Una discussione con
Dr. Norman D. Radtke, M.D., P.S.C.
Settembre 11-18, 2004
Argomento: Aggiornamenti circa il Trapianto di Retina

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Introduzione

Queste informazioni sono tratte dal sito web del "Retina Vitreous Resource Center". Per maggiori informazioni visita: www.rvrc.com.
 

La Ricerca

Un team di dottori guidato da Norman D. Radtke, M.D.  (Universita' di Louisville) ha iniziato una nuova ricerca riguardante il trapianto di porzioni immature (fetali) di cellule neurali di retina e di cellule retiniche dell'epitelio pigmentato (RPE) nello spazio sotto-retina di pazienti affetti da degenerazione maculare secca (AMD), retinite pigmentosa (RP) e distrofie retiniche tipo Stargardt.

Lavori precedenti su roditori soggetti a trapianto di neuroretina e cellule RPE hanno avuto eccellenti risultati, e si e' dimostrato un qualche risultato positivo in due pazienti affetti da retinite pigmentosa i quali erano stati sottoposti ad un trapianto di un solo strato. La nuova sperimentazione (trapianto di entrambi i strati) e' attualmente nelle fasi I e II con una supervisione della FDA e l'approvazione dell' "Human Studies Committee".

Attualmente non e' disponibile nessun trattamento in grado di invertire il processo degenerativo e restituire completamente la visione. Vi e' comunque una speranza per i pazienti che hanno cellule retiniche gangliari (nervose) intatte essendo  il team di ricerca in grado attualmente di sostituire i fotoricettori degenerati e le cellule retiniche epiteliali pigmentate.

Secondo il Dr. Radtke, "attraverso il trapianto di strati intatti di neuroretina e di epitelio pigmentato, siamo in grado attualmente di riparare una porzione di retina danneggiata avvicinandosi ad una retina normale. Questa retina funzionera' come una normale porzione di retina.
Nella sperimentazione su animali i tessuti trapiantatati hanno connessioni verso il cervello come un normale segmento di retina avrebbe e c'e' stata qualche attivita' riscontrata stimolando una retina di topi in origine ciechi e registrando la relativa funzione elettrica nel cervello. Questo rappresenta un'enorme potenzialita' per il futuro e stiamo utilizzando alcuni campioni nella ricerca con test clinici paralleli per migliorare i risultati mano a mano che nuovi elementi si delineano a partire dalla nostra ricerca principale.
Questi sono i primi passi di una richerca che speriamo abbia un grande successo per tutti i pazienti affetti da RP eAMD secca"

Si ricercano soggetti per la sperimentazione. Tra le restrizioni alla procedura vi e' attualmente che, la visione non puo' essere migliore di 20/800 (2,5/100) in un occhio.  Per maggiori informazioni circa la prenotazione nelle prove contattare:

Vitreous Retina Resource Center
Three Audubon Plaza Drive, Suite 240
Louisville, KY 40217
Phone: (502) 636-2823; Fax: (502) 634-1646
Per Appuntamenti: (800) 643-8197
E-mail: ret-vit.resource.ctr@prodigy.net
 

Dr. Norman Radtke
RADTKE PICTURE

Il Dr. Norman D. Radtke, M.D., P.S.C., e' specializzato nella cura di tutti i problemi medici e chirurgici riguardanti la retina ed il vitreo. E' certificato dal comitato Americano di Oculistica ed e' membro dell'istituto americano di chirurgia. Il Dr. Radtke e' internazionalmente riconosciuto per la sua ricerca, insegnando e presenziando come oculista a conferenze sulla chirurgia del vitreo negli Stati Uniti e all'estero . E' professore clinico nel dipartimento di oculistica dell'universita' di Louisville ed e' un'unautorita' sui problemi del diabete nell'occhio. E' attivamente coinvolto nella ricerca sul diabete sia negli aspetti clinici sia come ricerca di base con particolare enfasi per i problemi riguardanti l'occhio.
Per maggiori informazioni circa il Dr. Radtke e per leggere una discussione del 2001 seleziona questo link. Usa il punsante 'indietro' per ritornare.
 

