1) COME SVITARE UNA GHIERA BLOCCATA OD UN FILTRO FOTOGRAFICO.

A parte il fatto che in commercio esistano delle particolari pinze atte a questo scopo, si può fare qualcosa anche con un semplice cavetto elettrico (ricoperto dalla sua guaina isolante in materiale plastico). Si avvolge la ghiera bloccata con il cavetto mediante una spira o due,con il pollice e l'indice si tengono ben saldi i due capi e si imprime al tutto una rotazione "a svitare". Se siamo fortunati,abbiamo risolto il problema e per giunta senza graffiare alcuna superficie. La stessa operazione si può eseguire per togliere i filtri dei comuni rubinetti di casa, per pulizia interna ,anche se questo ultimo caso non è propriamente a carattere astronomico!

2) COME ELIMINARE EFFICACEMENTE I RIFLESSI INTERNI DI UNO STRUMENTO OTTICO CHIUSO.

Se l'annerimento interno di un telescopio non è dei migliori,si produce una conseguente perdita di contrasto globale. Si può ovviare all'inconveniente con un metodo casalingo che però richiede di operare all'aperto,con le relative precauzioni del caso. Bisogna per prima cosa smontare le ottiche dalle loro sedi,in modo da lasciare il tubo libero,poi si prepara uno straccio od un batuffolo di cotone imbevuto di acquaragia,si da' fuoco ed il denso fumo che si sprigionerà,verrà fatto convogliare all'interno del tubo il quale sarà tenuto a circa 30 cm. dalla fiamma, un pò inclinato e si farà ruotare lentamente in modo da far annerire uniformemente la superficie interna. Ogni tanto sarà opportuno capovolgere il tubo e riprendere la rotazione. Naturalmente il tubo deve essere metallico,se così non fosse,bisogna aumentare la distanza dalla fiamma ma i rischi di deformazioni sono sempre in agguato. Il sistema è ottimo per i rifrattori in quanto, rimontando le ottiche,lo strumento resterà completamente chiuso come altri strumenti a lenti;per i riflettori tipo Newton o Cassegrain,possedendo il tubo aperto con la possibilità di essere inavvertitamente toccati internamente rimuovendo parte dello strato annerito,sarà opportuno ricorrere al metodo descritto nel successivo consiglio.

3) COME ELIMINARE EFFICACEMENTE I RIFLESSI INTERNI DI UN RIFLETTORE APERTO.

Un altro sistema per evitare i riflessi che si creano all'interno di strumenti ottici,è quello di utilizzare dei fogli di una particolare carta autoadesiva ,reperibile in cartoleria, dal nome di "vellutello" o "vellutina".Questo tipo di carta (come dice il nome),è ricoperta da un sottile strato di una sostanza simile al velluto e pertanto come antiriflesso è ottima. Naturalmente la sceglieremo di colore nero e si incollerà all'interno del tubo del telescopio od altro strumento, preferibilmente senza utilizzare solamente la colla di cui è dotata ma aggiungendone altra,altrimenti dopo un certo tempo la carta si distaccherà dagli angoli e potrebbe causare delle ostruzioni al passaggio della luce. Per tappezzare la parete interna di un telescopio è consigliabile tagliare la carta in strisce non tanto larghe e disporle nel senso della lunghezza del tubo e farle sovrapporre nelle giunzioni;è quasi impensabile il poter togliere il foglio protettivo della parte incollata,aggiungere altra colla e far aderire perfettamente il foglio alla parete interna del tubo in un'unica volta senza trovarsi a dover distaccare il tutto per le bruttissime grinze che si produrranno,specialmente se il tubo è di piccolo diametro. Questo metodo di eliminazione dei riflessi è molto efficace e "pulito",si presta molto bene inoltre per gli interni di oculari e lenti di Barlow anche di buona qualità,ma che stranamente dal punto di vista dei riflessi non sono molto curate.

4) MATERIA PRIMA PER LA COSTRUZIONE DI UN RETICOLO.

Per poter costruire un reticolo dall'aspetto decoroso ed efficace,non tutti sanno che la cosa più preziosa da reperire è data da minuscoli fili di nylon ricavati da una comune calza da donna. Si cercherà innanzi tutto di prelevare un singolo filo di nylon,poi questo si farà ruotare tra le dita fino a che non si vedrà che è a sua volta formato da almeno tre altri fili sottili,questi fili secondari sono quelli adatti per realizzare un perfetto reticolo.

5) COME RIMUOVERE L'ARGENTATURA DA UNA SUPERFICIE OTTICA.

Anche se sono sempre più rari gli strumenti che possiedono una superficie riflettente trattata con l'argento,è utile sapere che per togliere tale strato basta bagnare la parte con della comune varechina per candeggio. Si prepareranno dei grossi tamponi di cotone idrofilo e si stenderà con delicatezza la varechina su tutta la superficie da trattare e si darà a questa il tempo di agire (alcuni secondi). Ultima operazione da eseguire è quella di lavare accuratamente lo specchio con acqua corrente,per togliere ogni traccia di varechina che potrebbe rovinare una eventuale nuova argentatura. Naturalmente questo trattamento riguarda le ottiche il cui strato di argento non sia protetto con uno strato di quarzo il che complica notevolmente le cose.

6) COME RIMUOVERE L'ALLUMINATURA DA UNA SUPERFICIE OTTICA.

Prima di tutto occorre procurarsi della soda caustica in scaglie presso un fornito droghiere o colorificio. Si preparerà una bacinella rigorosamente in plastica,piena di acqua calda(altrimenti c'è pericolo vedersi squagliare il contenitore) in cui si faranno sciogliere lentamente,aiutati da un bastoncino,le scaglie di soda caustica(attenzione agli occhi ed alle mani!!!).La soluzione dovrà essere molto concentrata per esempio,un sacchetto da un kg. di soda caustica andrà diluito con una quantità di acqua (calda) che può andare da circa 2 litri , alla dose di saturazione della soda. Quando il liquido si sarà raffreddato,si potrà introdurre la superficie da trattare,ad esempio lo specchio di un telescopio,delicatamente nella soluzione fino alla totale immersione e si lascerà in questa posizione agitando dolcemente la bacinella,affinchè circoli sempre soluzione fresca sullo strato di alluminio. Il trattamento può protrarsi anche per un'ora,ma generalmente in 30 minuti lo strato di alluminio sarà già dissolto in gran parte. Se dopo questo tempo non si nota alcun effetto,vuol dire che la superficie alluminizzata è protetta da uno strato di quarzo od altra sostanza, il che farebbe pensare che bisognerà rilavorare l'ottica con gli abrasivi più fini e poi rifare l'alluminatura(come nel caso precedente)ma fortunatamente,cosa da me non ancora provata,secondo alcuni,se si tiene lo specchio immerso a temperatura ambiente per alcuni giorni,lo strato di alluminio e la protezione si distaccheranno come per incanto.

 

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