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La riflessologia plantare
Mappa tipo
Questa è un esemplare tipo di mappa utilizzata dai riflessologi: esistono varie scuole di pensiero e mappe diverse seppure molto simili.
Cos'è la riflessologia plantare
Una pagina sulla pratica della riflessolgia, notizie utili, consigli, links
Corrispondenze
Corpo e organi trasposti nel piede: una curiosa ed efficace mappa
Qualche indirizzo utile
luisa.turri@libero.it
Potete scrivere al mio indirizzo e-mail per porre domande sulla riflessologia o su altri temi inerenti al benessere, e trovare qui nel sito le risposte.
E ora qualche consiglio per il benessere dei piedi
Il pediluvio, un'usanza da rispolverare
Una bella bacinella d'acqua tiepida è assolutamente consigliata in caso di piedi stanchi e affaticati, ma è anche una sana consuetudine per dare sollievo e cura alle nostre estremità che ci reggono tutto il giorno.
All'acqua si aggiungeranno o una manciata di sale (incaso di piedi stanchi) o poche gocce di estratto di pino (nel caso di reumatismi) o una tazza di aceto di mele (per rendere liscia la pelle e per tonificarla) o un ciuffo di salvia (come antiodorante) oppure quelle polveri al timo già preconfezionate. L'importante è lasciarvi immersi i piedi per alcuni minuti, magari massaggiandoli, usando poi una pietra pomice per eliminare le cellule morte e stimolare la circolazione.
Ulteriormente importante è asciugarli bene, specie tra le dita per evitare macerazioni, e ammorbidirli con della crema apposita (evitare creme grasse per piedi che sudano molto).
Prendetevi il vostro tempo! 5 minuti dedicati ai vostri piedi
Qui sotto tre buoni esercizi per mantenere in salute i vostri piedi
Esercizi per una buona "manutenzione" dei tuoi piedi:
* posizione supina-flettere la punta di ciascun piede, alternativamente, verso il busto e verso terra, per un min. circa
* seduti sul pavimento-gambe tese in avanti: flettere ed estendere le dita dei piedi, tenendo ferme le caviglie. Ripetiz.: 20 volte.
* seduti su una sedia: appoggiare un piede per volta su un rullo (va bene anche una bottiglia) e farlo rotolare avanti e indietro per 4 minuti a piede.
Automassaggio
L'automassaggio non è certo il massaggio migliore da regalare al nostro piede, però è un modo per rilassarlo e per rilassare noi stessi. Ciò che facciamo sul piede potrà poi essere riservato anche alla mano, con la comodità che sulla mano si può agire in ogni momento e luogo.
Non parleremo in questo caso di riflessologia plantare, ma di accarezzamento del piede, di frizione, di impastamento e ciò che ci riesce più gradito. Si parte da una palpazione generale di pianta e dorso, in modo da "ripulire" il piede, per poi passare a degli accarezzamenti che iniziano a irrorarlo di sangue e a stimolare positivamente le terminazioni nervose.
Poi una frizione delicata alle parti muscolari, bene la pianta del piede dove passa una fascia tendinea molto importante.
Per poi procedere con impastamenti delle dita, della pianta stessa, delle fasce laterali.
Un senso di calore e di benessere pervaderà le estremità e ciò darà sollievo a tutto il corpo.
Se avete avuto un pò di difficoltà a stare in quella posizione, basta poi sciogliere gambe e piedi con gli esercizi esposti sopra.
Buon rilassamento...
Una piccola riflessione
I piedi possono diventare uno strumento ulteriormente indispensabile per chi non ha la fortuna di poter utilizzare le mani.
E' il caso di artisti che usano i piedi per dipingere, come l'italiana Simona Atzori, che forse alcuni di voi hanno visto in occasione di speciali sulle paraolimpiadi.
Per chi ne volesse sapere di più ho inserito nei links il sito della Spam srl: www.amfpa.com
La riflessologia plantare è una particolare forma di massaggio che consente, attraverso una serie di pressioni e stimolazioni alla pianta e dorso del piede, di intervenire preventivamente sull’insorgere di eventuali disturbi o, qualora già esistano, di ridurne il disagio..
