In questa pagina, viene descritto in modo abbastanza dettagliato
l'alimentatore, sono state inserite le immagini sia del circuito (formato GIF) che delle varie fasi di costruzione
(miniature
formato JPEG), cliccando sulle varie immagini, le stesse vengono
visualizzate in formato maggiore, esse sono state inoltre inserite in un
file .ZIP, scaricabile cliccando sulla dicitura a fianco:
"Immagini
alimentatore"
Si premette che l'alimentatore in oggetto è stato
realizzato nel 2007 e può fornire diversi valori di tensione in base alla
presa sul primario del trafo. Infatti viene utilizzato anche per alimentare
un'altro lineare HF con 3 X GI7 BT che lavorano con anodica di 2500V e quindi
viene utilizzata l'uscita a 2000V A. C. del trafo.
Per alimentare invece la 3CX 1500, viene
utilizzata l'uscita a 2800VA.
La presa H.V. non utilizzata (2000 o 2800V A.C.),
viene opportunamente
cortocircuitata con 14 resistenze (470K 1W) in serie al fine di non
avere quest'ultima presa priva di carico. (cosa assolutamente
sconsigliabile).
Per procedere al cambio tensione di cui
sopra senza dover aprire l'alimentatore, è stato costruito alcuni giorni
fa una sorta di commutatore che viene manovrato dal pannello posteriore
tramite un'asta di teflon.
In pratica, spingendo, viene attivata la
presa a 2800 V, mentre quella a 2000V viene dirottata sul gruppo di
resistenze, tirando invece avviene il contrario.
Come si potrà notare dallo schema, sono
presenti anche le resistenze bleeder (RY), ovvero 10 resistenze
corazzate 27K 50W in serie per far circolare sempre e comunque una
minima corrente.
A scopo cautelativo i relè RL1 - RL2 - RL3 - RL4 -
RL5,
sono costituiti ognuno da 2 relè in parallelo al fine di assicurare un
sicuro contatto elettrico anche in caso uno di questi non dovesse eccitarsi.
Si tratta di un alimentatore ad onda intera, per
ottenere 6 diversi valori di tensione al fine di poter variare in questo
modo facilmente la potenza di uscita dell'amplificatore, sottoponendo di
conseguenza le valvole a valori diversi di tensione anodica.
Come si può osservare dallo schema la variazione
di tensione si ottiene applicando la fase dell'alimentazione di rete a
seconda della tensione desiderata ad una delle 3 prese disponibili sul
primario del trasformatore, a mezzo appositi relè preposti allo scopo,
comandati dal circuito di comando.
L'accensione dell'alimentatore viene comandata dal circuito di comando (alloggiato
nel contenitore del circuito R.F.), solo dopo il preriscaldo del
filamento della valvola (minimo 3 minuti).
L'alimentazione di rete, attraversa il fusibile di protezione da 20A, il
filtro di rete da 16A e giunge all'interr. S1, da qui solo il neutro va
direttamente al primario del trasformatore pertanto questo non può entrare
in funzione.
Dopo S1 l'alimentazione va ad una morsettiera (tipo
mammutt) per essere istradata al circuito di comando, il neutro
invece oltre che al primario del trafo va anche alle bobine dei relè RL 1 -2
-3 -4 -5 -6 -7 che ancora non possono eccitarsi.
La fase dopo S1 va anche al contatto fisso di RL4
che è aperto.
Prima di S1 l'alimentazione va anche direttamente
alla ventola (il neutro) e al contatto fisso di RL7 e TC (la fase),
in modo che se per caso dopo aver spento l'alimentatore, la
temperatura sul corpo del trafo dove è montato il sensore TC fosse superiore
a 50° si avrebbe comunque il funzionamento della ventola di raffreddamento,
finchè non si raggiungano 40°, apertura di TC.
Dopo il preriscaldo della valvola (min 3 minuti),
dal circuito di comando giunge la fase al contatto F1 sulla morsettiera, a
questo punto il relè RL4 chiude e porta la fase al contatto fisso di RL5
ancora aperto e tramite la resistenza limitatrice R2 ai contatti fissi di
RL1 - 2 -3 (al momento ancora aperti).
Dal circuito di comando dopo 3 minuti giunge la
fase anche su uno dei contatti C, D oppure E eccitando il relativo relè.
Con la chiusura di uno di questi relè (RL1 tens.
max RL2 tens. media RL3 tens. min.), tramite R2 di limitazione,
viene ad essere alimentata una delle 3 prese sul primario del trafo,
permettendone il funzionamento.
Per effetto di R2 non si ha puntata violenta
di corrente dovuta a C1 ancora scarico.
Dopo 2 - 3", (dipende dai valori di RX e CX)
si chiude il relè RL5 .
La chiusura di RL5 esclude R2 di limitazione,
permettendo la piena alimentazione del trafo, porta inoltre la fase alla
bobina di RL7 permettendo la sua eccitazione e di conseguenza il
funzionamento della ventola di raffreddamento.
Con il trasformatore in funzione e
quindi la presenza di 220V su una delle prese sul secondario chiude
anche RL6.
La chiusura di RL6 fa transitare e quindi
tornare al circuito di comando un +14V tramite i contatti A - B, in modo che
solo con l'alimentazione anodica presente il circuito di comando può
permettere l'attivazione del PTT e dei relè di trasmissione.
Come si può notare sul positivo H.V. è inserita
una resistenza R1(2 resist. 39Ω 25W in parall.), con lo scopo di
limitare la corrente nel caso di un malaugurato cortocircuito.
Sul negativo è stato invece inserito un fusibile
di protez. da 2A, al fine di proteggere la valvola da un eventuale eccessivo
assorbimento di corrente, altro fusibile da 1,2A è presente anche nel
circuito RF.
Tutto il gruppo raddrizzatore (24 diodi BY255
con parallelo di condens. 4700pF 2KV e resist. 470KΩ 0,5W ,trova
posto su una basetta di vetronite alloggiata sopra il corpo del
trasformatore tramite apposite staffette di alluminio.
Il gruppo relè unitamente ad R2, D1,RX,CX, trovano
posto su un'altra basetta ancorata anch'essa sopra il corpo del trafo.
La ventola V di raffreddamento è ubicata sul
fianco opposto al trafo, in modo che l'aria che produce, raffreddi prima il
gruppo di resistenze corazzate R1 e il condensatore di filtro C1 per poi
investire il trafo ed uscire dalla parete a questi attigua, sulla quale vi è
apposita apertura.
Entrambe le aperture di entrata ed uscita
aria di ventilazione sono munite di griglie di protezione.
Tutto il complesso trova posto all'interno di un
contenitore di alluminio spess. 2mm, del tutto autocostruito verniciatura
compresa.
Le dimensioni del complesso sono L 40cm
P 31cm H 23cm e poggia su 4 piedini di gomma alti 2,5cm.
Sul frontale trova posto unicamente l'interruttore
luminoso di accensione S1, oltre alle serigrafie.
Sul pannello posteriore trovano posto il fusibile
di protezione, le morsettiere di ingresso rete e di connessione con il
gruppo RF due connettori per l'alta tensione tipo PL (quello del positivo è
stato autocostruito adoperando teflon), oltre al contatto di messa a terra.
L'alta tensione viene portata al reparto RF
tramite 2 cavi ad alto isolamento per insegne neon (sono isolati a
15KV!!!).
Si spera la descrizione sia stata chiara ed
esauriente, ad ogni modo forse le foto possono contribuire maggiormente.