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Questa pagina contiene delucidazioni e immagini circa la costruzione del
commutatore di banda, dei variabili di placca ed antenna, delle induttanze di placca e
filamento, oltre alla procedura di taratura del Pi - Greco di uscita.
A proposito del Pi-Greco si è ritenuto utile inserire due programmi in
formato ZIP per calcolarlo.
Uno, più semplice che però gira solo su Windows XP, scaricabile da
QUI,
l'altro più completo e un tantino più complesso che gira su tutte le
versioni Windows, scaricabile da
QUI.
Si è ritenuto utile inserire anche un programma
per calcolare le induttanze (in aria o con toroide), scaricabile da
QUI.
Tutta la descrizione e le immagini contenuti in
questa pagina, sono state anche inserite in un documento Word (quindi facilmente
stampabile), il file è stato poi compresso in formato .ZIP, scaricabile cliccando sulla dicitura a fianco.
"Documentazione & Schemi"
PAGINA IN
ALLESTIMENTO
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RFC1 = INDUTTANZA ANODICA
Essa è stata realizzata, avvolgendo del filo
smaltato ricoperto in doppio cotone diam. 0,6 mm attorno ad un cilindro
di Teflon del diam. di 30mm (sarebbe preferibile la ceramica).
Il filo ricoperto di cotone, contribuisce a
ridurre le capacità tra le varie spire.(se non lo si trova, si userà
quello smaltato senza)
Lo schema ed il numero di spire più adatto per la
realizzazione di un'induttanza adatta tra 1,8 e 30Mhz, (come suggerito
anche dal manuale degli amplificatori di potenza, tranne che per
il diametro che qui è 30mm) è il seguente:
(L'induttanza risulta essere di valore attorno a
150µH)
Come si può notare anche dal disegno, è opportuno
lasciare tra i vari gruppi di spire spazi di alcuni mm.
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RFC2 = INDUTTANZA BIFILARE DI FILAMENTO
Essa serve ad evitare (per i tubi che hanno il
filamento collegato con il catodo) che il segnale RF applicato al catodo
possa andare verso il trasformatore di filamento.
Pertanto er il tubo 3CX
1500 A7 (che non ha il catodo collegato con il filamento non sarebbe
necessaria).
Comunque nel mio caso,
non essendoci spazio in lunghezza sufficiente nel box di pressurizzazione,
sono stati realizzati 2 avvolgimenti separati (sempre su bastoncino di
ferrite lungh circa 100 mm diam 10mm), con un'impedenza di circa 40 ohm
che è sufficiente per coprire fino alla frequenza dei 160 mt. Il minimo di
impedenza per questo dispositivo è dato alla formula : Z= (0,8 X imped
ingresso valvola):la frequenza più bassa in mhz. Tenere presente che con
oltre 10A di assorbimento questa impedenza provoca circa 0,2 - 0,3 V di
caduta di tensione.
Pertanto
la tensione in uscita dal trasform. di filamento deve essere 0,4 - 0,5V più
alta di quella nominale.
Per l'affinamento definitivo può essere usato del
filo resistivo di costantana o nichelcromo.
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RFC 3 =
INDUTTANZA DI USCITA
Questa induttanza dovrebbe essere di valore
intorno a 1 - 2 mH (milliHenry), non è tassativo.
Dovrebbe inoltre essere preferibilmente del tipo a
nido d'ape pertanto la sua costruzione con metodi artigianali non è molto
semplice.
Si trovano però abbastanza facilmente nel
surplus.
Nel lineare oggetto di questa descrizione ne è
stata montata una presa in una fiera con valore di circa 2,5 mH.
Si può vedere anche dalle varie immagini
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NOTE
SU RL3 (relè d'antenna) Tav. 2
Si tratta del relè di antenna, esso deve essere di
buona fattura con isolamento adeguato.
Ideali sono quelli sottovuoto, infatti in questo finale è stato adoperato un
Siemens sottovuoto VR 421.
Inoltre, al fine di ottenere una buona schermatura RF è tato posizionato in
un contenitore autocostruito con lamiera di ottone da 0,8mm. Per
quello di ingresso e quello di BIAS, non occorrono grandi qualità, vanno
bene quelli commerciali con esclusione dei micro.
Ad ogni modo, anche il relè d'ingresso è stato
posizionato in un alloggiamento di lamiera d'ottone.
