TERRAGNI FUTURO-CORSO MONOGRAFICO

 


Le mani il primo momento di incontro personale con Giuseppe Terragni, "mani pesanti e goffe" dalle quali pero' usciva "con grande stupore" un segno esile, un filo sottilissimo.
Ecco, Terragni sapeva stupire gia' nel segno piu' elementare che tracciava.


Giuseppe Terragni si iscrive al Politecnico di Milano, luogo dove si adotta un insegnamento accademico, ma e' proprio qui che i giovani piu' intelligenti sentendosi soffocati da tale ingabbiamento, cominciano a "fare blocco" ad entrare in contatto a crescere, a scambiarsi illuminazioni.
Da questa coesione dettata da uno spirito di novita' nasce il Gruppo 7, dal numero degli aderenti, e che e' galvanizzato dagli scritti di Le Corbusier Vers une Architecture, che sostiene lo spirito nuovo che essi cercavano, lo spirito industriale meccanico, l'aggiornamento funzionale.

Nel 1939, quattro giorni dopo lo scoppio della guerra, Terragni e' chiamato al servizio militare, e nonostante gli impegni del servizio lavora ancora accanitamente. Ha degli appoggi tra i gerarchi fascisti e valuta se farsi congedare ma rimane militare. Questo perche' egli credeva nel fascismo, nella sua carica innovativa e "rivoluzionaria" ma questi valori saranno presto calpestati, dlle leggi raziali, dall'orrore della guerra.

Un padre di Terragni e' Michelangelo. Questa figura per gli studenti del politecnico era una figura eretica. Al politecnico si studiava lo stile medievale completamente soverchiato invece da Michelangelo che usava forme plastiche e nuove.


I primi disegni di Terragni sono un misto di stili medievali ma gia con tensioni mechelagiolesche.
Perche' Palladio perche' in questa figura e' fortemente italiana e pure se e' legato a una forte classicita' questa viene esportata
Anche la presenza della torre e' importante nel pensiero di Terragni. Essa simboleggia la presenza del volume inteso in senso plastico, puro, stereometrico. Rappresenta la continua e sempre presente tensione nell'opera di Terragni, l'antagonismo tra volume puro e piani liberi La torre e' il costante riferimento, L'imprinting l'idea primaria di volume puro.
Per la vita di Terragni e' importante anche la figura di Sant'Elia, suo conterraneo, firmtario del manifesto dell'architettura futurista di questi ideali Terragni e' coinvolto.
Il problema dell'industria era fondamentale in questo periodo storico.
Le innovazioni in campo architettonico entrano proprio attraverso l'industria. Il tereno e' quindi pronto e Terragni vi si impegna con le Officine del Gas
In questi realizza una serie di blocchi ognuno dettato da una diversa logica formativa, un volume primario che ha una propria enfasi
Ivolumi sono costruiti con logica costruttivista, una serie di assemblaggi attorno alla torre
Le sale macchine sono degli incastri meccanici
Ma tutte le parti sono legate da una relazione dinamica, e sono estremamente bilanciate e in armonia.

Il Novocomum


Si tratta del primo edificio moderno costruito in Italia, e' stata l'impresa di tradurre il sentire moderno del costruire, da una architettura industriale a un edificio civile.
Terragni in questo edificio ribalta quelli che erano i canoni legati alla tipologia del palazzo.
Questo era costituito da un pesante basamento, un corpo, un attico aggettante, angoli rafforzati a bloccarne l'espansione, e la simmetria delle aperture.
Tutti questi caratteri sono usati da Terragni, ma ribaltati logicamente, si serve della tradizione ma poi la ribalta.
Il basamento e' sacavato e arretato, l'angolo svuotato, la simmetria e' negata. Ma all'effetto di costrizione e compressione e' data una tensione di espansione laterale. Il "transatlantico" sembra staccarsi dal suolo ed e' pronto a salpare.

