figli del tramonto

(Euronoir Hobby&Work, 2000 e 2006)

Toscana, a cavallo fra il secondo e terzo millennio. Cinque ragazzi come tanti mettono su un gruppo rock. Presi uno per uno sono proprio come tanti, con i loro mille casini: poco lavoro in giro, studio senza prospettive, famiglie inquiete. Insieme invece formano un'alchimia perfetta, potente e sensuale. Talmente perfetta che il patrigno di uno dei cinque comincia a mettere gli occhi su di loro. Li vuole aiutare, dice, e li porterà al successo. E lo fa: Mimmo è uno con mille agganci, una vita vagabonda alle spalle, fra Italia e Stati Uniti, e ama la musica come loro, tanto che nella sua cantina ospita una foto con dedica di Jimmy Page, tastiere d'epoca e una chitarra Fender d'annata.
Il gruppo comincia a ingranare. Tutto sembra prendere la piega giusta, quando la cartiera del padre di Claudio, il batterista, viene distrutta da un incendio. Ma altre realtà inquietanti si nascondono nelle campagne intorno alla tranquilla Lucca: lager di animali, ville misteriose, capannoni abbandonati con resti di messe nere.
Per tutte queste cose ci saranno risposte, ma saranno terribili.


le recensioni

Simi riesce a far salire  la tensione con una storia costruita con brandelli di quotidianità. Pezzi che messi insieme, come in un puzzle sulfureo, volgono al delitto e sfiorano l'orrore riuscendo persino a mantenere una sorta di veridicità. Fa da collante l'atmosfera di quel genere di provincia di cui proprio Lucca è regina: ricca, ipocrita, bella e silenziosa come un serpente incantatore.

(Rossella Martina, La Nazione).

Alla fin troppo levigata padronanza nel dosare gli ingredienti classici del thriller, si abbina un'insolita competenza nei variegati riferimenti musicali e nella credibile descrizione di gioie e dolori di una band alle prime armi, a cui non sono sicuramente estranei i trascorsi dello scrittore come chitarrista rock.

(Vittore Baroni, Rumore)
 

Come già nel livido Direttissimi altrove, Simi si esprime  attraverso atmosfere e sensazioni, indizi e raffigurazioni, creando suspence ma cercando anche un contatto diretto con l'ambizione all'intreccio romanzesco, tra cronaca e aspetti inquietanti della realtà provinciale; quanto tempo, dalle remote ferrovie locali di Cassola, e quanta bella ingenuità perduta.

(Sergio Pent, La Stampa TuttoLibri)
 

Figli del Tramonto è un thriller agghiacciante assolutamente plausibile.

(Paola Lilia, Elle)