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Domenica, 2 Gennaio 2005

Siamo finalmente giunti all'anno ...
Siamo finalmente giunti all'anno 2005, lasciandoci alle spalle il vecchio anno definito da alcuni l'Anno Internazionale della Famiglia. Con questa definizione, che di per se stessa riempie la bocca di molti e anche le tasche di alcuni, ma soprattutto mette a tacere la coscienza di altri, si è inteso rinnovare l'impegno delle istituzioni pubbliche italiane a difendere i diritti della Famiglia e dei suoi componenti.Purtroppo però questi alti propositi non sono stati tenuti in considerazione da tutti e troviamo ancora dei casi clamorosi come quello che, proprio in questi giorni, si sta consumando nella città di Perugia, dove una bambina di 8 anni ha espresso, chiaramente e liberamente, la volontà di andare a vivere con il padre, a fronte di un'Ordinanza del Tribunale di affido monogenitoriale alla madre. La piccola vive ogni giorno con la paura di essere prelevata dagli assistenti sociali, anche con l'utilizzo delle forze dell'ordine, per essere riportata, contro la sua volontà, dalla madre. Anche in Ancona un bambino di 8 anni, sentito dagli psicologi dei servizi sociali incaricati dal Tribunale a redigere una relazione, ha più volte dichiarato di voler stare con il papà e la mamma, come scritto nella stessa relazione, ma la conclusione dei due assistenti sociali è stata che: il minore in questione manifestava questo desiderio per mascherare, in realtà, il suo odio inconscio verso entrambi i genitori. Tutto ciò mentre noi continuiamo a sentire la famosa frase "nel supremo interesse del minore", pronunciata da queste istituzioni pubbliche che per prime hanno reclamizzato l'Anno Internazionale della Famiglia.All'insegna di questo nuovo anno vorrei rivolgere una preghiera alle istituzioni pubbliche italiane, ai politici ed alla Chiesa cattolica, preposti a garanzia dei Diritti della Famiglia e dei Minori, affinchè il nuovo anno 2005 rappresenti l'inizio di una nuova fase in cui il minore venga veramente posto al centro dell'attenzione e, nel caso di separazione dei genitori, venga soprattutto rispettato il suo diritto ad avere un rapporto paritario con entrambi, anche attraverso l'applicazione sistematica dell'affidamento congiunto. Un'altra preghiera si rivolge ai Giudici dei Tribunali italiani affinchè, attraverso la loro facoltà di peritum peritorum, vaglino sempre con molta attenzione le relazioni inviate da alcuni operatori dei servizi sociali le quali, come nel caso di cui sopra, potrebbero veramente determinare una insana crescita psicofisica del minore in oggetto.L'augurio di un felice e prospero anno 2005 è rivolto a tutti coloro che, come cittadini italiani, operatori delle istituzioni pubbliche e degli organi di informazione, svolgono i loro compiti con coscienza, dedizione e vero spirito di miglioramento, al fine di garantire l'informazione ed il rispetto dei diritti umani, della famiglia e, principalmente, dei Minori i quali rappresentano il futuro della società italiana.Fausto Paesani

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