In una foto si nota, appeso ad una parete, un telefono con filo arricciato. Amos Migliavacca avrebbe condotto una ricerca presso la Telecom  italiana. E avrebbe scoperto che il telefono a filo, che si scorge nella sequenza, non era in uso nel nostro Paese nel '47. Ma lo sarebbe stato in America, come confermatoci anche dall'ufologo inglese Phillip Mantle, il ricercatore che ha ottenuto da Ray Santilli copia del filmato delle autopsie. "Ed e' comprensibile",  avrebbe appurato un altro nostro responsabile, il ricercatore   Giovanni Greatti, informatico IBM, "difatti tutte le basi militariamericane di una certa importanza, quale quella di Wright Patterson (che secondo il cameraman autore della pellicola avrebbe  accolto i cadaveri) eran dotate degli strumenti all'epoca piu' sofisticati. Come gli 'avveniristici' telefoni a filo".  La prima conclusione a caldo sulle cinque fotopubblicate in giugno dalla stampa italiana fu, da parte degli ufologi milanesi, che "stabilire l'autenticita' di un filmato partendo da pochi  fotogrammi e' un'epica impresa, di difficile realizzazione.Saranno indubbiamente necessarie altre verifiche 'incrociate'  sulle fonti. Molti dei dati sinora raccolti ci portano apropendere per l'autenticita' della situazione. Il problema e'  stabilirne la data esatta della pellicola. Personalmente ciauguriamo che  questi nostri primi studi servano da stimolo per quei ricercatori che preferiscono impegnarsi nella ricerca della  verita', anzicche' perdersi in polemiche sterili ed infinite che ilfilmato di Santilli inevitabilmente inneschera'  in tutto il mondo.  Da quel poco che si e' riuscito a ricavare dalle poche foto fatte circolare da Santilli, abbiamo un essere che:  - ha sei dita alle mani e ai piedi; - e' macrocefalo e con evidenti anomalie al naso, alle orecchie e alla bocca, che e' sprovvista di denti; - e' tozzo ma robusto; - sembra avere la pelle molto coriacea. La gamba destra mutilata e  priva di carne e' comunque tornita ed il tessuto -che normalmente  dovrebbe afflosciarsi - e' molto teso;- l'essere sanguina pur essendo...dissanguato! Quasi che avesse una circolazione vascolare come i pesci.  - l'essere e' scuro di pelle; - l'essere ha palpebre scure come gli insetti; - l'essere e' coperto  di lividi, tagli, morsi e bruciature,  difficilmente procurabili ad un pupazzo di gomma; - l'intiera anatomia dell'essere (difforme dalle testimonianze dei testimoni del caso Roswell, quali Glenn Dennis, ma conforme alle descrizioni degli E.B.E. rilasciate dai rivelatori 'Falcon' e  'Condor' nella trasmissione "UFO cover up") non e' in linea con le immagini conosciute di giovani handicappati. E ancora:- sebbene manchino totalmente dei riferimenti precisi al luogo e alla data delle sequenze prese, l'ambiente circostanze e' del tipo in uso alla fine degli anni '40. Pure, un ambiente di questo tipo e' tuttora facilmente ricostruibile con pochi mezzi. - la creatura  parrebbe essere in linea con gli studi dello scienziato Dale Russel, che al Museo Nazionale canadese di Scienze  Naturali, ha ricostruito un ipotetico sviluppo di un rettile  umanoide. Si tratta dello sviluppo dallo  stenonicosauro, un piccolo dinosauro che camminava sulle due zampe, di dimensioni notevolmente piu' ridotte rispetto ai cugini giganti. Il modellinocostruito da Russel presenta un umanoide macrocefalo con gli occhi amandorla. Una versione fantasiosa che, nella realta', avrebbe potuto essere molto piu' vicina alla creatura del filmato. Creatura che, non avendo tratti da mammifero ma piu' da rettile(vagina, pelle coriacea e scura, occhi a  mandorla), avrebbe per assurdo esser discesa da uno sviluppo parallelo della vita, dai  rettili e non dai mammiferi (che, sulla Terra, con la scomparsa  dei dinosauri, ereditarono il pianeta sostituendosi ai grandirettili).Se  dunque ulteriori e piu' sofisticate indagini, possibilmente sututto il filmato, confermeranno queste ipotesi di studio, dovremo allora rivedere non solo le nostre idee sull'universo,ma anche  sull'evoluzione"