Il Gruppo di Ricerca e gli Sponsor

Il gruppo di ricerca e' guidato da Norman Radtke, M.D. Membri del gruppo sono Robert B. Aramant, Ph.D., Magdalene J. Seiler, Ph.D., Heywood M. Petry, Ph.D.,e Diane Pidwell, Ph.D.  La ricerca e' supportata dalla fondazione Murray, Inc., Fondazione sulla ricerca vitreoretinica , dalla fondazione per lo studio dell'occhio dei Lions del Kentucky, dalla ricerca per prevenire la cecita' e da un benefattore anonimo.
N. D. Radtke, M. J. Seiler, and R. B. Aramant hanno interessi specifici circa lo strumento utilizzato nel trapianto e nella procedura.


Discussione

Cliff:  Avrei alcune domande riguardanti il trapianto di retina:

1.  Essendo che la vostra procedura utilizza nel processo di trapianto cellule staminali fetali, il tessuto rigenerato sara' immune dai diffetti genetici presenti nelle cellule originali delle persone affette da problemi agli occhi di tipo genetico?

2. Ho notato che avete avuto un certo successo sui pazienti come sottolineato dal vostro sito web.  Credo che un piu' completo recupero (verso una visione normale) potrebbe essere possibile per quelli che avessero fatto questa operazione in precedenza piuttosto che aspettare fino al punto di avere 20/800. Qual'e' la prognosi per effettuare una procedura come questa su persone a cui e' stato diagnosticato un problema degenerativo ma ancora nelle fasi iniziali (tra i 20/30 e i 20/50)?

3. Ho visto citare gli "strati" multipli coinvolti nel trapianto di retina. Puo' spiegare per favore cosa significa e cosa significa fare un trapianto a piu' strati?

Grazie per la sua ricerca.


Dr. Radtke: La risposta alla sua prima domanda sul fatto che il tessuto rigenerato sia o meno immune ai difetti genetici presenti nelle cellule retiniche originali delle persone che hanno avuto un problema all'occhio di tipo genetico e' che, a questo stadio della ricerca, "non lo sappiamo". Ci vorra' un po di tempo per capire se le persone coinvolte nei test avranno dei problemi nel tessuto trapiantato e in questa fase semplicemente non abbiamo una risposta per questa domanda che pero' e' un'ottima domanda.

La sua seconda domanda e' qualcosa che continuamente ci troviamo ad affrontare. Attualmente stiamo facendo il trapianto in pazienti che hanno occhi meno pesantemente affetti da problemi. Siamo partiti dalla percezione alla luce in entrambi gli occhi passando per i 20/400 in un occhio e speriamo di arrivare a 20/200. Molto dipende dalla revisione fatta dalla FDA circa il nostro studio, dalla sicurezza dell'intervento e sulla possible efficacia. Attualmente i nostri pazienti sono 20/400 ma molto presto speriamo di essere in grado di fare l'intervento in pazienti che siano 20/200. Se saremo in grado di fare la procedura negli stati iniziali, per esempio tra 20/30 e 20/50 e' ancora da determinarsi.

Circa il suo terzo quesito sugli strati coinvolti nel trapianto, nella degenerazione della retinite pigmentosa e nella degenerazione maculare, i due strati che si vanno a rigenerare sono i fotoricettori e il tessuto retinico epiteliale pigmentato. Stiamo trapiantando entrambi i strati e siamo gli unici che sono stati in grado di fare questo con successo in quanto abbiamo uno strumento in grado di posizionare contemporaneamente nell'occhio sia l'epitelio pigmetato retinico che la retina neurale. Nella maggior parte delle altre sperimentazioni stanno solamente utilizzando l'epitelio pigmentato in quanto e' troppo difficile far aderire la retina neurale all'epitelio pigmentato retinico nella regione del trapianto. Noi stiamo sostituendo entrambi i strati che stanno degenerando e questi si collegheranno agli strati funzionanti presenti nell'occhio tipo le cellule bipolari a probabilmente alle cellule gangliari.
Abbiamo dimostrato negli animali che il collegamento avviene e che si possono sia ottenere connessioni come un effetto di recupero sulle cellule limitrofe che ricevono alcuni dei fattori prodottidalle nuove cellule trapiantate.



Leigh:  Ho alcune domande riguardo a queste procedure:

1. Quali sono i possibili rischi?

2. Ci sono effetti di rigetto in seguito al trapianto?

3. Quale e' il costo approssimativo dell'operazione per un occhio?

4. Quali sono altri parametri oltre l'eta, la salute o fattori di rischio per l'idoneita'?

Dr. Radtke:  I rischi coinvolti possono essere relativi al fatto che il paziente perda completamente l'occhio o sviluppi un distacco retinico e possibilmente sviluppi altri problemi oculistici in seguito all'operazione. Fino ad ora non abbiamo avuto nessuno di questi sviluppi e i pazienti non hanno avuto nessun effetto collaterale in seguito all'operazione chirurgica.