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NOTE SU S1- S1A - S1B (commutatore di
banda) Tav. 2
Si tratta del commutatore di banda, uno dei
componenti essenziali e di maggiore difficoltà di reperimento.
Si trova con difficoltà persino nelle varie fiere
di settore.
Esso dovrebbe avere isolamento in ceramica min.
3,5KV, numero di posizioni adeguato, min. 6 meglio 9 se anche per le bande
WARC e 3 sezioni per poter aggiungere le capacità fisse del pi greco in 80 e
160mt,
nonchè avere la possibilità di commutare pure i circuiti d'accordo
d'ingresso.
Come già in altra parte specificato, si è dovuto
adattare con molto studio, lavoro e tanta tanta pazienza uno a 6 posizioni
di provenienza surplus (smontato da cassetti BC Americani degli anni 40).
La modifica ha interessato la sostituzione del
contatto mobile al fine di ottenere il cortocircuito della parte di
induttanza inutilizzata onde prevenire le altissime tensioni che si
sviluppano per autoinduzione.
Inoltre come si può osservare dalle immagini, sono
stati aggiunti anche due settori, necessari per inserire le capacità fisse
del pi greco in 80 e 160mt ed un settore per la commutazione dei circuiti
d'ingresso (un lavoraccio infame che ha richiesto tanto tempo e
pazienza).
Sarebbe stato necessario altrimenti montarne altri
due.
Soluzione, personalmente non gradita, ammesso poi
di disporre di altri due commutatori.
Tutte le volte che si adopererebbero le gamme 80 e
160, sarebbe necessario agire su 3 commutatori. (non mi piacerebbe
affatto).
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L1 - L2 - L3 - L4
= INDUTTANZE DI ADATTAMENTO
L1 = 11 spire avvolte in aria diam. 60 mm
di tubetto di rame diam. 5 mm, lungh. avvolgim. 85mm (ca. 4,6µH)
L2 = 14 spire avvolte in aria diam.
60 mm di tubetto di rame diam. 4mm, lungh. avvolgim. 100mm (ca 5,5
µH)
L3 = 16 spire avvolte in aria diam. 65 mm
di tubetto di rame diam. 4mm, lungh. avvolgim. 125mm (ca 6
µH)
L4 = 24 spire avvolte in aria diam. 65 mm
di tubetto di rame diam. 5mm, lungh. avvolgim. 130mm (ca 14
µH)
Per ottenere l'avvolgimento, il tubetto di rame è
stato stretto da una parte nella morsa, poi si è provveduto ad avvolgere
l'altra estremità attorno ad un pezzo di tubo di alluminio di diam. adeguato
che poi è stato ovviamente sfilato.
Occorre tenere presente che una volta chiuso il
contenitore il valore di induttanza per effetto della vicinanza delle pareti
metalliche si riduce di qualche µH.
L'induttanza totale dei 4 avvolgimenti dovrebbe
essere circa 30 µH, ma per quanto detto prima si attesterà attorno a 26 -
28µH.
I calcoli è possibile farli con la formula
sottostante:
(d x d) x (n x n) x
0,0217
L in µH =
--------------------------------
d + ( 2,2 x l)
d = diametro avvolgim. in cm
l = lunghezza avvolgim. in cm
n = numero delle spire |
Esiste anche un
programmino per il calcolo delle induttanze, scaricabile da
QUI
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Calcolo PI - GRECO
Il
calcolo del pi-greco d'uscita per la classe AB, può essere fatto con la nota
formula di seguito riportata: Z= VA/(IA X 1,57)
Calcolando VA come tensione media di alimentazione
della valvole di ca 3300V e la corrente media totale assorbita di ca 0,8A,
si ottiene Z = 3300 / (0,8 x 1,57) = 2640 Ω.
Per adattare 2640 Ω a 50Ω la tabella è la
seguente:
TABELLA 1
BANDA |
C1 |
L |
C2 |
Q |
160mt |
355pF |
22,5 |
1935 |
12 |
80mt |
180 |
11,6 |
980 |
12 |
40mt |
92 |
5,9 |
504 |
12 |
20mt |
46 |
3 |
251 |
12 |
15mt |
31 |
2 |
168 |
12 |
10mt |
24,5 |
1,35 |
140 |
13 |
Ci sono anche alcuni programmi per calcolare il pi-greco
Uno, molto intuitivo, ma che gira solo su Windows XP è scaricabile
QUI.
