Sistema di
elevazione a pistone per antenne V-UHF
Il marchingegno oggetto
della seguente descrizione è stato realizzato a Maggio 1993 al fine di
avere un buon sistema di elevazione per traffico satellitare senza
spendere cifre ragguardevoli per l’acquisto di un rotore dedicato.
Si tratta di un sistema
molto semplice, del tutto autocostruito (eccetto il pistone ovviamente)
E’ stato adoperato un
pistone già usato, di quelli utilizzati per muovere le parabole TV (non
sembra ma questi aggeggi hanno una spinta notevole, durante i test in
garage, è riuscito a piegare un bullone da 12!!!, se non lo avessi visto
non ci avrei creduto)
Questo tipo di pistone
può funzionare con una tensione continua da 12 a 30V ed è già munito di
fine corsa che andranno per l’occasione regolati in base alle esigenze.
Per invertire la corsa
basta invertire la polarità di alimentazione (cosa che viene fatta
tramite interruttori opportunamente collegati nel box di stazione)
Il supporto di
l’ancoraggio sul mast proveniente dal rotore è stato costruito
adoperando tubolare e bandella di lamiera spess. 3mm. Il punto di
ancoraggio sul mast a sezione quadra dove sono fissate le antenne da
elevare è stato realizzato con un perno diam. 14 lungo 250mm che bisogna
montare forando il mast ed interponendo adeguati dadi e rondelle
(bisogna calcolare per bene i punti di ancoraggio al fine di avere la
giusta spinta e la giusta corsa per una elevazione a 90°)
Come si può notare
dalle immagini, le antenne sono state montate una sopra l’altra e non
affiancate (sarebbe preferibile), al fine di semplificare la struttura e
nello stesso tempo avere in gioco forze un po’ più contenute.
Per un bloccaggio
migliore quando le antenne sono ad alzo 0 è stata montata una staffa ad
U di lamiera con gomma all’interrno sulla parte inferiore del mast che
va ad incastrarsi sul mast principale proveniente dal rotore.
Per un migliore
bilanciamento dei pesi, nella parte inferiore del mast sono stati
imbullonati circa 3KG di ferro.
Per avere l’elevazione,
il mast quadro è inserito tipo sandwich, tramite l’interposizione di
fogli di materiale plastico (favoriscono lo scorrimento) tra 2 pezzi di
lamiera spess. 7mm opportunamente distanziati tramite appositi bulloni e
dadi e fissati al mast proveniente dal rotore.
Mast quadro e
struttura di sostegno sono attraversati da un bullone inox di
abbondanti dimensioni, infilato attraverso 2 boccole di bronzo fissate
alle piastre di lamiera (graverà su di esso tutto il peso delle antenne
)
Per una migliore
protezione del pistone dalla pioggia, nella parte superiore è stata
montata una specie di cupola ricavata da una bottiglia di plastica da ½
litro!!!.(si vede anche dalle immagini)
Per avere il controllo
dei gradi di elevazione, è stato calettato un potenziometro a filo di
precisione (mediante apposito giunto) sul perno principale dove avviene
la rotazione e che mediante un bolloncino di traverso è costretto a
ruotare anch’esso.
Il potenziometro del
quale non ricordo però il valore (mi pare 560ohm) è stato inserito in un
tubo di plastica arancione (usati in idraulica) , munito di un doppio
tappo sul quale è praticato apposito foro per l’uscita del perno. (il
tutto poi ovviamente siliconato a dovere)
Il potenziometro è
collegato tramite apposito cavo al control box di stazione, dove è
situato un altro potenziometro di precisione (serve per la taratura) e
quindi all’ingresso di un millivoltmetro digitale (range 0 – 999 mV)
La regolazione è
elementare, quando le antenne sono ad alzo zero, tramite il pot. nel box
si regolerà per avere 0 sul display, quando invece saranno a 90° si
regolerà in modo che il display segni 90 (sono millivolt)
Ci si rende
perfettamente conto che trattasi di indicazione non precisissima, ma
durante il traffico effettuato via satellite, non vi sono mai state
differenze tra l’indicazione dello strumento ed i dati kepleriani.
Lo schizzo inserito in
questo foglio,mostra dettagli e misure dei particolari del montaggio.
Si rammenta che dove
richiesto andranno effettuate saldature di buona qualità e che è
opportuno procedere a zincatura, o quanto meno verniciatura con
antiruggine.
Ovviamente è possibile
adottare soluzioni diverse rispetto quelle prospettate, magari più
semplici e più efficaci, (molto dipende anche dal materiale che si ha a
disposizione)
Bisogna stare attenti
al perno principale che sorregge tutta la struttura ed anche alle
boccole dove questo andrà inserito. (Trovai in una ferramente boccole in
ottone, materiale che è anche autolubrificante, del tipo raffigurato nel
disegno, trovai anche il perno che era già forato da 6 all’interno)
Per questo tipo di
lavorazione, occorre un minimo di attrezzature (trapano a colonna.
saldatrice ecc.) ed un minimo di manualità, in caso contrario occorrerà
rivolgersi ad un buon fabbro.
Per quanto non
specificato, bisognerà affidarsi alla propria inventiva ed intuizione.
Ad ogni modo con una
spesa molto contenuta (rispetto al costo di un rotore dedicato), si avrà
a disposizione un sistema molto valido e molto robusto.
Si augura la
descrizione il disegno e le immagini possano risultare comprensibili e
di aiuto a tutti coloro i quali fossero interessati alla realizzazione.
Sul questo foglio e sul
sito ci sono diverse immagini che possono aiutare in qualche modo a
capire quanto è stato descritto (almeno si spera)
In occasione della
prossima manutenzione alle antenne, vedrò di fare foto ravvicinate del
complesso.
Descrizione schizzi e foto sono anche state
inserite in un documento word (quindi facilmente stampabile), poi
compresso in formato .zip che può essere scaricato cliccando sulla
dicitura seguente:
"Scarica schemi e foto elevazione antenne"
Ad
ogni modo si rimane a disposizione per eventuali chiarimenti tramite i
contatti seguenti:
Email
ik4eep@libero.it, Skype
pietrofg56, Echolink node
635782, oppure la sera spesso
verso le 22 è possibile trovarmi in
frequenza intorno a 1847 1850, oppure più raramente 3647 - 3650.
73 da IK4 EEP Pietro