Circa la questione sul rigetto di tessuto trapiantato, fino ad oggi non abbiamo misurato nessun rigetto clinico. Non siamo stati in grado di stimare istologicamente il rigetto in quanto non abbiamo avuto nessun occhio da esaminare istologicamente. C'e' stata qualche critica circa il fatto che questo accada ma il punto e' che attualmente non possiamo dire se questo accada o meno in quanto non abbiamo l'istologia per avvalorare la nostra posizione in qualsiasi modo. Non stiamo osservando nessun rigetto clinico seppur siamo in grado di rilevarlo ("fluorescein leaking") direttamente nell'occhio per via di uno sbiancamento verso l'area del trapianto. Questo non e' clinicamente successo cosi' sappiamo che non accade. Dal punto di vista istologico potrebbe comunque avvenire.

Il costo del trapianto per un occhio non e', fino ad ora, a carico dei pazienti in quanto l'operazione e' sperimentale e pagata da un benefattore anonimo. La spesa totale dei test pre-operatori e  post-operatori, dell'operazione e della degenza e' attualmente coperta. Comunque il paziente deve entrare nel protocollo.  Non e' possibile uscire dal protocollo che e' sotto il controllo dalla FDA.
Ulteriori requisiti oltre all'eta' e la salute sono che il paziente non deve avere il diabete o un glaucoma. L'eta' minima e' 21 anni e dal trapianto sono esclude le donne in gravidanza. Fondamentalmente questi sono i requisiti principali e nel caso fosse interessata saremmo felici di spedirle tutti i requisiti contenuti in un documento piuttosto corposo.


John (da Seattle):  Dan ha citato il vostro lavoro sulla MD secca e la RP ma non ha citato la MD umida. Avete speranze nella riparazione delle ferite risultanti dalla neo-vascolarizzazione o circa la terapia a laser ad argo?

Dr. Radtke:  Stiamo lavorando sulla degenerazione maculare secca e non abbiamo citato la degenerazione maculare umida in quanto attualmente non stiamo facendo trapianti in pazienti con degenerazione maculare umida. Comunque alla fine i pazienti che hanno avuto membrane rimosse e che sono attualmente secche potranno beneficiare del nuovo epitelio pigmentato e della retina neurale trapiantata. Non e' nelle nostre speranze riparare i danni risultati dalla neo-vascolarizzazione o l'utilizzo del laser ad argo.


Natalie:  Il vostro trattamento sara' utile per casi di AMD umida?

Dr. Radtke:  Potrebbe essere utile per pazienti che hanno la degenerazione maculare umida se i filamenti sono rimossi e diventassero secchi in modo da poter trapiantare l'epitelio pigmentato e la retina neurale la quale e' normalmente tolta quando i filamenti sono rimossi in pazienti con la degenerazione maculare umida. Fino ad oggi questo non fa parte del protocollo ma potrebbe esserlo in futuro.


Marian:  Grazie per la vostra ricerca sui trapianti di retina. E' molto interessante.  Avete una qualche previsione per quando questo trattamento potra' essere disponibile per tutti quelli di noi che ne potrebbero beneficiare? Dovra' essere solo attraverso i test FDA? Se cosi', quanto tempo ci vorra? La procedura e' brevettata o sara disponibile liberamente a tutti?

Dr. Radtke:  La scala dei tempi per la quale questo trattamento sara' disponibile a tutti i pazienti che potrebbero trarne beneficio e' probabilmente nell'ordine dei cinque o dieci anni da adesso. Fino ad ora siamo ancora nella fase delle prove FDA. Le prove che stiamo conducendo sono nelle fasi I e II e questo implica che ci vorranno dai cinque ai dieci anni prima che la procedura diventi clinicamente accettabile per il pubblico. La terapia e lo strumento utilizzato sono brevettati ma saranno disponibili a tutti quando la FDA approvera' la procedura.


Maria:  Circa Mishiel,  mio figlio di 11 anni con la Stargardt:

1.  Prevedete che in futuro questo tipo di trattamento possa essere utile per giovani pazienti con la Stargardt?

2.  I geni difettosi continueranno a dare problemi alle cellule trapiantate o semplicemente le cellule trapiantate sostituiscono le cellule difettose?