Alla fine di giugno del 1995 molti quotidiani nazionali hanno presentato al grosso pubblico italiano alcune immagini tratte presumibilmente dal filmato del recupero del disco di Roswell,  pellicola recentementeacquistata  dal produttore inglese Ray Santilli. Tali sequenze mostrano in maniera molto ravvicinata un cadavere di presunta origine extraterrestre, steso su un tavolino per autopsie. L'essere ha una testa sproporzionata ed ha il ventre  gonfio (per alcuni e' una femmina incinta, per altri si tratta di  gas intestinali); e' completamente nudo e come sesso ha una struttura vagamente simile ad una vagina. Non ha peli ne' capelli. Ha sei dita alle mani e ai piedi. Il corpo e' piccolo ma massiccio, molto dissimile dagli esili 'EBE'  di 'Communion' o del caso Kelly-Hopkinsville. La creatura sembra piu' un terrestre deforme che non un vigoroso astronauta interstellare, ma  solo a prima vista.  Gia' perche', studiate al computer dagli esperti scientifici della sezione milanese del CUN, le immagini di Roswell hanno rivelato particolari sorprendenti.

L'origine dei misteriosi fenomeni che dagli anni Ottanta si verificano puntualmente lungo l'argine del Po e dei suoi affluenti, all'altezza di Rovigo, non e' mai stata chiarita definitivamente. In un immaginario triangolo composto dal Canal Bianco, dal collettore padano e da uno dei piu' grandi fiumi d'Italia, decine di persone sostengono di avere avvistato creature misteriose, simili agli yeti dell'Himalaya, o di avere rinvenuto sulla sabbia del fiume delle orme gigantesche, di 30 centimetri o piu' di lunghezza, non attribuibili ad alcunche' di conosciuto. A tutto questo si aggiungono ritrovamenti di pelo sintetico impigliato fra gli arbusti e di animali trovati uccisi o divorati ed i continui fenomeni luminosi e sonori che diversi testimoni giurano di avere sperimentato in prima persona. Tutte queste insolite manifestazioni, perlopiu' ignorate o rifiutate con scetticismo dalla stampa o dalle autorita' locali, hanno riscosso l'interesse di un gruppo di scienziati e ricercatori di Rovigo, guidati dal chimico Sebastiano Di Gennaro. Proprio quest'ultimo ha diretto, a Santa Maria Maddalena in via Baccanazza 13, il Centro Accademico Studi Ufologici, un'associazione di ricerca privata che dalla fine degli anni Ottanta ha minuziosamente studiato e catalogato tutti i fenomeni segnalati lungo il Po. "La nostra ricerca - confida il professor Di Gennaro - abbraccia una zona molto estesa tra il Veneto e l' Emilia Romagna. Curiosamente questi fenomeni si verificano quasi sempre lungo i corsi d'acqua o in punti poco frequentati, in zone impervie o isolate. Quasi che il responsabile di tutto questo cerchi sempre di non attirare l'attenzione. Senza riuscirvi, visto che comunque noi riceviamo ugualmente diverse segnalazioni. Quando arriviamo sul posto, il piu' delle volte troviamo delle impronte sconosciute, apparenterete di mani o di zampe gigantesche, con tre o quattro dita munite di artigli. Queste orme sono impresse nella sabbia degli argini del Po o nel terreno secco ed indurito della boscaglia circostante. Abbiamo utilizzato un penetrometro, un particolare strumento in grado di misurare il peso in base alla profondita' delle impronte, e abbiamo scoperto che l'essere che lascia queste tracce supera i 250 chili! E questo e' perfettamente in sintonia con quanto dichiara la gente, che ci segnala la presenza di strane creature massicce, alte piu' di due metri, in coincidenza