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Tre in linea
Autore: ? - Giocatori: 2 - Durata media: 1/15 min - Anno: ?


Tre in linea
di F.Germanà e F.Milella

In tutte le parti del mondo vengono praticati numerosi giochi che, pur differenziandosi per alcuni aspetti, hanno in comune lo scopo: mettere in fila tre pezzi.
Il più popolare tra questi giochi è il Tris (Tic Tac Toe), ma esistono altre varianti assai curiose e davvero interessanti. Proveremo a passarne in rassegna il più possibile. Eventuali altri giochi con meccaniche simili possono essere segnalati inviandoci una e-mail.

ACHI

In Ghana esiste un gioco antico, praticato dal popolo degli Ashanti, conosciuto con il nome Achi.
Achi è un gioco di allineamento per due giocatori. Si disegna su un foglio un quadrato e si tracciano sia le diagonali - unendo i vertici contrapposti - sia le righe che uniscono i punti centrali dei lati opposti. Ciascun giocatore si procura quattro (4) segnalini diversi da quelli dell'avversario. Possono essere monete, bottoni, tappi di bottiglia, pedine di una dama, sassolini, pezzetti di carta ritagliati opportunamente, o qualsiasi altra cosa riteniate valida.


Come in tutti i giochi di questa categoria, lo scopo è essere i primi a mettere in fila tre simboli del proprio tipo. I contendenti sistemano, alternandosi, una loro pedina su una delle intersezioni, provando a sistemarla meglio del proprio avversario.
Quando tutti i pezzi disponibili sono stati messi in campo, i giocatori procedono muovendo un pezzo alla volta, in qualsiasi direzione, su una intersezione adiacente libera. Non si possono catturare né si possono saltare gli altri pezzi!
Questo è un gioco particolarmente adatto per bambini, vista la semplicità delle regole e la scarsa profondità di gioco. A gioco perfetto, infatti, nell'Achi vince sempre chi comincia per primo, posizionando la propria pedina nella casella centrale. Al secondo giocatore non restano molte alternative. C'è solo l'illusione di avere ben otto alternative per collocare la propria pedina. Purtroppo non è così, ha solo due inutili possibilità, (dovute ovviamente alla simmetria della griglia da gioco):
1. collocare la pedina in un angolo
2. collocare la pedina al centro di uno dei lati
e in ogni caso il primo giocatore è comunque in grado di vincere la partita.

Giocata al vertice
Giocata al centro


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Terni Lapilli - Tapatan - Karmak - Three Men's Morris - Luk tsut k'i - Yih - Dris Ath-Thalatha

Esistono altri giochi quasi identici all'Achi.
Questo che presentiamo è conosciuto con vari nomi. Con il nome Tapatan (si pronunzia TAP-uh-tan) viene giocato nelle Filippine, dove è molto diffuso. Nel Tapatan i segnalini sono solo tre (3) per giocatore, uno in meno che nell'Achi. E' quest'unico aspetto che rappresenta la differenza con il precedente. Il Tapatan è noto anche come Karmak che si gioca in India e come Luk tsut k'i detto anche Yih che, invece, è molto popolare in Cina, il nome inglese con cui è conosciuto è Three Men's Morris, in Arabia Saudita il medesimo gioco è chiamato Dris Ath-Thalatha, e nella Roma dei Cesari lo si giocava con il nome Terni Lapilli.
Il più antico tra i giochi sopra ricordati è quello egiziano. E' stato rinvenuto un schema utile per giocare inciso su una pietra all'interno del tempio di Kurna, nell'Alto Egitto sulla riva occidentale del Nilo, a Tebe. Analisi hanno dimostrato che l'incisione è databile intorno al 1400 a.C. Nel tempio di Kurna sono stati ritrovati numerosi tavolieri di vari giochi che noi conosciamo con i nomi de: il Mehen, il Mancala, l'Achi, il Mulino, Lam-Turki, e molti altri.