 

LA CASA DEL FASCIO: SCATOLA ARMONICA

Il 900 e' un perido fondamentale per il clima generale, per le arti, e' l'avvento del futurismo delle avanguardie che riversano il loro dinamismo sul movimento interventista. La guerra investe tutta l'Europa, che successivamente e' attraversata da un "ritorno all'ordine". La pittura , soprattutto chi viene dal futurismo, si orienta verso temi plastici, il volume, il chiaro scuro e questo ha ripercussini anche in Architettura.
In opposizione a questo mondo c'e' chi si rivolge al campo piu' internazionale degli astrattisti.
Como e' una fucina di artisti molto ricca, soprattutto per quanto riguarda le arti figurative, si forma il "Gruppo Como" con Terragni, Zuccoli, Cattaneo, Lingeri, Mario Radice. Questo ultimo il piu' astrattista.
E' questo un momento vivace anche dal punto di vista politico la retorica del fascismo investe tutte le attivita'.
Un personaggio che lega, che fa da tramite tra i movimenti artistici e la politica e' Margherita Sarfatti molto legata a ambienti vicini a Mussolini.
La Sarfatti incarica Terragni della realizzazione della tomba per il figlio morto in guerra.
Terragni fa una serie di progetti che hanno come comune denominatore una interpretazione mninimale, astratta.
Ma la sfida piu' audace e forte e' la realizzazione della Casa Del Fascio.
L'opera nasce come sfida gia' a partire dalla sua ubicazione, in uno spazio antistante il Duomo.
Deve essere un edificio celebrativo del potere politico e tutto sembra condurre alla realizzazione di una opera accademica, retorica propria della politica fascista.
Terragni invece sfida e nega questa concezione, attraverso una serie di violazioni,
pensa a un prisma puro, una forma primaria, ma non un cubo, questo lo legherebbe troppo non ci sarebbe tensione sarebbe troppo regolare. Per ottenere invece dinamicita' realizza un semicubo che ha forza di spinta laterale e al contempo e' "pesantemente ancorato al suolo" .


Questa diventa una presenza perfetta e bianca, astrazione assoluta fuori del contesto, ma che dialoga perfettamente con il Duomo "si esaltano l'un l'altro nella loro diversita'".
Pur se il blocco e' puro, stereometrico Terragni, nega i temi dell'accademismo classico, la simmetria, la chiusura dell'angolo, le fasce orizzontali.
Il volume fisso a terra contiene a stento una tensione dinamica .
Terragni organizza i pieni e vuoti in fasce verticali, dando una sequenza ritmica alle facciate, musicale una scansione e ritmo che si ripete su tutte e quattro le facciate, con un motivo che induce a girare intorno all'edificio stesso. L'angolo trattato sempre con motivi diversi induce proprio a essere voltato scavalcato, a disvelare cosa c'e' oltre. Induce a girare intorno all'edificio. Fasce piene senza aperture negano lo spessore, per poi essere rivelato nelle successive scansioni, fino al culmine, nella facciata principale, dove la profondita' e' raccordata dal telaio a tutt'altezza.


Cosi' le facciate sono strettamente legate da questa continuita' ritmica, costituiscono un insieme armonico non separabile, una e' la conseguenza dell'altra.
I partiti verticali si trasformano in spartiti musicali su cui imbastire una melodia.
La facciata e' scansione di ritmi puri, il ritmo e' scansione musicale, tempo, e' piano e forte, che Terragni esprime con effetti chiaroscurali, come accordi sulle righe di un pentagramma, pieni e vuoti come la tastira di un pianoforte.

Anche l'organizzazione dello spazio interno rivela la genialita' dell'architetto. Lo spazio vieni tripartito. Nella parte centrale corrispondente alle tre campate centrali, Terragni pone la Sala delle Adunate. Questa viene coperta al livello del secondo piano cosi' che pure questo vuoto risulti in altezza meta' della base.
Cosi' da avere ancora un effetto di dilatazione laterale. La copertura poi e' realizzata da due solai che lasciano tra loro una fessura di luce che rende questo spazio ancora piu' immateriale.


La Sala delle adunate diventa anche momento di colloquio con la piazza. Attraverso la parete vetrata movibile, la piazza e' proiettata all'interno e lo spazio interno fuori, vengono cosi' abbattuti i naturali confini che pure una forma stereometrica porta con se.

"Se i beni materiali sono per le persone piu' devote, semplici e amate, quelli piu' importanti della sua vita, del suo lavoro, della sua intelligenza sono per noi tutti".

Antonino Saggio Giuseppe Terragni Vita e opere

 

 

 

 

 

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