con l'apparire di globi luminosi nel cielo. Ma il fatto piu' strano e' che queste impronte, delle quali possediamo i calchi in gesso, sono radioattive. Abbiamo utilizzato un geiger militare e abbiamo rilevato, solo nelle impronte, una radioattivita' superiore alla norma (55 REM). Ma chi o che cosa, camminando, e' in grado di lasciare delle orme radioattive? Senz'altro degli extraterrestri". Il mistero si complica se si pensa che queste insolite tracce, di forma e dimensioni continuamente diverse, sono state scoperte lungo gli argini di moltissimi paesi agricoli della sponda del Po, a Roncala, Budrio, Pincara, Frassinelle, Castenaso, in  un perimetro decisamente esteso, comprendente la provincia bolognese, rodigina e ferrarese. "In un' occasione, nel dicembre dell' '89, - prosegue Di Gennaro io e i miei collaboratori ci siamo addentrati nei campi di Ruina. Attraversiamo un lungo sentiero boscoso ed arriviamo all'argine del Po. E regolarmente, sul terreno melmoso e indurito dal freddo, troviamo una serie di orme gigantesche, a quattro dita. Ma che dita! Erano lunghe ben 42 centimetri, e l'intiero arto ne misurava 62... Chi poteva averle lasciate? Non ci sentiamo di esprimere un parere sulla vicenda: di qualunque animale o essere si tratti una cosa e' certa, sulle rive del Po o dei suoi canali si aggirano degli alieni, provenienti chissa' da dove". Molti giornali della zona hanno scritto degli articoli, in passato, dicendosi sicuri della presenza nei boschi di una sorta di uomo delle nevi in versione campestre. Alto, dal pelo marrone brunito e molto folto,ma soprattutto timidissimo, lo yeti nostrano e' stato avvistato anche dal signor Giovanni Mantovani di Ferrara: "Il 27 agosto del 1988 mi trovavo sulle rive del Po a Ro Ferrarese, quando la mia attenzione e' stata attirata da una serie di impronte a tre unghie impresse sulla sponda del fiume. Mentre le stavo osservandoimprovvisamente, nella boscaglia, ho visto un essere umanoide, coperto di pelo, che per un attimo si S mosso tra le piante. Il suo aspetto era molto simile ai classici yeti di cui si sente parlare ogni tanto. Aveva un aspetto selvatico, era massiccio e integralmente coperto di peli". Completamente diverso invece l'avvistamento di Renzo Munari, collaboratore di un giornale locale, che ha raccontato: "Era una calda giornata del 1987 e stavo tranquillamente pescando sulle rive  del Po, a Chiesa Frassinelle, in provincia di Rovigo. Tutt'a untratto le calme acque del fiume hanno cominciato ad agitarsi, come in un vortice. E in quel momento ho visto emergere un essere mostruoso dalle sembianze vagamente umane. Sono rimasto ad osservarlo terrorizzato. Quella cosa si stava dirigendo verso riva e non sembrava assolutamente badare a me. Ho potuto osservarla bene. Era alta circa due metri e mezzo ed aveva il corpo completamente coperto di squame. Le zampe anteriori erano piatte come quelle di un'anatra. L'ho visto muoversi per un po' lungo la riva e poi tuffarsi in acqua. Sempre senza degnarmi di uno sguardo". L'avvistamento di questa insolita creatura, che ricorda il mostro  della palude delle  pellicole di fantascienza anni Cinquanta, e' stato verificato dal team dell'U.S.A.C., che ha trovato sul posto tutta una  serie di impronte palmate, lunghe sessanta centimetri. Inoltre il  filo da pesca di Munari, nella parte che era rimasta immersa  nell'acqua, non lontano dal punto di emersione di quella strana  creatura, si era corroso riducendosi misteriosamente ad un terzo.  Sempre lungo il collettore rodigino sono state condotte ulteriori  indagini, nel 1994, dall'ufologo milanese Massimo Ferrante e dal  giornalista Frediano Manzi di Milano. "Avevamo saputo del  ritrovamento di nuove, strane impronte e abbiamo deciso di andare a  controllare. Ci siamo  appostati, per tutta la sera, lungo il corso del Canal Bianco. A un certo punto, in piena notte, abbiamo sentito  un improvviso sciabordio ed un urlo agghiacciante. Non sappiamo chi o  cosa l'abbia prodotto.  