Levoluzione
della situazione degli ultimi anni e lanalisi di tutti gli indicatori statistici
riferibili alla situazione socioeconomica dellAbruzzo e del Molise (rapporto SVIMEZ,
dati ISTAT e EUROSTAT) indicano il permanere di una situazione di ritardo strutturale
rispetto alle aree più evolute del Paese (Centro-nord).
Se è vero infatti che leconomia delle due regioni ha fatto registrare negli ultimi
anni un processo di crescita accelerato, tale da superare la soglia del livello di reddito
pro capite individuato dalla Commissione per linclusione fra le regioni
dellobiettivo 1, è altrettanto vero che ciò non significa aver raggiunto livelli
di sviluppo consolidato; soprattutto nellarea del Patto che si estende anche nel
Molise, permangono inoltre gravi problemi legati soprattutto ai divari territoriali
accentuatisi nel corso degli anni, non solo come differenziale tra le aree più sviluppate
e quelle meno sviluppate, ma anche per il progressivo allargamento del degrado delle aree
interne già contrassegnate da condizioni di svantaggio per il sistematico crollo
demografico subito per processi di esodo, frutto di fenomeni emigratori e di urbanesimo.
In particolare il Comprensorio Trigno-Sinello presenta importanti peculiarità:
in primo luogo un tessuto
industriale locale di significative dimensioni ma tuttavia ancora caratterizzato da una
forte fragilità dovuta sia alla recente costituzione delle imprese che alla loro
collocazione nellambito della sub fornitura. Soltanto nel corso degli ultimi
anni, in concomitanza con il consolidamento della presenza della grande industria, tale
comparto si sta adeguando a moderni standard produttivi e qualitativi;
in secondo luogo si registrano
significativi squilibri territoriali tra le aree costiere e le aree collinari pedemontane
e montane. Queste ultime infatti evidenziano ritardi di sviluppo, bassi tassi di
attività, invecchiamento della popolazione. Tuttavia il rinnovato interesse per i beni
ambientali e culturali offre una straordinaria opportunità di sviluppo basata sulle
risorse endogene a fronte di investimenti nellanimazione economica.
Il Patto
Territoriale Trigno-Sinello nasce dalla condivisione di tutti i promotori che la
globalizzazione dei mercati richiede maggiore competitività al sistema produttivo che
deve essere realizzata nellazienda ma, soprattutto, nel territorio. Lo sviluppo e
lincremento delloccupazione richiedono un approccio di tipo endogeno e
una politica tesa alla valorizzazione delle specificità locali quindi delle risorse
umane, naturali, materiali e immateriali aggiuntivi e sinergici alle politiche
macroeconomiche nellambito del concetto di sviluppo locale integrato. Si
ritiene quindi indispensabile una nuova cultura della programmazione nella logica dello
sviluppo dal basso.
I soggetti pubblici e privati, operanti sul territorio, divengono i protagonisti dello
sviluppo; la parola chiave è la Concertazione al fine di attivare forme
concrete di Partenariato.
E dimostrato che per innescare meccanismi di sviluppo endogeno non é sufficiente il
solo trasferimento di risorse finanziarie, é indispensabile lattivazione di un
sistema autopropulsivo.
E opinione diffusa che ifattori definiti immateriali, tra cui
lintegrazione e le azioni sinergiche tra i diversi attori locali, hanno una decisiva
importanza.
Lo sviluppo diffuso va realizzato tramite lattivazione di sinergie e
integrazioni tra le zone più sviluppate e quelle in ritardo al fine di favorire il
reale riequilibrio territoriale in una logica economica valorizzando a pieno tutte le
potenzialità delle zone interne.
I promotori condividono lidea che il patto vuole essere, perciò, un modello
culturale, prima che economico, idoneo a favorire lincremento delloccupazione
tramite lo sviluppo dellinnovazione e di nuova imprenditorialità nel territorio,
coinvolgendo tutte le risorse umane e materiali presenti (istituzioni, imprenditoria,
ricerca scientifica, parti sociali ecc.) aggiuntivo e sinergico alle politiche
macroeconomiche. |