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Monopoly
Autore: Elizabeth Magie - Giocatori: 2/6 - Durata media: 120 min - Anno: 1903


La lunga storia del Monopoly
di F.Germanà

Il Monopoly (o Monopoli) è sicuramente il gioco da tavolo più famoso al mondo, quasi tutti hanno disputato almeno una partita tra amici. A dirla tutta questo gioco non è proprio il massimo, soprattutto se paragonato a tablegames dell'ultima generazione, ma la semplicità delle regole e l'immediatezza della loro applicazione lo rendono un divertente passatempo per appassionati di tutte le età. Quello che non tutti conoscono è la tormentata e "curiosa" storia che ha portalo il Monopoly a diventare un bestseller internazionale, ed il più conosciuto gioco in scatola di tutti i tempi (oltre 125 milioni di copie sono state vendute in tutto il mondo; pubblicato in più di 40 paesi e in oltre 20 lingue diverse; sono state realizzate versioni "personalizzate" per squadre di calcio, di basket, di football, marchi automobilistici, cartoon - es.Walt Disney, dedicate ad alcune città, dedicate all'euro, oppure a personaggi famosi, una versione veramente speciale è stata realizzata per conto della Nasa con l'idea di consentire delle partite in assenza di gravità).

Nonostante l'opposta intenzione della sua ideatrice è diventato il simbolo del capitalismo, del potere del denaro, e di conseguenza ha suscitato una buona quantità di critiche anche parecchio severe. Non a caso Fidel Castro decise di bandire il Monopoly da Cuba, impedendone la commercializzazione, e facendo confiscare tutti gli esemplari già presenti sull'isola.

Secondo la tradizione l'inventore di siffatto cult-game è stato Charles Darrow nel 1933. La leggenda racconta che Darrow essendo disoccupato e senza grandi opportunità, vivendo oltretutto durante la grande depressione americana, avesse deciso di puntare tutto su una gioco di sua invenzione, ed essendo ripagato dalla fortuna per la sua audacia e tenacia sarebbe diventato miliardario proprio grazie al suo Monopoly.

Le cose non stanno proprio così.

Il vero inventore del Monopoly è una donna. Una americana di nome Elizabeth Magie. Ben trenta anni prima di Darrow aveva chiesto e ottenuto di registrare THE LANDLORD GAME, che in italiano suonerebbe come "il gioco del proprietario terriero" - la data è il 23 marzo del 1903.


Una rarissima immagine della prima versione. (TT.TF)

Già quella versione iniziale aveva tutte le caratteristiche essenziali che rimarranno in tutte le versioni successive. Esisteva un tabellone di gioco di quaranta caselle disposte lungo i bordi, quattro ferrovie, la Prigione e delle proprietà i cui valori erano superiori man mano che si procedeva lungo il percorso: esattamente come nel Monopoly dall'economico Vicolo Corto al proibitivo Parco della Vittoria.
Tuttavia, ancora non erano previsti i cartoncini "Probabilità" ed "Imprevisti", non c'erano nemmeno le Case e gli Alberghi, e persino le varie proprietà non avevano ancora un nome.
Per queste ragioni, ed è questo l'aspetto più importante, non si potevano realizzare dei monòpoli. L'idea di Elizabeth Magie era di realizzare un prodotto da usare come strumetno di propaganda anticapitalistica. La Magie era concorde con la Teoria della tassa unica, teorizzata dal'economista H. George, secondo il quale la speculazione sulle proprietà terriera era la madre di tutti i mali economici e sociali, ed aveva contribuito notevolmente alla difficile situazione che attraversavano gli Stati Uniti.
Il motivo che aveva spinto Magie a realizzare in maniera artigianale The landlord game non era stato il desiderio di ottenerne un qualche vantaggio economico, bensì riuscire a mostrare in maniera semplice ma forte come i proprietari terrieri potessero imporre affitti iniqui, tartassando le classi sociali più deboli.

Il gioco di Elizabeth Magie non fu mai pubblicato, lei non si interessò molto per farlo pubblicare. Si preoccupò, invece, di realizzare artigianalmente alcune centinaia di copie che furono regalate o vendute ad amici, conoscenti e ad alcuni negozi nel Maryland e nella Pennsylvania.
Il gioco si diffuse lentamente, ma in maniera continua, con ulteriori copie fatte a mano, che la gente cominciò a modificare ed a migliorare secondo i propri gusti.
Così a qualcuno venne l'idea di dare un nome alle proprietà, sino ad allora anonime, attribuendogli quelle delle strade locali. In quegli stessi anni (siamo nei primi anni '20 del '900) furono introdotte le case e gli alberghi e soprattutto i territori divisi in gruppi attigui di identico colore, il cui intero possesso poteva rendere un affitto di maggiore entità. Nasceva in questa maniera, all'interno del gioco, il concetto di monòpolio, tant'è che presto fu naturalmente ed istintivamente ribattezzato con il nome Monopoly, nonostante Elizabeth Magie insistesse affinchè fosse mantenuta la denominazione originale di The landlord game. Ma ormai la maggior parte della gente lo chiamava Monopoly, e per di più lo considerava come un gioco sugli affari e la competizione economica. Nel 1924, Elizabeth Magie chiese e ottenne un nuovo brevetto per tutelare il suo gioco modificato secondo le nuove regole introdotte.