E’ una tecnica che trova radici in tempi lontanissimi, citerò i pellerossa d’America, l’estremo oriente, gli egizi…e, a proposito, quest’ultima civiltà ci ha lasciato una testimonianza in un murale di una tomba di Saqqarah.
I piedi hanno avuto una lunga storia controversa nei secoli: per l’uomo primitivo erano quello che per noi sono le scarpe, avendo egli la necessità di camminare a piedi nudi su terreni accidentati, mentre in secoli come il ‘700 venivano compressi in calzature non fisiologiche, e forse non è un caso che la popolazione soffrisse così spesso di tisi…ma è solo un’ipotesi.
Comunque è risaputo che problemi ai vari organi si riflettono sul piede, ma che problemi ai piedi possono alla lunga far soffrire gli organi interni.
Non mi stancherò mai di dire quanto importante sia la scelta di calzature idonee, perché il piede deve non solo respirare ma stare comodo nel suo alloggiamento e svolgere egregiamente la sua funzione di pompaggio del sangue verso il cuore.
Il massaggio riflessogeno porta non solo un gran rilassamento nell’organismo ma anche un beneficio circolatorio, un ritorno delle tossine in circolo per l’eliminazione, stimolazioni mirate ad organi e apparati per il loro corretto funzionamento.
Le controindicazioni sono assai poche e anche le reazioni ai trattamenti.
Il riflessologo si pone di fronte ai piedi dell’utente ed effettua compressioni e lombricazioni con le dita, assolutamente in modo non aggressivo o doloroso: eventuali punti dolenti saranno trattati, in accordo con il cliente, con la giusta dose di pressione.
La prima seduta è propedeutica ai trattamenti successivi e viene preceduta da un esame dei piedi sia in ortostatismo(a cliente in piedi) che in movimento per esaminarne la postura. I trattamenti possono essere in numero di dieci o minore secondo la valutazione obiettiva del caso in esame.
Chi volesse entrare in contatto con questa antica tecnica olistica e sperimentarne i benefici può scrivere al mio indirizzo e-mail: luisa.turri@libero.it.
Luisa Turri
Massoterapista-Riflessologa plantare
   
www.anshin.it
www.footclinic.it
www.cirfriflessologia.com
www.sanihelp.it
http://antoniomaglio.altervista.org
www.naturopatia.org
www.terzaonda.it
www.villaggiodellasalutepiu.it
http://www.tempomedico.it
www.donnad.it
www.
www.amfpa.com
Sia i tacchi troppo bassi che quelli troppo alti sono sconsigliati: meglio stare su una scarpa sufficientemente contenitiva (le infradito nooo) con tacco dai 3 ai 5 cm. max
LE VOSTRE DOMANDE; LE NOSTRE RISPOSTE
E' doloroso il massaggio riflessogeno?
La riflessologia Fitzgerald non è dolorosa: pressioni o lombricazioni troppo delicate possono al limite non dare alcun risultato, ma quelle molto forti producono gli effetti contrari. Il massaggio sarà quindi molto gradevole pur senza tralasciare la giusta stimolazione dei punti. E' chiaro che in corrispondenza di un punto "critico" si sentirà pizzicare, ma è poi cura del riflessologo trattarlo con competenza.
Esistono comunque altre scuole, quella tedesca in particolare, che è invece propensa per le pressioni dolorose, di certo poco gradite all'utente!
Quanto dura un massaggio riflessogeno, e quanti occorre farne?
Una normale seduta può durare dai venti minuti, se trattasi di soggetti anziani, ai quarantacinque o poco più, in rapporto a cosa bisogna trattare.
Il ciclo standard è di 10 riflessologie, ma è molto variabile in rapporto al motivo per cui si tratta quel soggetto.
Per ogni domanda non esitare a scrivermi!
LA TECNICA METAMORFICA
Un modo di trattare il piede è la tecnica metamorfica.