Abbiamo messo in moto la nostra macchina e  siamo fuggiti a razzo".  "Nella nostra zona - commenta Di Gennaro - si verificano molti fatti  strani. Dal 1982 ci sono stati molti avvistamenti UFO e dal 1986  sono apparse  le strane orme, assieme a tutta una serie di reperti  incomprensibili".  "Nell'inverno del 1988 - ha raccontato l'agricoltore Angelo Fiacchi - stavo raccogliendo la legna lungo l'argine fluviale che da Alberone  porta  a Cologna quando, tutt'a un tratto, mi sono imbattuto in  qualcosa di incredibile. Sulla sabbia c'erano diverse manciate di una  poltiglia stranissima, carnosa. Si trattava della sostanza piu'  strana che io avessi mai visto. Ed era tutta sparsa per un lungo  tratto sulla riva del Po".  "Quello che vedemmo ci lascio' di sasso. - ha aggiunto il professor  i Gennaro - Sembravano i pezzi di un grosso serpente, triturato. Erano delle squame biancastre, enormi e gelatinose. E soprattutto erano durissime, compatte. Non siamo riusciti a tagliarle se non con  un affilatissimo bisturi...Abbiamo sottoposto i campioni ad un  laboratorio universitario ed il risultato e'  stato decisamente controverso. Avevamo a che fare con un controsenso scientifico. Quel  materiale era un polimero sintetico, artificiale, che stranamente  conteneva della cheratina, una proteina organica che si trova nelle  unghie e nei capelli (e che e' stata trovata anche in una sonda messa  dai Grigi in un rapito, n.d.A.). Ora, in natura questi composti,  legati in maniera tale, non si trovano. In piu', non molto distante  dalla zona del ritrovamento, il signor Fiacchi ha scoperto diversi  ciuffi di uno strano pelame marrone scuro, impigliato fra gli  arbusti. Sembrava quasi che qualche essere avesse attraversato di  corsa la boscaglia, ferendosi. Abbiamo  raccolto anche questi nuovi  campioni. Avevano un odore acre e penetrante, sgradevolissimo, molto   simile all'ammoniaca. E, analizzati al microscopio, sono risultati di origine sintetica. Ancora una volta un controsenso  scientifico".  Sui mostri della palude che puzzano di ammoniaca esiste una vasta  letteratura americana. Addirittura, nel luglio del 1988, un'intiera  cittadina americana, Browntown nel Sud Carolina, venne messa in  allarme dalla comparsa di un gigante alto due metri, con tre dita per  mano e coperto di squame. Ribattezzata lizardman, l'uomo lucertola,  questa incredibile creatura si divertiva ad infierire sulle macchine  posteggiate, graffiando la carrozzeria e fracassando luci e   finestrini. Avvistato da diverse persone, lizardman riusci' pero' sempre ad eludere le ricerche della polizia e degli oltre 75  cacciatori armati sino ai denti, fuggendo  attraverso le paludi. Altre  apparizioni di questo tipo sono state poi segnalate nel corso degli  anni. Nel 1956 ad Andria Antonio La Terra riusciva a mettere il naso dentro  un disco volante atterrato nel suo fondo e da cui  erano scese "due  persone con superficie di lucertole". Nel 1964 a Tarifa, in Spagna,  un palombaro a nome Esteban si trovava improvvisamente davanti, sbucato da un canneto e in piena notte, un colosso coperto di  squame,  perfettamente umano ma alto ben tre metri e mezzo. Sempre in Spagna, un anno dopo, un cittadino che percorreva in macchina la zona di  Huelva avvistava un essere umano alto piu' di due metri, di un colore  verde scintillante, alla vista del quale l'uomo era fuggito  terrorizzato. Nel 1969 a Rubi, Texas, un essere dal volto umano ma  con il corpo a scaglie veniva fotografato da un passante nei campi,  accanto ad un deposito  alluvionale. 