OLANDESI VOLANTI
Il concetto di movimento nelle ricerche di architetti olandesi
Uno degli eventi piu' impressionanti del XIX secolo fu la irruenza
e il fragore della locomotiva. Questa piomba nel cuore della citta' , impressiona
il suo stridere di ferro su ferro, la sua enorme mole massiccia. Ma quello che
piu' viene ad essere sconvolto e' l'idea di spazio e di tempo. Con il movimento
della locomotiva va in crisi il concetto di spazio dato e definito e si comincia
a usare espessioni come "annientamento dello spazio del tempo" .
Questa nuova dimensione drammatica e sconvolgente si traduce nelle arti figurative
con le pitture dei futuristi, le sculture di Boccioni. Dira' Marinetti "Il
tempo e lo spazio morirono ieri. Noi viviamo gia' nell'assoluto, poiche' abbiamo
gia' creata l'eterna velocita' onnipresente".
L'architettura inizialmente resto' spiazzata di fronte a questo vortice, sin
dai tempi di Vitruvio era stata concepita come organizzazione dello spazio e
del tempo, ora proprio questi concetti sono messi in discussione.
Solo nel 1920 l'architettura rispose alla crisi con il Bauhaus, "edificio
macchina", che con la sua libera articolazione nello spazio rompe lo schema
del volume dato. L'esperienza del Bauhaus fu anche fucina di nuove ricerche
verso il dinamismo, Kandinskij, che vi lavora, comincia ad analizzare il movimento
a partire dallo spostamento del punto sostiene: "nella linea si verifica
il passaggio dallo statico al dinamico" . Anche in architettura esperienze
di dinamismo vengono sviluppate a partire da questo concetto. Mendelsohn compose
i suoi edifici studiando l'effetto dinamico della linea, evidente soprattutto
nella Rudolf Mosse Haus, che ha le sembianze di un transatlantico.
Esperienze piu' recenti si sono poste contro una architettura metafora del movimento,
e che imitasse solo le forme di una auto o di una nave, per far muovere davvero
l'architettura. E' il caso del progetto per la piazza di Rotterdam realizzato
dallo studio West 8 , dove enormi lampioni, come braccia idrauliche animano
la piazza in un movimento guidato dagli stessi visitatori.
Una altra ricerca interessante, e' quella del progetto dell'architetto Hertzbeger
che pensa una serie di ville galleggianti su un lago artificiale. Queste assumono
configurazioni diverse e mutevoli. Attraverso un argano che le ruota, in modo
da seguire il sole o variare il panorama.
Con la rivoluzione dell'Informatyon Tecnology anche il rapporto con il sito
e' in discussione. Si chiede Ole Bouman" Che cosa significa essere in un
luogo ben determinato quando tramite GSM, wap, webcam si puo essere allo stesso
tempo ovunque e in nessun luogo?". Bouman conclude che alla luce delle
nuove tecnologie e' necessario ridefinire tutte le preoccupazioni tradizionali
dell'architettura come la demarcazione di un territorio o la definizione di
un luogo.
Le soluzioni per arrivare a questo risultato sono architetture che non hanno
piu' confini e quindi forme, queste vengono date di volta in volta dagli utenti.
Un prototipo di questa concezione e' il Trans-port, progettato da Oosterhuis
e dallo stesso Bouman. Si tratta di un centro congressi, discoteca, internetpoint
tutto inglobato in una struttura pneumatica, che si muove e respira come un
polmone. Tuttavia rimane ancora una forma legata al suolo e che delimita ancora
uno spazio interno da quello esterno.
Un approccio allo studio di spazi dinamici e' quello seguito da architetti che
si servono di diagrammi.
Questi sono Modelli che come li definisce Alexander, per il fatto di essere
astratti da una situazione reale, esprime l'influenza fisica di certe necessita'
o forze.
Considerando aspetti diversi e diverse forze in gioco si hanno piu' diagrammi
che possono relazionarsi per giungere descrizione di un oggetto.
La ricerca diagrammatica e' alla base della progettazione per gli architetti
Ben van Berkel e Caroline Bos. Il diagrmma deve contenere un movimento potenziale
ricco di significato, "le proprieta' specifiche del diagramma gettano nuova
luce sul lavoro che diventa indeterminato; si innescano direzioni e significati
nuovi". Il diagramma "Svolge il ruolo di mediatore tra concetto e
realizzazione".
Con l'ausilio del diagramma l'approccio progettuale e' basato sulla proliferazione
, la produzione, introducendo cosi' nel lavoro "qualita' inespresse sconnesse
da un ideale o da una ideologia, casuali, intuitive, soggettive, non legate
a una logica lineare".
Per la ricerca del nuovo e' quindi fondamentale il processo, non partire con
in mano gia' il risultato che invece e' inatteso e sempre nuovo. Van Berkel
e Bos sostengono che l'intervento del computer nel processo di progettazione
rappresenta il primo importante passo in avanti dell'architettura dagli anni
del modernismo. Affermano che le tecniche computerizzate trasformano la progettazione
in processo che e' un divenire simile al formarsi delle onde.
"La struttura delle onde e' una struttura in movimento, di forze che si
spingono e si tirano a vicenda
ogni forza guadagna terreno per poi tornare
a perderlo, e le onde ricominciano tutto daccapo senza mai ripere lo stesso
disegno
"
In questa direzione sono i padiglioni Fresh Water Pavilion e il Salt Water Pavilion,
realizzati nei pressi di Rotterdam. Attraverso dei sensori le installazioni
e interagiscono con i visitatori: piu' gente c'e' piu' aumenta l'attivita' e
le pulsazioni. Il ritmo del corpo influenzera' la forma che sara' un continuo
"divenire acqua".
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