21-12-04, pag. 10, Lettere
 
 
 

Genitori e figli



A proposito dell’affido condiviso, innanzitutto occorre precisare che, allo stato attuale, l’affidamento dei figli è concesso ad un solo genitore (in genere alla madre) nel 90% dei casi di separazione, nonostante gli innumerevoli, e sempre crescenti, richieste dei padri di avere almeno l’affidamento congiunto. E’ oltremodo vero che, allo stato attuale, l’affidamento congiunto è previsto dalla legislazione italiana, ma di fatto esso non è quasi mai applicato, nonostante venga sempre più richiesto dai padri nelle cause di separazione. Già questo fatto di per sé rappresenta una presa di posizione ingiusta nei confronti di uno dei due genitori, ma peggio ancora nei confronti dei figli, coinvolti loro malgrado nella separazione. Infatti non bisogna dimenticare che i figli sono di entrambi i genitori ed essi vogliono bene ad entrambi, senza distinguere chi paga regolarmente l’assegno di mantenimento o chi perde la casa.  La differenza nei loro confronti la fanno quei genitori che, attraverso le loro affermazioni, sminuiscono il genitore non affidatario soltanto perché non paga regolarmente l’assegno di mantenimento o perché è andato a vivere dalla loro nonna, dato che non ha nemmeno i soldi per permettersi un’altra casa in affitto, o perché convive con un’altra donna. Queste sono le affermazioni che convincono i figli a non voler più avere a che fare con i padri, e di questi casi ne abbiamo una notevole varietà, tutti documentati. ***  Per ciò che riguarda la psicologia, che ultimamente sembra essere tanto in voga e che in effetti sta rovistando, a volte anche troppo pesantemente, nei rapporti familiari, è univoca nel precisare che i rapporti fra i figli ed entrambi i genitori devono essere paritari, soprattutto per il fatto che i figli, indipendentemente dal loro sesso, hanno bisogno di entrambe le figure genitoriali, dato che è dalla presenza costante che formeranno il loro carattere. E’ scientificamente provato infatti che, seppure in tenera età, i figli apprendono da entrambe le figure genitoriali e si forgiano il loro carattere anche con la vicinanza del padre, il quale rappresenta per loro la sicurezza, così come la vicinanza della madre.  Allora perché non si deve applicare l’affido condiviso? Quanti sono oggi i padri che curano i propri figli? Sono moltissimi. Allora perché, se le donne hanno raggiunto la parità dei diritti e dei doveri, i padri non possono avere un pari trattamento nei casi di separazione ed affido dei minori? Tanto più che la realtà della condizione femminile in Italia, come nel resto del mondo occidentale, è divenuta quella della donna/lavoratrice/madre, ovvero uguale a quella dell’uomo/lavoratore/padre. Allora dove sta la differenza? ***  Forse la differenza si trova nel fatto che oggi si vuole far pagare alla figura maschile i secoli di sottomissione da parte dell’altro sesso? Allora dove sono finite le lotte femministe per la parità dei diritti tra uomo e donna? Proprio per supportare ulteriormente quest’ultima considerazione vorremmo portare a conoscenza dei lettori e delle lettrici che una famosissima femminista americana Wendy Mc Elroy si è apertamente schierata a favore dei movimenti maschili che stanno denunciando il non rispetto dei diritti dell’uomo, che si può agevolmente leggere nel nostro archivio dedicato alla stampa internazionale. Come è successo in passato per le donne, le quali hanno, giustamente, manifestato un loro disagio, nonostante tutti pensassero che andava tutto bene per quei tempi, se ora ci sono dei padri che si lamentano attraverso continue manifestazioni, articoli di giornali, trasmissioni dedicate all’argomento “Disparità di trattamento nelle cause di separazione ed affido minori”, qualche ingiustizia e disagio sociale ci sarà veramente! Perché fare della filosofia spicciola, minimizzare, chiudere gli occhi e le orecchie?  I problemi vanno affrontati alla base, ristabilendo cioè le parità dei diritti fra i genitori, anche se non più coniugi, per il bene dei loro figli. L’affidamento condiviso tende a stabilire le funzioni genitoriali responsabilizzando entrambi i genitori, e soprattutto ridando le figure genitoriali ai figli. Ricordiamoci sempre che al di là delle belle parole, i figli rappresentano il futuro della nostra società. Distruggendo la sicurezza della famiglia e dei figli verrà distrutto il futuro della società, e di questo già ne stiamo avendo le prove. Fausto Paesani Comitato Ge.fi.s. (associazione senza scopo di lucro di genitori di figli sequestrati)