3.  Qual'e' il miglioramento nella visione per cui e' possibile sperare?

Dr. Radtke:  In futuro prevediamo che questo tipo di trattamento sia di beneficio per giovani pazienti con la Stargardt come nel caso di distruzione dell'epitelio pigmentato e dei fotorecettori. Fino ad oggi questi casi non fanno parte del nostro protocollo ma speriamo di includerli in futuro.

Per rispondere alla sua domanda circa il fatto se i geni continueranno a dar problemi alle cellule trapiantate o le cellule trapiantate semplicemente sostituiscono le cellule difettose: stiamo cercando di affrontare questo aspetto ma fino ad ora non abbiamo una risposta. Non sappiamo se le cellule possono resistere all'influenza delle cellule con un difetto genetico ma anche se lo facessero potrebbero essere ri-trapiantate in futuro. Fino ad oggi non conosciamo la risposta alla sua domanda. E' una domanda eccellente che stiamo afrontando nella nostra ricerca.

Non possiamo offrire nessuna speranza per un miglioramento nella visione essendo la procedura ancora in fase sperimentale. Tutto quello che possiamo fare e' farle conoscere i nostri risultati nei quali un paziente e' passato da 20/800 a 20/250. Le possiamo far leggere il nostro articolo che e' sul nostro sito web e che scende nei dettagli circa i miglioramenti della visione raggiunti.


Larry:  State pianificando esperimenti sull'uomo su larga scala? In questo caso quasi sono le sfide principali?

Dr. Radtke:  Attualmente non siamo nella fase di pianificazione per effetture esperimenti sull'uomo su larga scale in quanto stiamo tentando di affrontare le questioni che dovremmo affrontare per un tale progetto. E' prematuro prenotare un gran numero di pazienti e le sfide sono troppo numerose per essere elencate. Abbiamo bisogno di capire quale sarebbe il miglior modo per effettuare questi test su un gran numero di pazienti.


Manish:
1.  La procedura di trapiando della retina puo' aiutare in qualsiasi modo nella MD?  Se no, la retina trapiantata potrebbe essere usata come retina temporanea nei prossimi 'n' anni fino al punto che la MD la danneggi nuovamante? Oppure gli attuali trapianti dovranno aspettare fino a che sia disponibile una cura specifica per la MD?

2. Dr. Radtke,  lei afferma che la vostra ricerca e' solo uno dei primi piccoli passi di un percorso molto lungo. E' possible riassumere i principali problemi che pensa siano i piu' impegnativi prima che noi potremmo avere un trattamento completo che abbia effetto su di una vasta percentuale di pazienti? Questa informazione aiutera' a capire ai pazienti come me l'importanza dei vari studi di ricerca e le scoperte di cui abbiamo sentito in questi giorni.

Grazie e le faccio i migliori auguri per la sua ricerca.

Dr. Radtke:  La procedura di trapianto di retina non e' in grado di aiutare molto nella risoluzione della degenerazione maculare secca, eccetto nell'area immediatamente vicina all'area dove il trapianto e' stato effettuato. Speriamo di aumentare il numero di elementi che possiamo inserire nell'occhio e cosi' aumentare l'area attuale attraverso altre tecniche. Attualmente speriamo che il trapianto sara' in grado di sostituire la retina danneggiata e che non avremmo bisogno di aspettare per una cura definitiva della degenerazione maculare.

La domanda circa quali siano i problemi piu' grandi esistenti per avere un trattamento che possa interessare una larga percentuale di pazienti e molto interessante e la risposta potrebbe essere che i problemi sono sia il trapianto di larghe porzioni di retina oppure sviluppare un'ingegneria genetica in grado di riparare le cellule danneggiate. Attualmente queste sono aree della ricerca di base come le cellule staminali, ci vorra' ancora molto tempo per vederne i frutti.


Anita:  Dove prendete i tessuti utilizzati per l'impianto?

Dr. Radtke:  Siamo in una fase di transizione. Attualmente stiamo utilizzando feti scartati i quali hanno dimostrato efficacia negli esseri umani. Stiamo cercando di ottenere tessuti da maiali clonati geneticamente che non presentano nessuna reazione immunologica negli esseri umani. Questo ci permetterebbe di ottenere i tessuti necessari per il trapianto dagli animali. Questo lavoro e attualmente in fase di studio ma a oggi nessun risultato e' disponibile.


Mindy:
1.  Le cellule trapiantate possono essere trovate nelle cellule staminali del sangue di un cordone di un fratello sano e in seguito trapiantate in fratelli che avessero una Stargardt?