L'altro più completo, che gira anche sulle recenti versioni di Windows, ma
un tantino più complesso è scaricabile
QUI.
Entrambi i programmi spno in formato .ZIP, pertanto prima dell'installazione
andranno decompressi. |
PROCEDURA TARATURA PI GRECO
Si premette che al fine di facilitare
l'accordo in 10 mt (sempre un tantino critico a causa della capacità
residua del variabile di placca e della capacità della stessa valvola),
si sono interposte 2 spire prima del collegamento con il condensatore di
placca.
Per
la taratura, ci si è avvalsi dell'analizzatore Rig - Expert modello A54 che
ha reso molto facile il lavoro.
Lo
stesso strumento è stato utilizzato anche per la taratura dei circuiti
d'ingresso che nella prova pratica si sono dimostrati perfettamente tarati
senza bisogno di interventi ulteriori.
Ci
si rende perfettamente conto che sarebbe auspicabile procedere ad un
controllo a mezzo di adeguate apparecchiature per verificare la purezza
spettrale del segnale.
P urtroppo
però non si dispone di quest'ultime e ci si è affidati al responso in aria
dei colleghi radioamatori.
Infatti ,
sulla base di controlli attendibili ricevuti (IK5 WVW, IZ5 FYD, I5 NIC,
ecc.) pare che il segnale non occupi più banda di quella occupata senza
l'ausilio del lineare e la modulazione risulta essere perfetta.
Si può dedurre quindi che il pi greco abbia a
filtrare decentemente.
LA TABELLA SOTTOSTANTE RIPORTA LE PRESE
SULLE BOBINE PER LE VARIE BANDE
TABELLA 2
BANDA |
L1 |
L2 |
L3 |
L4 |
10-12mt |
4° spira |
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15-17mt |
6° spira |
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20mt |
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4° spira |
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30-40mt |
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1° spira |
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80mt |
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7,5° spira |
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160mt |
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15,5° spira |
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ULTERIORI DETTAGLI
COSTRUTTIVI
Come già precisato in premessa, si è provveduto
alla completa realizzazione di entrambi i telai, adoperando alluminio,
entrambi i complessi poggiano su 4 piedini di gomma alti circa 2,5cm.
Come si può osservare anche dalle immagini, sul
frontale trovano posto 4 strumenti di misura, l'interruttore luminoso di
accensione, la manopola del commutatore a 3 pos. per la variazione di
potenza, la manopola del commutatore a 3 pos. per il livello di BIAS, 7 LED
di segnalazione, l'interruttore per la messa in OPERATE, l'interruttore per
il funzionamento a pieno regime della ventola (necessario specialmente in
estate), il pulsante di reset in caso di intervento della 2° protezione per
superamento di 115mA della corrente di griglia, il pulsante rosso che serve
a far partire l'amplificatore (non basta azionare solo l'interruttore
luminoso) ed ovviamente la manopola del commutatore di banda e quelle
dei variabili di placca e carico.
Come si può osservare, le serigrafie indicano
anche le bande WARC, anche se il commutatore dispone di sole 6 posizioni.
Ebbene si riesce ad accordare decentemente anche
queste nella posizione di quelle tradizionali (10 - 15 - 40).
Magari il Q non sarà proprio ottimale, ma tenuto
conto che le si usa più raramente (il sottoscritto mai), va bene
anche così.
L'ideale sarebbe stato utilizzare un bel
commutatore a 9 posizioni. Bella scoperta!! ma chi ce l'ha?
Per
le serigrafie del pannello anteriore ci si è rivolto ad una ditta che
realizza targhe, coppe e cimeli vari (costo, aimè 130!!).
Per
il pannello di un'altro lineare con 3 Gi7 che ho realizzato nel 2003, avevo
provveduto alle serigrafie con trasferibili impiegando un giorno intero.
Purtroppo, quelli che ho a disposizione da molti anni (causa
invecchiamento), non si attaccano quasi più ed il commercio non si
trovano.
Come si può osservare dalle immagini, su entrambi
i variabili sono state montate delle demoltipliche 1/5 di provenienza
surplus (i soliti cassetti BC Americani
degli anni 40).
