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Giovedì, 2 Dicembre 2004

 
PORDENONE
Affidamento condiviso
Legge ...
PORDENONE

Affidamento condiviso

Legge attesa

da oltre due anni

In questi ultimi tempi appena si accendono i televisori e si aprono i giornali non si fa altro che apprendere che i politici italiani tutti, indistintamente dagli schieramenti rappresentati, sventolano a destra e a sinistra il loro impegno sul fronte delle Politiche sociali.

Tali Politiche Sociali dovrebbero rappresentare un impegno per il miglioramento dello stile di vita di tutti i Cittadini Italiani siano essi pensionati, lavoratori, emarginati, indigenti e soprattutto rappresentare una sicura valorizzare della Famiglia, la quale rappresenta la prima forma di società, intesa come nucleo familiare unito o in regime di separazione tra i coniugi.

In particolare le attenzioni dei politici dovrebbero essere concentrate nel rispetto dei Diritti dei più indifesi, come ad esempio i minori. Il Diritto fondamentale di ogni minore è quello di avere una Famiglia, ovvero entrambi i genitori naturali, i quali debbono proteggerlo, istruirlo, accudirlo ed aiutarlo nei vari percorsi della vita. Può accadere però che nel lungo percorso della vita il minore, suo malgrado, incappi nella separazione dei suoi genitori, i quali però, nonostante siano separati, debbono continuare a curare il loro piccolo con tutte le loro energie e paritariamente al fine di dargli una sana crescita psico-fisica.

Allo stato attuale in Italia abbiamo una realtà dei fatti che si discosta completamente dalla visione che i nostri politici vorrebbero infonderci. Infatti ci troviamo di fronte ad un abbassamento continuo del potere di acquisto degli stipendi e delle pensioni dei Cittadini Italiani, ad un impoverimento continuo ed esasperante delle classi più indigenti, ad un allungamento inverosimile della durata delle cause nei Tribunali, ad una svalorizzazione dei compiti della Famiglia, nella quale sempre di più vi è l'intromissione di alcune Istituzioni Statali, vedi il caso dei Tribunali per i Minorenni e degli Assistenti Sociali, quasi a far capire all'Italiano che non è più in grado di allevare neppure i propri figli e che a lui si può sostituire tranquillamente lo Stato, anche attraverso l'affidamento dei figli a terzi.

Le domande sulle quali ogni Cittadino italiano dovrebbe riflettere sono le seguenti.

- A che cosa serve lo svariato numero di milioni di Euro che costantemente lo Stato eroga alle Pubbliche Amministrazioni al fine di garantire un aiuto ai Cittadini Italiani e sviluppare gli innumerevoli Progetti creati dalle Politiche Sociali, se in realtà la situazione sociale peggiora sempre di più?

- Questi milioni di Euro vanno veramente a finire nelle tasche dei cittadini italiani bisognosi, anche attraverso l'erogazione di Servizi, oppure gran parte del flusso di denaro si ferma prima, magari alimentando i lauti stipendi di cui godono alcuni componenti di queste Amministrazioni Pubbliche, aventi incarichi di coordinatori di tali Progetti?

Ogni lettore dovrà trarre le proprie conclusioni semplicemente guardandosi intorno, o ancora più semplicemente guardando dentro al proprio portafogli, soprattutto alla fine del mese. Come si può pensare che i nostri politici stiano facendo il loro meglio sul fronte delle Politiche Sociali, quando ogni giorno assistiamo alle continue Ingiustizie nelle cause di Separazione dei Genitori ed Affido dei Minorenni, dove sistematicamente viene applicato il "disumano" Affido Monogenitoriale, nonostante le continue richieste e proteste dei Genitori non affidatari?

Finalmente, da più di due anni, al Parlamento era in discussione il Progetto di Legge 66 che stabiliva una volta per tutte che i figli avessero finalmente l'Affidamento Condiviso ad entrambi i Genitori. Ebbene, dopo ben più di due anni di discussione, quando tale Progetto di Legge sembrava essere approdato alla sua fase finale, ecco che alcuni politici, costituenti proprio la Commissione Affari Sociali, cerca in tutti i modi possibili immaginabili di affossare tale Progetto di Legge e di mantenere il vergognoso stato attuale delle Ingiustizie, nonostante che ogni giorno si apprenda dagli Organi di Stampa che famiglie intere si massacrano a seguito delle lotte sull'affidamento dei figli, come potrete averne la prova visitando la nostra ampia raccolta di casistiche all'indirizzo internet: http://xoomer.virgilio.it/geni_e_figli.

A questi politici interessa veramente il bene dei nostri Figli Italiani, o pensano soltanto al loro lauto stipendio pagato con le tasse dei Genitori, e Cittadini Italiani, ai quali non permettono neppure di avere un trattamento paritario dopo la Separazione dal coniuge? Su queste argomentazioni ogni cittadino italiano, in quanto elettore, deve riflettere al fine di valutare quale sarà la migliore risposta alle prossime elezioni.

Fausto Paesani

Associazione Gefis

Genitori di figli sequestrati

"Isola del fiume"

nelle sabbie mobili

della burocrazia

Da diverso tempo tiene banco tra l'opinione pubblica e nella cronaca di Fiume Veneto il dibattito sull'"Isola del Fiume" ex Olcese, storico sito produttivo ora di proprietà dei noti imprenditori locali Roncadin&Spagnol.

Le Amministrazioni comunali, deposta e neo eletta, si palleggiano le responsabilità per il mancato decollo del mega progetto, di illuminato respiro transnazionale, relativo alla riqualificazione urbana dell'aerea.

Vittime ben o mal consigliate, più o meno inconsapevoli di questa intricata vicenda sono i due cosiddetti "uomini d'affari" (Gazzettino del 12/11), che sembrano ora risucchiati dalle sabbie mobili della burocrazia.

Dalla stampa, attraverso la voce di alcune autorevoli personalità, sono indicati quale modello vincente dell'imprenditorialità nostrana e parafrasati a benefattori della comunità fiumana.

Orbene, da vecchio indigeno, amato e odiato nella vita pubblica locale, mi sovviene l'idea di suggerire l'immortalità.

Potrebbero i due Soci esaminare l'opportunità di donare l'area alla stessa collettività iscrivendo così il proprio nome nella storia di Fiume Veneto, accanto a quello del compianto Conte Ricchieri, da tutti ricordato per il suo nobile gesto: avere donato le sue proprietà al Comune.

In alternativa valutare forme partecipative popolari per consentire ai cittadini di avere uno straordinario polmone che rappresenta l'anima e l'identità del paese e di poterlo destinare prevalentemente al bene pubblico.

Fiume Veneto del resto, si è sempre dimostrato partecipe e sensibile nei confronti di questi capitani d'azienda. Spagnol costantemente impegnato nell'edilizia privata e pubblica e negli interventi di ristrutturazione dello sport locale e Roncadin, occupato in una miriade di attività e nella condivisione di sfide imprenditoriali come in occasione del collocamento in Borsa delle omonime azioni.

Azioni che hanno incontrato una bulgara risposta da parte dei risparmiatori locali e che peraltro hanno fatto molta strada... in discesa.

Giuliano Coan

Fiume Veneto


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