2. Le cellule  staminali possono sostituire i fotorecettori degenerati e le cellule RPE in un bambino di 7 anni ed in questo caso gli farebbero recuperare la vista gia' persa?

3.   Le cellule staminali possono essere trapiantate nella retina di un bambino di 4 anni a cui e' stata diagnosticata attraverso il sangue e l'analisi del DNA una Stargardt ma che fino ad ora non dimostra alcun sintomo?

Grazie mille per il suo lavoro in questo campo.

Dr. Radtke:   L'epitelio retinico e i neuroblasti che trapiantiamo nei pazienti con degenerazione maculare, degenerazione maculare secca e retinite pigmentosa sono fetali e non sono le stesse cellule staminali che sono presenti in un cordone eventualmente immagazzinato. La risposta circa la sua domanda sul trapianto in fratelli affetti da Stargardt e' che non sarebbe possibile.

Le cellule staminali non saranno in grado di sostituire fotorecetteori degenerati e l'epitelio pigmentato retinico per almeno altri 7 anni e non faranno recuperare la visione gia' persa. La ricerca sulle cellule staminali ha ancora 10-15 anni di strada in questo campo. Attualmente possiamo prelevare le cellule neurali retiniche e dell'epitelio pigmentato dai tessuti fetali.

Le cellule staminali non possone essere trapiantate nella retina di un bambino di 4 anni il quale attraverso l'analisi del e del DNA e' stato dichiarato positivo alla Stargardt . Sebbene questi pazienti fino ad oggi non dimostrino nessun sintomo clinico  e potrebbero sviluppare la Stargardt in futuro, questo tipo di ricerca e' molto prematuro ed e' molti, probabilmente 10-15  forse 10-20 anni distante da noi.


Shirley:  Ho letto attraverso le informazioni dal sito web la sua ultima sessione di domande e risposte del 2001.  Sono affetta da quella che si potrebbe definire una MD di tipo junior. Il programma di trapianto di retina e' adatto a questo tipo di condizioni? Io non sono residente negli Stati Uniti. Il vostro trattamento sara' disponibile nel Regno Unito primo o poi? Se no, sara' possibile per una persona di un altro paese venire da voi?

Dr. Radtke:  Se lei ha una degenerazione maculare il trapianto di retina potrebbe essere adatto. Se ci vuole mandare i dati circa la sua visione e la diagnosi redatta dal suo oculista saremo felici di farle sapere se potrebbe essere una candidata per il protocollo.

Stiamo eseguendo interventi su pazienti provenienti dall'Inghilterra, Pakistan e stiamo valutando un paziente dall'Australia. Sebbene lei non sia residente negli Stati Uniti e non essendo il nostro trattamento  disponibile nel Regno Unito e' possibile venire in cura da noi. Il problema principale e' dovuto al fatto che il paziente deve eseguire dei test pre-operatori sia a San Francisco che nel New Jersey, e successivamente  seguiamo i pazienti nel decorso post-operatorio a 1 giorno, 1 settimana, 6 settimane, 3 mesi, 9 mesi e 12 mesi. Queste visite post-operatorie sono critiche per la sua iscrizione nel protocollo in quanto devono essere approvate prima dell'iscrizione al test. Ovviamente e' molto piu' difficile per una persona fuori dal paese mantenere questo impegno che pero' e' un pre-requisito presente per metterci in grado di finire gli studi. Se vuole ulteriori informazioni saremo felici di mandarle il protocollo e il modulo per il consenso.


Paul:  Nei pazienti attuali sembra ci sia una qualche evidenza nel miglioramento della nitidezza. C'e' una qualche evidenza che il campo visivo sia stato influenzato dall'intervento?

Dr. Radtke:  La nitidezza visuale e' migliorata nell'area centrale dove il trapianto e' stato effettuato e per una piccola dimensione. Non c'era nessuna aspettativa nel miglioramento del campo visivo. In futuro speriamo di mettere insieme tanti tasselli in modo che questo accada ma fino ad oggi l'obiettivo principale e' vedere se il tessuto che inseriamo e' in grado migliorare la visione. Abbiamo avuto un paziente e due potenziali pazienti che hanno dimostrato un miglioramento nella visione centrale



Dan (moderatore):  Dr. Radtke,  la sua partecipazione a questo dibattito e' stata molto informativa dandoci  rinnovate speranze per il futuro. La vostra ricerca e' importante per tutti noi che continueremo a seguire i vostri progressi con molto interesse.

Grazie  per il suo tempo e attenzione.


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