Un
punto debole che molti podisti amatori hanno in comune è la quasi completa
mancanza di forza dei polpacci. La gran maggioranza dei corridori si limita a
correre caricando solamente sui quadricipiti, i muscoli anteriori delle cosce,
tanto che hanno certamente una corsa economica perché c’è un ridotto
innalzamento del baricentro, ma la lunghezza della falcata è piuttosto ridotta.
Il quadricipite è senza dubbio un gruppo muscolare molto forte, ma se lo si
sottopone ad un carico elevato (come quando si percorrono parecchi chilometri,
specialmente se su tracciati con salite e discese), l’efficacia della falcata
scade considerevolmente. Dall’analisi tecnica dell’azione di corsa che
eseguo nel corso degli stage d’allenamento, ho rilevato che 8 corridori su 10
hanno un’azione di corsa poco efficace perché usano “solo” i muscoli
delle cosce; ed inoltre li usano con poco profitto perché spesso sono
affaticati ed anche con poca forza. Risulta evidente quindi la netta differenza
di efficienza meccanica di quei corridori che hanno di natura piedi forti,
reattivi e con valida elasticità muscolare. Tali podisti evidenziano una corsa
molto avanzante, con un’ampia falcata quando corrono velocemente, e quindi con
buona spinta. Questi hanno una corsa più efficiente anche quando tengono
un’andatura più tranquilla.
I corridori con limitata spinta dei piedi hanno spesso un’azione meccanica
deficitaria, con una falcata piuttosto ridotta anche quando procedono ad
andatura lenta, e tendono a correre con un’alta frequenza di passi, superiore
a 100 al minuto. E’ ovvio che correndo a ritmi lenti la falcata non può
essere ampia, ma i podisti che hanno poca forza nelle gambe la evidenziano anche
quando procedono ad andatura lenta.
La soluzione ad una mancanza di forza del tricipite surale (il muscolo del
polpaccio che determina l’azione di spinta, e che è composto dal soleo e dai
gemelli) sta nello svolgere esercizi di rafforzamento sia a carico naturale sia
con i pesi. Senza dubbio una maggiore forza gioverebbe all’azione di corsa, ma
inizialmente è sufficiente sviluppare una buona sensibilità all’uso della
spinta dei piedi. Gran parte dei corridori non corre spingendo in maniera
adeguata perché non ha la percezione del lavoro che possono fare i piedi.
Basterebbero alcune sedute con esercizi molto semplici, come quelli che
prevedono uno spostamento del peso corporeo sull'avampiede, per sviluppare una
maggiore sensibilità motoria dei piedi.