1979, Marzano di Torriglia, Genova. Il metronotte Pier Fortunato Zanfretta veniva ripetutamente sequestrato a bordo di un'astronave da degli esseri mostruosi, dei  giganti coperti di scaglie e spuntoni, che si  qualificavano come i  Dargos di Titania e che lo sottoponevano a diversi esperimenti e gliaffidavano infine un manufatto alieno da custodire e da consegnare al  professor Hynek, il decano degli ufologi (cosa che Zanfretta  non fece). 1985, Milano. Rosaria Rizzo raccontava di essersi trovata una notte, ai piedi del letto, una creatura alta due metri, rettiliforme,  con i piedi molto grossi, che le si sarebbe avvicinata morsicandola ad un polso.  Gli ufologi non giudicarono attendibile la  testimonianza. 1988, Lomagna, Como. Un metronotte di Carugo, nel  comasco, mentre stava percorrendo in macchina una strada periferica  si vedeva tagliare la strada da un  essere squamoso, che rapidissimo fuggiva via. 1988, Torre Orsaia, Salerno. Un contadino del posto  vedeva un essere di due metri, con la pelle di serpente, che gli si  stava avvicinando. L'uomo fuggiva terrorizzato e  correva ad avvertire  i carabinieri. L'essere misterioso verra' avvistato, nei giorni  seguenti, in diverse localita' della zona, a Rofrano, Castel   Ruggero, Piro, Bosco, Celle e Roccagloriosa. Nello stesso periodo  nuove  segnalazioni si sono aggiunte nel catalogo redatto dal gruppo U.S.A.C. Uno dei fenomeni piu' interessanti si e' verificato nel  giugno dell' '89 in un campo di frumento a Boara Ferrarese.  Una sera un gruppo di mezzadri  vedeva una strana luce evoluire nel cielo, abbassarsi sopra i campi e poi rialzarsi sorvolando una casa  rurale, per poi scomparire nel cielo. Avvicinatosi alla fattoria, il  gruppo di agricoltori si accorgeva con stupore che lo  strato di  muschio che copriva il tetto della casa era stato bruciato da qualcosa di molto caldo. Una parte di esso si era addirittura  staccato ed era caduto a terra. Ma una sorpresa maggiore ci fu alle  prime luci dell'alba,  quando i contadini, attraversando il campo di frumento ove, la sera precedente, si era abbassata la strana luce,   scoprivano tre zone in cui le spighe si erano improvvisamente piegate, come se fossero state calpestate. "Era stranissimo. - ha raccontato Di Gennaro, immediatamente avvertito del fatto e giunto sul posto - Le spighe piegate formavano tre cerchi irregolari, dicirca due metri di diametro, e disegnavano un ideale triangolo isoscele di undici metri per dodici. Ma il fatto piu' strano era che al centro del triangolo c'era un gatto morto. La bestiola aveva uno sguardo terrorizzato, i lineamenti tirati in posizione di attacco. Il corpo era bruciato e pietrificato.  Ed anche il terreno circostante era indurito e calcificato, e la vegetazione bruciata. Abbiamo prelevato l'animale e lo abbiamo studiato. E il risultato e' statosbalorditivo. Una fonte di calore assolutamente sconosciuta ha causato la perfetta mummificazione del povero felino". E questo non e' stato l'unico episodio riscontrato dagli esperti  dell'U.S.A.C. Lungo il Canal Bianco, ad esempio, i ricercatori hanno ritrovato la carogna di un cane misteriosamente pressato, schiacciato da qualcosa di incredibilmente pesante, mentre a Occhiobello, in provincia di Ferrara, nell'aprile del 1993 alcuni contadini hanno rinvenuto in un canneto i corpi di una decine di anatre selvatiche, uccise da un animale misterioso.  "Era stranissimo. - commentera' uno dei testimoni - Tutti i volatili  presentavano tre fori sul collo. Grazie a quella specie di morso delvampiro, qualcuno  o qualcosa era riuscito ad aspirare le interioradelle anitre".  Lungo il canneto gli ufologi hanno trovato l'immancabile fila diimpronte palmate.  

