Di seguito immetto la relazione redatta, su richiesta del Tribunale Civile ed inviata allo stesso in data 26/11/2004, da due psicologi dei Servizi Sociali della mia città, per accertare le condizioni psicologiche e fisiche di nostro figlio dopo più di un anno che mi era stato concesso l'affidamenteo congiunto.

Al fine di poter apprezzare la "Scientificità" delle affermazioni scritte nella suddetta relazione occorre tenere presente i seguenti punti fondamentali:

1) Io come padre, sempre in possesso della potestà genitoriale, non sono mai più stato contattato, in alcun modo, da nessun assistente sociale o psicologo dei Servizi Sociali, da 2 anni e mezzo a questa parte;

2) Gli stessi psicologi, nella loro relazione, affermano che la psicologa conosce il bambino da tre anni, ma contemporaneamente dichiarano che l'ultimo incontro è avvenuto "circa" un anno prima;

3) Sono venuti a conoscenza dell'orario dell'affido congiunto il quale, secondo loro, non è paritario tra i coniugi ovvero dichiarano: "La regolamentazione in essere (n.d.r. regolamentazione redatta dallo stesso Psichiatra Infantile e C.T.U. del Tribunale), a nostro avviso, risulta estremamente sbilanciata e penalizzante del rapporto tra la madre ed il bambino" ovvero gli stessi avevano dichiarato poco sopra che "uno dei due pomeriggi appannaggio della madre è stato occupato dall'Istituzione Scolastica";

4) I due psicologi dichiarano che "la conflittualità tra i coniugi, dopo il Decreto di affido congiunto, purtroppo e contrariamente a quanto sperato, non pare essersi attenuata" inoltre gli stessi continuano dichiarando che "in questo periodo i genitori del minore non si sono rivolti ad alcun terapeuta familiare, continuano a non parlarsi direttamente e a trattare le questioni relative al figlio sempre attraverso i reciproci avvocati" e più avanti scrivono ancora che "non sembra che i due genitori siano capaci di perdono", ma tutto questo chi glielo ha riferito se a me non mi hanno nè visto nè sentito da più di 2 anni e mezzo ?;

5) I due psicologi scrivono nella loro relazione che nostro figlio di 7 anni "in entrambi gli incontri il bambino ha accuratamente evitato di esprimere qualsiasi contenuto che potesse in qualche modo screditare l'uno o l'altro genitore. Questo atteggiamento difensivo che era preesistente sembra ancor più consolidato rispetto ai precedenti incontri (n.d.r. l'ultimo un anno prima "circa", ovvero prima dell'affido congiunto) condotti dalla dottoressa. Purtuttavia è trapelato il suo desiderio di trascorrere più tempo con la madre", ma poco più avanti dal test del disegno della famiglia la stessa psicologa scrive " inoltre sono stati disegnati tutti i componenti della famiglia, come se il bambino non vivesse una condizione di figlio di genitori separati. Il bambino si è disegnato per primo e più vicino al padre", ma le spiegazioni "Scientifiche" non finiscono qui;

6) Durante il test sull'Identificazione la psicologa, come previsto dal test, chiede al bambino di spiegare chi, a suo avviso, fra i personaggi della tavola, esso rappresenta, imitandolo, l'uno o l'altro dei suoi genitori, ovvero come dichiarato dalla stessa psicologa "si tratta di scegliere discriminando fra le due figure genitoriali . La richiesta manda il bambino in confusione, ed il bambino continua a rispondere Mamma e Papà senza mai poterli distinguere o potersi pronunciare a sfavore dell'uno o dell'altro. Alla fine il bambino non ascolta più le domande e risponde a caso", ed infatti nessuno, ed io per primo, ho mai dubitato dell'intelligenza di nostro figlio, sicuramente superiore a quella di qualche adulto acculturato;

7) La psicologa accerta che il piccolo in confronto ad una anno prima "è apparso meno intimorito, sicuro di sè", ma subito dopo afferma che "il clima di guerra tra i genitori e l'incertezza logistica sembrano aver già minato profondamente il senso di sicurezza del piccolo" e prosegue dicendo addirittura che il piccolo "ti spiega lui come bisogna fare e si premura che il Giudice abbia ben chiaro ciò che lui vuole, come potrebbe fare un adulto";

8) Concludo questa carrellata di "Scientificità" con quella che è "L'Opinione" della psicologa ovvero la stessa scrive: " E' opinione della sottoscritta che i continui spostamenti siano vissuti dal bambino con notevole rabbia, la rabbia a sua volta alimenta un profondo senso di angoscia nel senso che il bambino può desiderare il male del genitore (in questo caso il padre) e vivere nel terrore che questo pensiero distruttivo si concretizzi", la stessa psicologa continua scrivendo "In maniera reattiva lo stesso è apparso come un bambino che coltiva l'odio nella parte più profonda di sè, non ne può parlare perchè ritiene questa sua parte impresentabile".

Bene, credo che con queste ultime, quanto chiarificatrici, affermazioni nessuno potrà mettere in dubbio l'assoluta validità scientifica di questa relazione redatta da due psicologi dei Servizi Sociali.

Conclusione:

Per fortuna che questa relazione è stata letta da un Giudice Istruttore Onesto, Preparato ed Illuminato, il quale ha tenuto conto veramente della sana crescita psico-fisica di nostro figlio e di ciò che era "scritto" all'interno della suddetta relazione.

Il Giudice Istruttore non ha tolto l'Affido Congiunto perchè ha coscienziosamente tenuto in giusto conto questa relazione ed ha ritenuto che, come lo stesso Psichiatra Infantile, chiamato a C.T.U. dal Tribunale, aveva precedentemente rimarcato nella Sua relazione, l'Affido Congiunto rappresenta veramente la soluzione migliore per una sana crescita psico-fisica di nostro Figlio.

Il lettore della presente giudichi personalmente l'assoluta validità scientifica delle affermazioni contenute nella relazione di questi due psicologi dei Servizi Sociali, i quali svolgono un Servizio Pubblico, pagato con il denaro pubblico dei Cittadini Italiani e preposto, per la propria natura, a favorire una sana crescita psico-fisica dei minori ed un aiuto ai loro genitori.

Relazione