Felice Campora Autore / Narrativa



Colui che ha ricevuto da Dio il dono della confusione dei pensieri, si consoli e insegua la sua fortuna.

Jean Guitton

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Ma ricordati sempre, Dante, nel gioco della felicità non prendere tutto per te, ma scendi di un passo e aiuta i deboli che chiamano soccorso, aiuta i perseguitati e le vittime, perché sono i tuoi migliori amici, sono loro che combattono e cadono come tuo padre e Bartolo hanno combattuto e son caduti ieri per conquistare la gioia della libertà per tutti e per i poveri lavoratori. In questa lotta della vita troverai molto amore e sarai amato.

Nicola Sacco, Charestown State Prison, Boston, Usa, 22 Agosto 1927




quelcheresta  Esce nel 2015 un libretto che contiene una serie di racconti scritti da vent'anni a questa parte; due hanno lunghezza tra la storia breve e quella media, altri cinque sono brevissimi o della misura della storia breve.
In questo testo quasi tutti i personaggi alla fine delle loro storie si pongono la stessa domanda: cosa resta di ciò che sono stato; è una domanda affascinante, che appartiene a molti esseri umani. Il testo, come mi è capitato di fare con Italo, ha dei numeri che lo caratterizzano: l'uno, il due e il tre, in più modi intrecciati; anche il cinque è importante. Il libro si trova qui.



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cover libro  Nel 2012 ho finalmente reso disponibile per la stampa ITALO - IL RE DEGLI ENOTRI, un romanzo prima di tutto fantasy ma con un preciso sfondo storico, di cui ci sono altre informazioni datate 1994 in fondo a questa stessa pagina. Il volume, di 254 pagine, si trova a ilmiolibro.it, dove si possono anche leggere le prime 50 pagine; è possibile avere il libro
dal sito la Feltrinelli. Questo leggendario re ha dato il suo nome al suo popolo, gl'Itali, a quasi tutti i popoli dell'Italia pre-romana (i Messapi, i Sanniti, i Liguri e altri si chiamano infatti Popoli Italici, solo gli Etruschi e i Magnogreci hanno un proprio e unico nome); infine, ha dato il suo nome alla Nazione della quale all'anagrafe sono cittadino. E' il mio testo narrativo più lungo, la scrittura è durata diciotto anni; è un atto d'amore verso la la Calabria, e anche il luogo dov'è confluito il senso del mio rapporto tra passato e presente. In questo stesso sito ho creato una speciale pagina di riferimento al libro, che contiene altre informazioni.
Il disegno di copertina è di Maximo Rega.
Le visioni che ricevevo mi facevano vedere Italo nella sua magica, iniziatica adolescenza, nella giovinezza di conquista e formazione del regno, nella maturità con l'ultima, vittoriosa battaglia contro il Male, infine nella serena morte. Ho studiato tanto (e con piacere) la Protostoria calabrese per maturare concezioni spirituali, istruirmi su cibo, territorio, flora, fauna, sistemi linguistici, archeologia, storie dei popoli, metallurgia, tecnologia, istituzioni e governo... conoscenze che sono poi confluite nella storia effettivamente narrata, quella di un ragazzo che diventa re eponimo e lascia un ormai indelebile ricordo di sé. Aggiorno questo testo a maggio del 2015 e oggi mi convinco di aver scritto una storia di sopravvivenza, forse anche mia, certamente della Calabria.
A maggio del 2021, in occasione dell'uscita del mio cd audio con musiche e testi tratti da Italo, il carissimo amico Mimmo Lanciano (con il quale condivido questo amore per la Calabria protostorica e per la figura di re Italo) ha pubblicato su costajonicaweb un articolo dal titolo: Lettere a Tito n. 329. La Prima Italia del prof. Felice Càmpora di Amantea (Cs). Per me è molto interessante perché inserisce il mio lavoro in un quadro sociale attuale caratterizzato da relazioni di livello per me importanti e di elevata caratura intellettuale: inoltre, leggendo l'articolo si possono ottenere informazioni non reperibili all'interno del presente sito.


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Escono nel 2019 tre miei romanzi di fantascienza.

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                    indagine     cover
                    foos     cover
                    nebbia


Indagine artificiale è un giallo ironico e spensierato con dentro una dolce love story; è ambientato a Cosenza nel 2030 e l’ho scritto nel 2004. La luce di Foos è un'eterea storia ambientata in un lontanissimo futuro, in un pianeta a suo tempo colonizzato dagli umani; Reon vi si reca con la sua astronave molto speciale (è anche una donna) per cercare di svelare un mistero; l’ho scritto nel 2000. Infine, Viaggio nella nebbia, ambientato sempre a Cosenza ma nel 2036; narra la storia di un ragazzo che respira un gas annebbiante usato dalla Nostra Polizia per disperdere una pacifica manifestazione di protesta; un tema, spero non per molto, continuamente attuale. Lo avevo scritto nel 1994, tante scritture fa.
Sono contento della stampa di questi tre testi, molto diversi per lingua, obiettivi e ispirazione; in un cassetto non avrebbero fatto una bella fine – lo scrittore deve sempre cercare di portare ciò che crea fuori dalla propria casa. Da notare che un altro (ma molto breve) racconto di fantascienza è contenuto in Tre giovanissimi racconti, stampato nel 2006, uno dei miei nove libretti.


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Nel 2019 ho anche curato la stampa di due racconti la cui misura è a metà strada tra il racconto breve e il romanzo. Sono firmati da Gianni Blissiano, già stampati una prima volta nel 1998 e oggi ampliati e resi più completi.

