In questi ultimi tempi appena
si accendono i televisori e si aprono i giornali
non si fa altro che apprendere che i politici
italiani tutti, indistintamente dagli schieramenti
rappresentati, sventolano a destra e a sinistra
il loro impegno sul fronte delle Politiche sociali.
Tali Politiche Sociali dovrebbero
rappresentare un impegno per il miglioramento
dello stile di vita di tutti i Cittadini Italiani
siano essi pensionati, lavoratori, emarginati,
indigenti e soprattutto rappresentare una sicura
valorizzare della Famiglia, la quale rappresenta
la prima forma di società, intesa come nucleo
familiare unito o in regime di separazione tra
i coniugi.
In particolare le attenzioni dei
politici dovrebbero essere concentrate nel rispetto
dei Diritti dei più indifesi, come ad esempio
i minori. Il Diritto fondamentale di ogni minore
è quello di avere una Famiglia, ovvero entrambi
i genitori naturali, i quali debbono proteggerlo,
istruirlo, accudirlo ed aiutarlo nei vari percorsi
della vita. Può accadere però che nel lungo percorso
della vita il minore, suo malgrado, incappi nella
separazione dei suoi genitori, i quali però, nonostante
siano separati, debbono continuare a curare il
loro piccolo con tutte le loro energie e paritariamente
al fine di dargli una sana crescita psico-fisica.
Allo stato attuale in Italia abbiamo
una realtà dei fatti che si discosta completamente
dalla visione che i nostri politici vorrebbero
infonderci. Infatti ci troviamo di fronte ad un
abbassamento continuo del potere di acquisto degli
stipendi e delle pensioni dei Cittadini Italiani,
ad un impoverimento continuo ed esasperante delle
classi più indigenti, ad un allungamento inverosimile
della durata delle cause nei Tribunali, ad una
svalorizzazione dei compiti della Famiglia, nella
quale sempre di più vi è l'intromissione di alcune
Istituzioni Statali, vedi il caso dei Tribunali
per i Minorenni e degli Assistenti Sociali, quasi
a far capire all'Italiano che non è più in grado
di allevare neppure i propri figli e che a lui
si può sostituire tranquillamente lo Stato, anche
attraverso l'affidamento dei figli a terzi.
Le domande sulle quali ogni Cittadino
italiano dovrebbe riflettere sono le seguenti.
- A che cosa serve lo svariato
numero di milioni di Euro che costantemente lo
Stato eroga alle Pubbliche Amministrazioni al
fine di garantire un aiuto ai Cittadini Italiani
e sviluppare gli innumerevoli Progetti creati
dalle Politiche Sociali, se in realtà la situazione
sociale peggiora sempre di più?
- Questi milioni di Euro vanno
veramente a finire nelle tasche dei cittadini
italiani bisognosi, anche attraverso l'erogazione
di Servizi, oppure gran parte del flusso di denaro
si ferma prima, magari alimentando i lauti stipendi
di cui godono alcuni componenti di queste Amministrazioni
Pubbliche, aventi incarichi di coordinatori di
tali Progetti?
Ogni lettore dovrà trarre le proprie
conclusioni semplicemente guardandosi intorno,
o ancora più semplicemente guardando dentro al
proprio portafogli, soprattutto alla fine del
mese. Come si può pensare che i nostri politici
stiano facendo il loro meglio sul fronte delle
Politiche Sociali, quando ogni giorno assistiamo
alle continue Ingiustizie nelle cause di Separazione
dei Genitori ed Affido dei Minorenni, dove sistematicamente
viene applicato il "disumano" Affido Monogenitoriale,
nonostante le continue richieste e proteste dei
Genitori non affidatari?
Finalmente, da più di due anni,
al Parlamento era in discussione il Progetto di
Legge 66 che stabiliva una volta per tutte che
i figli avessero finalmente l'Affidamento Condiviso
ad entrambi i Genitori. Ebbene, dopo ben più di
due anni di discussione, quando tale Progetto
di Legge sembrava essere approdato alla sua fase
finale, ecco che alcuni politici, costituenti
proprio la Commissione Affari Sociali, cerca in
tutti i modi possibili immaginabili di affossare
tale Progetto di Legge e di mantenere il vergognoso
stato attuale delle Ingiustizie, nonostante che
ogni giorno si apprenda dagli Organi di Stampa
che famiglie intere si massacrano a seguito delle
lotte sull'affidamento dei figli, come potrete
averne la prova visitando la nostra ampia raccolta
di casistiche all'indirizzo internet: http://xoomer.virgilio.it/geni_e_figli.
A questi politici interessa veramente
il bene dei nostri Figli Italiani, o pensano soltanto
al loro lauto stipendio pagato con le tasse dei
Genitori, e Cittadini Italiani, ai quali non permettono
neppure di avere un trattamento paritario dopo
la Separazione dal coniuge? Su queste argomentazioni
ogni cittadino italiano, in quanto elettore, deve
riflettere al fine di valutare quale sarà la migliore
risposta alle prossime elezioni.
Fausto Paesani
Associazione Gefis
Genitori di figli sequestrati
"Isola del fiume"
nelle sabbie mobili
della burocrazia
Da diverso tempo tiene banco tra l'opinione pubblica
e nella cronaca di Fiume Veneto il dibattito sull'"Isola
del Fiume" ex Olcese, storico sito produttivo
ora di proprietà dei noti imprenditori locali
Roncadin&Spagnol.
Le Amministrazioni comunali, deposta e neo eletta,
si palleggiano le responsabilità per il mancato
decollo del mega progetto, di illuminato respiro
transnazionale, relativo alla riqualificazione
urbana dell'aerea.
Vittime ben o mal consigliate, più o meno inconsapevoli
di questa intricata vicenda sono i due cosiddetti
"uomini d'affari" (Gazzettino del 12/11), che
sembrano ora risucchiati dalle sabbie mobili della
burocrazia.
Dalla stampa, attraverso la voce di alcune autorevoli
personalità, sono indicati quale modello vincente
dell'imprenditorialità nostrana e parafrasati
a benefattori della comunità fiumana.
Orbene, da vecchio indigeno, amato e odiato nella
vita pubblica locale, mi sovviene l'idea di suggerire
l'immortalità.
Potrebbero i due Soci esaminare l'opportunità
di donare l'area alla stessa collettività iscrivendo
così il proprio nome nella storia di Fiume Veneto,
accanto a quello del compianto Conte Ricchieri,
da tutti ricordato per il suo nobile gesto: avere
donato le sue proprietà al Comune.
In alternativa valutare forme partecipative popolari
per consentire ai cittadini di avere uno straordinario
polmone che rappresenta l'anima e l'identità del
paese e di poterlo destinare prevalentemente al
bene pubblico.
Fiume Veneto del resto, si è sempre dimostrato
partecipe e sensibile nei confronti di questi
capitani d'azienda. Spagnol costantemente impegnato
nell'edilizia privata e pubblica e negli interventi
di ristrutturazione dello sport locale e Roncadin,
occupato in una miriade di attività e nella condivisione
di sfide imprenditoriali come in occasione del
collocamento in Borsa delle omonime azioni.
Azioni che hanno incontrato una bulgara risposta
da parte dei risparmiatori locali e che peraltro
hanno fatto molta strada... in discesa.
Giuliano Coan
Fiume Veneto