In tutto questo cosa c'entra Charles Darrow?
Charles Darrow era un ingegnere di Germantown in Pennsylvania, che navigava in cattive acque poichè si era ritrovato disoccupato durante la grande depressione americana.
Una sera del 1933, durante una cena con la moglie Esther e due buoni amici, Jeff Raiford e Charles Todd, Charles Darrow conobbe il gioco.
Infatti i due amici portarono con loro una copia del Monopoly fatta a mano, per trascorrere la serata piacevolmente. Un vero miracolo per Darrow. I due amici avevano costruito il gioco copiandolo da quello che gli era stato mostrato dalla signora Ruth Hoskins. Il gioco si presentava già in maniera quasi definitiva, oltre alle già citate Case ed Alberghi, avevano fatto la loro comparsa anche i cartoncini "Probabilità" e "Imprevisti" che inizialmente non erano previsti.
Charles Darrow rimase affascinato dal gioco e si fece rapidamente una sua copia. L'unico apporto creativo che Darrow rese al gioco fu quello di dare uno nuovo stile al tabellone del gioco, ridisegnandone la forma in maniera più schematica e pratica, certamente ricorrendo alle sue capacità nel campo del disegno industriale. Quella versione del tabellone viene utilizzata ancora oggi. Per il resto copiò tutto, compresi i nomi dei territori, ricopiando persino un errore di trascrizione commesso dalla signora Ruth Hoskins che nella sua copia del gioco aveva riportato il nome Marvin Gardens anziché Marven Gardens (Piazza Giulio Cesare nell'edizione italiana).
I nomi delle proprietà, quindi, non erano quelli di Germantown ma quelli delle strade di Atlantic City, dove il gioco era effettivamente nato.
Il vero apporto al gioco di Charles Darrow resta invece quello dello sfruttamento commerciale del Monopoly, trasformandolo da un ristretto fenomeno ludico per pochi appassionati in un evento di proporzioni globali.
A dirla tutta Darrow ha dimostrato davvero poco rispetto per la proprietà intellettuale, per il diritto d'autore, e per un prodotto registrato su cui valeva il copyright testimoniato dalla avvenuta registrazione effettuata dalla signora Magie.
Anche lui cominciò a produrre delle copie amatoriali realizzate manualmente con il nuovo disegno del tabellone. Le mise in vendita a 2,50 dollari. Visto il successo e le numerose richieste decise di investire qualcosa in più sul gioco.
Dichiarando di aver inventato lui il gioco propose il gioco alla Parker Brothers, allora come adesso una delle aziende leader nel settore. Ma la Parker Brothers non fu particolarmente colpita, ritennero le regole troppo complicate (incredibile ma vero), e affermarono che le partite duravano troppo, quindi rifiutarono.
Ma Darrow era un tipo dannatamente ostinato e non si scoraggiò. Riuscì a farsi fare credito da un tipografo locale e gli ordinò l'incredibile quantità di 5000 copie. Una vera enormità. Anche oggi 5000 copie sono un buon numero per un gioco da tavolo esordiente. Ciononostante vennero vendute tutte, in poco tempo. Messi di fronte a questo record alla Parker Brothers cambiarono idea e firmarono un accordo con Darrow.
La prima edizione del Monopoly della Parker apparve nella primavera del 1935 e divenne il più grande successo di tutti i tempi. Entro l'autunno fu costretta ad impiegare nuovi lavoratori e persino ad introdurre turni nei fine settimana per poter tener dietro alla domanda, che ormai aveva superato le 20.000 copie alla settimana!
Il primo assegno di diritti d'autore che la Parker Brothers consegnò a Charles Darrow superava l'esorbitante cifra (per quesi tempi) di 7.000 dollari.

In quello stesso anno (1935) Darrow provò a chiedere un brevetto per il gioco.
Ed ecco la brutta sorpresa per Darrow e per la Parker Brothers. Elizabeth Magie possedeva già due brevetti precedenti, ed anche una azienda del Midwest chiamata Knapp Electric aveva già pubblicato un gioco simile nel 1929, intitolato Finance. Anche Finance era sempre lo stesso tipo di gioco. Anche in questo caso l'autore aveva fatto il furbo. Si tratava di Daniel Layman, che per una incredibile coincidenza aveva copiato il gioco proprio dai due fratelli di Ruth Hoskins, la stessa da cui il gioco era arrivato a Darrow.


