andadüra - andatura, passo

andadųra - attrezzo per insegnare a camminare ai bambini consistente in due stanghe fra cui scorreva un quadrato in legno con un buco in cui si infilava il bambino, che poteva cosė camminare avanti e indietro

andāna - andana, striscia di prato che č stato falciato con la falce, striscia di fieno fatta dal renghinadųr o dall'uomo per poter raccogliere meglio poi con il rastrello

andanų - fila di erba tagliata dalla falce all'andata e al ritorno (il doppio dell'andāna)

andānt - andante, dozzinale, non di ottima qualitā

āndech - passaggio, corridoio in stalla fra il muro e la parte riservata alle mucche

andözia - indugio Usato nell'espressione - culųr andözia spčta 'n pčs - colore indefinito (color indugio aspetta un pezzo)

andrč - indietro (anche 'ndré)

ānedra - anatra - anédrōt - anatroccolo

ančl - anello Si compone di fasa, la parte che sta attorno al dito, e castų, il castone, la parte che racchiude la pietra - anelė - anellini (tipo di pasta) - cumpār da 'l ančl - testimone di nozze, era il testimone che portava in chiesa le fedi (compare dell'anello)

ānes - anice - anezė - confetto all'anice e liquerizia a forma di rombo - anizčla - focaccina all'anice - pa d'ānes - pane all'anice - öa āneza - uva Clinton (uva che sa d'anice)

anespā - usato nell'espressione - sta fermo che ta m'ančspet i öc / la ésta - sta fermo che mi confondi la vista Si dice a chi continua a muoversi

anfėna - finchč - al gh'ā dac anfėna ca 'l gh'ā riāt - ci ha provato fino a che ci č riuscito, ha scocciato fino a che non ha ottenuto quello che voleva (ci ha dato finchč non ci ha arrivato)

ānga - vanga (anche vanga)

angā - vangare (anche vangā)

āngiol - angelo - bčl āngiol - espressione affettuosa verso un bambino - āngiol magiųr - arcangelo (angelo maggiore) - sāe 'mč 'n āngiol - molto quieto [come un angelo]

anguanéa - agonia (anche agunėa)

ānguila - biscia nera

anė - richiamo per anatre (anė anė)

ānima - anima - o ānima - o tapino! - 'l ā endėt l'ānima a 'l diāol - č dannato (ha venduto l'anima al diavolo) - maiā fō pķ a l'ānima - spendere tutto (mangiar fuori anche l'anima) - rķmp l'ānima - scocciare (rompere l'anima) - ma rincrčs l'ānima - mi rincresce molto (mi rincresce l'anima) - 'l ma sta 'n sö l'ānima - mi č antipatico, non lo posso soffrire (mi sta in sull'anima) - tra sö pķ l'ānima - vomitare moltissimo (tirare su anche l'anima) - 'l ma turmčnta l'ānima - mi affligge, mi disturba (mi tormenta l'anima) - uzā l'ānima méa - urlare per il dolore "Anima mea" sono l'inizio, in latino, di una preghiera

ānima - ferro da stiro a corpo compatto da mettere sul fuoco per riscaldarlo

ānima - doppio fondo bucherellato con i manici inserito nella peséra, in modo che si possa togliere dalla pentola il pesce lesso senza romperlo

animāl - animale - 'l č 'n animāl - č un briccone (č un animale)

ānimo - coraggio

anmaginā - immaginare (anche 'maginā)

ansā - avanzare (anche vansā) - al s'ā ansāt nigķt - non gli č rimasto niente (non si ha avanzato niente) - cuzč ta ānset da mé? - ti devo forse qualcosa? cosa vuoi da me (in tono minaccioso)? (cosa avanzi da me) - sķ ansāt belčsa - mi sono dato tanto da fare e non ne ho tratto alcun vantaggio (mi sono avanzato bellezza) - ansā fō - sporgere, detto di cosa (avanzare fuori) - crčpa pansa ma mėa rōba ansa - scoppia pancia ma mangia tutto (rompiti pancia ma non roba avanzata)

ansaröl - avanzo, cosa avanzata, rimasuglio, per esempio quello che avanza in un bicchiere dopo aver bevuto (anche vansaröl)

ānse - anzi, al contrario

ansčma - insieme (anche 'nsčma)

anzerzėt - intirizzito dal freddo (anche 'nzerzėt) - sķ frčc anzerzėt - sono [freddo] intirizzito

anta - sportello (anche antčl e antāna), imposta esterna ai vetri C'era un'imposta esterna, l'anta, con i cardini nel muro esterno, poi c'era l'intelaiatura con i vetri e, all'interno di questa, lo scür, che veniva bloccato con un uncino all'intelaiatura per oscurare la stanza o lasciato aperto per far entrare la luce - sara sö ca zbat i ante - chiudi bene le finestre che a causa del vento sbattono le imposte (chiudi su che sbattono le ante)

anta - la mezza etā, gli anni che finiscono in ...anta - ķ dervėt l'anta - ho aperto lo sportello, ho compiuto i quarant'anni, ho cominciato gli anni che finiscono con ...anta Si racconta che il giorno del suo 40° compleanno Enrichetta Blondel abbia detto al marito Lisānder, stamatėna u dervė l'anta al che Alessandro Manzoni avrebbe risposto E mi u sarā sü la geluzėa (gioco di parole fra i significati reali delle parole e anta (sportello) e gelosia (tipo di persiane) Il dialetto usato č naturalmente il milanese

antāna - sportello (anche anta e antčl)

antās - vantarsi (anche vantās) - āntes caāgna che 'l mānech 'l č rķt - si dice a chi loda se stesso (vantati cesto che il manico č rotto)

antecrést - anticristo, eretico

antčl - sportello (anche anta e antāna)

antezų - fastidio ai denti che viene, ad esempio come quando si mangia un limone