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                    gigante     cover
                    pianeta

Li lascio, ai lettori presenti e futuri di Gianni Blissiano, in questa precisa forma. Sono Lo strano destino del dottor Gigante e Il pianeta che ride.

 

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 Nel mese di ottobre del 2006 ho stampato uno dei miei nove libretti. Esso è una nuova serie di tre racconti, firmati da Felix Ardiente (Acquí, Marinero!), Marco Vittorio Castello (Il Segreto) e da Gianni Blissiano (Fretta di Festa). Il titolo del libretto è Tre giovanissimi racconti perché i protagonisti delle storie sono giovanissimi, dai tredici ai sedici anni. Sono ambientati in periodi molto diversi: il primo è un racconto che ha a che fare con eventi di storia a cavallo tra il Cinquecento e il Seicento in Calabria, il secondo è ambientato nel presente, mentre Fretta di Festain un futuro piuttosto lontano. Il disegno di copertina è di Angela Verdi. Il libretto, stampato in numero ridotto di copie ed in forma completamente autonoma, è oggi praticamente esaurito; poiché ho delle esperienza di lavoro in tipografia fin da giovane età, ho sempre avuto la possibilità di stampare con una certa facilità ciò che scrivevo, anche se in un numero di copie limitato, "approfittando", nelle pieghe di lavoro, della disponibilità delle macchine e degli amici operai, come anche delle conoscenze tecnico-informatiche che mi permettevano di portare il libretto direttamente alla macchina da stampa.

 

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 Del mese di Novembre 2004 è Cinque Racconti di Primo Ottocento, libretto di Marco Vittorio Castello, nome con il quale firmo scritti che hanno in qualche modo interessi locali. Questi racconti erano stati scritti una quindicina di anni prima. Narrano storie inventate del brigantaggio antifrancese, di persone in viaggio per diversi motivi. I personaggi dei racconti, seppure distesi nell'arco di una cinquantina di anni, sono tra di loro legati da storie comuni, che sottilmente li uniscono. Le storie sono state pubblicate nell'estate del 2005 nelle pagine estive del Quotidiano di Cosenza, curate da Paride Leporace. Essendo ormai fuori produzione, dal 2009 ho reso disponibile il libretto a kreapopolo.org, un sito curato da Pierluigi Grottola in modalità copyleft. Nella foto in copertina c'è un mio avo: il padre di mio nonno, si chiamava Luigi Campora.

 

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 Il terzo libretto del mese di Novembre 2004 è Sette Racconti di Mistero, per i quali sono stati impegnati quattro narratori, tra cui il già noto Gianni Blissiano (vedi sotto), che firma La Memoria del Fratello, il quarto racconto. Gli altri sono di Felix Ardiente (La Stupenda avventura di Luis Tener, L'Anarchia e la Felicità e La Corda), quindi la vecchia conoscenza Gianluca Rivolta (La Macchia) e Giuseppe Bandòlfi, che firma Un Funerale e Cinque, i due racconti più inquietanti. In ogni storia c'è qualche elemento di mistero, di magia, di fantastico o soprannaturale, nell'ultima anche di orrore, tutti generi letterari che in Italia sono considerati di confine. Ho curato con la mia firma le introduzioni di tutti e tre i libretti.

 

 

 

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ITALO - IL RE DEGLI ENOTRI. Nel 1994 comincio a trascrivere una storia ambientata nella Calabria protostorica del XIV secolo avanti Cristo; la storia discende da idee e brevi stesure di testi che avevo fin dal 1984. Parla della fanciullezza, della gioventù, della vecchiaia e della morte del leggendario re degli Enotri, colui che ha dato il nome all'Italia, il suo nome era Italo. La storia contiene eroismo, epica, fantasia, visioni, magia, studi sull'antica lingua degli enotri, poesia, riferimenti alla Calabria di ogni tempo, avventura, amori, battaglie, la lunga formazione di un regno, viaggi per la Calabria, i suoi paesaggi, il mare, le foreste, l'eterna lotta del Bene contro il Male (colui che al ricordo preferisce l'oblio), decine di racconti nel racconto, studi sui popoli protostorici come i Morgeti, i Choni, i Siculi, i Sicani, gli Ausoni, gli Iapigi, gli stessi Itali, sui loro costumi, la loro civiltà, le credenze, sul modo in cui si cibavano, vivevano, sulla loro organizzazione sociale, sul vicino mondo mediterraneo, sui loro villaggi, le capanne, gli utensili, sul modo in cui cacciavano, sulle loro antiche storie. Si può trovare a http://web.tiscali.it/felicecampora/ una prima pagina web sul libro; è il piano di lavoro generale, che poi in corso d'opera ha subito rilevanti cambiamenti.

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Un uomo basso nota particolari a cui quelli alti non fanno caso.

Philip K. Dick


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C'è un piacere nei boschi senza sentiero, C'è un rapimento sulle spiagge solitarie, C'è una società dove nessuno s'intromette, Accanto al mare profondo, e la musica nel suo ruggire: Io non amo l'uomo di meno, ma la Natura di più.

Lord Byron

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Ho visto cose a cui voi umani non credereste. astronavi in fiamme al largo dei bastioni di Orione. Ho visto i raggi-B luccicare nell'oscurità vicino ai Cancelli di Tannhauser. Tutti questi momenti saranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. E' tempo di morire.

Dal film Blade Runner, tratto da un romanzo di Philip Dick