esperienze si nota però che tali principi si
discostano sempre più dalla realtà dei fatti. Tale
separazione diviene ancora più marcata quando un
Genitore Italiano, a seguito di problematiche
personali e del proprio nucleo familiare, si
confronta con le Istituzioni Statali.
E' proprio in questo caso che, stranezza
inverosimile, alcune Istituzioni della Pubblica
Amministrazione, composte da Operatori del
Sociale, Pubblici Ministeri e Giudici, regolarmente
pagati con denaro pubblico e che dovrebbero
tutelare i Diritti del Genitore in difficoltà ed
aiutarlo, lo affossano completamente e quando
questo, denuncia alla Procura della Repubblica i
suoi sospetti, anche corredandoli con documenti
tangibili, le sue denunce vengono archiviate o
trattate con estrema leggerezza.
Ad una prima letta delle suddette affermazioni le
stesse potrebbero apparire farneticanti ed
inverosimili, e così effettivamente sarebbero da
considerare se non fossero corredate da
testimonianze dirette dei coinvolti. (...) Proprio
alcuni giorni fa un Genitore coraggioso, che noi
chiameremo Francesco, al fine di proteggere la sua
privacy e quella dei suoi familiari, si è rivolto a noi
del Ge.Fi.S. — Genitori di Figli Sequestrati —
Comitato Senza Scopo di Lucro, per rendere
pubblica la Sua storia. Una storia che narra le dure
prove alle quali un Genitore onesto deve sottoporsi
quando, per problemi familiari particolari, si trova
a chiedere aiuto a certe Istituzioni Statali. (...)
Tutti i particolari della vicenda si possono
apprendere direttamente all’indirizzo:
http://xoomer.virgilio.it/geni e
figli/Testimonianze/Francesco Documenti/010
Otto.(...).
Fausto Paesani
(mail: genitori_e_figli@hotmail.com)
Politici «assicurati»
alla faccia dei bisognosi
Gentile direttore,
spesso l’uomo moderno è lacerato da due tendenze:
garantire e rischiare. Noi oggi vogliamo a tutti i
costi difenderci dal dolore con la sicurezza. Un
pericolo che sovrasta sembra eliminato attraverso
queste assicurazioni. (...) Tante diserzioni nel
mondo politico, io penso siano dovute alla
mancanza di assicurazioni dentro la politica. Molti
dei nostri politici che dicono di cercare il bene
comune in effetti cercano solo la loro assicurazione.
Lo prova il fatto che i consigli di amministrazione
dei vari Istituti geriatrici (ex ricoveri) oggi sono
assicurati da un lauto compenso, alla faccia dei
bisognosi. Caro direttore, ai miei tempi, era motivo
d’orgoglio e d’onore essere consigliere (gratuito) di
qualche Ospizio, ora non più, la politica garantisce
un’assicurazione ai vari politici di turno, magari
trombati nelle varie consultazioni.
Olivo Sudati
(Cremona)
Edifici storici a Ostiano
Segnaletica sgradevole
Egregio direttore,
mi permetto di scriverle questa lettera che riguarda
senz’altro un argomento ritenuto dai più futile, ma
essendo uno storico dell’arte trattare di cose futili è
forse la mia vocazione. Fermo restando che trattare
del «bello» forse non è così superfluo come sembri;
come ben argomenta Gioberti nel noto saggio.
Alcuni mesi orsono, se non ricordo male nell’agosto
scorso, sono stati posizionati in prossimità degli
edifici d’interesse storico del territorio di Ostiano
alcuni cartelli che ne illustrano, a sommi capi, le
vicende storiche e elencano le opere di maggior
pregio che vi si conservano, operazione di per sè
meritoria se non fosse che la loro bruttezza ne ha in
gran parte vanificato il merito, mi riferisco non
tanto alla targa esplicativa, per altro corredata da
una gradevole foto, ma al loro sostegno. È stato
impiegato un palo in metallo anodizzato
solitamente impiegato (...) per i segnali stradali i
quali, oltre ad avere altre finalità, hanno
dimensioni ben maggiori di questi ostianesi. È
esteticamente sgradevole, e offensivo per la dignità
del monumento, vedere una piccola targa montata
su un palo spropositato. (...) Altra nota dolente è che
alcuni cartelli sono stati posizionati di fronte ad
edifici, di indubbio interesse storico-artistico, che
sono nel più completo abbandono e fortemente
degradati (...).
Giuseppe Merlo
(Brescia)
Buttiglione, Tremaglia
e l’Inferno di Dante
Signor direttore,
il caso Buttiglione produce degne rinfrescate
liceali, per capire le parole. Gay è in uso per finti
tonti: si sa cos’è, ma in Europa è proibito spiegarlo.
