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"Dischi volanti, Hitler e David Bowie - I problemi del mondo risolti in una camera d'albergo negli Stati Uniti"
("Flying Saucers, Hitler and David Bowie - World Problems Solved in U.S. Hotel Room")
di Bruno Stein
New Musical Express, febbraio 1975 (copywright Creem)

"Hai qualche pezzo di metallo nel corpo?", ha chiesto l'uomo del disco volante.

"Si, ho un perno", ha detto David Bowie.

Bene, è venuto fuori che David era fortunato. Se andava in una piccola città del Missouri in un certo periodo, avrebbe potuto vedere in un campo, apparentemente vuoto, una officina di riparazione per dischi volanti, perfettamente attrezzata, al lavoro.

Era una delle cose affascinanti che impari ad una serata di Bowie. Stasera la riunione era piuttosto intima. C'era Corinne, l'incantevole segretaria personale di David, che se n'è andata presto perché era stanca (sebbene un altro partecipante ha spettegolato che aveva qualcosa di interessante che la aspettava nella sua camera di albergo).


C'era uno stanco reporter di un giornale che cercava ogni tanto di infilare una domanda nella conversazione. C'era Ava Cherry, l'effervescente, magrissima cantante e ballerina nera dalla voce rauca ed i capelli ossigenati che era parte del gruppo di coristi di David nel suo "soul" tour. C'erano altre tre giovani donne nere, membri della "gang" di Ava quando era adolescente, che lei ha invitato adesso che è tornata nella sua città natale per una notte.

C'era un giovane roadie che aveva appena lasciato la troupe di David per qualche misteriosa ragione, che David voleva conoscere. Il roadie aveva portato con sé due amici del posto, un ragazzo e una ragazza, ed il ragazzo era l'uomo dei dischi volanti, che aveva davvero visto gli UFO, sia in volo che a terra.

E, certo, c'era il signor Bowie, piuttosto stanco dopo la energica esibizione che aveva dato ad un pubblico stipato meno di un'ora prima. Appariva rilassato in un ampio completo tutto sommato poco colorato, e sebbene i suoi occhi sembrassero stanchi e la sua voce fosse un po' rauca, mentre la conversazione si intrecciava e dipanava tra i temi della musica, degli extraterrestri e cospirazioni politiche, gradualmente diventava più animato ed energico, alzandosi per sostenere un'opinione, camminando elegantemente nella suite di hotel mentre ascoltava qualcun'altro, ballando seduto su una sedia e cantando insieme al disco mentre ascoltava i nastri del suo prossimo album soul.

"Lavoravo per due tipi che pubblicavano una rivista sugli UFO in Inghilterra", ha detto all'uomo dei dischi volanti. "Circa sei anni fa. E feci avvistamenti sei, sette volte a notte per circa un anno, quando ero nell'osservatorio. C'erano passaggi regolari. Sapevamo che stava arrivando quello delle 16.15 e si sarebbe incontrato con un altro. E sarebbero stati fermi per circa mezz'ora e poi sarebbero scomparsi".

"Ma ... si tratta di quello che fai con le informazioni che hai. Noi non lo dicemmo mai a nessuno. Tutto si dissipa quando arriva ai media. Il controllo dei media è ancora basato principalmente sulla manipolazione culturale. È così facile farlo. Quando crei un set di obiettivi per il pubblico e hai dato loro una certa definizione per ogni parola chiave ["code word"], li colpisci con le varie parole chiave e loro non ci crederanno se tu vuoi che non ci credano. Questo è il modo in cui i Maya governavano il Sud America migliaia di anni fa. Questo è ciò che sono i media. È così che funziona. Il calendario Maya: loro potevano fare in modo che la folla crocifiggesse qualcuno semplicemente dando loro una certa definizione, due o tre parole,........... Sembro un sovversivo".

Il reporter ha protestato, dicendo che lui conosceva i media e non erano abbastanza organizzati per portare avanti una qualsiasi cospirazione o manipolazione.

