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Domenica, 20 Marzo 2005

 
L'INTERVENTO
La data del 19 marzo è stata da molti anni a questa parte abbinata la Festa del Papà. Come tutte le feste dovrebbe essere motivo di gioia per ogni famiglia. Purtroppo la realtà italiana è profondamente cambiata da ormai diversi anni, infatti ci troviamo di fronte a realtà sociali in cui il padre, per molti anni considerato il punto di riferimento di ogni nucleo familiare, è diventato un accessorio, riferendomi in particolare ai genitori separati. Come tutti gli accessori esso viene considerato, principalmente dalle Istituzioni, una figura da utilizzare o meno, a seconda della convenienza. Nei casi di separazione dei coniugi il padre viene rilegato, di fatto, a semplice supervisore e bancomat, ma nella realtà non ha alcun potere di controllo sull'andamento della prole. Una prole che, nel 90 dei casi di affido esclusivo all'altro genitore, il padre non riesce a vedere per più di 5 ore alla settimana. Non riesce neppure a controllare se il denaro, che un giudice gli ha imposto di versare mensilmente al genitore affidatario, viene speso per gli effettivi bisogni dei suoi figli. Quando all'interno del nucleo familiare comincia ad aleggiare il fantasma della separazione, per il padre inizia il calvario.

Esso sa perfettamente che al momento della separazione, considerata l'attuale disumana ed ingiusta applicazione dell'affido ad un unico genitore da parte di alcuni giudici (la maggior parte), lui perderà la casa coniugale, una cospicua parte del suo già misero stipendio e, peggio ancora, il contatto continuo con i suoi figli. Gli stessi figli che il giorno prima poteva vedere e curare costantemente e che, magari, rappresentavano l'ultima ragione per cui valeva la pena continuare a lavorare ed affrontare le inevitabili problematiche giornaliere, vedendo inevitabilmente volgere al termine quel rapporto di fiducia ed amore che lo aveva portato a sposarsi ed a partecipare a quello che è la più grande manifestazione di amore, ovvero la procreazione di un essere umano fatto a sua immagine e somiglianza.

È scientificamente provato che ogni essere umano, sottoposto allo stesso evento, reagisce in maniera profondamente differente. C'è il padre che lotta e manifesta pubblicamente, con tutte le proprie risorse fisiche ed economiche, contro l'ingiusta applicazione di alcune Leggi nelle aule dei Tribunali che, di fatto, gli impediscono di continuare ad avere rapporti stabili con i propri figli, cercando in qualsiasi maniera di farsi riconoscere il proprio Diritto di Genitore. Purtroppo però c'è anche il padre che, visti i disumani trattamenti subiti attualmente nelle cause di separazione, non resiste e cede a gesti che a volte giungono a livelli anche sconsiderati, come quello accaduto proprio due giorni fà a Rimini in cui un giovane padre, a causa di una prospettata separazione, si è gettato dall'8° piano dell'abitazione insieme al suo piccolo di pochi mesi.

Queste manifestazioni, seppure completamente differenti, sono tutte conseguenza di ripetute ingiustizie subite nei Tribunali o dello stress provocato dal timore di perdere i figli nelle stesse aule giudiziarie. Tutto questo nella completa indifferenza di alcuni Operatori di Istituzioni Pubbliche che, insensibili alle problematiche che sorgono durante le separazioni dei coniugi, seguitano imperterriti ad applicare l'affidamento dei figli ad un solo genitore. La continua applicazione dell'affido monogenitoriale alimenta esponenzialmente entrambe le suddette manifestazioni le quali non rappresentano di sicuro un segno di debolezza del padre coinvolto, ma soltanto ed unicamente una diversa reazione di fronte ad un evento, la separazione e l'affido dei minori, il cui risultato si prospetta già scontato, e sfavorevole, per il 90 dei padri.

Purtroppo entrambe le casistiche appena esposte sono in continuo ed esponenziale aumento, come si può facilmente apprendere dall'innumerevole quantità di articoli contenuti nella Rassegna Stampa Nazionale ed Internazionale contenuta nel sito del Ge.Fi.S. - Genitori di Figli Sequestrati - Comitato Senza Scopo di Lucro all'indirizzo internet http://xoomer.virgilio.it/geni_e_figli. Ogni giorno, purtroppo, abbiamo notizie di atti di violenza perpetrata nell'ambito familiare dove ci sono genitori in separazione che lottano per l'affido dei loro figli. Occorre che i Politici ed i Giudici assumano una chiara, tangibile e definitiva presa di posizione a favore dell'Affido Congiunto nei casi di separazione giudiziale e consensuale, ovvero null'altro che l'applicazione sistematica della Legge sull'Affido Congiunto che è già prevista da molti anni, ma che risulta applicata soltanto in una minima parte (4) dei casi, nonostante le continue richieste da parte dei padri. Un appello è rivolto anche alla Chiesa Cattolica affinché svolga una costante e paritaria valorizzazione di entrambe le figure genitoriali anche nei casi, purtroppo sempre in aumento, di separazione dei coniugi. Il tutto nel rispetto di quelli che sono i fondamentali Diritti dei minori coinvolti, i quali rappresentano sempre il risultato di un amore al quale hanno partecipato entrambi i genitori, ognuno nelle sue rispettive competenze. Soltanto con l'applicazione sistematica dell'Affido Congiunto il 19 Marzo sarà la Festa di ogni Papà, ma soprattutto dei suoi figli.

Fausto Paesani

Ge.Fi.S.

Genitori di figli sequestrati


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