C8 con lastra correttrice semidistrutta

Questo strumento che mi è capitato di visionare,era caduto rovinosamente in terra e la gravità del danno era evidente,avevo provato ad osservare il pianeta Giove (più che altro per curiosità) e questi era contornato da molteplici "spettri" luminosi come satelliti nebbiosi che si sommavano ai consueti astri medicei,i pochi  particolari del disco apparivano molto confusi ed incerti. Le uniche cose che si potevano fare erano due:sostituzione della lastra correttrice,ma la cosa risultava poco fattibile per la scarsa disponibilità dell'importatore a fornirne un'altra ed anche perchè generalmente ogni lastra è assemblata in coppia con il proprio specchio obiettivo e pertanto sono lavorati (od assemblati) in modo che uno corregga gli errori dell'altro, c'è anche da considerare la cifra da sborsare per un'altra lastra con il rischio di ottenere uno strumento imperfetto. Altra soluzione era quella di "schermare" la parte frammentata della lastra in modo che la parte integra,fortunatamente attorno il 75%,possa lavorare al meglio. Certamente la luminosità totale dello strumento sarà un po' inferiore,ma il potere risolutivo si manterrà vicino al top. A questo proposito,ricordo che durante una Star Party in Val D'Aosta,per aumentare il potere risolutivo dei classici Schmidt-Cassegrain, alcuni astrofili avevano realizzato dei diaframmi variabili in cartoncino che schermavano l'obiettivo degli strumenti, a spicchi da 1/4 ai 3/4 dell'apertura massima con risultati molto validi. E' utile precisare che,pur essendo teoricamente necessario utilizzare il massimo dell'apertura libera per ottenere il massimo della risoluzione,un po' a causa  della turbolenza atmosferica ed un po' a causa di leggere imperfezioni ottiche residue,la migliore risoluzione,spesso,si ottiene diaframmando più o meno l'obiettivo, considerando ovvia una perfetta centratura delle ottiche.

Riparazione mediante schermatura parte fratturata

I frammenti della lastra sono stati mantenuti nella stessa posizione originale mediante l'applicazione di nastro a carta sia dalla faccia interna che esterna e sopra si è incollato un pezzo di carta nera tipo "vellutello" per escludere totalmente il passaggio di luce dalla parte danneggiata. Si può essere tentati di incollare i vari frammenti della lastra,ma la cosa può essere veramente deleteria in quanto la colla infiltrandosi per capillarità tra la varie fratture,creerà un certo spessore,anche se piccolo,che provocherà una spinta alla parte della lastra intera con conseguente deformazione della stessa ed inoltre è impensabile poter incollare i vari frammenti in posizione micrometricamente corretta. Ho scelto la soluzione di tenere accostati i frammenti, in modo che lo scambio termico (e meccanico) tra questi e la parte integra fosse più uniforme possibile. Dopo la necessaria centratura dell'ottica,il risultato è sembrato molto buono e la mancanza della parte distrutta è sembrata di scarsissimo rilievo come dimostrano le prove fotografiche seguenti.

 

 

 

Prove fotografiche dopo la riparazione

 

                                           Nebulosa Dumbbell              Crateri lunari Werner e Aliacensis