Questo gioco era sicuramente praticato anche dagli antichi romani con il nome Terni Lapilli. Ci sono giunte delle testimonianze scritte grazie a Publio Ovidio Nasone. Nella sua "scandalosa" Ars Amatoria, il poeta raccomanda

"parva tabella capit ternos utrimque lapillos,
    in qua uicisse est continuasse suos.
mille facesse iocos; turpe est nescire puellam
    ludere: ludendo saepe paratur amor.
sed minimus labor est sapienter iactibus uti;
    maius opus mores composuisse suos."

Come dicevamo, il gioco era noto anche dall'altra parte del globo con il nome Luk Tsut k’i' sin dai tempi di Confucio (Kong Zi , 551 a.C. - 479 a.C.). Troviamo tracce del gioco anche in Inghilterra durante il Medioevo, a tutt'oggi è possibile osservare il tipico tavoliere inciso sui sedili del coro di Westminster Abbey, della Cattedrale di Canterbury, di Gloucester, Norwich, e Salisbury.

TSORO YEMATATU

Questo gioco proviene dallo Zimbawe, anche questo è pensato per 2 giocatori. Si disegna un triangolo, si unisce un vertice con il punto centrale del lato opposto e si traccia una riga che unisce i punti centrali degli altri due lati. Ciascun giocatore dispone di tre (3) pezzi. Le meccaniche di gioco sono in tutto simili a quelle dell'Achi.

I giocatori si alternano nel posare le loro pedine sui punti di intersezione dello schema sopra riportato. Terminata la posa, sempre a turno, spostano una delle loro pedine nel punto di intersezione rimasto vuoto.
Attenzione: Nelle regole originali del Tsoro Yematau non è necessario che la pedina parta da un punto adiacente a quello in cui viene posata, infatti può anche saltare le altre pedine - sia le proprie che dell'avversario. Questa regola rende praticamente impossibile vincere! Per rendere il gioco più interessante è meglio impedire alle pedine di saltare. E' possibile giocare una partita qui >>
Una ulteriore variante prevede che il primo giocatore possa saltare le pedine avversarie, l'altro giocatore invece può solo occupare lo spazio lasciato libero dal primo.

PICARIA

Dal NewMexico arriva il gioco noto con il nome Picaria, probabilmente introdotto tra la popolazione dei Keres dai Conquistadores spagnoli, che giocavano qualcosa di simile.
Per giocare è necessario disegnare una figura come quella che segue. Anche in questo gioco i contendenti dispongono di 3 pezzi a testa.

Come si può notare il reticolo conta 13 punti di intersezione su cui posizionare i propri pezzi. Come sempre lo scopo è quello di riuscire a sistemare tre (3) propri simboli in fila. Il giocatore che comincia può mettere il proprio simbolo dove vuole, tranne che nel centro! Non è consentito saltare pezzi propri o avversari. Come sempre i giocatori si alternano nel gioco.
Secondo una differente variante, entrambi i giocatori non possono mettere un proprio pezzo al centro sin tanto che non sono stati schierati tutti e 6 i pezzi.

Esiste una versione del gioco in cui il tavoliere è leggermente diverso. In questo caso l'intersezione delle diagonali piccole, cioè il centro dei 4 quadrati piccoli, NON rappresenta una intersezione valida per collocare un pezzo. In pratica i posti disponibili non sono 13 ma solo 9, le diagonali in questo caso servono solo per indicare una strada possibile per il movimento di un pezzo.


Questo tipo di tavoliere ridotto è raffigurato nella foto che segue.