"Sembrano disorganizzati", ha replicato David. "Non sono disorganizzati, anche io sono stato nei media. Ero un grafico per un'agenzia pubblicitaria, e so esattamente cosa .... voglio dire, le agenzie di pubblicità che ci vendono, sono killer... Quei tipi possono vendere a chiunque qualsiasi cosa. E non solo prodotti. Se pensi che le agenzie vendano solo prodotti sei ingenuo. Sono potenti per altre ragioni. Molte di queste agenzie sono responsabili di molte cose di cui non dovrebbero essere responsabili. Hanno a che fare con le vite delle persone, quelle agenzie".

In qualche modo, per sostenere la propria opinione su come gli esseri umani siano manipolati, David tira fuori la Germania di Hitler e dice che anche Hitler era controllato. Non era in effetti quello che comandava. Il reporter ha chiesto come questo fosse possibile quando gli errori militari di Hitler probabilmente costarono alla Germania la guerra.

"Oh, lui era uno stratega terribile", ha detto David, "il peggiore, ma il suo obiettivo globale era molto buono, e era un meraviglioso elevatore di morale. Voglio dire, era una perfetta figura simbolica. E sono sicuro che era soltanto parte di quello che accadeva, che fosse usato... Era pazzo e tutti sapevano che era pazzo. Non gli avrebbero lasciato governare il paese".

Ma allora perché perdere la guerra, ha chiesto il reporter. Anche questo era parte del piano?

"No, non è quello che ho detto", ha detto David, esasperato. "Ho detto che non credo che lui fosse quel leader dittatoriale ed onnipotente che tutti credono che fosse".

A questo punto l'uomo dei dischi volanti interviene per cercare di mettere le cose in prospettiva. "Penso che tu debba vedere la cosa come per la tua band", ha detto a David. "Tu canti..., canti per un X ammontare. Ma sei la figura principale della band. Sei l'uomo più importante. Hitler era l'uomo più importante del suo entourage".

David è sembrato in qualche modo colto di sorpresa ad essere messo nella stessa categoria di Hitler.

"Si... beh, sono il leader, l'organizzatore e così via, ma il prodotto è frutto del contributo di tutti, e la responsabilità ricade su tutti, e la direzione è sulle spalle di molti".

"La responsabilità ricade su di te", ha affermato l'uomo dei dischi volanti, sembrando un accusatore di Norinberga.

"No, non è così", David ha protestato. "Una volta che vai lì fuori e cominci a lavorare attivamente, la responsabilità è sulle spalle di tutti".

"Si, ma con il pubblico...", ha cominciato l'uomo dei dischi volanti.

"Esatto!", ha interrotto David. "Questo è ciò che sto dicendo. Funziona come con Hitler ma il reale effetto era prodotto da un certo numero di persone, che tutte mettevano in atto le loro proprie strategie...".

A questo punto la tensione improvvisamente si è spezzata. David e tutti gli altri nella stanza sono scoppiati a ridere di fronte alla seriosità con cui una star del rock and roll ed alcune conoscenze di una sera stavano presumendo di capire il modo in cui va il mondo. Tutti diventano allegri e David mette su i nastri del nuovo album nell'elaborato registratore da studio che la RCA ha fatto arrivare nella sua suite. Ava Cherry ha cantato le sue parti e David le sue, seguendo la registrazione, che era piena di eccitante musica tipo soul, portando David un passo più in là nella direzione che ha imboccato con l'album David Live.

Dopo avere ascoltato quattro brani Ava e le sue amiche hanno convinto David ad andare con loro. Ava conosceva un miliardario che viveva non lontano in una residenza modernistica piena di strane delizie. David ha trangugiato un'altra tazza di caffè, con crema e zucchero, ha indossato un impressionante cappotto verde - che sembrava di mohair - e le ha seguite fuori della suite.

Erano le 2.30 di notte e l'indolente personale del turno di notte del piccolo ma elegante hotel a stento ha alzato lo sguardo verso la rock star dai capelli rossi e le quattro ragazze nere ridacchianti che attraversavano la lobby verso la limousine che li aspettava.

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