Umanoidi formato Beta. Sono perfettamente umani, al punto che potrebbero mimetizzarsi tranquillamente in mezzo a noi, alti, bellissimi, in genere biondi (ma ne esisterebbero anche di scuri) e con gli occhi azzurri. Hanno tute bianco-azzurre, cinture che stringono in vita e monili dorati. I Beta sono molto cari ai contattisti, cioe' a quei sensitivi che sostengono di essere in contatto fisico o mentale costante con i fratelli dello spazio, dai quali riceverebbero messaggi religioso-spirituali. Proprio a detta dei contattisti, i Beta sarebbero gli angeli della Bibbia, incaricati di vegliare su di noi per elevarci spiritualmente e salvarci, in attesa del ritorno di Cristo. Farebbero parte di una confederazione galattica di civilta' evolute. Figura di rilievo di questa ONU spaziale e' un certo Ashtar Sheran (dello sconosciuto pianeta Metharia), comandante di una flotta interplanetaria e firmatario di moltissimi messaggi ricevuti da sensitivi di tutto il mondo. I Beta sarebbero in lotta con i Beta-2, degli umanoidi di pelle scuro- olivastra, con gli occhi a mandorla, decisamente perfidi. Questi moderni diavoli, ribattezzati uomini in nero per l'abbigliamento rigorosamente scuro e l'uso di vetture nere, passerebbero il loro tempo a spaventare gli UFOtestimoni, per evitare che, segnalandoli, ne possano svelare l'esistenza. Essendo malvagi, a differenza degli altri Beta e degli Alfa, gli uomini in nero (Men in black o M.I.B. in inglese) impugnano spesso delle armi, in genere dei tubi luminosi o delle sfere che lanciano raggi paralizzanti. Oltre agli angeli e ai diavoli tecnologici, Steiger annovera le Beta F, delle entita' aureolate che compaiono come delle visioni ai giovani sensitivi, venendo scambiate per la Vergine Maria. Elementi di spicco nella categoria Beta, gli Ummiti. Secondo molti contattisti spagnoli su un pianeta distante 14,6 anni luce da noi,  Ummo, collocato presso la stella Wolf 424, vivrebbero degli esseri alti e biondi, da tempo insediatisi segretamente sulla Terra. Gli ummiti non sarebbero distinguibili dai danesi o dai norvegesi, eccezion fatta per la mancanza dell'epiglottide (il che li fa parlare con una voce molto simile a quella di Paperino) e per certe chiazze a scaglie sulla pelle. Gli Ummiti sarebbero un popolo di scienziati, avanzati tecnologicamente ma assolutamente digiuni di valori artistici o spirituali. Si sarebbero installati segretamente sulla Terra a partire dagli anni '50, dopo aver decodificato alcune trasmissioni radio terrestri come comunicazioni intelligenti. Atterrati segretamente in Francia, sulla montagna del Cheval Blanc a La Javie, si sarebbero mimetizzati alla popolazione, studiandola ed osservandola discretamente. Dopo alcuni anni di 'esami' a debita distanza, gli Ummiti avrebbero deciso che era giunto il momento di prendere contatto con alcuni rappresentanti del pianeta e, per farlo, avrebbero utilizzato un sistema alquanto insolito, la posta. Fra gli anni Sessanta e Novanta migliaia di lettere scritte a macchina e piene di errori grammaticali sono arrivate, spedite anonimamente da tutto il mondo, a diversi ufologi e contattisti, soprattutto spagnoli. I mittenti delle lettere, che sostenevano di servirsi di un copista terrestre (spagnolo) si qualificavano come membri del "Governo Generale di Ummo" e siglavano le missive, a mo' di identificazione, con una polliciata recante un simbolo curioso, una sorta di croce a sei braccia (o una