AKIDADA

In Nigeria è praticato questo gioco di allineamento chiamato Akidada. Si disegnano due quadrati, l'uno iscritto nell'altro, e si uniscono i punti centrali dei lati ottenendo una figura simile a quella che segue.
Ciascun giocatore dispone di 6 pedine. Secondo la tradizione queste sarebbero sei d'erba secca e sei d'erba fresca. Alternativamente ciascuno posa una delle sue pedine su un punto di intersezione. Chi riesce a combinare tre propri pezzi su una medesima riga può eliminare una pedina avversaria. Quando tutte le dodici pedine sono state posate, i giocatori spostano un pezzo in un posto vuoto attiguo. Non si possono saltare gli altri pezzi - propri o avversari. Il vincitore è colui che riesce ad eliminare quattro pedine avversarie. Il gioco ricorda moltissimo il gioco del Mulino.

TRIS (Tic tac Toe)

Il famoso Tris è il classico dei classici, soprattutto sui banchi di scuola. Il gioco è noto con vari nomi: filetto, crocetta e cerchietto, cerchi e croci, jätkänshakki, e tic-tac-toe specialmente nel mondo anglofono.
Il Tris necessita si una griglia di 3x3 caselle. I giocatori disegnano a turno il proprio simbolo all'interno di una casa vuota, tipici per questo gioco sono "X" e "O".
Vince chi per primo riesce a disporre tre dei propri simboli in fila orizzontale, verticale o diagonale. Se nessuno dei giocatori raggiunge l'obbiettivo la partita termina in parità. Il Tris è uno di quei giochi che dovrebbe terminare sempre in parità., una eventuale vittoria è sempre conseguenza di una svista, di una distrazione da parte di uno dei giocatori. Il gioco è talmente semplice che se vi capita di girare per le vie di New York, o di finire in un casinò a Las Vegas, potrete disputare una partita a Tris (con scommesse in denaro) contro delle galline ammaestrate appositamente.

Varianti

Una variante del gioco - chiamata Misère o Controfiletto - prevede un ragionamento opposto, cioè un giocatore vince se il suo avversario dispone tre simboli in linea.

Una variante molto divertente conosciuta come Somma15 prevede la disputa di una partita a Tris su un quadrato magico. Lo scopo è riuscire a fare "15". Ovviamente il modo più semplice per ottenere tale risultato è ... fare un tris.

Da un punto di vista matematico il gioco corrisponde esattamente al gioco di carte che porta il medesimo nome: Somma15
In questo gioco si mettono sul tavolo le carte dall'asso al nove. A turno i due giocatori ne prendono una, vincerà chi riesce per primo a raccogliere le tre carte la cui somma corrisponde a 15.

Altra variante detta "folle" consente a ciascuno dei giocatori di scegliere di volta in volta quale dei due simboli usare. Come sempre il vincitore è quello che riesce a mettere in fila tre segni identici.

Esistono numerosi giochi di allineamento basati sull'idea del tris ma che rendono il gioco più vario e interessante, inserendo nuove regole, ampliando la griglia, complicando le strategie. Tra i più riusciti vale la pena ricordare Forza4 e Oxxo [Forma o colore].

Curiosità

Può essere interessante sapere che il primo gioco per computer mai realizzato al mondo è stato proprio il Tris (e non Space Invaders, come molti pensano). Infatti, nel 1952 lo studente universitario A.S. Douglas dell'università di Cambridge stava lavorando alla sua tesi sull'interazione Uomo Computer, e per avvalorare quanto sosteneva realizzò un programma per computer scritto in Assembler usando uno dei vecchi EDSAC a disposizione dell'università. Il risultato del suo lavoro fu un software che battezzò OXO, cioè il Tris! Il gioco poteva essere eseguito da due persone, ma era anche possibile disputare una partita contro la macchina che tentava di vincere quando fosse stato possibile.
Una applicazione tecnologica del Tris era stata ideata già nel 1800, in Inghilterra. Charles Babbage ideò un mezzo meccanico costituito da ingranaggi d'ottone, con l'ausilio della sua collaboratrice Augusta Ada, contessa di Lovelace. Babbage lavorò per molto tempo, facendo numerosi progetti per la realizzazione di questa sua macchina per giocare a Tris, senza riuscire a portare a compimento il suo progetto. In questa tradizione, Danny Hillis e Brian Silverman del Laboratorio di Intelligenza Artificiale del MIT, hanno portato a termine l'opera, costruendo una macchina per giocare a Tris. Il risultato di questo lavoro ha prodotto un macchinaro di notevoli dimensioni, caratterizzato da numerosi ed invadenti ingranaggi, alberi rotanti e telai mobili. Questo strano computer è conservato presso il Computer Museum di Boston. Un articolo sull'argomento è apparso su SCIENTIFIC AMERICAN Ottobre 1989.