Ovviamente si è dovuto provvedere all'adattamento
meccanico delle stesse al fine di poterle utilizzare nella posizione voluta.
Per i collegamenti del commutatore di banda con le
varie prese sulle bobine, sono state adoperate delle bandelle di ottone 0,5mm
di spessore e 10mm di larghezza.
Non si è provveduto all'argentatura delle bobine
nè delle bandelle di rame in quanto per un uso in HF questo accorgimento
anche se utile, non è affatto necessario.
Tra l'altro, non si sapeva neanche dove tale tipo
di trattamento potesse essere realizzato.
Per il collegamento tra lineare ed alimentatore
sono stati utilizzati diversi cavi e diversi tipi di prese: (per il
collegamento dell'alimentazione 220V proveniente dall'alimentatore sono
stati usati morsetti mammut fissati ai pannelli posteriori e un normale cavo
bipolare 2 X 0.75, per i servizi un cavo multipolare 6 x 0.25, sono riuscito
a trovare prese adatte che ho fissato ai pannelli posteriori ed anche le
relative spine da intestare ai margini del cavo,volendo anche qui si possono
utilizzare mammut ed altri tipi di cavi, per l'alta tensione è stato usato
un cavo speciale per insegne al neon, isolato fino a 15KV, per il negativo
sono stati adoperati prese e spinotti PL, per il positivo ho costruito prese
e spine tipo PL ma di teflon, quindi atro impazzimento!!!.)
Ovviamente anche in questo caso si possono
adottare altre soluzioni (dipende da quello che si ha a disposizione).
Ci si rende perfettamente conto che ovviamente non
si è riusciti a descrivere in modo chiaro e dettagliato tutte le procedure e
le soluzioni adottate, ma occorrerebbe una descrizione lunghissima e forse
non si riuscirebbe ugualmente.
Altri dettagli costruttivi, sono esposti oltre che
nella premessa, anche nelle pagine dedicate ai vari circuiti RF, aliment. e
comando.
Chiaramente come già ampiamente esposto si rimane
a disposizione per qualsiasi delucidazione.
Occorre rammentare a coloro i quali avessero
intenzione di procedere alla realizzazione di questo tipo di apparecchiatura
che il problema maggiore non è tanto la difficoltà della costruzione (se
pur abbastanza impegnativa), ma il reperimento dei componenti necessari
(a prezzi ragionevoli).
Componenti, molti dei quali purtroppo non si
trovano nei normali negozi di componenti elettronici, ma soltanto nelle
varie fiere di settore e con sempre maggiore difficoltà anche lì, in quanto
sono diventate praticamente fiere di computer (accidenti a loro) e di
centomila altre cianfrusaglie che con la radio non hanno nulla da spartire.
Si rammenta inoltre che occorre utilizzare
componenti di buona fattura ed isolamento adeguato.
Particolare attenzione al variabile di placca, al
commutatore di banda ed ai condensatori da aggiungere in placca per 80 e
160mt i quali sono sottoposti a lavoro molto gravoso (meglio più
condensatori in parallelo, offrono migliore passaggio di corrente).
Altra difficoltà consiste nel dover spesso
adattare anche meccanicamente i vari componenti.
Bisogna pertanto disporre di un minimo di
attrezzatura, quali trapano a colonna, morsa da banco, mola, compressore
ecc.
Non bisogna mai sottovalutare infine il pericolo
anche mortale che si corre quando si deve operare con tensioni così elevate.
Bisogna davvero operare con la mente serena e con
cognizione di causa (il sottoscritto ne sà qualcosa: Durante la
costruzione anni fa di un altro lineare con le 811A, si è venuti
accidentalmente a contatto con ca 1500V: è andata bene, sono rimasto
soltanto mezzo stordito per oltre 15
minuti, per il terrore di mia moglie che voleva portarmi in ospedale e dei
miei 2 figli, poi per fortuna tutto è tornato OK, pessima esperienza che mi
auguro non ripetere mai più e altresì non auguro mai a nessuno).
Per il momento la descrizione sarebbe terminata,
non rimane che augurare buon lavoro a coloro i quali volessero realizzare il
progetto descritto o quant'altro ed ovviamente si rimane a disposizione.
Tanti 73 da Pietro IK4EEP
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