"Rock
music: a colorful David Bowie"
di Don Heckman
New York Times, 1 ottobre 1972
Molte
superstar del rock inglesi sono spuntate impazientemente dappertutto
in questa stagione, ma la maggior parte, sfortunatamente, sono
apparse attraenti quanto vecchi alberi di Natale. Giovedì notte
alla Carnegie Hall, David Bowie, una delle più preannunciate -
e una delle più sconosciute al pubblico americano - delle nuove
rock star teatrali, ha provato che la scena non è solo una fantasia
degli addetti stampa. La madre patria ha ancora qualche bene di
esportazione di valore per la sua colonia di un tempo. …
Le storie anticipate su Bowie facevano si che la maggior parte
di noi si aspettasse un'esibizione che era poco più di uno show
di moda per travestiti con un accompagnamento musicale. Ma, nonostante
l'ovvio interesse di Bowie in costumi inusuali, nel make-up e
nei capelli colorati, egli è un interprete estremamente competente,
con un forte senso di professionalità in tutte le scelte che fa.
Coloro che nel pubblico - e ce n'erano ovviamente molti - si aspettavano
uno show più appariscente sono stati delusi. Non si può negare
che Bowie ed il suo gruppo siano estremamente colorati. Lui ed
i membri della sua band si sono colorati i capelli di vari colori,
dall'arancione fiammante di Bowie al bianco neve del batterista.
I loro costumi, fatti di tessuto simile a scintillante satin,
con stretti pantaloni che terminano dentro stivali allacciati,
combinati con gli strani colori dei capelli ed il trucco del viso
danno ai musicisti un aspetto da altro mondo, un po' come se stessero
rappresentando la fascinazione di Bowie per la fantascienza.
…La musica non è molto familiare, ad esclusione di pochi brani
- la balbettante Changes è uno - che sono stati suonati
dalle radio in questo paese. Familiare o no, è buona musica, con
un senso di sezionamento e variazione che è stato tristemente
raro nella maggior parte della musica rock ultimamente.
Bowie ancora sembra non sapere come scrivere una melodia accattivante,
ma la promessa del suo talento è chiaramente cristallina. …
Cosa più importante, come interprete Bowie funziona. Lui sa che
la teatralità ha più a che fare con la presenza che con i trucchi,
e che ben coordinati movimenti fisici ed una scaletta ben fatta
possono raggiungere il pubblico molto più velocemente che un inutile
pavoneggiarsi e suoni elettronici a tutto volume. In un'epoca
di esagerazione pubblicitaria, anche solo questo dev'essere considerato
un importante risultato.