La gran parte degli algoritmi dei software per computer scritti per simulare "l'intelligenza" nei giochi su scachiera usano dei sistemi di attribuzione di valore. Pezzi differenti possono avere valori profondamente diversi (es. scacchi), oppure a delle case particolarmente importanti è dato un punteggio maggiore rispetto alle altre. E' proprio questo che accade in alcuni programmi scritti per giocare a Tris. Un possibile sistema di valori è quello che riportiamo qui sotto:

Il Tris fa la sua comparsa anche nel cinema. Ricordiamo la scena delle galline giocatrici sopra richiamate in un film di Woody Allen, oppure il ruolo fondamentale del Tris nel film WarGames di John Badham, del 1983. Nel film in questione un super computer bellico, sfidato numerose volte a delle partite a Tris, "capisce" che in quel gioco come nella guerra "l'unica mossa vincente è non giocare".

Per gli appassionati del gioco può essere divertente guardare questo video >>

DARA

Tornando in Africa, specificatamente in Nigeria, si trova il Dara. Praticato dalla popolazione di etnia Lela o Dakarkari, è conosciuto anche con il nome Doki, che significa cavallo nella lingua degli Haussa (la seconda lingua locale). In Nigeria le partite di Dara possono durare fino a notte inoltrata, finchè c'è la luna in cielo che illumina. I giocatori provano a "mangiare" il loro nemico, esattamente come un leone con la propria preda. La cattura dei pezzi in questo gioco viene chiamata esplicitamente ed esclusivamente con il termine "mangiare"
Il gioco è per 2 persone, prevede una griglia 5x6 e 24 segnalini, 12 per colore/giocatore.

Come già per il Tris, anche in questo caso non ci interessano le intersezioni ma le case vuote. E' proprio nelle caselle vuote che possono essere collocati i pezzi da giuoco.
Nella prima fase le persone si alternano nel posare i propri simboli nella griglia. Successivamente potranno spostarli in orizzontale o verticale al fine di formare un gruppo di tre pezzi (niente diagonali). Per ogni tris realizzato il giocatore toglierà un pezzo qualsiasi all'avversario, purchè non facente parte di un tris nemico. La vittoria si raggiunge quando l'avversario risultarà impossibilitato a formare altri tris.

Ci giunge voce che esistano delle differenti varianti del gioco, chiunque ne fosse a conoscenza è pregato di segnalarle. Inoltre, non sappiamo se esiste una connessione tra il gioco Dara e la località Dara che si trova in Nigeria, anche in questo caso ogni informazione supplementare è estremamente gradita.

 

KOMBI

Una interessante variante sul tema dell'allineamento di tre pezzi è quella che va sotto il nome Kombi. Si tratta di un giochino - edito dalla DalNegro - che è vera "strategia in movimento". Il gioco è per due persone, le quali si alternano nei movimenti dei pezzi; lo scopo è sempre quello di allineare tre pedine dello stesso colore. Durante il proprio turno, ad ogni mossa, si può inserire una nuova pedina oppure far scorrere quelle già presenti. L'immagine che segue è utile per comprendere il funzionamento del gioco.

 

La pagina sarà ampliata MOLTO presto con l'inserimento di altri giochi.

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