…il concetto
che sta alla base della sua architettura è quello dell’ apertura
verso le sperimentazioni avanguardistiche, verso quegli elementi che sono
in grado di sconvolgere l’intera struttura dell’ umanità
ogni volta che si manifestano, come è successo all’ inizio
del secolo, come sta succedendo oggi. Questa apertura, il superamento
delle regole e dei dogmi, il rifiuto dell’ accademia, lo rendono
architetto rivoluzionario- epanastatico. Un secolo dopo, l’
architettura non può che proseguire su questa strada, mettendo
in evidenza la diacronicità della sua opera. L’ allestimento
si basa sulla fusione dei concetti architettonici – compositivi
di Terragni con il mondo contemporaneo dell’ informazione, delle
reti, dell’ immagine. Questi concetti vengono ripresi, partendo
da quello della tripartizione della composizione (pieno-vuoto-pieno),
vengono contaminati da termini e logiche del mondo tecnologico-informatico
per dare luogo a uno spazio dove lo spettatore entra a far parte dell’
allestimento mentre si fonde e si smaterializza per gli effetti multimediali:
giochi di luce, laser, colori, fibre ottiche, specchi, trasparenza.
Vi invitiamo a seguire Terragni prendendo la rampa che parte dal “suo
pianerottolo” e porta a una dimensione nuova di epanastasis…