doppia E). L'affare Ummo e' andato avanti per anni ed ha coinvolto ufologi e contattisti, sacerdoti, scienziati e giornalisti. Poi, nel 1993, il ricercatore spagnolo Javier Sierra ha identificato il vero mittente delle lettere, il parapsicologo paranoico Jose' Luis Jordan Pegna, un fanatico del sovrannaturale che ha infine ammesso di aver gestito per oltre trent'anni uno scherzo andato oltre le sue previsioni. Sempre nell'ambito del fantastico sono da inquadrare i mostruosi umanoidi Gamma e Delta. I primi sono i mostri pelosi meglio noti come yeti, bigfooth e uomini selvatici. Secondo Steiger queste creature non sarebbero animali terrestri sconosciuti alla zoologia, ma degli automi mandati dallo spazio per raccogliere campioni. Nel gruppo Delta vengono inseriti esseri mostruosi di ogni tipo e forma, dai mostri della palude agli uomini-rettile agli uomini- falena. Questi ultimi sarebbero degli esseri pelosi con ali gigantesche, simili a grossi pipistrelli. Muniti di artigli, avrebbero gli occhi rosso fuoco. La loro caratteristica predominante sarebbe la parziale o totale autoluminosita'. Si smaterializzerebbero lasciando un fetore nauseante e spesso apparirebbero eterei come fantasmi. E si divertirebbero ad inseguire le auto per terrorizzare i passanti. Gli uomini-falena sono stati avvistati quasi esclusivamente in America, e, non si sa perche', accanto a delle miniere. Queste ultime due razze generalmente non sono prese in grande considerazione dagli ufologi e potrebbero avere una origine psicologica, in quanto proiezioni delle nostre ansie e delle nostre fobie. Ma potrebbero anche provenire, come lascia intendere il ricercatore americano John Keel, da una dimensione immateriale e parafisica, non da un altro pianeta ma da un altro universo, parallelo al nostro. Secondo questa tesi, essi sarebbero presenti sulnostro pianeta da secoli; si parlerebbe di loro nei racconti di fate e folletti, incubi e succubi, angeli e demoni. Nel corso dei secoli i sarebbero mascherati, adattandosi alle nostre credenze culturali, per ingannarci, con un'operazione militare che Keel ha definito "cavallo di Troia". E' molto difficile stabilire quali di questi  alieni risultino piu' credibili. Generalmente i ricercatori danno maggior credito alle descrizioni di  umanoidi Alfa, i famosi rapitori UFO, perche' molto ricorrenti nella casistica anni Novanta; le loro apparizioni sono spesso supportate da evidenze fisiche, come il ritrovamento di tracce al suolo lasciate dai dischi o di graffi sul corpo dei rapiti. Sono credibili anche gli esseri alti e biondi, senza per questo che si debba ritenerli angelici fratelli dello spazio o maestri cosmici che vengono a catechizzarci. Esiste una seria e scrupolosa analisi dello studioso sudamericano Jader Pereira che, nel 1969, tento' di classificare levarie forme umanoidi viste a partire dal 1947. Inutile dire che la casistica, nel frattempo, e' quasi decuplicata. Pure, certi parametri, anche se relativi ad un ventennio, sono rimasti uguali. Pereira aveva catalogato esseri alti circa m 1.70 nel 36% dei casi, e bassi per il resto. Il colore della pelle variava; in una dozzina di casi gli occhi erano normali, obliqui o da gatto in sei. Le mani erano in genere simili allenostre, sebbene il numero delle dita cambiasse notevolmente. In alcuni casi gli umanoidi avevano delle pinze al  posto delle mani. Quanto ai mostri Delta e Gamma, sembravano piu'frutto della fantasia. 

