IMPRESSIONI DI SETTEMBRE

Lo riconosci subito, settembre, dal raggio di sole che timido sfiora il davanzale al mattino, avanza furtivo cercando terreno da intiepidire, senza prepotenza, con pacata dolcezza.

Tutto a settembre cambia tono, colore, suono.

Il cielo, ora terso e limpido,improvvisamente si riempie di nubi e plumbeo si stringe su tutto, chiudendo in una morsa qualunque pensiero, qualunque respiro.

Il mare, trasparente come mai, rivela impudico le sue nudità e si offre, generoso, accogliente. A tratti poi le onde irritate e nervose lo smuovono, ne cambiano improvvisamente i colori, il rumore, l’aspetto. Sembra così respingere gli estranei, i terrestri, gli umani, ridiventa geloso della sua intimità, riacquista il potere della ribellione, dell’alterità.

Ne avverti così la forza, il fascino. E la distanza.

E poi l’aria, a settembre, ti ricorda che l’estate è già al tramonto, ti accarezza materna, poco alla volta, ti conduce agli impegni, ai ritmi di sempre,alle precoci oscurità. C’è quasi un timore, in quest’aria, di rivelare la durezza del cambiamento, di soffiare sul tempo che scorre, inclemente.

Eppure, sarà per la gente che parte e ti saluta, per la casa del mare da chiudere, per quel calendario che comincia di nuovo a indicarti date e scadenze, per tutto quello che sai di lasciare e per quanto non sai ancora di trovare, settembre ha, fra tutti i mesi dell’anno, il fardello più pesante di malinconia.

G.M.

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