La versione Finance di Layman. (TT.TF)

La Parker si rese conto di trovarsi nei guai, ormai era certo che Darrow non era l'inventore del gioco. Per questo motivo incaricò Robert Barton, l'avvocato della ditta, affinchè provasse a contenere/nascondere la notizia, provando ad evitare che raggiungesse la stampa.
Barton si diede molto da fare, e riuscì ad acquistare tutti i diritti sia di Finance che di The landlord game. Elizabeth Magie che ebbe il merito di ideare il gioco non riuscì a comprenderne le potenzialità eonomiche nemmeno quando stava divenendo un fenomeno molto popolare, e si privò dei diritti per soli 500 dollari. Barton si preoccupò anche di comprare tutte le copie dei due giochi su cui gli riuscì di mettere le mani. La faccenda venne così messa a tacere.
Per la fine degli anni trenta il Monopoly era già diffusissimo, in vendita in diversi Paesi dell'Europa e del Sud America. Alcuni lo avevano già messo al bando, ad esempio nella Germania Nazista dal ministro della propaganda Goebbles perché troppo "giudaico-capitalista", nell'Unione Sovietica di Stalin perché strumento della decadenza del capitalismo.
In ogni caso il gioco si diffondeva sempre di più, facendo la fortuna degli editori e di Darrow.
Ancora negli anni '80, in maniera poco elegante, la Parker Brothers continuava ad attenersi alla favoletta del tizio disoccupato ma pieno d'inventiva che grazie a ciò era diventato ricco. Probabilmente ancora oggi la vera storia del gioco sarebbe rimasta sconosciuta se non fosse ... che non tutte le ciambelle riescono col buco.
Un professore di Economia di San Francisco Ralph Anspach si oppose alla moltitudine di giochi glorificanti il monòpolio, e il culto del denaro. Per tale ragione, nel 1973, decise di pubblicare un gioco denominandolo Anti-Monopoly.
L'ufficio legale della Parker si fece sentire intentando una causa contro Anspach. Anspach rispose denunciando a sua volta la Parker. Così ebbe inizio una lunga guerra legale protrattasi per circa un decennio.
Durante l'Agosto del 1974 Anspach era ospite in un talk-show televisivo nell'Oregon. In una telefonata in studio una donna affermò che la madre di uno dei suoi amici aveva giocato a Monopoly già negli anni '20, circa 15 anni della prima apparizione del gioco di Darrow.
Anspach cominciò un paziente lavoro d'investigazione, nei due anni successivi viaggiò per tutti gli Stati Uniti d'America, raccogliendo testimonianze e mettendo insieme diversi esemplari di vecchi tabelloni disegnati a mano.
Nell'aprile 1984 la Corte Suprema degli Stati Uniti diede fine al contenzioso dando definitivamente ragione ad Anspach ed autorizzando il suo gioco Anti-Monopoly.

Fin dai esordi del gioco firmato da Darrow i nomi delle strade della versione ufficiale americana sono rimasti quelli ispirati ad Atlantic City nel New Jersey. In altre versioni dedicate a Paesi diversi le strade solitamente sono prese da quelle presenti nella capitale locale (basti pensare alla versione italiana). Ad Atlantic City una targa in bronzo all'incrocio di Boardwalk e Park Place, le due proprietà più costose del tabellone americano, rende onore a Charles Darrow, che nonostante le rivelazioni è profondamente legato al gioco, e che in ogni caso ha contribuito in maniera fondamentale affinchè fosse prodotto, stampato e divulgato.

Darrow si ritirò dagli affari da multimiliardario all'età di 46 anni. Fino alla sua morte, nel 1967, trascorse il resto della propria vita dedicandosi alla coltivazione di orchidee ed alla fotografia.

Ricordiamo alcune altre curiose versioni del Monopoly:
Una versione con la plancia di gioco circolare è diffusa in Danimarca con il nome Matador;
Su questo stesso sito è presente una curiosa variante che unisce il Monopoly con Axis&Allies, per consultarla o giocarla guardate qui.
Una versione enorme del gioco è presente a San Jose, in California, in un parco ai bordi della strada. L'immagine che segue e che ritrae questa versione gigante è tratta dal sito www.boardgamegeek.com.

L'immagine che segue e che ritrae questa versione subacquea del gioco è tratta dal sito www.boardgamegeek.com.

Attenzione: E' vietato prelevare le foto presenti in questa pagina senza richiedere l'espressa autorizzazione ai titolari del diritto.

Fonti:
Tana dei Goblin
InGame
TT.TF
BoardGameGeek

Links:
Anti-Monopoly
Hasbro-Monopoly
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