Con essa si va ad agire sui blocchi prenatali, e sulle potenzialità dell’individuo.
Consiste in sfioramenti della parte interna di entrambi i piedi, in modo circolare, lungo una linea che prende anche la caviglia, coadiuvati anche dagli stessi sfioramenti su mano e testa.
Dà un senso di benessere e tranquillità e può anche essere praticato con successo sui bambini.
Ecco cosa leggevo in questi giorni sul sito di donnad.........
Se prima di andare a dormire i tuoi piedi potessero parlarti di certo non ti ringrazierebbero per il trattamento che hai riservato loro durante la giornata. Condannati senza pietà a trascorrere ore e ore prigionieri di sneakers (questo ovviamente nella migliore delle ipotesi) o, ancora peggio, di stilosi stivali a punta o di decolleté dai tacchi vertiginosi, la sera sono sfiniti, col morale letteralmente a terra e ti chiederebbero almeno un periodo di libertà vigilata. E allora per dare un po' di sollievo c'è chi si libera delle scarpe appena entra in casa.

Ma c'è anche chi ha pensato bene di eliminare il problema alla radice. Come? Semplicemente sbarazzandosi delle scarpe. E' il barefooter. Così, infatti si chiama chi pratica il barefooting ossia cammina scalzo. Culla del barefooting è la Germania dove questo "movimento di liberazione del piede" può già contare su un centinaio di appassionati. In Italia invece, sono ancora pochi i seguaci di questa filosofia che però sembra destinata a prendere sempre più piede. Appositamente per loro è stato realizzato sul lungotevere Prati a Roma un percorso sperimentale prendendo a modello quelli della Foresta Nera e della Westfalia.

In questo modo immersi nel verde si possono percorrere chilometri e chilometri passando per erba e sabbia ma anche argilla e sassi. Per completare l'opera poi, ci sono anche dei canali d'acqua fredda e calda per un trattamento di idroterapia. I commenti dei barefooters nostrani? A dir poco entusiasti. A sentire loro, infatti, sono sensazioni meravigliose che vale la pena provare almeno una volta. Una sorta di liberazione interiore, un piacere assoluto che si prova nel ritrovare il contatto con la terra. Ma tutto questo ai nostri piedi fa bene? L'abbiamo chiesto agli esperti del settore. Secondo loro, sono tanti i benefici del camminare scalzi. A cominciare dall'irrobustire gli arti inferiori e aiutare la coordinazione.

Maggior scetticismo, invece, sulle pratiche estreme di alcuni temerari barefooters. Due nomi per tutti: l'italianissimo Tom Perry che ha osato affrontare senza la minima protezione neve, braci ardenti e ghiaioni, e Franco Agripa che se ne va in giro per la città a piedi nudi schivando vetri e sporcizia di ogni sorta. In questi casi, a detta dei medici, ai benefici vanno sommati anche gli inconvenienti per la salute dei piedi che non sono certo da sottovalutare. In effetti i nostri progenitori se la cavavano bene anche senza scarpe, ma non dovevano certo fare i conti con l'asfalto!
La mia personale esperienza
Naturalmente...ho provato. Tempo fa, al "Villaggio della salute più" a Monterenzio (Bo) c'è un percorso della podoterapia, in realtà un pò dismesso dalla volta precedente in cui l'ho visitato, ma che potrebbe dare meglio l'idea ai neofiti.
Commento: dolore doloreeeeeeeeeee, sano per l'amor del cielo, ma occorre un pò di pratica per abituarsi, specie per chi, come me, ha i piedi molto sensibili e anche un pò piatti, quindi con maggiore superficie a contatto con i sassi. (Cmq il sito del villaggio è nei links, per gli interessati).
Diciamo piuttosto che, nel mio piccolo, ho un mini percorso podologico in casa, costruito fai da te: cassette basse di legno e ciotoli di dimensioni diverse da alternare nelle singole cassette per alternare anche le sensazioni tattili. Le cassette vanno tenute coperte con un legno o altro, arieggiate, messe al sole ed eventualmente disinfettate con spray appositi.