Quando si acquista un MTO 1000, si ottengono generalmente a corredo i filtri e la borsa che si vedono nella immagine in alto. Già i filtri da soli presentano una qualità di rifinitura meccanica che fa pensare di aver fatto un buon affare e la qualità ottica di questi si può definire decorosa, sono però consigliabili le seguenti modifiche per ottimizzare i risultati a seconda delle nostre necessità.

 

1) MIGLIORIAMO LA RESA OTTICA

 Provando il tele su di un corpo macchina, tutto sembra filare liscio, notando immagini generalmente buone, ma se cominciamo ad usare il teleobiettivo come telescopio, scopriremo che salendo con gli ingrandimenti, questo è affetto da numerose aberrazioni ottiche che precludono questo tipo d'uso. Fortunatamente ciò è dovuto solamente ad un problema meccanico che è presente nella maggior parte di questo tipo di teleobiettivi,infatti durante l'assemblaggio in fabbrica, il suo obiettivo a specchio è quasi sempre pressato in modo abnorme da una grossa ghiera a vite, che deforma il suo profilo ottico tra l'altro perfettamente lavorato."Liberando" lo specchio da questa morsa, questo riprende la sua forma originaria con la propria notevole precisione.

Questa piccola vite sul fondo del tele,va tolta per permettere di poter svitare la parte terminale e di poter accedere allo specchio obiettivo per l'operazione di "sboccaggio". Porre attenzione alla fine dello svitamento di questa parte,infatti a questa, è applicato un lungo paraluce che è infilato all'interno del foro ricavato sullo specchio obiettivo.

 

Il fondo del teleobiettivo è ora smontato, possiamo agire sullo specchio principale.

La ghiera che pressa lo specchio obiettivo è ben visibile,cercheremo di svitarla inserendo la lama di un piccolo cacciavite in uno dei due fori presenti o meglio,usando un paio di vecchie forbici molto appuntite con le punte delle lame infilate contemporaneamente nei fori. La ghiera va svitata al punto che lo specchio si senta muovere quando si scuote energicamente il tutto!

 

 

 

2) AUMENTIAMO IL "TIRAGGIO" PER INSERIMENTO PRISMA ECC.

Oltre al  problema precedente, vi è quello causato dal fatto che il tiraggio del tele è di circa 45 mm.(tra bocchettone filettato ed il fuoco), quindi se si vuole applicare un portaoculare con prisma raddrizzatore, per una comoda visione di oggetti alti sull'orizzonte o uso terrestre, sarebbero necessari circa 130 mm. cosa apparentemente non realizzabile. Anche in questo caso la soluzione è molto semplice, basta togliere una vite di blocco della posizione di focalizzazione all'infinito ed il gioco è fatto. Bisogna ricordarsi infine di chiudere il foro della vite con un pezzetto di nastro adesivo per evitare l'entrata di polvere od altro. . Dopo queste modifiche, bisogna infine ricordare di non "svitare" eccessivamente la parte mobile del tele (come quando si focalizza un soggetto molto vicino), perchè vi è il rischio che le due parti si separino del tutto con la conseguente difficoltà a riavvitare correttamente il tutto,infatti il sistema elicoidale di focheggiatura è costituito da diversi filetti paralleli ed il problema è quello di farli coincidere nuovamente. In caso di emergenza si può risolvere il problema innestando un corpo macchina e per tentativi, far coincidere la perfetta focalizzazione di un panorama lontano, con la tacca del fuoco del tele in corrispondenza col simbolo di infinito.

Togliendo la vite nei pressi del piccolo cono metallico che funge da mirino, si ha la possibilità di far ruotare per il fuocheggiamento la parte zigrinata del tele oltre il simbolo dell'infinito, avvicinando di conseguenza lo specchietto secondario, ricavato sul menisco frontale, allo specchio principale. Con questa modifica, per ogni mm. di avvicinamento tra i due specchi, si avrà un allontanamento del fuoco di un rapporto di circa 1:40 .Per poter applicare il prisma raddrizzatore, o diagonale, basterà ruotare la parte mobile zigrinata del tele in modo da avvicinarla alla parte fissa, per circa tre mm. per avere una fuoriuscita del fuoco adeguata. E' da notare che più il fuoco è distanziato dalla sua posizione iniziale,più si otterrà un ingrandimento dell'immagine finale al punto che applicando una prolunga(o soffietto)di circa 180 mm., si otterrà addirittura il raddoppio della focale e del conseguente ingrandimento.

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3) RIDUCIAMO LA FOCALE

Una ulteriore finezza si può ottenere togliendo le lenti finali che si trovano nei pressi del bocchettone filettato, in questo modo lo strumento diventa più luminoso(secondo alcuni f : 7), ma da prove effettuate, si può raggiungere addirittura l'apertura di circa f : 5.5 senza grosse aberrazioni significative. Per togliere il gruppo ottico, svitata la ghiera del bocchettone di innesto del corpo macchina, è utile aiutarsi con un barattolino tipo i vecchi contenitori di pellicola posto sotto il gruppo di lenti sollevando lentamente il tele dal piano di lavoro, le lenti del gruppo ottico si troveranno una sull'altra sopra il barattolino. Occorre molta attenzione in questa fase per non "mischiare" l'ordine originario di montaggio delle lenti altrimenti, se si vorrà rimontare tutto come prima, ci ritroveremmo un'immagine con notevoli aberrazioni ottiche. Questa operazione pertanto non è consigliata a meno che non si voglia fare delle prove preliminari.

 
 
   
   
   
   
CONCLUSIONI:

Rimontate le varie parti,possiamo applicare all'uscita del teleobiettivo qualunque accessorio come fosse un vero telescopio. La qualità dell'immagine sarà notevolmente migliorata sopportando anche alti ingrandimenti in modo sorprendente. L'esame delle ottiche con il reticolo del Ronchi ce ne darà conferma. Siamo ora in possesso di un ottimo strumento,dal rapporto prestazioni-prezzo imbattibile, che può tranquillamente competere con i più blasonati (e costosi)confratelli di produzione americana.

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