Il carico della potenza aerobica

Ultimo aggiornamento Domenica 26 MArzo 2012

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La soglia anaerobica è l’aspetto fisiologico più accurato e pratico con il quale si può valutare il potenziale di un atleta: si possono fare comparazioni tecniche accurate, ed anche sviluppare previsioni cronometriche per competizioni su varie distanze. E' la velocità di corsa alla quale l'intensità dello sforzo non può più essere mantenuta con l'ossigeno che si assume con la respirazione; per produrre energia l'organismo è costretto a ricorrere al meccanismo anaerobico, causando un accumulo di acido lattico che rende molto più difficoltoso lo sforzo.
Migliorare la velocità della soglia anaerobica, che si può misurare con test (da laboratorio e da campo come quelli di Mader e di Conconi, vedi TN 15 e 16), consente di ritardare il momento in cui nei muscoli si accumula acido lattico. Migliorare la velocità della soglia anaerobica consente quindi di correre più forte su competizioni di 10 – 21 chilometri.
Per incrementare la soglia anaerobica si devono sostenere allenamenti di elevata intensità, prossima appunto alla velocità della soglia anaerobica (+/- 2/3%). Siccome lo sforzo è elevato, si utilizza la metodologia intervallata, e le distanze più efficaci da percorrere vanno dai 1000 ai 2000 metri, inframezzate da un tempo di recupero - meglio se attivo - pari alla metà della durata della prova.
Il periodo di allenamento (periodizzazione o programmazione dell’allenamento, vedi TN 61) durante il quale si deve dare importanza allo sviluppo della potenza aerobica (come viene anche definita la soglia anaerobica) è all’inizio della preparazione specifica. Si svolgono allenamenti di miglioramento della potenza aerobica quando alla gara mancano 3-6 settimane.
A questo punto viene spontaneo pensare che un podista debba dedicare parecchia enfasi a questo aspetto tecnico-fisiologico, ma come per ogni cosa c’è un limite. Se è vero che un allenamento specifico per il miglioramento della soglia anaerobica consente di migliorare le prestazioni cronometriche, si deve anche prestare attenzione a non eccedere nel carico. Allo sviluppo del meccanismo della potenza aerobica si deve riservare il 10% del chilometraggio settimanale (vedi TN 16). Quest’ultimo parametro di riferimento va però considerato in maniera particolare e soggettiva. Un podista che in una settimana percorre 100 chilometri, dovrà svolgere per esempio una seduta di 10x1000m (oppure 5x2km). Un corridore che di chilometri in una settimana ne percorre solo 50, non può limitarsi a fare solo 5 prove da 1000 metri. In questo caso la percentuale sale al 15% circa (6-7x1000 metri). Per il podista che di chilometri settimanali ne totalizza meno di 50, la percentuale da dedicare alla seduta di ripetute per il miglioramento della soglia anaerobica sale al 20%.