Tremaglia l’ha spiattellato al volgo, tutti l’han
capito, ma si è aperto il cielo. Il XV canto
dell’Inferno l’Alighieri lo dedica ai sodomiti, in
latino paedicatoris, dal greco pais-paidos, il maschio
adulto ama il fanciullo (brrr!). Il Dizionario
Devoto-Oli (cattivone!) chiarisce: sodomita,
«vizioso e peccatore». Che si fa? A Dante faremo
cassare l’identikit così espresso: «... di gran fama /
d’un peccato medesimo al mondo lerci»,
spiegandoci poi il Sapegno, che lerci sta per
«insozzati»? Veritas odium parit. Il cattolico
Buttiglione paga in nome di Cristo da povero cristo.
È proprio una vergognosa sozzura.
Alberto Colombini
(Movimento Anziani Udc Lombardia - Cremona)
6
La Provincia
Lunedì 25 ottobre 2004
La parola ai lettori
La parola ai lettori
Trieste 1954-2004
Trieste 1954-2004
Un volantino
Un volantino
per gli studenti
per gli studenti
Egr. direttore,
«…era un urlo continuo: “Giungono!
Arrivano! Ecco le navi! Ecco i Bersaglieri!”.
La gente sembrava impazzita; era tutto un
gridare, un agitarsi forsennato.
Undici anni di attesa, undici anni di ansia
sfociavano in un immenso grido, in uno
slancio incredibile ed inimmaginabile per
chi non lo abbia vissuto, verso le navi della
Patria che giungevano in porto…».
Correva l’anno 1954 e queste sono alcune
frasi tratte dal diario di un giovane triestino
che Azione Giovani Crema riprende nel suo
volantino in occasione del 50˚ anniversario
del ritorno di Trieste all’Italia e che sarà
distribuito da oggi davanti a tutte le scuole
superiori di Crema. Il 26 ottobre 1954 (...) il
territorio di Trieste torna libero (...). Pochi
sanno, perché la scuola colpevolmente
trascura pagine così importanti della nostra
storia, che Trieste, fino al 1954 era sottratta
all’Italia. Durante gli anni della repressione
slava del maresciallo comunista Tito i
nostri connazionali, che non erano riusciti a
lasciare la terra invasa dal blocco sovietico
furono perseguitati e uccisi per la sola colpa
di essere italiani. (...)
Finalmente arriva il Memorandum di
Londra che in data 26 Ottobre 1954
sancisce il ritorno della città alabardata a
Roma Capitale. Il 26 Ottobre è giorno di
festa e della memoria dunque, al quale però
si lega il cordoglio ed il dolore per tutti
quegli italiani e quelle terre che non sono
state fortunate come Trieste e sono rimaste
invece nelle mani del sanguinario regime
jugoslavo. Stiamo parlando di Fiume, Pola,
Zara, stiamo parlando dell’Istria e della
Dalmazia, la straziata zona B (la zona A
comprendeva Trieste). Allo sbarco
dell’esercito italiano nel porto di Trieste
liberata, il vescovo della città accoglie con
queste parole l’allora Presidente Luigi
Einaudi, riferendosi alle due zone: “…di
due sorelle, una ritorna alla vita, l’altra
giace nella morte”.
Azione Giovani Crema
(Crema)
A
l cinquantesimo anniversario del
ritorno di Trieste all’Italia abbiamo
dedicato una pagina il 5 ottobre scorso
(data della firma del Memorandum di
Londra) e una oggi. Alla vostra lettera
desidero aggiungere due annotazioni:
a Fate bene a divulgare tra gli studenti
il significato della ricorrenza. Ed è
positivo (e necessario) che i giovani (e
non solo) siano educati e si educhino al
senso della storia.
s A proposito dei profughi
giuliano-dalmati (che nel dopoguerra
arrivarono numerosi nelle nostre zone)
mi piace completare la citazione delle
parole di monsignor Antonio Santin,
vescovo-patriota di Trieste e Capodistria:
«Io purtroppo so soltanto pregare per
quelle migliaia di nostri fratelli... Cosa
faranno costoro senza più patria, dopo
aver vissuto soltanto di patria e per la
patria come nessun altro italiano ha mai
saputo, nè saprà più fare?».
AVVISO
A seguito di segnalazioni ricevute da
clienti in merito a richieste telefoniche di
dati sulla tipologia degli impianti a gas,
AEM - LINEA GROUP informa di non
avere in corso alcuna campagna di
rilevazione e che pertanto eventuali
richieste non possono in alcun modo
provenire da personale aziendale.
I bersaglieri entrano a Trieste (26 ottobre 1954)
P
PEER
R TTEELLEEFFO
ON
NO
O -- Alla segreteria del numero verde 800-239999
P
PEER
R FFAAXX -- Al numero 0372.404536
D
DII PPEER
RSSO
ON
NAA -- PubliA Largo P. Sarpi, 19 - Cremona
P
PEER
R PPO
OSSTTAA -- PubliA Largo P. Sarpi, 19 - Cremona
E
E--M
MAAIILL -- freepress@cremonaonline.it
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