REDACON - 26/01/2006
Approvata legge sulla "parigenitorialità"
"Primo passo verso un fondamentale cambiamento in tema di diritto di famiglia
e di mentalità, per la quale i figli dovevano per forza essere affidati
ad un unico genitore"
Dopo più di tre anni di travagliata gestazione in Parlamento, ieri l'altro, 24 gennaio, è stata finalmente approvata la legge sull'Affidamento Condiviso dei figli nei casi di separazione dei genitori. Questa nuova legge, pur con le sue innegabili limitazioni, dovute alle continue smussature praticate trasversalmente dai deputati nei vari stadi di discussione in Parlamento, rappresenta il primo passo verso un fondamentale cambiamento in tema di diritto di famiglia e di mentalità, ormai radicata da decine di anni, per la quale i figli dovevano per forza essere affidati ad un unico genitore, dove l'altro era rilegato quasi esclusivamente ad una funzione di bancomat e niente più.
Per rigore di cronaca occorre dire che anche prima avevamo già una legge che permetteva ai genitori di avere l'affido congiunto, ma questa era rimasta quasi sempre inapplicata nelle aule giudiziarie, in quanto i giudici, per motivi che ancora oggi risultano misteriosi, non la applicavano neppure se richiesta dai genitori in separazione.
Con la nuova legge abbiamo alcuni punti fondamentali di miglioramento e che costituiscono una vera svolta:
1) il maggiore controllo sull'educazione, la salute ed il divertimento dei
figli da parte di entrambi i genitori, opportunità che si tramuta in
un tempo maggiore di contatto con gli stessi;
2) il diritto fondamentale dei nonni, e dei famigliari più stretti, ad
avere un contatto continuativo con i propri nipoti, mentre prima non erano contemplati
dalla precedente legge ed il suddetto diritto era soltanto a discrezione del
genitore affidatario; ma il più delle volte si ritrovavano a vedere i
nipoti soltanto nei ritagli di tempo in cui gli stessi erano dal genitore non
affidatario;
3) la perdita del diritto all'affidamento della casa coniugale da parte del
coniuge affidatario che convive con altri, mentre prima i genitori non affidatari
erano costretti a lasciare la casa coniugale, anche se di loro esclusiva proprietà,
per non farvi, effettivamente, mai più ritorno e a subire l'ulteriore
beffa di vedere un altro che prendeva tranquillamente, e gratuitamente, il loro
posto.
Nonostante le sue lacune questa legge rappresenta un passo avanti verso la completa uguaglianza dei diritti e dei doveri, più comunemente chiamata "parigenitorialità", di entrambi i genitori nei confronti dei propri figli, i quali devono sempre essere tenuti al centro dell'attenzione. Naturalmente proprio per il bisogno di cercare di perfezionare ancora questa legge, tutte le associazioni di genitori separati, che come noi del Ge.Fi.S. - Genitori di Figli Sequestrati, hanno lottato per svariati anni al fine di vedere un cambiamento epocale nel diritto di famiglia, vigileranno costantemente per garantire che le nuove norme vengano rispettate dai genitori coinvolti, ma anche dai giudici dei tribunali italiani, affinchè questa volta non accada quello che è già successo con la precedente legge, dove l'applicazione del principio della parigenitorialità è stato completamente disatteso, causando, all'interno del nucleo familiare coinvolto, delle fratture incolmabili. Fratture delle quali la società sta pagando, e continuerà a pagare per qualche anno, attraverso l'aumento delle problematiche giovanili legate alle separazioni dei genitori dove, fino ad oggi, non si è realmente garantito un contatto paritario tra tutti i coinvolti.
(Fausto Paesani, Ge.Fi.S. - Comitato senza scopo di lucro)
26-01-2006, 13:25
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