Migliaia di casi di avvistamento di alieni catalogati in tutto il  mondo (300 solo in Italia, secondo una stima del 1993) proverebbero che il nostro pianeta sia regolarmente visitato da almeno quattro razze principali diastronauti interplanetari, provenienti probabilmente da altrettanti mondi. Se si analizzano i racconti dei testimoni, notiamo subito che le differenze d'aspetto degli alieni sono tante, ma un punto e' sempre ricorrente: essi hanno una struttura esterna simile alla nostra, con una testa, un tronco, due gambe e due braccia. Per questo motivo sono stati ribattezzati umanoidi. Solo in pochissimi casi i testimoni hanno descritto delle creature animalesche o informi (in un'occasione, si parlo' di un mostro pieno di occhi e con le dita come tentacoli, apparso ad un contattista americano). Degli UFOnauti o extraterrestri esiste persino una catalogazione, realizzata dall'ufologo americano Brad Steiger. Quest'ultimo, utilizzando le lettere dell'alfabeto greco, ha suddiviso i viaggiatori spaziali, a seconda di come sono stati descritti dai testimoni, in quattro categorie. Umanoidi formato Alfa. Sarebbero esseri non molto alti, fra i 50 cm ed il metro e mezzo, con la testa sproporzionatamente grande. Questa tipologia, negli Stati Uniti, e' stata definita dei Grigi ("Greys"), in base al colore della pelle, marrone scuro o cenere. I Grigi, chiamati anche Entita' Biologiche Extraterrestri o E.B.E., sono completamente privi di peli, ciglia e sopracciglia. Non hanno capelli, il naso e' sottilissimo e la bocca una fessura senza labbra. Raramente le orecchie sono visibili. Gli occhi sono lunghi e ovali, di solito protetti con lenti a contatto nere. Indossano delle tute aderenti. Questi sono gli unici particolari ricorrenti. Tutti gli altri dettagli sembrano variare. Secondo alcuni testimoni i Grigi sarebbero robusti e avrebbero braccia corte e mani con molte dita (come emerge nel filmato dell'autopsia di un presunto extraterrestre recuperato nel Nuovo Messico nel 1947); altri li hanno visti esili, con le braccia lunghissime e tre-quattro dita. Per alcuni sarebbero senza sesso, per altri ermafroditi, per altri ancora esisterebbero maschi e femmine. Secondo molti ufologi, questi esseri sarebbero degli intelligentissimi scienziati extraterrestri, dai notevoli poteri mentali (il che spiegherebbe la testa enorme), di passaggio sulla Terra per compiere studi ed esperimenti. E' molto diffusa l'idea che provengano dal sistema stellare di Zeta Reticuli, in quanto una mappa simile a questo sistema sarebbe stata vista da due americani sequestrati a bordo di un UFO, i coniugi Hill, nel 1961. Sempre fra i nanerottoli, sono stati segnalate delle creature pelosissime, simili a degli yeti in miniatura. Vestite con un semplice perizoma, molto forti ed aggressive, queste forme animalesche sono state visto piu' frequentemente in Sudamerica. Il loro comportamento e' decisamente animalesco. Secondo alcuni, sarebbero dei robot mandati a raccogliere campioni. Il 28 novembre 1954 a Caracas, nel Venezuela, Gustavo Gonzales e Jose' Pouce si scontravano con quattro creature di questo tipo. Una di esse diede un violento spintone a Gonzales. Quando l'uomo estrasse il coltello e cerco' di aggredire il nanerottolo, l'arma non riusci' a penetrare nel suo corpo.